WESTWORLD – STAGIONE DUE in Blu-Ray 4k Ultra HD
È sicuramente una novità del mercato dell’Home Entertainment in ambito seriale, e da tenere nella giusta considerazione, l’arrivo in versione Blu-ray Ultra HD dell’acclamato “Westworld – Stagione 2”, ispirata all’omonimo ‘Cult-Movie’ diretto nel 1973 da Michael Crichton.
Il film, anticipatore del tema delle macchine che si ribellano all’uomo, fu scritto e diretto da Crichton nei Settanta e nel nostro paese venne distribuito con il titolo di “Il Mondo dei Robot”, interpretato da Yul Brynner nei panni di un robot-pistolero evidente citazione del personaggio del celebre western “I Magnifici Sette” (1960) di John Sturges. “Il Mondo dei Robot” all’epoca anticipava temi assai dibattuti ai giorni nostri e che si portano dietro perplessità di natura etica e/o speculativa, sulla possibile, imminente e più che probabile, convivenza degli esseri umani con un mondo popolato di androidi, si radicò profondamente nella cultura popolare americana e in breve tempo si trasformò in un film di culto. Ricordiamo pure, per onor di cronaca, il seguito del film di Michael Crichton, “Futureworld – 2000 anni nel futuro” del 1976 per regia di Richard T. Heffron, che ha ancora Brynner tra gli interpreti. La serie “Westworld” è il frutto della personale rilettura operata da Jonathan Nolan (assieme a Lisa Joy), fratello del ben più celebre Christopher, che ha rifatto l’originario film del 1973 in modalità seriale per la TV, modificandone l’ambientazione calata in un futuro quanto mai prossimo. “Westworld”, felice commistione di generi diversi (Fantascienza, Noir, Western), su diversi piani narrativi e filosofici, fin dalla sua prima trasmissione nel 2016, ha conquistato immediatamente l’interesse del pubblico e l’apprezzamento della critica, imponendosi come uno dei prodotti di fiction televisiva più interessanti dell’ultimo decennio. Descritta come “un’oscura odissea sull’alba della coscienza artificiale e sul futuro del peccato”, la serie, che ha debuttato negli Stati Uniti il 2 ottobre 2016 sul canale HBO, ha messo in scena una narrazione forte e racconta la storia di un avveniristico parco a tema chiamato Westworld. Sappiamo come Michael Crichton abbia costruito una parte delle sue opere su spunti e segnali ben circoscrivibili del nostro tempo, su sogni dell’umanità che ha reso reali in mondi fantastici per poi illustrarne il progressivo decadimento fino a rasentare l’incubo; si pensi ad esempio a “Jurassic Park”, non solo a “Westworld”. La Stagione Uno di “Westworld” aveva immediatamente entusiasmato il pubblico per una serie di elementi: perché aveva messo in piedi un racconto ‘alto’ e complicato, incentrato su misteri che venivano lasciati a ‘decantare’ per alimentare la suspense, su una manciata di colpi di scena messi al punto giusto, e soprattutto (è qui la grande novità) sulla sovrapposizione di differenti piani temporali non perfettamente annunciati. Il tutto calato in un contesto affascinante come può essere rappresentato dal Parco di Westworld, quello dove tutto è concesso, per citare il sottotitolo della versione italiana. Il racconto, ambientato nel West, si sviluppa intorno ad un Parco di Divertimento popolato da robot dalle fattezze umane, essendo assolutamente indistinguibili gli uni dagli altri, non solo nell’aspetto ma anche nei comportamenti. Fino a quando gli androidi cominciano ad intuire quale sia la loro vera natura. La visione di una serie così particolare e coinvolgente, quasi interattiva con lo spettatore, una pietra miliare così ben articolata nell’impianto narrativo, lascia negli spettatori più navigati sensazioni che rimangono impresse nel profondo; guai però, se nel prosieguo un prodotto simile, capace di far lievitare naturali tante aspettative, improvvisamente si trasformasse in delusione, mostrasse il fianco a incertezze a buchi o fragilità diffuse, alla difficoltà di dare continuità narrativa al racconto. Un po’ quello che accaddeva a “Lost”, la serie-capolavoro di Abrams e Lindelof, se ben ricordate e a tanti altri prodotti seriali degli ultimi due decenni. Ed il rischio – la cosiddetta ‘sindrome di Lost’ -, con la seconda stagione di “Westworld” dopo l’avvio epocale della prima “Westworld – Dove tutto è concesso”, con questo coacervo di stati d’animo contraddittori d’un pubblico che si è consumato (e fremeva) nell’attesa, era decisamente dietro l’angolo pronto a colpirci inesorabilmente, puntata dopo puntata del nuovo corso. Invece lo show targato HBO (andato in onda in Italia su Sky Atlantic), “Westworld”, nelle dieci puntate della sua “Stagione