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DUNE – PARTE DUE di Denis Villeneuve in 4K-ULTRA-HD

 

 

 

 

 
 
Dune Parte Due”, l’attesissimo sequel del film firmato da Denis Villeneuve nel 2021, interpretato dagli emergenti Timothée Chalamet e Zendaya, e celebrato in tutto il mondo per la bontà assoluta della regia, della fotografia e per l’ottimo livello della trasposizione, grazie a Warner Bros. Entertainment Italia  è ora disponibile in svariati formati tra cui l’edizione 4K Ultra HD + Blu-ray di cui ci occupiamo in questa recensione.

Il film è il seguito del primo “Dune”, a sua volta remake del film di David Lynch del 1984, ovviamente basato sull’omonimo romanzo di Fantascienza scritto da Frank Herbert e la saga torna sugli schermi domestici ancora più sontuosa e imponente. Simbolo della ripartenza cinematografica post-covid, “Dune” di Villeneuve stabiliva nel settembre 2021 il primo importante risultato al box office post pandemico. “Dune Parte Due”, approdato nei cinema lo scorso 28 febbraio con risultati davvero lusinghieri sia di critica che di pubblico, rappresenta di fatto uno dei pochi kolossal di altri tempi realizzati negli ultimi tempi. Non solo: in attesa del terzo capitolo, “Dune Messia”, pressoché già entrato nella fase di pre-produzione visti i risconti ottenuti al botteghino globale, con “Dune Parte Due” possiamo goderci uno dei migliori film di Fantascienza degli ultimi anni, un ottimo modo per scoprire il mondo immaginato da Herbert sebbene non sia perfettamente fedele al romanzo: l’unico modo possibile per restituire all’universo dello scrittore la sua natura di archetipo. Questa seconda parte sembra voler ribaltare fin da subito quella staticità espressiva che era una delle peculiarità più palesi del film precedente, tant’è che “Dune – Parte due” si apre con una sequenza d’azione. Con un riferimento importante qual è James Cameron sembra voler condividere il desiderio dei cineasti dell’incanto di ricondurre il cinema alla meraviglia delle origini. Nel nuovo film di Villeneuve, rispetto ad un primo episodio che aveva la funzione di preparare il pubblico al sequel in questione, la complessità dell’impianto narrativo e filosofico è stata soppiantata da una decisa componente spettacolare, che accompagna il protagonista nel suo viaggio di progressiva consapevolezza. La messa in scena delle battaglie in “Dune – Parte Due” è davvero magnifica, laddove assistiamo allo scontro tra macchine di morte degli Harkonnen e la guerriglia color sabbia dei Fremen. Se il primo capitolo ci aveva introdotto al pianeta Arrakis con l’inizio del viaggio del protagonista, Paul Atreides, in questo nuovo film vediamo come il giovane Duca dà corpo ai propri piani, tracciando il personale percorso tra vendetta e creazione di un esercito fondato sulla religione e il culto della sua persona. Il precedente film si concludeva lasciando alcune cose in sospeso: Paul e la di lui madre, Lady Jessica, venivano ‘accolti’ dai fremen ed erano in procinto di avventurarsi nei pericolosi deserti di Arrakis, come se si trattasse del prologo per la vendetta successiva da compiere nei confronti del malefico Barone Harkonenn e dell’ispiratore di tutta la nefanda vicenda, l’Imperatore Shaddam IV. Denis Villeneuve ===Consulta la Filmografia===, canadese, classe 1967, sebbene non sia più un giovincello, si conferma come uno dei migliori registi della sua generazione e di quelle immediatamente successive, porta avanti con eleganza e sicurezza nei suoi mezzi, la sua idea di cinema, ed è curioso notare – da spettatore cinefilo – come ciascuno dei cinque film di fantascienza firmati (ci riferiamo a “Enemy”, che non è proprio un film di genere, “Arrival”, “Blade Runner 2049”, “Dune” e “Dune – Parte due”) sia riconducibile a elementi di un linguaggio meta-cinematografico (lo specchio, lo schermo, l’ologramma, il sogno e il potere), in grado, con una sola immagine, di sintetizzare alcuni dei significati più rilevanti del film cui fanno riferimento e rendere il cinema del regista così personale ed unico, evitando la pratica abusata del citazionismo nostalgico per accumulo. È singolare guardare alla filmografia di Denis Villeneuve e accorgersi, nonostante titoli di un certo valore presenti (penso a “La donna che canta”, “Prisoners” e “Sicario”), dell’attitudine mostrata nei confronti della Fantascienza. Fin da “Arrival” lo sguardo autoriale si è ‘mescolato’ uno dei generi cinematografici per eccellenza del cinema, e poi si è misurato con pietre miliari indiscusse quali “Blade Runner” e – appunto – “Dune” derivativa di un’opera letteraria complessa. Tant’è che in buona sintesi, dietro uno scintillante abito estetico, la forza di Denis Villeneuve sta nel non limitarsi a un pedissequo e pigro rimescolamento delle linee guida ampiamente cristallizzate del cinema di Fantascienza precedente, ma nell’abilità di generarne di nuovi ed accattivanti e di definire coerentemente (e senza paura) un proprio immaginario solido e seminale. Si può pensare a “Dune”, il romanzo, come l’equivalente per la Fantascienza di quello che è stato “Il Signore degli Anelli” per il Fantasy, e quindi è derivativo il confronto (e la vicinanza) con la trilogia firmata da Peter Jackson, non tanto per la dimensione epica dei combattimenti (qui quasi del tutto assenti) quanto