Musica

CD-Teca Ideale: Banco 40 del Banco del Mutuo Soccorso

 

 

ARTISTA: BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
TITOLO: Banco 40
ETICHETTA: Ricordi/Sony Music (2 CD)
ANNO: 2012

 

 

Ricordo ancora distintamente quando nel 1972 acquistai l’LP d’esordio del Banco del Mutuo Soccorso, quello celeberrimo con la copertina sagomata a forma di salvadanaio, ed altrettanto nitidamente, aihmè!, ricordo come pochi anni dopo me ne sbarazzai perché ‘stonava’ nell’allineamento con gli altri dischi della mia collezione. Sono passati quarant’anni – direi in un soffio –,siamo ben oltre il “mezzo del cammin di nostra vita” di dantesca memoria, e ci ritroviamo a festeggiare uno dei dischi seminali più importanti dell’allora nascente movimento Progressive nostrano, che altre importanti perle ha prodotto, sdoganando anche all’estero un modo tutto italico di concepire il Rock. Nell’immediato le fortune artistiche del gruppo romano nato per volontà del tastierista Vittorio Nocenzi durarono l’arco temporale di fortuna del genere, e si protrassero fino a ridosso dell’avvento rivoluzionario del punk, ma l’appeal ‘cult’ del Banco è rimasto immutato nei decenni a seguire senza interruzione di sorta. “Il salvadanaio” ancora oggi mostra intatta tutta la sua indiscussa eleganza; una sorta di concept album condito di passaggi memorabili, e capace di andare oltre le mode, introdotto dal celebre verso “da qui messere si domina la valle…”. A caratterizzare principalmente il sound della formazione furono, prima che la solidità dell’impianto musicale (che aveva  quali punti di riferimento gruppi come Gentle Giant e Jethro Tull), la particolare attenzione riservata alla parte cantata (affidata alla tenorile voce di Francesco ‘Big Man’ Di Giacomo) e alle liriche scritte dallo stesso Di Giacomo: tra le più belle e suggestive della scena Progressive Italiana. Il Banco ha ottenuto all’estero un notevole successo di critica e di pubblico pubblicando un album in lingua inglese, “Banco”, sotto l’egida della Manticore, etichetta storica di Emerson, Lake & Palmer e Pete Sinfield, dalla breve esistenza (dal ’73 al ’77), che ha pubblicato pure un album in inglese della PFM. A fare da tappeto sonoro del pregevole effort sonoro del Banco il solido lavoro alle tastiere elettroniche di Nocenzi, d’impostazione emersoniana/jazzistica cui faceva da contraltare il pianismo di stampo classico di suo fratello Gianni (che avrebbe abbandonato la formazione dopo pochissimi anni). A completare la formazione troviamo Marcello Todaro (chitarra), Renato D’Angelo (basso) e Pierluigi Calderoni (batteria). Tutti i brani presenti nel disco sono stati pensati come suite classicheggianti ed enfatizzate, alla stregua di quanto andavano facendo i gruppi più in vista della scena britannica (King Crimson, Emerson, Lake & Palmer, Genesis, Yes & Co.). Fin dall’iniziale “R.I.P. Requiescant In Pace” che, nel vocalismo (“e tu no, non scaglierai mai più/la tua lancia per ferire l’orizzonte/per spingerti al di là/per scoprire ciò che solo Iddio sa“) si riconduce a certe atmosfere del melodramma d’italica memoria e ha una varietà di soluzioni avvolgenti nell’impianto musicale, di riff coinvolgenti e di epiche cavalcate strumentali, tali da ricordare da vicino le migliori cose dei Gentle Giant, che proprio in quel periodo stavano vivendo un momento di gloria nel nostro paese, assai più forte che nella natia Inghilterra. Un altro episodio significativo del disco è “Il giardino del mago“, che ha la stessa potente forza evocativa di “R.I.P.”. Accanto a questi trovano posto la intro d’apertura, la breve “In Volo”, le strumentali “Metamorfosi” (sperimentale e composta da vorticosi giri), “Passaggio” e “Traccia“. Passaggi memorabili, che ancora oggi, riascoltati in questo delizioso box, hanno una enorme forza espressiva. L’artwork dell’album originariamente uscito nei negozi, con quella singolare forma (irregolare per un LP) a salvadanaio e tanto di linguetta che usciva da una fessura della copertina, può assurgere a vera e propria opera d’arte, per nulla dissimile alla famosa ‘banana’ concepita da Andy Warhol per l’esordio dei Velvet Underground.
A coronamento delle celebrazioni la pubblicazione di un doppio box contenente la ristampa rimasterizzata dello storico disco con l’inclusione di tre inediti e di tre brani dal vivo. Gli inediti sono “Polifonia”, “Tentazione” e “Padre Nostro”, concepiti all’epoca per essere l’ossatura di un’ambiziosa Rock Opera dedicata a San Francesco d’Assisi, naufragata per la mancanza di finanziamenti adeguati, i brani live invece “R.I.P.“, “Metamorfosi” e “Traccia”, registrati lo scorso aprile durante un concerto tenuto alla Stazione Birra di Ciampino. All’interno del box un libro-booklet (di 60 pagine), curato da Sandro Neri, che contiene foto inedite risalenti al tempo della loro prima affermazione, oltre ad una “storia mai raccontata del Banco”.

 

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

BANCO 40 – box 2CD – BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
CD 1 – Banco del Mutuo Soccorso (1972 album, remastered)
1. In Volo (2:13)2. R.I.P. (Requiescant In Pace) (6:33)
3. Passaggio (1:17)
4. Metamorfosi (10:48)
5. Il Giardino Del Mago (18:18)
    – a. … Passo Dopo Passo …
    – b. … Chi Ride E Chi Geme …
    – c. … Coi Capelli Sciolti Al Vento …
    – d. Compenetrazione
6. Traccia (2:15)
Total Time: 41:16

 

CD 2 – New and Live (2012)
New:
1. Poilifonia (5:27)
2. Tentazione (6:59)
3. Padre nostro (7:33)
Live – Rome, 28.04.2012:
4. R.I.P (8:40)
5. Metamorfosi (12:27)
6. Traccia (2:59)
Total Time 44:07