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THE HURT LOCKER di Kathryn Bigelow in Blu-Ray

 
 
 
 
 
Nel 2010 Kathryn Bigelow, con il suo film “The Hurt Locker”, ha vinto, come prima donna nella storia, il Premio Oscar per la Migliore Regia. Bello, crudo, ben girato ed altrettanto ben fotografato narra della quotidiana sfida alla morte che in terra d’Iraq hanno condotto i militari là impiegati in una missione difficilissima.

 

 

Il tabù delle ‘guerre per la democrazia’ condotte in Iraq ed Afghanistan è stato affrontato dal cinema americano in maniera assai più rapida di quanto non sia stato fatto in passato per un altro conflitto devastante come quello in Vietnam. Si pensi, per esempio, ai film di Brian De Palma (“Redacted”) e Paul Haggis (“Nella valle di Elah”), ma anche a “Nessuna verità” di Ridley Scott o, andando più indietro, a “Jarhead” di Sam Mendes. E che non si tratti di un processo di assimilazione semplice lo testimonia l’impressionate cifra di soldati Usa morti nella missione nel Medio-Oriente. Al di là degli errori dell’allora amministrazione Bush, ampiamente dibattuti in ambito giornalistico-politico, c’è stato pure un aspetto assolutamente insolito che bisognava prendere in considerazione (e che in parte spiega il bisogno di tanti cineasti di ‘raccontare’ questa guerra), sottolineato dalle parole della regista Kathryn Bigelow nel momento della presentazione del film al Festival di Venezia 2008. «Non vediamo nulla – aveva detto – e sappiamo poco di quello che succede a Baghdad. È la prima guerra completamente esclusa al nostro sguardo, con copertura mediatica esigua, mentre è crescente nei media il bisogno di verità, di descrizioni particolareggiate e realiste, non stilizzate, anche da docu-fiction, di ciò che accade al di là delle poche immagini, anche censurate, della Cnn. Ed è un dovere morale dei cineasti, dunque soddisfarla: bisogna essere vicini alla guerra». Kathryn Bigelow è sempre stata una regista raffinata, incalzante, carismatica, dalla pronunciata sapienza visiva, ogni volta che ha plasmato i materiali tra le sue mani; siano essi stati il futuribile di “Strange Days”, il thriller de “Il mistero dell’acqua” e “Blue Steel” o l’adrenalina di “Point Break”; un cinema virile che, come qualcuno ha sottolineato, solo registi uomini sono in grado di fare. La storia narrata nel film è ispirata ai reportage sul campo del giornalista Mark Boal (poi sceneggiatore e già coautore del film di Paul Haggis prima citato) ed è incentrata sulla figura del sergente maggiore James che in Iraq fa un lavoro ad altissimo rischio – sfida la morte facendo il disinnescatore di bombe (ne ha messo a ‘riposo’ più di 800 bombe da quando è in servizio); armato di semplici pinze fronteggia il viluppo di cavi e detonatori che emergono dalle auto, dai sacchetti di spazzatura o dai corpi dei kamikaze; tutti potenzialmente micidiali – ma anche uno dei più eccitanti. Bombe che vengono strategicamente lasciate dal nemico per fare strage di popolazione e di soldati americani. Il protagonista è un uomo indurito e disadattato, che con una sorta di trasporto sadomasochistico si mostra sprezzante del pericolo che corre. Sul tema della guerra il film non aggiunge assolutamente nulla a ciò che abbiamo visto prima di questo, ma una sua cattiva lettura potrebbe portare a pensare che la Bigelow, nell’affrontare i crudi risvolti della tragedia irachena, abbia cavalcato un’onda patriottica e guerrafondaia. Niente di più sbagliato. “The Hurt Locker” (il titolo sta per ‘cassetta del dolore’, ad indicare quella in cui si raccolgono gli oggetti dei soldati caduti) è un film straordinario che, nonostante la sua corteccia dura, fa salire alla superficie in modo prepotente fattori umani, al punto da lasciare nello spettatore una profonda impressione di disagio e compenetrazione. Perché fa toccare con mano come tra il sangue e il fragore si possa perdere il senso della realtà e ci si possa assuefare ad un simile inferno – ‘la guerra come vita’? Non lascia pensare questa lettura? – al punto da non potersene più privare (il finale è esplicativo al riguardo). L’interpretazione più adeguata da dare alla pellicola è quella di un film di guerra contro la guerra. «La furia della battaglia provoca una dipendenza fortissima e spesso letale, perché la guerra è una droga» ammonisce una citazione in apertura. Assai curioso poi il fatto che il film sia stato programmato in Italia con largo anticipo rispetto agli Stati Uniti, quasi a volerne – volontariamente e premeditatamente – smussare l’impatto sull’opinione pubblica o forse solo per testarne altrove le potenzialità. Ma non è servito perché il film ha raccolto comunque (e meritatamente) gli elogi della critica e rastrellato una buona quantità di premi importanti. “The Hurt Locker” è stato presentato in anteprima alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel settembre 2008 ed è stato subito distribuito nelle sale italiane in ottobre dello stesso anno senza ottenere grandi consensi al botteghino. Negli Usa è uscito solo nell’aprile del 2009 e nella serata degli Oscar nel febbraio 2010 il film ha vinto 6 statuetteMiglior Regista, Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro e Miglior Montaggio Sonoro – oltre a 3 ‘Nomination’ (Miglior Attore Protagonista a Jeremy Renner, Migliore Fotografia a Barry Ackroyd, Miglior Colonna Sonora a Marco Beltrami e Buck Sanders). Il film poi ha lanciato il suo protagonista Jeremy Renner, che in precedenza avevamo visto in “28 settimane dopo”, “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”, “S.W.A.T.”, “Dahmer”, ma che successivamente avrebbe spiccato il volo con film che abbiamo apprezzato molto quali “The Town”, “Mission: Impossible – Protocollo fantasma“, “The Avengers”, “The Bourne Legacy”, “Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe”. Renner qui è bravissimo nel dare uno spessore drammatico al suo inquieto personaggio, è il protagonista assoluto ma, accanto a lui, si registrano brevi cammei da parte di Guy Pearce, Ralph Fiennes e David Morse. Il riversamento in Alta Definizione non fa altro che rendere più tangibile la qualità (volutamente ‘sporca’) del film che vanta un ‘look’ quanto mai aderente alla tensione drammatico che si respira nel corso della visione. Ottima la qualità delle immagini calate nella loro naturale ambientazione dei territori di guerra (il film è stato girato in Giordania). Elevato il senso di profondità di campo, nessun artefatto ed è praticamente inesistente la grana. L’encoding DTS-HD Master Audio 5.1 (delle tracce sia italiana che inglese, con preferenza per la seconda a beneficio degli integralisti del sonoro) è caratterizzato da notevole apertura dinamica, con buona dose di effetti ed elementi d’ambienza; fronte rear e subwoofer impegnati adeguatamente e con misura. Esigui gli extra con il ‘Making Of” (12’), interviste agli attori (circa 12’), il backstage (13’).

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

THE HURT LOCKER

(The Hurt Locker)
Usa, 2008, 127’
Regia: Kathryn Bigelow
Cast: Jeremy Renner, Anthony Mackie, Guy Pearce, Ralph Fiennes, Brian Geraghty, David Morse, Christian Camargo, Evangeline Lilly.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Videa-CDE
Prezzo: Euro 14,90