soprattutto per la magnifica restituzione visiva dell’universo complesso sotteso alla narrazione laddove Villeneuve, con sapienza assoluta, riesce a far entrare nelle memorabili inquadrature filmiche un’abbondate quantità di personaggi e avvenimenti; esprime il desiderio di dare forma e sostanza a personaggi perseguitati da dilemmi esistenziali e alla ricerca della propria identità. Timothée Chalamet, divo emergente, si conferma perfetto nel ruolo del protagonista, mentre assume più rilevanza rispetto al film precedente la presenza di Zendaya perché anche il suo personaggio (divergendo in maniera piuttosto netta dal romanzo) diventa una sorta di contrappunto alla scalata di potere di Paul Atreides. Nel film compaiono anche, senza la rilevanza di quelli citati, Stellan Skarsgård (il Barone Vladimir Harkonnen), Dave Bautista, Austin Butler, Christopher Walken (nei panni dell’Imperatore), Florence Pugh (in quelli della principessa Irulan), Rebecca Ferguson (Lady Jessica), Josh Brolin (Gurney Halleck), Léa Seydoux (Margot Fenring), Charlotte Rampling (Gaius Helen Mohiam) e Javier Bardem (Stilgar). Una nota di merito va sicuramente attribuita alla colonna sonora firmata da Hans Zimmer che, al di là di qualche eccesso di sovradimensionamento, è in grado di far vibrare adeguatamente l’impianto audio e video casalingo e al contempo capace di scandire il ritmo della narrazione filmica. Questo secondo capitolo – come detto – dispensa maggiore energia rispetto al precedente, energia che consente allo spettatore d’essere trasportato in un universo immerso in rituali e tradizioni sconosciuti ma assolutamente credibili e coinvolgenti; è evidente che si tratta non solo dell’anello di congiunzione con quello che sarà l’episodio conclusivo della saga di “Dune” derivata dal romanzo di Frank Herbert, ma del cuore stesso di tutto il racconto e per dare un giudizio definitivo bisognerà attendere l’uscita di un terzo film questa volta basato su “Messia di Dune”, il secondo romanzo della serie; film che è in pre-produzione visti gli ottimi riscontri di critica e di pubblico ottenuti da “Dune Parte Due”. A ridosso dell’anteprima del film il regista aveva dichiarato che la nuova sceneggiatura è quasi pronta, ma di non avere nessuna necessità di affrettare il processo creativo perché c’è «bisogno di dare – sono parole sue – al futuro prodotto tutta la qualità di cui necessita e su cui spesso a Hollywood non ci si sofferma: il pericolo a Hollywood è che la gente si entusiasmi troppo, e in questa industria solitamente si tende a pensare solo alle date di uscita, e mai alla qualità». “Dune – Parte Due” è opera che incarna perfettamente il mix tra il soddisfare gli appassionati della Fantascienza tout-court e il desiderio di esaltare il Cinema come arte creativa del suo regista; ma sa anche andare oltre quando getta le basi per una nuova concezione di narrazione in linea con le tendenze più originali in voga ai giorni nostri.
TECNICA
“Dune Parte Due”, uno dei titoli più significativi del 2024, arriva sul mercato dell’Home Video nelle canoniche edizioni Dvd, Blu-ray e Blu-ray Ultra HD più una tripla versione in steelbook grazie a Warner Bros. Entertainment Italia. Come da abitudine Warner Bros ritroviamo il doppio HDR – HDR10 e Dolby Vision – nonché il Dolby Atmos italiano sul disco 4K ed il DTS-HD Master Audio 5.1 sul Blu-ray. Il film è stato girato con camere Arri Alexa 65 e Arri Alexa Mini LF, e risoluzione variabile (da 6.5K a 4.5K), che hanno assicurato altissima qualità al master 4K utilizzato per l’occasione. Mentre nelle sale (a secondo che si trattasse di IMAX a 70mm o del resto delle sale) sono stati diversi gli aspect-ratio, il formato delle immagini per la fruizione domestica si è assestato su 2.40:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato che ha permesso al fruitore finale una più confortevole visione prima di ‘interruzioni’ tecniche. Detto questo possiamo ribadire (e confermare) che il comparto video è di assoluto, altissimo livello, con neri profondi ed ampia scala di grigi, e cromatismo molto aderente alle mille sfumature di luci e colori del deserto. Per quanto riguarda il comparto audio beneficia di una traccia italiana in Dolby ATMOS (24 bit) quanto mai corposa e distintiva nei dialoghi; in quanto a presenza scenica il fronte sonoro è ampio e perfettamente distribuito sui diffusori. Particolare attenzione è stata posta per le scene dei combattimenti capaci di avvolgere e coinvolgere lo spettatore in una ‘full-immersion’ sonora (si guardi la scena dell’arena in cui Feyd-Rautha riceve il ‘regalo’ di compleanno). Niente da eccepire ovviamente sulla traccia ATMOS inglese (24 bit), di certo qualitativamente migliore di quella italiana, che introduce ulteriori elementi di corposità e di sostanza (specie grazie al lavoro del subwoofer). Il comparto dei Contenuti Speciali contempla sette interessanti featurette (per un totale di poco più di un’ora di materiale) utili ad approfondire la conoscenza sulla fase produttiva di Villeneuve e del suo staff con interviste, immagini dai set, riprese test e il girato finale: Chakobsa Training, Creating the Fremen World, Finding the Worlds of Dune, Buzz Around the New “Thopter”, Worm-Riding, Becoming Feyd, A New Set of Threads, Deeper into the Desert: The Sounds of the Dune.

