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LA FORESTA DEI SOGNI di Gus Van Sant in Blu-Ray

 

 

 

 

Con “La foresta dei sogni”, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes del 2015, Gus Van Sant è tornato a trattare la materia della dolente attitudine dei protagonisti a ‘flirtare’ con la morte a quattro anni di distanza da “Restless – L’amore che resta”, anche questo presentato al festival francese, abituale appuntamento cinefilo di maggio in Costa Azzurra.

 

Al contrario del precedente film del 2011 questo dramma esistenziale e romantico che riflette sul suicidio non è stato accolto bene dalla critica anzi – direi senza mezzi termini – è stato fischiato e fortemente osteggiato, nonostante il regista americano sia da sempre uno dei beniamini del pubblico ‘colto’ delle manifestazioni cinematografiche ad ogni latitudine, e da sempre amato dai cinefili. E a Gus Van Sant ===Consulta la Filmografia=== non sono state risparmiate critiche anche feroci, in molti si sono chiesti allarmati dove fossero finiti la lucida capacità di fare cinema del regista di Louisville e il suo sguardo, e lo stile che lo ha sempre caratterizzato. Assai diversi appaiono agli occhi dello spettatore il modo di raccontare la morte, lo smarrimento e l’elaborazione del lutto dei personaggi in “Restless”, pervaso di poetico romanticismo, e “La foresta dei sogni” ma, a nostro avviso, un qualsiasi film di Van Sant (autore di opere belle, importanti ed incisive come “Da morire”, “Will Hunting – Genio ribelle”, “Elephant”, “Last Days”, “Paranoid Park”, “Milk”) va visto a prescindere dal responso della critica. Va aggiunto che sono più d’uno tra quelli citati i lavori in cui Gus Van Sant ha approcciato la materia ‘morte’, elemento che appartiene al suo DNA espressivo. Il titolo fa riferimento ad una foresta alle pendici del monte Fuji (che esistente realmente) denominata Aokigahara e meglio conosciuta come ‘Mare di alberi’, diventata tristemente nota perché è la meta preferita di chi voglia porre drasticamente fine alla propria esistenza. Le statistiche infatti ci dicono che dagli anni Cinquanta ad oggi si è registrata una media di 30 suicidi ogni anno, con punte che hanno raggiunto i 100 da diverso tempo a questa parte. Addirittura, tra la fitta vegetazione, per dissuadere i potenziali suicidi, sono stati collocati cartelli (scritti sia in giapponese che in inglese) che invitano preventivamente le persone a ripensarci. Ed il film – ricordiamo – è stato girato da Van Sant e la sua troupe proprio nella foresta di Aokigahara. Nell’incipit vediamo il protagonista, il professore di fisica, l’americano Arthur Brennan interpretato da Matthew McConaughey, prendere un aereo solo andata per recarsi all’altro capo del mondo, a Tokio in Giappone. In seguito, nella fosca e fitta boscaglia dislocata su un desolato territorio di origine vulcanica, l’uomo incrocia la sua strada con un altro aspirante suicida confuso e sporco di sangue, un giapponese di nome Takumi Nakamura (Ken Watanabe) e, nonostante ne condivida l’insano proposito, si allea a costui che vuole ritrovare la via d’uscita dalla foresta labirintica e ritornare alla vita. E nel farlo i due uomini hanno modo di raccontarsi reciprocamente cosa li ha spinti in quel luogo, in quella sorta di purgatorio delle anime in pena… Alcuni flashback ricompongono il puzzle del passato di Brennan (per il giapponese, molto sinteticamente, il motivo del suo essere lì è costituito dalla perdita del lavoro), la sua deriva umana, la storia d’amore consumata con sua moglie Joan (Naomi Watts) per sempre perduta, la disperazione che lo assale, il viaggio esistenziale e la decisione di approdare nella famigerata ‘Foresta dei Suicidi’, assumendo pure vaghi toni da thriller soprannaturale. La sceneggiatura firmata da Chris Sparling (“Buried – Sepolto”) è stata giudicata eccessivamente retorica e fin troppo scontata, i dialoghi (quasi) improponibili, strappalacrime e ridondanti, e invasivi, i monologhi insopportabili, vago il misticismo che lo pervade; laddove forse sarebbe stato più opportuno lavorare di cesello sui silenzi e gli stati d’animo. Un passo falso certamente per Gus ma rimaniamo convinti che qualsiasi suo film vada visto per rispetto dell’autore e per alimentare comunque il percorso di crescita culturale che il suo cinema ci va garantendo (a noi spettatori) da un quarto di secolo a questa parte.
Il trasferimento in High-Definition de “La foresta dei sogni”, prodotto da Lucky Red e distribuito da CG Entertainment e Mustang Entertainment, rispecchia le peculiarità della visione del film in sala; il quadro video ha contorni sfumati ed ammorbiditi per una precisa scelta narrativa di regia, e comunque i primi piani degli attori sono più che soddisfacenti. Il comparto audio poggia su tracce (italiano e inglese) DTS HD Master Audio 5.1 lossless, pulite e nitide, che praticamente si equivalgono anche per la mancanza di momenti topici sotto il profilo sonoro. Sul fronte Contenuti Extra purtroppo dobbiamo registrare il solo trailer originale del film.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Lucky Red/CG Entertainment)

NOTE TECNICHE
Il Film

LA FORESTA DEI SOGNI
(Sea Of Trees)
Usa, 2015, 111’
Regia: Gus Van Sant
Cast: Matthew McConaughey, Naomi Watts, Jordan Gavaris, Ken Watanabe, Katie Aselton, James Saito, Ami Haruna, Owen Burke, Susan Garibotto, Jeffrey Corazzini, Joseph Oliveira, Simba Dibinga, Anna Friedman, J.T. Turner, Richard Levine, Michael Steven Swanson, Jimi Stanton.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/ AVC-4
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red/CG Home Entertainment