Musica

IN THE BLUE LIGHT di Paul Simon

 

ARTISTA: PAUL SIMON

TITOLO: In The Blue Light
ETICHETTA: Legacy/Sony Music
ANNO: 2018
 
Dopo sessanta anni d’una carriera ricca di gloria, iniziata sui banchi del liceo con l’amico Art Garfunkel – prima come Tom & Jerry, poi come Simon & Garfunkel -, Paul Simon nel febbraio 2018 ha annunciato il ritiro dalle scene, affidando ad un tour mondiale di addio, intitolato “Homeward bound”, il commiato dal suo pubblico al culmine di un percorso artistico ineguagliabile. Non ha gettato però la spugna sotto il profilo discografico e in settembre ha pubblicato un nuovo album, “In The Blue Light”, il quattordicesimo in studio come solista. 
 

 

A settantasette anni il cantautore newyorkese ha capito che era giunto il momento di dire basta a faticose tournée, quando le energie cominciano a venir meno e la voce non è più la stessa di un tempo. Con Garfunkel aveva cominciato ad esibirsi nelle feste scolastiche imitando gli idoli Everly Brothers e con il nome di Tom & Jerry i due incisero nel 1957 – poco più di 60 anni fa – il singolo “Hey, Schoolgirl” per la Big Records, arrivando alla posizione N° 49 delle classifiche. Paul Frederic Simon è nato il 13 ottobre del 1941 a Newark (New Jersey), da Louis e Belle Simon (entrambi ebrei di origine ungherese), rispettivamente un celebre bassista e una maestra elementare, e cresciuto nei Queens di New York. In realtà “In The Blue Light” non è un nuovo album di inediti ma si compone di vecchie canzoni, poco fortunate, che Paul reinterpreta in una nuova veste jazz facendosi assistere da una nutrita schiera di ottimi musicisti. Gli ultimi album pubblicati, “So Beautiful, So What” del 2011 e “Stranger To Stranger” del 2016 erano stati tutt’altro che banali, come sempre sorretti dalla bellezza di liriche magnifiche e corroborati da un sound raffinato e meraviglioso. Che Paul Simon non debba dimostrare niente a nessuno, e tantomeno a se stesso, dopo i trascorsi che lo hanno visto trionfare in ambito Folk & Rock prima (la straordinaria avventura vissuta con Garfunkel e culminata nel capolavoro “Bridge Over Troubled Water”) e World poi, con lo sdoganamento della ‘musica del mondo’ attuato con “Graceland” nel 1986, è il punto di partenza primario sul quale impostare qualsiasi giudizio sul suo ultimo lavoro discografico. Forse stufo – come Bob Dylan, l’amato/odiato rivale – di dover sempre riproporre nelle esibizioni dal vivo, invocati dai fan, i cavalli di battaglia più classici del suo repertorio, che siano “Sound Of Silence” o “The Boxer”, “Bridge Over Troubled Water” o “Graceland”, Paul Simon non ha difficoltà a manifestare il suo disagio e forse anche per questo deciso di ritirarsi, o forse per questo ha optato per una scelta controcorrente per assemblare il suo nuovo album; ovvero selezionare dieci pezzi del suo canzoniere, tra i meno celebri, o meno abusati dal ‘consumo’ dell’ascolto, cambiando loro la veste sonora, gli arrangiamenti. Il pregio maggiore sta nell’essersi concentrato su una scaletta eterogenea per stile e genere, che sono specchio ulteriore ed inconfondibile della classe immensa e mai banale dell’artista. «Il lavoro – ha spiegato Simon – mi ha dato il tempo di chiarire nella mia testa ciò che volevo dire, o di rendermi conto di cosa stavo pensando e renderlo più facilmente comprensibile». Diplomaticamente (forse) ha ufficialmente affermato che le sue intenzioni erano quelle di migliorare brani ‘imperfetti’ dall’alto dell’esperienza maturata in tutti questi anni, mentre è più probabile che abbia desiderato mettere in mostra canzoni cui è fortemente legato al di là della loro presa sulle platee. L’obiettivo dichiarato, insomma, sono sue parole era quello di «dare una nuova mano di vernice sui muri di una vecchia casa di famiglia». Ne è venuto fuori una sorta di lavoro di delicato restauro musicale, senza stravolgimenti di sorta, armonizzando