Due: La Porta”, non solo ha dissipato le nuvole di una possibile debacle ma, nonostante qualche passaggio a vuoto, qualche incertezza (comprensibile e perdonabile), ha rinforzato i convincimenti e la ‘fede’ di chi l’ha acclamata fin dal primo momento, ribadendo a tutto tondo d’essere un’opera dalla qualità notevole tra i suoi pari televisivi. Intanto però è parzialmente scemato l’effetto sorpresa, il rapporto d’interazione con il pubblico si è ridimensionato, riconducendo la fruizione domestica della serie a più consoni e classici binari di passività della visione. Senza scendere in dettagli narrativi o nella descrizione dei personaggi principali, che vi priverebbero del piacere della ‘scoperta’, possiamo dire che l’intrattenimento generale si rinforza di materiali e argomentazioni più classiche, meglio individuabili, nel tanto attuale conflitto uomo-robot, pur senza smarrire il filo con la complessità delle sfumature inerenti i sentimenti e dissidi interiori dell’animo umano, tra sogni e sensi di colpa, tra ambizioni e delusioni, e un interrogativo importante, quello del libero arbitrio. La nuova serie si ‘consuma’ nello stesso habitat della Prima, ma molte cose sono mutate: non esiste più la separazione tra robot ed esseri umani. “Westworld – Stagione Due: La Porta” regala sequenze da incorniciare, in virtù di una notevole cura nella messa in scena e alla bravura indiscussa dei protagonisti. Segnaliamo la presenza tra gli interpreti di due solide personalità come Ed Harris (merita un elogio particolare poiché troppo spesso è stato ignorato o sottovalutato) e Anthony Hopkins che ritorna nei panni dello straordinario personaggio del Dr. Ford. Ed ovviamente non vanno dimenticate le performance di Evan Rachel Wood, Jeffrey Wright, Thandie Newton e James Marsden. Pur con qualche imperfezione (nello script e nell’altalenanza di ritmo dato alla narrazione) , la Stagione Due di “Westworld” non tradisce le aspettative e, mantenendo l’ottimo impianto originario, e grazie anche allo splendido episodio finale (che vi raccomando di non perdere), si assesta su altissimi livelli qualitativi, tra i maggiori prodotti televisivi dell’ultimo decennio e si sono gettate le basi per una futura (e già annunciata) Stagione Tre per questo 2019.
TECNICA
La completezza degli extra, unitamente all’HDR Dolby Vision presente nell’edizione Ultra HD, rendono “Westworld – Stagione Due” un prodotto altamente interessante sul mercato dell’Home Entertainment. Peccato solo per la codifica audio italiana limitata al Dolby Digital 5.1, mentre per l’originale inglese viene proposto il più confortevole DTS-HD Master Audio 5.1. E per l’edizione che stiamo trattando va ricordata la disponibilità del 4K Ultra HD, in Dolby Vision HDR, sempre con le stesse caratteristiche audio dell’edizione Blu-ray standard. Cofanetto elegante (in custodia slip-case cartonata con copertina raffigurante un avvoltoio e il cappello dell’Uomo in Nero in primo piano) che contiene il case che ospita la Serie in sei dischi (tre per l’ULTRA-HD e tre per il Blu-Ray), particolarmente ricco in fatto di Contenuti Speciali, distribuiti allo stesso modo in tutte le edizioni messe in commercio (DVD, Blu-ray, pure con cofanetto Steelbook, e il già segnalato 4K Ultra HD). Ci sono: Commento all’episodio pilota, “Creating Westworld’s Reality: The Drone Hosts”, in cui i creatori della serie, Jonathan Nolan e Lisa Joy, presentano i Drone Host e l’eccezionale lavoro di ‘Costume Design’ e recitazione dietro questi androidi approntato, “Creating Westworld’s Reality: An Evocative Location”, sul come scoprire la vita fuori dal parco seguendo sul set a Malibu l’intraprendente James Delos (Peter Mullan), “Creating Westworld’s Reality: Fort Forlorn Hope” dedicato ai produttori esecutivi Lisa Joy e Jonathan Nolan che ci porteranno nel ‘backstage’ della serie per conoscere come sono stati creati Fort Forlorn Hope, il personaggio di Dolores e affrontare il tema dell’oppressione delle donne, “Creating Westworld’s Reality: The Delos Experiment” in cui la regista Lisa Joy, il produttore esecutivo Jonathan Nolan e Jeffrey Wright (Bernard) parlano degli elementi che hanno portato alla definizione di ogni ambiente e come questi riflettano le vicende dei personaggi, “Creating Westworld’s Reality: Shogun World”, con cui i creatori, i produttori, i designer e il cast (Thandie Newton, Hiroyuki Sanada, Rinko Kikuchi e altri) discutono dell’aspetto, dell’energia e della creazione di Shogun World, “Creating Westworld’s Reality: Inside the Cradle”, nel quale il co-creatore della serie Jonathan