BOB MARLEY – ONE LOVE di Reinaldo Marcus Green in Blu-Ray
“Bob Marley – One Love”, il biopic che celebra la vita e la musica del grande e sfortunato artista giamaicano, arriva sul mercato dell’Home Video in una eccellente edizione Paramount curata da Plaion Pictures.
Le biografie romanzate, a volte provocatorie altre volte nostalgiche, che raccontano la vita di personaggi celebri, sono da sempre al centro della produzione hollywoodiana; catturano il sapore di epoche recenti e non, incuriosiscono il pubblico stanco di film d’azione e di thriller, ed appagano spesso la vanità degli attori e le passioni personali dei registi. In questo interesse per grandi biografie sono però i film sulle vite dei musicisti ad interessare maggiormente i produttori perché offrono storie ricche di dramma, sesso e droga. Ma il genere biopic ha avuto sempre vita difficile sul grande schermo e le cose si complicano ancora di più quando si tratta di raccontare le vicende di musicisti e cantanti contemporanei: vuoi per la difficoltà di far aderire adeguatamente l’interprete ad una figura che solitamente è ben salda nell’immaginario collettivo, vuoi per lo stile narrativo che si adotta e che in alcuni casi può risultare eccessivamente agiografico ed in altri sconfinare eccessivamente nel fantasioso. La storia del cinema è costellata di esempi più o meno riusciti (corredati da qualche inevitabile strascico di critiche) e ci piace ricordare tra gli altri “La Signora del Blues” (1972, di Sidney J. Furie) dedicato a Billie Holiday (Diana Ross l’interprete), “Questa terra è la mia terra” (1976, di Hal Ashby) che vede David Carradine nei panni di Woody Guthrie, il più importante dei folk-singer americani, “Elvis il re del rock” (1979, di John Carpenter), “The Doors” (1991) di Oliver Stone, lo splendido “Bird” (1988) di Clint Eastwood in omaggio a Charlie Parker, “La Bamba” (1987, di Luis Valdez) sulla giovane vita spezzata di Richie Valens, “Great Balls Of Fire” (1989, di Jim McBride) su Jerry Lee Lewis, “Tina What’s Love Got To Do With It” (1993) di Brian Gibson sulla Turner, “The Rose” (1979), di Mark Rydell, interpretato da Bette Midler e che contiene un esplicito richiamo alla vicenda che ha riguardato Janis Joplin, “Beyond The Sea” (2005), con Kevin Spacey nei panni dello sfortunato Bobby Darin, “Last Days” (2005), di Gus Van Sant, ha come protagonista Kurt Cobain (Michael Pitt), leader dei Nirvana, raccontato negli ultimi giorni della sua esistenza prima di suicidarsi, “Bohemian Rhapsody” (2018) incentrato sulla figura carismatica di Freddie Mercury, leader dei Queen; e perché no, anche “Amadeus” di Milos Forman e “Lisztomania” (1975, di Ken Russell), sulle prime grandi star della musica, Mozart e Liszt. Ha osservato James Mangold: «Tutti, giovani e meno giovani, hanno ritrovato un tempo in cui fare musica significava esprimere se stessi, i propri demoni e sogni e non semplicemente fare soldi». Purtroppo non tutti questi film hanno avuto successo e questo ha scoraggiato spesso i produttori dall’affrontare i rischi di un flop. Ma le cose sembrano aver subito un’inversione di tendenza negli ultimi decenni, proprio a partire dal successo di “Ray” (2004, Taylor Hackford), premiato nel 2005 con due Oscar, in cui lo spettatore assiste alla perfetta identificazione di Jamie Foxx (premiato non a caso con l’Oscar per la Migliore Interpretazione Maschile) instaura con il cantante: la sua somiglianza con Ray è impressionante, vederlo muoversi con gli stessi gesti sincopati è qualcosa che difficilmente dimenticheremo. Così, quando le cose funzionano, il genere piace molto al pubblico ed alla critica perché è didascalico quanto basta per suscitare l’interesse degli appassionati nella ricostruzione delle vicende musicali e degli ambienti, nell’esplicitazione di situazioni e personaggi che appartengono al bagaglio conoscitivo di più generazioni di spettatori. Per tornare quindi a Bob Marley – direi che – sarebbe fin troppo riduttivo circoscrivere all’area del reggae la figura dell’artista – morto per cancro l’11 maggio del 1981 a soli 36 anni -, perché l’impatto che il suo credo (non solo musicale) ha