Soundtracks

SAVAGE di Adam Peters/aa.vv.

 

 

La colonna sonora del film di Oliver Stone uscito in Italia con il titolo di “Le Belve”. Contiene musiche originali di Adam Peters e brani di autori vari. Su etichetta Varèse Sarabande (distribuzione Audioglobe).
 

 

 

È notoria l’attenzione che da sempre Oliver Stone dedica alla scelta dei brani messi a corredo dei suoi film; basterà ricordare ad esempio i soundtrack di film quali “Platoon”, “The Doors”, “Assassini nati”, “Ogni maledetta domenica”, “Talk Radio”. Un marchio di fabbrica con poche eccezioni (“Nato il quattro luglio”, “U Turn – Inversione di marcia”, “World Trade Center”, “Alexander” ad esempio) cui non si sottrae neppure l’ultima sua fatica come

Adam Peters (Photo Credit: Jefferson T. Jones)
regista, “Le belve” (“Savages” il titolo originale; N.d.R.), che tra l’altro offre più di un motivo per richiamare alla memoria la stessa operazione condotta in porto da Quentin Tarantino per “Pulp Fiction” (cosa accreditata ulteriormente pure dalla presenza tra gli interpreti di John Travolta). Infatti la colonna sonora del film (pubblicata su etichetta Varèse Sarabande) si compone per un terzo di musiche originali (13 minuti in tutto) e per il resto compila una scaletta eclettica di 12 brani curata dal fidato supervisore alle musiche, Budd Carr che non ha nulla da invidiare al miglior cinema Pulp degli anni ’90 e successivi. Ne “Le belve” (ispirato ad un romanzo di Don Winslow) Stone rinnova la sua collaborazione con il musicista Adam Peters che aveva provveduto a comporre lo score del documentario “South of the Border” presentato nel 2009 al Festival di Venezia e incentrato sul complesso quadro politico dell’America Latina. Peter, ancora poco noto alle masse di appassionati, ha alle spalle un’esperienza con il gruppo post-punk britannico Echo & the Bunnymen per l’album “Ocean Rain”, il migliore nella carriera della band, dell’84, come ‘quinto elemento’ a curare le orchestrazioni e suonare il violoncello, e composizioni per film quali “Crazy, Stupid, Love”, “Rango” e “Colpo di fulmine – Il mago della truffa” (con Jim Carrey e Ewan McGregor), ed è qui alle prese con il suo primo lavoro davvero importante. Le musiche (non proprio immediate) composte da Peters veleggiano verso atmosfere inquiete in cui si combinano abilmente, tra il nuovo e l’antico, il suono del sintetizzatore, d’un violoncello elettrico, di chitarre ‘rugginose’ e pulsazioni ‘cool’. “Cartel Theme” è quanto mai essenziale, ed ha una buona ritmica, “Romantic Theme” poggia su una buona orchestrazione e “Dust Bowl“, sulla quale si ascolta il fraseggio della tromba di Arturo Sandoval, e in chiusura “Savages…Force of Nature” sembrano influenzate da Ennio Morricone. I brani selezionati concorrono a raccontare nel modo più autentico possibile la vicenda narrata nel film su due amici d’infanzia che a Orange County, nel sud della California, mettono in piedi un redditizio business producendo marijuana della migliore qualità e tutto procede nel migliore dei modi fino a quando un cartello di trafficanti messicani non mette gli occhi sulla loro attività e decide di appropriarsene, dando così inizio ad una spietata e selvaggia guerra senza esclusione di colpi. Un paio di pezzi più conosciuti, come “Legalize It” di Peter Tosh e “Romance in Durango” di Bob Dylan, sembrano proprio ad ‘hoc’ sulle tematiche del film, e vengono sapientemente bilanciati da altri bozzetti più ‘chill’ quali l’eccellente cover di “Psycho Killer” dei Talking Heads, trasformata in un superbo e suadente flamenco da Bruce Lash, la beatlesiana “Here Comes The Sun”, restituita in maniera incantevole ed un profumo d’Oriente da Yuna, la brillante “Where I’m Going”, che deve qualcosa ai Beach Boys, di Cut Copy o la lunghissima ed avvolgente “Eternity’s Sunrise” di John Tavener. E bella figura fa pure il ‘Gui Boratto Remix’ techno di “Paradise Circus” dei Massive Attack. Certo c’è una mancanza di coesione tra i pezzi originali e i brani inclusi nella colonna sonora, ma tutto è in linea con quell’idea ‘Pulp’ primaria (ritengo) voluta da Stone. Giusto a beneficio dei più attenti segnaliamo come nel film si possano ascoltare brani non presenti nel soundtrack dato alle stampe su disco: “Go Hawaii” dei Casino Versus Japan, “Bubblin’ In The Cut” dei Boreta, “Silver Surfer, Ghost Rider Go!!!” del dj elettronico Trentemoller, “Drive” di Paul Kelly, “Si tu me quisieras” di Pedro Infante, “Iguazu” di Gustavo Santaolalla, “Borges y Paraguay” di Bajofondo, “Sappho: Lyrical Fragments” di Patricia Rozario, Julia Gooding, Paul Goodwin & the Academy of Ancient Music.

(Luigi Lozzi)                                   © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

CD su Etichetta Varèse Sarabande/Audioglobe

 

Tracklist:

1. Neptune’s Net — M. Ward (2:06)
2. Cartel Theme — Adam Peters (:43)
3. Where I’m Going — Cut Copy (3:35)
4. Romantic Theme — Adam Peters (2:04)
5. Legalize It — Peter Tosh (4:38)
6. Mandala — Thievery Corporation featuring Anoushka Shankar (4:02)
7. Hijack In The Desert — Adam Peters (3:17)
8. Quien Es El Patron? — Systema Solar (3:26)
9. Romance In Durango — Bob Dylan (5:45)
10. Whipping — Adam Peters (1:53)
11. Paradise Circus (Gui Boratto Remix) — Massive Attack (8:06)
12. Psycho Killer — Bruce Lash (4:28)
13. Miles De Pasajeros (Mightysphnix Transpo Remix) — Gustavo Santaolalla, Bajofondo and Supervielle (4:25)
14. Eternity’s Sunrise — John Tavener (10:47)
15. Dust Bowl — Adam Peters (1:55)
16. Do Ya — Jeff Lynne (3:56)
17. Here Comes The Sun — Yuna (3:06)
18. Savages … Force Of Nature — Adam Peters (3:13)