Musica

THE ARCH di Eva Quartet & Hector Zazou

 

 

ARTISTA: Eva Quartet & Hector Zazou
TITOLO: The Arch
ETICHETTA: Elen Music/Egea
ANNO: 2011

 

 

 

Nel settembre 2008 – lo ricordo – se ne era andato, per una grave malattia e tra il rimpianto di tanti, Hector Zazou, figura di musicista dalla grande inventiva, compositore e arrangiatore innovativo, tra i più colti ed apprezzati della scena sperimentale tout-court (in carniere un ventaglio quanto mai ampio di collaborazioni con artisti del calibro di David Sylvian, Björk, Jon Hassell, John Cale, Peter Gabriel, Manu Dibango, Bony Bikaye, Siouxsie, P.G.R., Sainkho ed oltre), World Music compresa. Un impegno versatile e incessante su numerosi fronti (dal jazz, folk, world music, fusion, electronic e avant-garde) e innumerevoli progetti che ha trovato il suo epilogo, il suo canto del cigno, con la collaborazione (produttiva e non solo) donata all’album “The Arch”, incentrato sulle voci del gruppo bulgaro Eva Quartet, che è una parte del celebre Le Mystere Des Voix Bulgares. È questo un lavoro eclettico e sofisticato, dalla forte e limpida connotazione ‘electro-world’, fusione di elettronica e voci bulgare (si ascoltino per esempio “Pladne Doyde” o “Dostoino Est”), che è stato registrato a Sofia e può contare sul contributo di una serie davvero importante di artisti raffinati di fama internazionale (tra cui Laurie Anderson, Robert Fripp, Ryuichi Sakamoto, Cecilia Chailly, Bill Frisell, Nils Petter Molvær, Carlos Nuñez, Daniel Spassov, ma non solo questi; 50 musicisti provenienti da 14 differenti paesi tra cui ancora l’algerino Mehdi Haddab, l’armeno Djiavan Gasparian , il cantante indiano Kaushiki Charkaborty, la Bollywood String Orchestra dall’India). Il risultato finale va addirittura oltre le più rosee aspettative manifestate in fase di preparazione per il semplice fatto che ogni brano presente nell’album è stato plasmato, ripensato e (ri)modellato strada facendo dalla sensibilità artistica di così tanti partecipanti, nel più classico dei “work in progress”, con i contributi dei partecipanti registrati in tre diversi continenti. Si discosta dal seminato “Gospodi, Pomiluy” in cui Laurie Anderson canta in inglese e suona il violino (con Cecilia Chailly all’arpa). L’altro artefice di questo prodotto è Dimiter Panev, fondatore tre lustri fa dell’etichetta bulgaro-germanica Elen Music, da molto tempo amico e stretto collaboratore di Zazou. Ovviamente anche tanti musicisti bulgari – come il pianista Antoni Donchev, il Sofia String Quartet,  gli strumentisti Kostadin Genchev (kaval) e Dimiter Hristov (tamburo), il coro di Dvuglas – hanno contribuito a donare un ulteriore, particolare appeal world che caratterizza il disco.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA