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VACANZE ROMANE di William Wyler in 4K-ULTRA-HD

 

 

 

 

 
 
Rappresenta un piccolo evento per tutti gli appassionati di Cinema la pubblicazione in un ottima edizione 4K Ultra-HD, da parte di Plaion Pictures, di “Vacanze romane”, quintessenza della ‘Hollywood sul Tevere’ ed inno alla bellezza senza tempo di Audrey Hepburn, un’attrice della quale si sono perdutamente innamorati almeno un paio di generazioni di spettatori.

Un periodo, quello tra il ‘50 e il ‘70 nel quale Roma è sembrata essere davvero la più importante succursale alla periferia dell’impero cinematografico americano con l’arrivo, sulle sponde del Tevere di decine e decine di star (Audrey Hepburn, Gregory Peck, Gary Cooper, Charlie Chaplin, Orson Welles, Rita Hayworth, Kim Novak, Charlton Heston, John Wayne), il massimo dello star system e del glamour d’allora. A Cinecittà sono stati girati, tra gli altri, film come “Vacanze Romane”, “Ben Hur” e “Cleopatra”, ma anche “La Dolce Vita” di Federico Fellini. “Vacanze romane” del 1952 oltre che rappresentare degnamente questo fenomeno cinematografico, che ha avuto la ‘Città Eterna’ al centro delle attenzioni del mondo intero, ha un enorme significato nel nome della sua protagonista, Audrey Hepburn ===Consulta la Filmografia===. Nel 1952 avveniva la svolta decisiva per la sua carriera; la Hepburn partecipò al provino per il film diretto da William Wyler e soffiò il ruolo della protagonista a Elizabeth Taylor. La giovane olandese stregò tutti: “Aveva tutto quello che stavo cercando, fascino, innocenza e talento. Era assolutamente incantevole, e ci dicemmo, È lei!’”, dichiarerà in seguito il regista statunitense. Elegante e raffinata nella sua semplicità, esile a causa della malnutrizione subita durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, con labbra sottili, seno piccolo e piedi grandi, Audrey è, assieme a Marylin Monroe, non solo una delle dive più fotografate di sempre, ma un’icona immortale, incarnazione di un ideale senza tempo, perché non è stata soltanto un’attrice, è stata una stella del cinema, un’autentica star in grado di fare sognare il mondo intero. Una donna che ha trasmesso talento, bellezza e gioia, classe e stile di vita, pur avendo vissuto una vita piena di dolori. Audrey Hepburn nacque il 4 maggio 1929 a Ixelles, comune di Bruxelles, dal diplomatico inglese Joseph Anthony Hepburn-Ruston e dalla baronessa olandese Ella van Heemstra. Tra i suoi avi anche Edoardo III d’Inghilterra e James Hepburn, IV conte di Bothwell. Ma ha avuto una infanzia difficile, complicata dalla separazione dei genitori (il padre divenne un sostenitore del partito fascista belga, animato dall’antisemitismo), dai disagi provocati dai bombardamenti nazisti (con la madre e i fratellastri fu costretta a vivere per lungo tempo negli scantinati ad Arnhem) tra cui anche la carestia dell’inverno 1944, quando la sopravvivenza dei rifugiati fu resa possibile dal pane fatto con i tulipani. Più tardi ottenne una borsa di studio per la scuola di danza di Marie Rambert a Londra, ma la malnutrizione patita durante la guerra non le consentì di fare carriera. Decise allora di tentare la carriera da attrice inizialmente a teatro. Dicevamo, “Vacanze romane” la grande svolta della sua carriera: una interpretazione clamorosa, facilitata dalla grande alchimia con il coprotagonista Gregory Peck. La Hepburn finì sulle copertine delle riviste glamour di mezzo mondo perché era il tipo di donna che al cinema non esisteva, era qualcosa di mai visto prima, distante dai canoni di bellezza in voga a quei tempi: la ragazza della porta accanto più che la bomba sexy alla Marilyn Monroe. L’interpretazione le valse immediatamente l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista. Torneremo a parlare del film che l’ha lanciata intanto aggiungiamo che in seguito Audrey Hepburn fu sommersa da proposte che la lanciarono nell’Olimpo dello star-system: una fama certamente alimentata dall’industria di Hollywood ma avvalorata soprattutto dalla sua unicità, con quei suoi capelli corti, gli occhi da cerbiatto e i lineamenti aggraziati, desiderata pure dal mondo della moda in cui, grazie alla collaborazione con lo stilista francese Givenchy incarnò uno stile nuovo, immortale. Dopo “Vacanze romane”, Audrey fu chiamata a interpretare “Sabrina” di Billy Wilder, al fianco di Humphrey Bogart e William Holden, che le valse una nuova candidatura all’Oscar vinto poi da Grace Kelly. Nel 1961 fu