Musica

THE COMPLETE 1956-1962 di Aretha Franklin

 

 

ARTISTA: ARETHA FRANKLIN
TITOLO: The Complete 1956-1962
COLLANA: Rare & Precious
ETICHETTA: Le Chant du Monde/Ducale (2 CD)
ANNO: 2013

 

 

Tutto quello che “La Regina del Soul“, o se preferite “Lady Soul“, ovvero Aretha Franklin, ha inciso per la Columbia Records, prima di raggiungere il successo con l’Atlantic che l’ha consacrata, è raccolto in questo elegante e ben curato doppio CD che in ragione di ciò assume assoluto pregio filologico.

La Franklin è senza discussione una delle più grandi cantanti soul e R&B della storia della musica afro-americana, è un’artista che nel corso degli anni non ha perso un briciolo dell’appeal conquistato in tanti anni di carriera e che di fatto l’ha resa icona assoluta e punto di riferimento ineludibile per le tante interpreti che hanno approcciato il canto ‘nero’, gospel, soul e R&B. In una classifica dei 100 maggiori artisti della storia, stilata dalla rivista Rolling Stone nel 2004, Aretha Louise Franklin (nata a Memphis il 25 marzo 1942) è stata inserita al nono posto, la posizione più alta per una donna, ed è stata giudicata – sempre da Rolling Stone, la ‘Bibbia’ della musica Rock – la più grande interprete di tutti i tempi. Le prime incisioni di Aretha risalgono al 1956, quando la cantante aveva solo 14 anni (ricordiamo che lo scorso anno ha festeggiato i settant’anni). Questa magnifica edizione discografica – edita dalla francese Chant du Monde e distribuita dalla nostrana Ducale – contiene per intero quattro album dell’artista, “Songs of Faith” (1956), “Aretha with the Ray Bryant Combo” (1960), “The Electrifying Aretha Franklin” (1962) e “The Tender, The Moving, The Swinging Aretha Franklin” (1962), più due brani pubblicati all’epoca come A-Side di singoli (“Kissin’ By The Mistletoe”, brano che era stato pubblicato sull’album ‘compilation’ natalizio della Columbia “An All-Star Christmas”, e “Trouble in Mind”) e altre due tracce mai pubblicate all’epoca dell’uscita dei dischi, “When They Ask About You” e “Hard Times”. Ci sono molti standard americani (pensiamo alla bellissima “Try A Little Tenderness”, un pezzo lanciato da Bing Crosby che sarebbe diventato uno dei cavalli di battaglia di Otis Redding, pensiamo a “Over The Rainbow”, a “God Bless The Child” di Billie Holiday, a “Exactly Like You”, a “I’m Sitting On the Top of the World”, a “Trouble In Mind”, interpretati con uno stile vocale che si muove con naturalezza tra il jazz, il blues e il gospel. “Songs of Faith” venne registrato a Detroit nel 1956 dall’allora giovanissima cantante e contiene alcuni canti chiesastici che Aretha, assieme alle sorelle, era solita cantare (accompagnandosi al pianoforte) la domenica nelle funzioni religiose presso la New Bethel Church gestita dal padre oppure all’Auditorium di Oakland. All’ascolto di questi pezzi è possibile già cogliere le sue straordinarie qualità espressive. A dare sostanza e concretezza alle potenzialità inespresse, ad una voce potente e cristallina capace di un’estensione di quattro ottave, provvede nel 1961 John Hammond, il produttore e scopritore di talenti che è l’autentico suo ‘inventore’ e le fa incidere l’album “Aretha with the Ray Bryant combo” attorniata da un nutrito ensamble di musicisti di prim’ordine sotto la direzione di Ray Bryant, tra cui spiccano i nomi di Lord Westbrook alla chitarra, Bill Lee al basso, Lucky Warren al sax tenore.  Nello stesso anno Aretha incide pure “The Electrifyng Aretha Franklin”, sempre sotto la guida produttiva di Hammond, in cui si distingue la magnifica “Rock-a-Bye Your Baby with a Dixie Melody” che ottenne pure un buon successo tra i singoli. “The Tender, the Moving, the Swinging Aretha Franklin” è del ’62 e viene arrangiato da Robert Mersey e risulta essere un disco sui ‘generis’, marcatamente sentimentale. L’errore piuttosto marchiano che viene compiuto in questa occasione è quello di cercare di fare della Franklin una cantante pop invece che permetterle di tirar fuori dalla sua anima e dalla sua voce l’enorme bagaglio ‘black’; un’attitudine che comunque si coglie (in nuce) splendidamente tra le pieghe sonore del disco. Si ascolti per esempio il traditional “Precious Lord”. In sostanza il repertorio prevalentemente jazz impostole dalla casa discografica non le permetteva di esprimere tutto il suo potenziale e solo quando passerà all’Atlantic Records nel 1967 Aretha Franklin, assistita da produttori creativi quali Jerry Wexler e Arif Mardin che metteranno in rilievo le sue qualità soul, arriverà il grande successo che l’ha resa così influente nel campo della Black Music. Ma questa è un’altra storia che racconteremo in un’altra occasione. Quasi tutti i brani presenti – 50 in tutto – sono stati rimasterizzati in Stereo con l’eccezione delle tracce ‘Gospel’. All’interno della elegante confezione troviamo poi un booklet (interessante) di 36 pagine che contiene (con testo in francese e inglese) note curate da Alain Tomas, alcune foto in B&N dell’artista, le copertine delle varie edizioni degli album e dei singoli incisi in quel periodo da Aretha, ed una discografia assai dettagliata – ad uso principale dei collezionisti – delle incisioni presenti nel doppio disco.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA