GRIMM: CONTAMINAZIONE DI FANTASY, THRILLER E DARK
Le serie televisive da tempo sono diventate territorio per sperimentare nuove forme di narrazione e spingersi in avanti nella contaminazione tra i generi più disparati. Il Fantasy e il Dark certamente sono tra i generi di maggiore popolarità tra gli adepti della serialità e, sebbene diversi tra loro, riescono perfettamente a convergere, ad ibridarsi vicendevolmente in una delle serie più fortunate degli ultimi anni del nutritissimo palinsesto americano, “Grimm”.
Il nome stesso – “Grimm” – evoca immediatamente l’universo delle fiabe, ed i rimandi ad esse sono materia per una lettura del sottotesto. I fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, entrambi nati nella seconda metà del Settecento (ad un anno di distanza l’uno dall’altro, 1785 il primo, 1976 l’altro), professori universitari e studiosi della lingua e della cultura tedesca, e “padri fondatori” della germanistica, sono i più famosi scrittori di fiabe della cultura europea, autori di classici del genere come “Hänsel e Gretel”, “Cenerentola”, “Il Principe Ranocchio”, “Cappuccetto Rosso” e “Biancaneve”. I due raccolsero (e ne curarono la trascrizione) l’antica tradizione orale delle favole convinti che si trattasse di un bagaglio culturale significativo per affermare l’identità di una nazione che stava cercando di realizzare la propria unità politica. La serie tv della NBC molto particolare e assai ben costruita, ideata da David Greenwalt e Jim Kouf e giunta alla sesta e conclusiva stagione (si è conclusa sugli schermi televisivi americani lo scorso 31 marzo) a partire dal 2011, racconta la storia di un detective della Squadra Omicidi di Portland, Oregon, tale Nick Burkhardt (David Giuntoli), che svolge il suo lavoro quotidiano con apparente normalità, mentre invece l’uomo è dotato (ed è una vecchia zia malata a rivelarglielo) di poteri particolari: è l’ultimo discendente della stirpe di ‘cacciatori di mostri’, i Grimm, capace di ‘intercettare’ le creature ostili (bestie ululanti e quant’altro invisibili agli occhi degli umani) che si aggirano in incognito sotto le sembianze di criminali comuni o di anonimi passanti, e Nick è l’unico sulla Terra in grado di vedere la loro vera natura. Tutti gli episodi della serie così ruotano, su un tessuto classico da ‘Crime Story’, intorno a casi da risolvere (persone scomparse, assassini da assicurare alla giustizia), indagini di polizia che sfociano poi nel surplus dell’individuazione e dello smascheramento delle pericolose ‘creature’ (della componente soprannaturale), i Wesen (in tedesco sta per ‘essere’, ‘creatura’), che solo la famiglia dei Grimm – e quindi Nick, unico sopravvissuto, può riconoscere. Quella dei Grimm – nei racconti rivelatori della zia (Kate Burton) – era una dinastia millenaria che fin dal Medioevo, catalogava mostri, studiava tecniche per liberare la Terra dal Male e scriveva libri di fiabe. Nick però resta costantemente in allerta poiché, individuato a sua volta dai ‘nemici’, diventa oggetto di una caccia all’opposto che si prefigge di eliminarlo per estinguere la stirpe, di cui è l’ultimo baluardo, e ottenere il controllo della piazza tutta. Si sviluppa quindi una lotta senza quartiere e senza soluzione di continuità che ha appassionato i consumatori e ha continuato a farlo con ottimi risultati fino alla stagione conclusiva. Ci troviamo dinanzi ad una impostazione solida, sicuramente in grado di intrattenere, incuriosire ed anche appassionare gli spettatori, grazie ai numerosi colpi di scena e a personaggi di contorno ottimamente definiti, al punto che la serie ha ottenuto un grande successo nel nostro Paese. In Italia è andata in onda per la prima volta nel 2012. Nel corso