le canzoni con un arrangiamento jazzistico, con trombe e piano, facendosi aiutare in questo da un manipolo di valenti musicisti che vanno da Bill Frisell a Wynton Marsalis a Jack DeJohnette, dall’elegante collettivo (in sestetto) degli yMusic a Bryce Dessner dei National. Le dieci tracce, che risalgono ad epoche differenti e rientrano in un arco temporale che dal 1973 arriva fino al 2011, sono qui presentate in una forma depurata e quasi minimalista, sono state elaborate e arrangiati con cura tanto da sembrare degli inediti. Invece che apparire come una collezione piuttosto scontata, l’insieme, nell’intreccio narrativo dei vari brani, assume i contorni di un’opera intima che ha una sua identità a tutto tondo, intrisa di temi ricorrenti nella poetica di Paul come l’intolleranza, l’amore, la violenza e l’ecologia. E “In The Blue Light” funziona come se fosse davvero un nuovo disco di canzoni, minimale e melodico. L’attenzione del cantautore newyorkese si è concentrata soprattutto sull’album “You’re The One” del 2000, sul conto del quale, probabilmente, Simon non deve essere rimasto troppo soddisfatto della risposta del pubblico: le canzoni che a lui piacevano non avevano avuto il beneplacito di chi le ascoltò all’epoca. Dal disco in questione egli ha riesumato ben quattro pezzi: “Love”, “Darling Lorraine”, “The Teacher” che si veste di ‘colori’ mediterranei, “Pigs, Sheep and Wolves” mentre “One Man’s Ceiling Is Another Man’s Floor” è del ’73 ed era inclusa in “There Goes Rhymin’ Simon”, “Some Folks’ Lives Roll Easy” è tratta da “Still Crazy After All These Years” del 1975, “How the Heart Approaches What It Yearns” proviene dalla colonna sonora di “One-Trick Pony” che nell’80 fu un clamoroso fiasco discografico ancorché cinematografico, “René and Georgette Magritte with Their Dog After the War” (il cui testo è ispirato da un dipinto del pittore surrealista René Magritte) da “Hearts and Bones” del 1983, “Can’t Run But” da “Rhythm Of The Saints” del 1990, “Questions For The Angels” “So Beautiful, So What” del 2011. “One Man’s Ceiling is Another Man’s Floor”, in apertura, amplifica le sfumature jazz e, in questa nuova ‘rendition’ è stata depurata di tutte le ridondanze più pronunciate della versione originale. “Love”, pur mantenendo la sua struttura d’origine assume toni più leggiadri grazie alla chitarra impalpabile di Bill Frisell. “Darling Lorraine”, che dura oltre sette minuti, ha un testo splendido che ripercorre le tappe di una vita tra momenti indimenticabili e passaggi più faticosi e dolorosi. “Can’t Run But”, in origine impregnata di samba, in questa occasione viene trasformata in deliziosa atmosfera da pop da camera di rara eleganza grazie agli archi dello yMusic ensemble di New York. “Pigs, Sheep And Wolves” invece s’impreziosisce per il restauro voluto da Paul che la rende più brillante e luminosa. Su “René and Georgette Magritte with Their Dog After the War” forse si sarebbero potuti evitare gli interventi visto che il pezzo era già magnifico di suo e il riarrangiamento orchestrale di Simon non aggiunge nulla ad una bellezza già compiuta. In chiusura, a siglare magistralmente un album bellissimo c’è “Question for the Angels”, una ballata magistralmente ‘guidata’ dalla chitarra di Frisell che si pone al servizio della voce di Paul e di un testo straordinario: “If you shop for love in a bargain store / And you don’t get what you bargain for / Can you get your money back? / If an empty train in a railroad station / Calls its final destination / Can you choose another track? / Will I wake up from these violent dreams / With my hair as white as the morning moon?”. Pare che uno dei pezzi rimasti fuori dalla ‘rilettura’ operata da Simon sia stato addirittura uno dei capolavori del sodalizio con Art Garfunkel, “The Sound Of Silence”.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione di Legacy/Sony Music)