protagonista di un’altra perla unica, “Colazione da Tiffany”, diretto da Blake Edwards e tratto dal romanzo di Truman Capote, nei panni di Holly Golightly. Un’interpretazione straordinaria con cui l’attrice riuscì a trasformare un personaggio inizialmente concepito per Marilyn Monroe, donandogli profondità e spessore. Nel 1967 la Hepburn una scelta coraggiosa e per molti versi inattesa: decise di metter la famiglia davanti alla carriera, voltando così di fatto le spalle al mondo del cinema per godersi i figli e la famiglia. “Non è stato un sacrificio, perché sentivo di doverli accudire”, raccontò in una delle sue ultime interviste. Inoltre decise di offrire la sua popolarità al servizio dell’Unicef, dedicando amore a bambini e madri di tutto il mondo. Nel 1992 le fu diagnosticato un tumore al colon e morì il 20 gennaio 1993 nella sua casa di Tolochenaz, in Svizzera, dove fu sepolta. Ma torniamo a “Vacanze romane”, film che venne interamente girato a Roma e negli studi di Cinecittà: tra Palazzo Barberini e la Bocca della Verità, tra la Chiesa di Santa Maria in Cosmedin e il Pantheon, tra Castel Sant’Angelo e la Fontana di Trevi, tra Piazza Venezia e Piazza di Spagna, Trinità dei Monti e il Colosseo, tra Via Margutta e Via della Stamperia e la galleria Colonna (oggi Galleria Alberto Sordi). “Vacanze romane”, nel tempo, si è conquistato la fama di ‘classico senza tempo’, per la leggerezza narrativa che ci viene offerta, per quegli squarci felicemente bohemien della vita del suo protagonista, il giornalista Joe Bradley (interpretato da Gregory Peck) contrapposta alla esistenza sfarzosa, ma infelice, della giovane principessa Anna che vorrebbe vivere la sua età e mal sopporta i rituali di corte, e vivrà una bella favola tra le strade di Roma. Una magnifica congiunzione astrale ha fatto si che tutti gli elementi che sono andati a comporre il film si siano armonizzati a meraviglia a partire dagli interpreti così affiatati come la Hepburn e Gregory Peck, la regia di William Wyler, la sceneggiatura (quasi) favolistica, sullo sfondo di una Roma incantevole che grazie a questo film (uno spot turistico impareggiabile) ha fatto convogliare nella ‘Città Eterna’ milioni e milioni di turisti da tutto il mondo e americani in primis. Il giornalista incontra la ragazza scappata dal palazzo che la ospita durante il suo soggiorno romano, e senza rivelarle la sua attività proverà a realizzare un lucroso scoop con la complicità di un amico fotografo (lo spassoso Eddie Albert). A scompaginare i suoi piani, dietro l’angolo, si configura l’innamoramento e quando tutto verrà alla luce non ci sarà più tempo: la principessa tornerà a fare la principessa e non rimane alcuno spazio per i sentimenti. Il finale è amaro ma riconduce alla realtà il tono favolistico costruito lungo la narrazione. Il colpo di genio si deve ad una sceneggiature capace di rovesciare, con credibilità, i concetti di felicità/favola e infelicità/realtà. Wyler ha diretto la pellicola con eleganza, guidato gli attori in maniera eccellente, dipingendo una Roma popolata di curiosi personaggi e punteggiata da gustose pennellate di costume. Enorme successo di pubblico, per un film dalla vena sentimentale e forse un po’ scontata, ma oltre a lanciare la raffinata bellezza di Audrey Hepburn (con quella sua magra silhouette, e quel il taglio corto di capelli) rese un ottimo servizio turistico alla nostra capitale, dipinta come un posto da favola, romantico e ricco di elementi curiosi (inclusa la Vespa con cui i protagonisti girano per le strade della città). Fotografia vellutata in un impeccabile Bianco & Nero. Lo script è opera di Dalton Trumbo, del quale non appare il nome nei titoli di testa perché osteggiato dai sospetti del maccartismo, ma questo non gli ha impedito di vincere l’Oscar per il Miglior Soggetto. Anna è un’altra Alice che passeggia nel paese delle meraviglie e non è un caso che quel posto, in quegli anni fosse Roma. La sua felicità temporanea ha una precisa ora di scadenza che la fa somigliare a Cenerentola quando sarà costretta a tornare nel palazzo/castello ‘dorato’ e invalicabile. Un secondo Oscar fu assegnato al film per il Soggetto.
TECNICA