Nolan, l’attore Jeffrey Wright ed altri esplorano la logica dietro la tecnologia della Culla, “Creating Westworld’s Reality: Chaos In The Mesa”, con i creatori e il cast che spiegano come hanno costruito il pathos nella scena della sparatoria alla Mesa, “Creating Westworld’s Reality: Ghost Nation” con gli attori Zahn McClarnon, Martin Sensmeier e la produttrice Lisa Joy che raccontano la storia d’amore nell’Episodio 8, “Kiksuya”, “Creating Westworld’s Reality: Deconstructing Maeve” in cui Thandie Newton e i creatori della serie parlano della realizzazione della ferita iper-realistica di Maeve e le speranze del Dr. Ford per il suo host preferito, “Creating Westworld’s Reality: The Valley Beyond”, nel quale i produttori esecutivi Nolan e Joy, il cast e lo staff tecnico parlano della creazione delle nuove realtà nella Beyond Valley, “Bring Yourself Back Online: Reflections on Season 2” dove gli attori Jeffrey Wright, Evan Rachel Wood e James Marsden ci mettono al corrente dei i loro momenti preferiti sul set della seconda stagione di “Westworld” in un contenuto condotto da Leonardo Nam (“Lutz”) e Ptolemy Slocum (“Sylvester”), “Bring Yourself Back Online: Of Love and Shogun” con Thandie Newton, Simon Quarterman e Rodrigo Santoro che si confrontano sul tema dell’amore nel percorso dei loro personaggi tra Shogun World e oltre, “Bring Yourself Back Online: Journeys and Technology” in cui gli attori Luke Hemsworth, Ben Barns e Angela Sarafyan riprendono da dove ci aveva lasciati la Stagione 1 e paragonano la tecnologia di “Westworld” a quella della società contemporanea, “The Truth Behind Delosorp” è invece incentrato sulla seconda stagione ed approfondisce come mai fatto prima la mitologia DELOS: offre uno sguardo alla tecnologia adottata, per esplorare l’impatto ed i rischi associati a questi strumenti in un futuro non troppo lontano, “These Violent Delights Have Violent Ends” è un approfondimento sulla citazione che funge da filo conduttore nella narrazione di “Westworld”: dall’approccio filosofico alla violenza agli aspetti più tecnici degli effetti visivi, makeup e prop per rendere credibili le epiche scene di battaglia. Infine è presente il Commento all’episodio finale. All’interno del case custodia c’è una piccola brochure a tre ante in italiano che illustra i contenuti dei dischi: episodi (con relativi registi e sceneggiatori), extra e lista del cast.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Warner Bros. Home Entertainment)
RIEPILOGO (con durata) dei CONTENUTI SPECIALI:
La verità sulla Delos (12:40), Queste gioie violente hanno violenta fine (11:11), Torna in linea, Riflessioni sulla stagione 2 (14:51), Sull’Amore e lo Shogun (15:19), Viaggi e Tecnologia (15:19), Creare la realtà di Westworld, I Residenti Droni (3:23), Una Location Evocativa (3:23), Fort Forlon Hope (5:31), L’esperimento Delos (5:59), Shogun World (12:57), Dentro la culla (4:47), Caos a La Mesa (5:28), Nazione Fantasma (3:19), Decostruire Maeve (3:31), L’Oltre Valle (11:42). Ci sono poi due rubriche, Torna in Linea e Creare la Realtà di Westworld, che raccolgono rispettivamente 3 e 10 approfondimenti. I primi sono chiacchierate col cast, tra cui spiccano Jeffrey Wright (Bernard), Thandie Newton (Maeve), Evan Rachel Wood (Dolores) e James Marsden (Teddy). I secondi entrano più nel dettaglio sulla creazione della serie, con speciali che si avvalgono anche del supporto del team creativo (in primis i creatori Lisa Joy e Jonathan Nolan) e di alcune guest-star, come Rinko Kukuchi (Akane) e Hiroyuki Sanada (Musashi), tra i protagonisti dello Shogun World.
Nota bene: Tutti i contenuti presentano solo l’audio originale inglese, ma sono naturalmente disponibili i sottotitoli in lingua italiana.
Stagione Episodi Prima TV USA Prima TV Italia
Prima stagione 10 2016 2016
Seconda stagione 10 2018 2018
NOTE TECNICHE
Il Film
WESTWORLD – STAGIONE 2: LA PORTA
(Westworld – Season 2: The Door)
Usa, 2018, 635’
Regia: registi vari
Cast: Ed Harris, Evan Rachel Wood, Thandie Newton, Anthony Hopkins, Jeffrey Wright, James Marsden, Tessa Thompson, Indgrid Bolsø Berdal, Clifton Collins Jr., Fares Fares, Luke Hemsworth, Katja Herbers, Louis Herthum, Simon Quarterman, Talulah Riley, Rodrigo Santoro, Angela Sarafyan, Gustaf Skarsgärd, Shannon Woodward.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 1.78:1 2160p HDR10 + Dolby Vision
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1 / Italiano, Spagnolo, Portoghese, Polacco, Tedesco, Francese, Ceco Dolby Digital 5.1
Distributore: Warner Bros. Home Entertainment [3 dischi 4K ULTRA-HD + 3 dischi Blu-Ray]