avuto sulle comunità più neglette del globo è di gran lunga più incisivo di quello (per dirne uno), assai convenzionale, avuto da Elvis Presley sui destini del rock e della musica bianca. Bob era nato da un inglese bianco di 60 anni e da una giovinetta giamaicana di soli 16, ha vissuto la sua infanzia a Kingston, ha avuto le sue prime esperienze musicali, ha adottato il credo religioso rastafariano, da sette diverse donne ha avuto 11 figli, ha avuto la consacrazione ed un successo clamoroso a partire da quel mitico concerto londinese (al Lyceum) del ’75. Ma al di là di tutto ciò resta la sua musica straordinaria che ha divulgato un messaggio di pace in tutto il mondo con lui, profeta del reggae e icona assoluta, che si è sempre schierato dalla parte dei meno abbienti. A distanza di così tanto tempo dalla sua scomparsa, Marley e la sua musica continuano a colpire un grande numero di persone in tutto il mondo. Marley interpretava canzoni gioiose e liberatorie che parlavano direttamente alla gente; si può affermare che siano state la sua sincerità e la sua purezza le qualità che lo hanno reso così universalmente (e trasversalmente) popolare. La sua eredità artistica e spirituale continua ad essere tramandata di generazione in generazione. Raccontare Marley (e nel film la cosa si palesa magistralmente) significa anche dare spazio a quelle che sono state le sue passioni più importanti, dall’amore per le donne a quello per il calcio; infatti riandare con la mente alle immagini di repertorio (le ricordiamo tutti) che ritraggono Marley nel cortile della sua casa a Kingston, vedere il modo in cui correva o toccava il pallone e soprattutto la felicità che c’era nei suoi occhi in quei momenti, rimane una delle cose che ogni appassionato conserva nella sua memoria. Va detto comunque, a scanso di equivoci, che “Bob Marley – One Love”, nel quale Reinaldo Marcus Green, nel seguire la vita di Bob dal 1976 al 1978 ci restituisce alcuni momenti della vita del musicista giamaicano (interpretato in modo più che accettabile da Kingsley Ben-Adir), pur essendo film coerente e credibile, e dal buon equilibrio narrativo, non è opera del tutto riuscita; i temi politici, pacifisti e religiosi, insieme a momenti di creatività artistica, restano delineati sullo sfondo della narrazione filmica con svogliatezza e senza convinzione. Chi cerca una ricostruzione fedele della vita di Bob Marley resterà deluso. Più sicura e facile seguire la strada del docu-film com’è accaduto per il magnifico “Marley” (2012) che Kevin MacDonald ha dedicato a Bob Marley autorizzato dalla famiglia, utilizzando rari filmati di repertorio e interviste video. Il film racconta la vita del grande cantante giamaicano, attraverso la sua musica, i suoi affetti, i suoi valori, le sue lotte politiche e le sue passioni, ma racconta pure il Bob Marley tormentato ed eternamente indeciso. Si apre nel ‘76 quando il re del reggae è già un idolo planetario, pronto a un concertone in Giamaica, in perfetta sintonia con la moglie Rita, poi accade che la sua stessa gente che lo adora, un giorno, attenta alla sua vita sparandogli. Bob Marley era un enigma, un idealista affascinante e imperfetto, come tanti fuoriclasse. “Bob Marley – One Love”, con l’approvazione e la collaborazione fattiva della famiglia Marley, celebra l’icona reggae e il suo messaggio di amore e unione. Nel titolo è presente quello della canzone che è divenuta non solo l’inno del reggae ma anche il veicolo iconico di un messaggio eterno, quello di unione e armonia. Il film conquista lo spettatore principalmente perché per due ore dissemina canzoni irresistibili lungo il suo percorso narrativo rimette tutti noi a contatto con un artista che ha segnato la vita di molti. Kingsley Ben-Adir offre una accettabile (ma non strabiliante) performance nei panni di Bob Marley, riuscendo a catturare lo spirito del musicista giamaicano: la complessità e il carisma dell’artista non sono facilmente ricomponibili; ed il lavoro di sceneggiatura nasconde qualche lacuna. Lashana Lynch riveste il ruolo di Rita Marley e James Norton quello basilare del produttore Chris Blackwell.