Per celebrare il 70^ anniversario dalla sua uscita, “Vacanze romane”, il ‘Cult-Movie’ grazie al quale Audrey Hepburn vinse il suo primo Oscar da attrice protagonista, arriva per la prima volta in un restauro 4K Ultra HD, in una presentazione UHD di qualità 2160p/Dolby Vision. Questa commedia romantica, considerata una delle migliori pellicole dell’età d’oro di Hollywood, elegantemente diretta da William Wyler, e che vede co-protagonista Gregory Peck, ricevette all’epoca della sua uscita ben 10 ‘Nomination’ all’Oscar. Ovviamente non ci troviamo dinanzi al miglior UHD in bianco e nero sul mercato, ma rappresenta un degno aggiornamento rispetto al Blu-Ray rilasciato in precedenza, con un’immagine fedelmente filmica. La grana è in qualche frangente instabile ma nella maggior parte dei casi l’immagine è densa, solida e naturale e la visione complessiva del film è appagante e gradevole. Il dettaglio è molto buono e costituisce un evidente passo avanti rispetto al Blu-Ray, offrendo spesso una straordinaria nitidezza ad abiti, volti e ambienti, e riuscendo a portare alla luce anche gli elementi più sfumati prima non rilevabili. L’immagine offre una gradazione della scala di grigi molto buona, anche se non sempre eccezionale. Il contrasto all’interno della gamma non è così pronunciato e sfumato come visto nelle migliori versioni UHD in bianco e nero di altri film del periodo d’oro di Hollywood. Ciò che era cremoso e piatto sul Blu-ray qui è più luminoso e uniforme. Anche la profondità del livello del nero è superiore, sia che si tratti di vestiti scuri che di angoli in ombra, poiché l’UHD aggiunge un notevole incremento di profondità e precisione ed offre ovviamente un’immagine più completa e soddisfacente. Possiamo affermare che questa è una degna versione UHD di un film classico. Sul fronte sonoro invece, la Paramount piuttosto che ricodificare l’audio per Dolby Atmos o qualsiasi altro mix più “moderno”, ha semplicemente riproposto la colonna sonora mono 2.0 originale della precedente versione Blu-ray. La colonna sonora lossless Dolby TrueHD 2.0 in inglese mantiene le cose relativamente uniformi; la traccia non mostra necessità di essere ampliata o rafforzata, poiché gli elementi di sound design sono piuttosto elementari e il tutto trova posizionamento naturale sul centrale senza eccessivi (ma solo sporadici) coinvolgimento spaziale. I dialoghi risultano nitidi e perfettamente percepibili. La musica mantiene una buona fedeltà di base. Nutrita la proposta dei Contenuti Extra che prevedono interessanti featurette e special:
Focus del Regista: Leonard Maltin in Vacanze Romane” (7’): il critico cinematografico offre una panoramica del film, concentrandosi su Wyler, Peck e Hepburn.
Dietro le Quinte: Costumi” (5’30”): la costumista Edith Head ha vinto uno dei suoi otto Oscar per questo film, e questo è un tour degli abiti conservati negli archivi della Paramount, con un’enfasi particolare riservata a “Vacanze Romane”. “Roma con una Principessa” (9’): uno sguardo ai famosi siti storici presenti nel film.
Audrey Hepburn: gli Anni Paramount” (30’): si tratta di una panoramica completa della vita dell’attrice, con un focus particolare sui film che ha realizzato per la Paramount.
Dalton Trumbo: da Star di Serie A a Lista Nera” (12’): le udienze di McCarthy degli anni ’50 furono vergognose per il modo in cui trascinarono così tante persone nel fango, inclusi, sfortunatamente, molti importanti talenti di Hollywood. Coloro che erano stati nominati davanti al comitato furono inseriti in una lista nera e potevano lavorare solo su film non accreditati. Il famoso sceneggiatore Dalton Trumbo era uno di questi, e il suo lavoro vincitore dell’Oscar in “Vacanze Romane” è stato attribuito a Ian McLellan Hunter per molti decenni fino a quando non si è proceduti alla rettifica.
Paramount negli anni ’50” (9’30”): quel decennio fu positivo per lo studio, quindi ecco uno sguardo al passato.
Ricordando Audrey” (12’): un altro sguardo alla vita di Hepburn.
Inoltre troverete il trailer e alcune gallerie fotografiche.

 

(Luigi Lozzi)                                               © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

VACANZE ROMANE
(Roman Holiday)
Usa, 1953, 118’
Regia: William Wyler
Cast: Gregory Peck, Eddie Albert, Audrey Hepburn, Artley Power, Hartley Power, Harcourt Williams, Margaret Rawlings, Tullio Carminati, Paolo Carlini, Claudio Ermelli, Paola Borboni, Alfredo Rizzo, Laura Solari, Gorella Gori.

Informazioni Tecniche del Blu-Ray / 4K Ultra-HD

Formato Video 4K Ultra-HD: HDR Dolby Vision 1.37:1 Pillar Box
Formato Video Blu-Ray: 1080psf 1.37:1 Pillar Box
Audio 4K Ultra-HD: Italiano, Inglese, Ungherese 2.0 DTS-HD Mono
Audio Blu-Ray: Inglese TrueHD 2.0 Mono / Italiano, Francese, Giapponese, Spagnolo, Tedesco Dolby Digital 2.0 Mono
Distributore: Plaion Pictures