(Luigi Lozzi)                                               © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTE TECNICHE
Il Film 

DUNE PARTE DUE
(Dune – Part Two)
Usa/Canada, 2024, 165’
Regia: Denis Villeneuve
Cast: Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista, Christopher Walken, Stephen McKinley Henderson, Léa Seydoux, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Javier Bardem, Anya Taylor-Joy, Souheila Yacoub, Roger Yuan, Babs Olusanmokun, Giusi Merli, Kait Tenison, Tara Breathnach, Ben Badra, Noureddine Hajoujou, Kincsö Pethö, Leon Herbert, Moe Bar-El, Serhat Metin, Amra Mallassi, Jordan Long, Zdenek Dvoracek, Billy Clements, Anton Saunders, Dominic McHale, Tony Cook, Jonathan Gunning, Will Irvine, Alan Mehdizadeh, Kajsa Mohammar, Matthew Sim, Steve Wall, Italo Amerighi, Tracy Coogan, Jimmy Walker (II), Rand Faris, Dora Kápolnai-Schvab, Joelle, Tim Blake Nelson.

Informazioni Tecniche del Blu-Ray / 4K Ultra-HD

Aspect ratio 4K Ultra-HD: 16×9 2.40:1 – 2160p HDR10 + Dolby Vision
Aspect ratio Blu-Ray: 16×9 2.40:1 – 2160p HDR10 + Dolby Vision
Audio 4K Ultra-HD: Italiano, Inglese, Spagnolo Dolby Atmos (TrueHD)
Audio Blu-Ray: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1, Inglese Dolby Atmos (True HD)
Distributore: Warner Bros. Entertainment Italia