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UN UOMO TRANQUILLO di John Ford in Blu-Ray

 
 
 
 
 
 
 
Un uomo tranquillo” è uno di quei capolavori diretti da John Ford che non sia nello specifico un Western. Il film, interpretato dal suo attore feticcio, John Wayne, e ambientato in Irlanda, è ora disponibile in una più che apprezzabile edizione in Blu-Ray distribuita da Plaion Pictures su master Paramount.

Nell’immaginario collettivo il nome di John Ford è per eccellenza sinonimo di Western, il genere che gli americani hanno inventato incentrato sul mito della frontiera americana, ma – va detto – il regista, nato a Cape Elizabeth, nello stato del Maine, il 1º febbraio 1894 (vero nome John Martin Feeney) da una famiglia di origine irlandese (il padre John Augustine era di Galway, la madre Barbara di Kilronan), ha girato altri capolavori non necessariamente ambientati nel vecchio West. Mi piace ricordare tra questi “Il traditore” (“The Informer”, 1935) sulla lotta per l’indipendenza irlandese, “Furore” (“The Grapes of Wrath”, 1940) sulla Grande Depressione, tratto dal romanzo di John Steinbeck, “Com’era verde la mia valle” (“How Green Was My Valley”, 1941), sulle lotte sindacali dei minatori gallesi. La sua sterminata filmografia (più 115 film realizzati, di cui molti purtroppo andati perduti) comprende opere considerate veri e propri capolavori, che hanno alimentato il prestigio della Settima Arte. Celebre la frase con la quale Ford si è presentato ad una riunione dello Screen Directors Guild: «Mi chiamo John Ford e faccio Western». Sostanzialmente un conservatore poco incline al compromesso e di assoluta onestà intellettuale, John Ford nella sua opera ha messo in scena i valori fondanti della nazione ‘a stelle e strisce’, ovvero i legami familiari, il senso del dovere che viene prima di tutto, l’amicizia, l’avere la schiena dritta, la giustizia, l’eredità dei principi basilari da trasmettere alle nuove generazioni. I film Western sono opere che hanno delineato la sintassi e la semantica del genere, ma pure hanno basato il loro significato su tematiche assai ricercate come l’eterno conflitto tra la primitiva innocenza dell’uomo e il progresso, nonché su quell’impronta shakespeariana della struttura narrativa. Con la sua opera Ford, il più grande cantore dell’America, ha influenzato, più o meno direttamente, registi dalle più disparate estrazioni come Orson Welles, Akira Kurosawa, François Truffaut, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Sam Peckinpah, Peter Bogdanovich, Sergio Leone, Clint Eastwood, Wim Wenders e molti altri ancora. Orson Welles in un’intervista ha dichiarato a Peter Bogdanovich: «Mi hanno sempre ispirato i grandi maestri del passato, e con questo intendo John Ford, John Ford e John Ford». Celebre una sua regola estetica di narrazione cinematografica che diceva questo: «Se mostri un chiodo nel muro nella prima inquadratura, nell’ultima qualcuno deve appendervi un cappello». Ford è scomparso il 31 agosto 1973 all’età di 79 anni. Con “Un uomo tranquillo” Ford si aggiudicava nel 1953 il quarto Oscar per la Miglior Regia dopo quelli vinti per i già menzionati “Il traditore”, “Furore” e “Com’era verde la mia valle”. A pensarci bene nessuno di questi film è stato un Western, quasi ad avvalorare la tesi che il genere fosse considerato ‘minore’. Ford girò “Un uomo tranquillo” (“A Quiet Man”) come un atto d’amore verso l’Irlanda, il suo paese d’origine. Ne venne fuori un film perfettamente riuscito, tra narrazione filmica ed estetica fordiana, degno di essere incluso nel pantheon dei capolavori del regista. l’Irlanda, pur non essendo il paese di nascita del regista, si colloca nel cuore dell’opera e della poetica fordiana. Sinossi: un pugile irlandese negli Stati Uniti, a seguito della tragica morte di un suo avversario