TECNICA
“Bob Marley – One Love”, il biopic che celebra la vita e la musica del grande e sfortunato artista giamaicano, arriva sul mercato dell’Home Video in una eccellente edizione Paramount curata da Plaion Pictures. La qualità video è di valore assoluto per quelli che sono gli standard medio alti offerti dal mercato domestico dell’Home Video. Appare soprattutto evidente la volontà dei realizzatori del film di ricomporre l’atmosfera degli anni ’70, il sapore dell’epoca, sia in Giamaica che a Londra, ma con risultati solo parzialmente riusciti a causa di una fotografia dalla natura troppo moderna poiché la nitidezza delle immagini è consistente e nel complesso il video non soffre di alcun problema dovuto alla compressione, né palesa rumori digitali. Al contrario notevole la cura posta nei dettagli ambientali: dai costumi alle scenografie. I colori sono vivaci e il contrasto è
adeguatamente bilanciato. Il comparto audio è elemento cruciale ovviamente per la presenza di tanta musica reggae e va detto che l’edizione Blu-Ray non delude affatto, anzi. Il mix audio in Dolby Atmos è coinvolgente, soprattutto durante le svariate sequenze dei concerti ‘live’. I dialoghi sono nitidi sul centrale e le canzoni di Bob Marley vengono restituite magnificamente, come se fossero state registrate in studio. Infine, l’utilizzo dei canali surround crea un’esperienza davvero immersiva e coinvolgente. Nel complesso poi è preferibile la traccia originale rispetto a quella in Italiano non del tutto convincente. I Contenuti Extra inclusi nel Blu-ray sono corposi e variegati, anche se alcuni risultano essere piuttosto brevi. Segnaliamo le featurette “Diventare Bob Marley” (7’28”), un approfondimento su come Kingsley Ben-Adir si è preparato per il ruolo, “Dare vita alla storia di Bob Marley” (7’25”), un ‘Dietro le Quinte” incentrato sulla realizzazione del film, “Il Cast” (9’49”) con interviste e approfondimenti sul cast del film, “Le Location: Jamaica and England” (8’27”) che offre uno sguardo ai luoghi più significativi delle riprese, “La Band” (9’50”) è invece un focus sulla musica e i musicisti del film, “Scene estese ed eliminate” (10’23”).
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTE TECNICHE
Il Film
BOB MARLEY – ONE LOVE
(Bob Marley: One Love)
Usa, 2024, 107’
Regia: Reinaldo Marcus Green
Cast: Kingsley Ben-Adir, Lashana Lynch, James Norton, Tosin Cole, Umi Myers, Michael Gandolfini, Anthony Welsh, Nadine Marshall, Nestor Aaron Absera, Sheldon Shepherd.
Informazioni Tecniche sul Blu-Ray:
Aspect ratio: 1080/23.98PsF 16/9 2.39:1 Letterbox
Audio: Inglese Dolby Atmos / Italiano, Francese, Ungherese, Giapponese, Polacco 5.1 Dolby Digital
Distributore: Paramount/Plaion Pictures