 

 

 

 

 

Paul Simon – In The Blue Light [43:54]Tracklist
01. One Man’s Ceiling Is Another Man’s Floor – 04:01
02. Love – 04:10
03. Can’t Run But – 03:29
04. How the Heart Approaches What It Yearns – 04:30
05. Pigs, Sheep and Wolves – 04:00
06. René and Georgette Magritte with Their Dog After the War – 04:44
07. The Teacher – 03:45
08. Darling Lorraine – 07:13
09. Some Folks’ Lives Roll Easy – 03:59
10. Questions for the Angels – 04:01

 

 

Discografia solista di Paul Simon:

Album studio 
The Paul Simon Songbook, 1965
Paul Simon, 1972
There Goes Rhymin’ Simon, 1973
Still Crazy After All These Years, 1975
One-Trick Pony, 1980
Hearts and Bones, 1983
Graceland, 1986
The Rhythm of the Saints, 1990
Songs from The Capeman, 1997
You’re the One, 2000
Surprise, 2006
So Beautiful or So What, 2011
Stranger to Stranger, 2016

In The Blue Light, 2018

 

Live
Paul Simon in Concert: Live Rhymin’, 1974
Paul Simon Graceland: The African Concert, 1987
Paul Simon’s Concert in the Park, 1991
Live in New York City, 2012

 

Raccolte (selezione)
Greatest Hits, Etc., 1977
The best Of Paul Simon 1971-1986, 1986
Negotiations and Love Songs, 1986  
The Paul Simon Anthology, 1993
Paul Simon 1964/1993, 1993 [boxset]Greatest Hits: Shining Like a National Guitar, 2000
The Essential Paul Simon, 2007

 

Discografia (essenziale) di Simon & Garfunkel:

 

Album in studio

Wednesday Morning, 3 A.M. (Columbia/Sony Music, 1964)

Sounds of Silence (Columbia/Sony Music, 1967)

Parsley, Sage, Rosemary and Thyme (Columbia/Sony Music, 1966)

Bookends (Columbia/Sony Music, 1968)

Bridge over Troubled Water (Columbia/Sony Music, 1970)

Live

The Concert in Central Park (Columbia/Legacy/Sony Music, 1982)

Live from New York City, 1967 (Columbia/Legacy/Sony Music, 2002)

Old Friends: Live on Stage (Columbia/Legacy/Sony Music, 2004)

Live 1969, 2008

 

Raccolte 

Greatest Hits (Columbia/Sony Music, 1972)

Old Friends (Columbia, 1997)

The Columbia Studio Recordings 1964-1970 (Columbia/Legacy/Sony Music, 2001)

 

Colonne sonore

The Graduate (Il laureato) (Columbia/Sony Music, 1968)

 

 

Premi e riconoscimenti
Grammy Awards
1969 – Registrazione dell’anno (Mrs. Robinson)
1969 – Miglior Interpretazione Pop Contemporaneo di Gruppo Vocale” (Mrs. Robinson)
1969 – Miglior Canzone Originale scritta per un Film (Mrs. Robinson per Il laureato)
1971 – Album dell’Anno (Bridge over Troubled Water)
1971 – Registrazione dell’Anno (Bridge over Troubled Water)
1971 – Canzone dell’Anno (Bridge over Trouble Water)
1971 – Miglior Canzone Contemporanea (Bridge over Trouble Water)
1971 – Miglior Arrangiamento Strumentale con Voci (Bridge over Trouble Water)
1971 – Miglior Ingegneria di Registrazione (Bridge over Troubled Water)
2003 – Grammy Award alla carriera