sul ring fa ritorno nella terra natia. Lì trova l’amore ma sarà costretto, ancora una volta, a combattere per il suo obbiettivo; mille ostacoli si frappongono sul suo cammino. A Ford era piaciuto il romanzo di Maurice Walsh (“The Green Rushes”), pubblicato nel 1933 tra le colonne del Saturday Evening Post, che gli ricordava la sua Irlanda, quella dolce e benevola di cui aveva un vago ricordo familiare. Ford ne acquistò i diritti nel 1944 per appena 10 dollari. Walsh ne avrebbe incassati molti di più, quasi 6000, dalla casa produttrice che sfruttò al meglio il fatto che “Un uomo tranquillo” sarebbe stato l’ultimo dei sette film previsti dal contratto di John Wayne. Nel cast la presenza femminile, dall’anima romantica e ribelle, venne affidata a Maureen O’Hara. Il film girato in Irlanda è opera che ci restituisce la terra natia di Ford in una forma idealizzata e pure stereotipata (gli irlandesi sono tutti scommettitori, hanno in bocca la pipa in bocca e in mano una pinta di birra), ingenua e quasi fiabesca, in un contesto di società pacifica seppur attraversata dalle divisioni religiose. Ma esprime alla perfezione l’orgoglioso senso di appartenenza alla propria terra d’origine e alle radici familiari. In fondo John Wayne/Sean Thornton, nel suo viaggio di ritorno in patria, rappresenta sullo schermo l’alter-ego, e una sorta di transfer, per il regista che si lascia andare anche ad una descrizione colorata e affascinante dell’Irlanda, tra magnifici e gioiosi scorci panoramici delle campagne irlandesi, a ribadire il suo profondo rapporto con il paesaggio. Non va trascurata, né dimenticata, la strepitosa performance della co-protagonista Maureen O’Hara (anch’ella irlandese di Dublino, poi naturalizzata statunitense), orgogliosa e assoluta protagonista sulla scena del mondo arcaico e patriarcale. Nel film troviamo nel cast un paio di fedelissimi caratteristi come Victor McLaglen (Will Danaher, il fratello di Mary Kate) e Ward Bond (Padre Peter Lonergan). “Un uomo tranquillo” – si aggiudicò 2 Oscar (Regia e Fotografia) su 7 ‘nomination’ – è magico esempio di cinema dei buoni sentimenti, e si è ritagliato un posto di riguardo nella memoria cinefila di molti.
TECNICA
Distribuito da Plaion Pictures su master Paramount e girato originariamente in un magnifico Technicolor “Un uomo tranquillo”, nel suo trasferimento in High-Definition non perde un briciolo della sua brillantezza e del suo appeal cinematografico, nonostante gli oltre 70 anni sulle spalle, grazie ad un accurato lavoro di pulizia che rende la fruizione del Blu-Ray di gran lunga migliorativa rispetto alla precedente versione conosciuta in DVD. Diciamo che per qualsiasi appassionato di cinema sarà una grande goduria guardarsi questa pellicola nella confortevole visione domestica, senza necessariamente essere costretti a misurarsi con prodotti di ultima generazione, strabordanti di effetti speciali. Anzi, recuperare una dimensione vintage può costituire una piacevole esperienza. Non si son potuti fare miracoli per quel che riguarda il comparto audio che, per quel che concerne la traccia italiana, poggia su un distintivo e rassicurante Dolby Digital 2.0 (mentre per quella originale inglese troviamo un puntuale Dolby TrueHD. Come Contenuto Extra c’è l’interessante documentario “Il Making Of di UN UOMO TRANQUILLO”.

(Luigi Lozzi)                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTE TECNICHE
Il Film

UN UOMO TRANQUILLO
(A Quiet Man)
Usa, 1952, 129’
Regia: John Ford
Cast: John Wayne, Maureen O’Hara, Barry Fitzgerald, Ward Bond, Victor McLaglen, Mildred Natwick, Francis Ford, Mae Marsh, Eileen Crowe, May Craig.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.37:1 Pillar box
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 /Inglese Dolby TrueHD
Distribuzione: Paramount/Plaion Pictures