dell’intrigante narrazione, ricca di rimandi e di citazioni e che fa scoprire informazioni sul passato di Nick, si inseriscono alcune creature mostruose – che non è difficile individuare – mutuate da quelle stesse fiabe che ci hanno inquietato nell’infanzia (come i Tre Orsi di Riccioli d’Oro o Cappuccetto Rosso oppure Barbablu); personaggi spaventevoli che, nel più classico gioco delle parti, rappresentano la parte oscura dell’animo umano, e concorrono ad approfondire i livelli di lettura della serie. Sempre conditi da una sana e ineludibile autoironia. Puntata dopo puntata – l’incipit di ogni episodio è legato a una diversa fiaba degli fratelli scrittori tedeschi -, in equilibrio tra poliziesco, fantasy e commedia, si delineano pure le figure di supporto al protagonista, come Juliette Silverton, la fidanzata di Nick, il collega Hank Griffin che lo aiuta nella lotta, il Capitano Renard e il Sergente Wu, o come, per esempio, nell’episodio pilota in cui facciamo subito la conoscenza di Eddie Monroe (Silas Weir Mitchell), di fatto un licantropo, che viene inizialmente sospettato d’essere un personaggio negativo e ostile, mentre poi diventa invece uno dei più preziosi alleati del detective protagonista. Per Eddie, licantropo pentito, si prova un sentimento di comprensione e accettazione quando lo vediamo impegnarsi per controllare i suoi più bassi istinti, conducendo una vita normale (tra pilates, frequentazione della chiesa, dieta alimentare). La sua presenza nel tessuto narrativo è utile anche a offrire allo spettatore un differente punto di vista rispetto a quello di Nick. La deriva fiabesca e mitizzata di alcune serie e di molti blockbuster creati nella Mecca del Cinema, ad Hollywood, la moda di saccheggiare l’universo medievale e ottocentesco, e che vede svariati fra cappuccetti rossi, lupi cattivi e licantropi che (ovviamente) prediligono il colore rosso, fra principesse e castelli incantati, il cliché di Biancaneve e la Matrigna continuamente reiterato, è un dato inconfutabile delle recenti e consolidate tendenze in fatto di allegorie nella narrazione seriale e non. Mano mano che veniamo a conoscenza degli intrecci narrativi, entriamo in un universo parallelo, in una società complessa di esseri che si nascondono ma che, con le loro regole e i loro rituali, hanno vitalità ed esigenze pari a quelle degli esseri umani. L’attore David Giuntoli probabilmente dona poco carisma al personaggio principale, ma la serie ha tali e tanti altri elementi a suo favore che ci si dimentica subito di questo limite (se tale lo vogliamo ritenere). Interessanti davvero poi, e ben riusciti e mai invasivi, gli effetti speciali relativi alla trasformazione di alcuni personaggi da umani a mostri.
Sono disponibili in DVD, distribuite da Universal Picture Home Entertainment le prime 5 stagioni della serie.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Universal Pictures Home Entertainment Italia)
SCHEDA di GRIMM
Titolo originale: Grimm
ANNO: 2011/2017
IDEATORE: David Greenwalt, Jim Kouf
CAST: David Giuntoli (Nick Burckhardt), Russell Hornsby (Hank Griffin), Bitsie Tulloch (Juliette Silverton), Silas Weir Mitchell (Eddie Monroe), Jaqueline Toboni (Theresa “Trubel” Rubel), Sasha Roiz (capitano Sean Renard), Reggie Lee (sergente Wu), Bree Turner (Rosalee Calvert), Claire Coffee (Adalind Schade)
GENERE: Fantasy/Thriller/Dark/Drammatico
NUMERO DI STAGIONI: 6
PRODOTTO DA: Steve Oster
PRODUZIONE: Universal Media Studios/Hazy Mills Productions
RETE TELEVISIVA USA: NBC
PAESE D’ORIGINE: Stati Uniti d’America
Episodi
Prima stagione 22 (2011-2012)
Seconda stagione 22 (2012-2013)
Terza stagione 22 (2013-2014)
Quarta stagione 22 (2014-2015)
Quinta stagione 22 (2015-2016)
Sesta stagione 13 (2017)