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JIMI – ALL IS BY MY SIDE di John Ridley in Blu-Ray

 

 

 

 
La fascinazione per i biopic sulle grandi personalità della musica jazz e del rock è sempre stata viva nella storia del Cinema, ed ha vissuto fasi di intensità altalenante per la non sempre facile capacità, da parte dei realizzatori, di rendere effettivamente credibili sul grande schermo attori nei panni di iconiche figure di musicisti e cantanti, magari scomparsi, ma ancora ‘freschi’ nella memoria collettiva degli spettatori.

 

 

Tra i tanti film che sono stati realizzati ci piace ricordare, così a braccio, “Great Balls Of Fire – Vampate di fuoco” (1989) di Jim McBride con Dennis Quaid/Jerry Lee Lewis, lo psichedelico “The Doors” di Oliver Stone del 1991 con Val Kilmer nei panni di Jim Morrison, “Beyond The Sea” (2004) di e con Kevin Spacey nel ruolo di Bobby Darin, “Last Days” (2005) di Gus Van Sant, ispirato agli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain, “Io non sono qui” (2007) di Todd Haynes dedicato a Bob Dylan. Un forte revival del genere biopic si è registrato nell’ultimo decennio e potremmo far coincidere l’avvio con la grande visibilità che hanno avuto (con premi vari annessi) film quali “Ray”, di Taylor Hackford del 2004 (Oscar al Miglior Attore, un Jamie Foxx straordinariamente somigliante – in tutto e per tutto – a Ray Charles, e al Miglior Sonoro e ‘Nomination’ al Miglior Film  e al Miglior Regista), e “Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima”, di James Mangold del 2005 (Oscar alla Miglior Attrice, Reese Witherspoon, nei panni di June Carter, e ‘Nomination’ al Miglior Attore, Joaquin Phoenix, splendido in quelli di Johnny Cash, e al Miglior Montaggio). Ultimamente, quasi in contemporanea, ci si è cimentati con una biografia dedicata a James Brown, “Get On Up” (2014) di Tate Taylor, e questa di cui trattiamo dedicata al Mito monumentale di Jimi Hendrix, di sicuro un genio in anticipo sui tempi; Jimi venne a mancare il 18 settembre 1970 a causa di un cocktail letale di alcol e barbiturici, morendo soffocato dal suo stesso vomito. Aveva solo 27 anni. Il film è stato presentato per la prima volta il 7 settembre 2013 al Toronto International Film Festival ma distribuito nelle sale americane solo a partire dal 26 settembre 2014 preceduto di otto giorni dall’uscita nel nostro paese, il 18 settembre, proprio nel giorno dell’anniversario della morte del musicista. Hendrix è stato chitarrista che nella sua (purtroppo) breve carriera non ha mai smesso di sperimentare e di cercare nuove sonorità, fondendo stili ed esperienze diverse. Fondamentalmente la narrazione abbraccia un arco temporale di un solo anno nella vita di James Marshall Hendrix, quello che va dall’incontro con la fidata amica Linda Keith nel 1966 fino al giorno che ha preceduto l’indimenticabile performance di Jimi a Monterey, in California, nel 1967, quella in cui, dando fuoco alla sua chitarra, il geniale musicista di Seattle entrava definitivamente, e dalla porta principale, nella mitologia del rock. Sicuramente rimane pur sempre un’impresa ardua riuscire a portare sul grande schermo – utilizzando attori e ambientazioni adeguate – vicende artistiche e peculiarità espressive di un personaggio della storia della musica rock, soprattutto quando diventa palese l’impossibilità di catturarne l’essenza più autentica, e spesso dinanzi a difficoltà (quasi) insormontabili si opta per il formato docu-film; più vicino al documentario che non alla fiction cinematografica. “All Is By My Side”, diretto da John Ridley (approdato al cinema dopo essere stato sceneggiatore premio Oscar per “12 anni schiavo”, ed anche autore degli script “U-Turn” di Oliver Stone e “Three Kings” di David O’Russell), sulla scia di altri biopic recenti che cristallizzato solo un periodo ben circoscritto della carriera o della vita dei personaggi protagonisti, si concentra temporalmente su un solo anno della vita e della carriera dei chitarrista, ma assolutamente fondamentale per la sua breve ma intensa esistenza, l’anno che intercorre tra il 1966 e il 1967, un anno decisivo nella vita di Jimi, dal momento in cui conosce la 20enne modella Linda Keith (interpretata da Imogen Poots), all’epoca fidanzata del chitarrista degli Stones Keith Richards, ed inizia a farsi apprezzare dagli addetti ai lavori in quel di New York; ad accorgersi prima di altri delle enormi potenzialità di Jimi è il bassista degli Animals, e talent-scout, Chas Chandler, il quale decide di prendersi cura di questo giovane talento, come produttore e mentore, e lo convince a seguirlo in Gran Bretagna, a respirare il clima della ben più stimolante swingin’ London. Seguiamo così le vicende di un introverso e pensoso (e a volte strafottente) Hendrix, i rapporti con le donne che lo hanno frequentato e amato, da Linda, la sua muse ‘scopritrici’, alla storica fidanzata Kathy Etchingham (Hayley Hatwell) a Ida (Ruth Negga), fino alla trionfale esibizione al Monterey International Pop Music Festival, ma in maniera per nulla didascalica, grazie ad una regia assai poco convenzionale che evita di dare enfasi al ritornello di “sesso droga e rock’n’roll” ed è ricca di originalissimi ‘up-tempo’ cinematografici e di montaggio che provano a scavare, con uno stile nervoso e crepuscolare, nella psiche del personaggio più che a raccontare i fatti e la sua musica selvaggia e rivoluzionaria. In questo favorito giocoforza pure dalla scelta degli eredi e detentori dei diritti della musica di Hendrix di non concedere l’utilizzo dei suoi pezzi originali nel film (per cui non ascolterete né “Hey Joe” nè “Purple Haze“, per meglio intenderci), fatte salve cover, brevi esibizioni e brani di repertorio. In una scena importante vediamo Hendrix e i suoi Experience eseguire una esplosiva versione di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles al Saville Theatre londinese con la presenza dei Fab Four tra il pubblico, tre giorni soli dopo l’uscita ufficiale del celebre album. Da sottolineare poi quanto sia aderente (fisicamente) alla figura del chitarrista la sorprendente interpretazione offerta da André Lauren Benjamin alias André 3000, del duo hip-hop degli Outkast. Un film insolito ed affascinante che gli appassionati di rock non possono assolutamente perdersi. L’aspetto tecnico del Blu-Ray (immagini video e audio) è più che soddisfacente, peccato però che non ci sia nessun Contenuto Extra di approfondimento.

 

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della I Wonder Pictures/Koch Media)

NOTE TECNICHE
Il Film

JIMI – ALL IS BY MY SIDE
(Jimi – All Is By My Side)
Gran Bretagna/Irlanda,/USA, 2013, 118’
Regia: John Ridley
Cast: André Benjamin, Hayley Atwell, Imogen Poots, Ruth Negga, Andrew Buckley, Oliver Bennett, Tom Dunlea, Burn Gorman, Ashley Charles, Clare-Hope Ashitey, Amy De Bhrún, Laurence Kinlan, Jade Yourell, Robbie Jarvis, Demetrice Nguyen, Tristan McConnell, Danny McColgan.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: I Wonder Pictures /Koch Media