DOGMAN di Luc Besson in 4K-ULTRA-HD
Presentato in anteprima in concorso alla 80ª Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il 31 agosto 2023, “Dogman”, di Luc Besson, approda sul mercato dell’Home Video in una impeccabile edizione grazie a Lucky Red, che ha distribuito il film nelle sale, e a Plaion Pictures, che ne ha curato il supporto fisico.
Tratto da un reale fatto di cronaca “Dogman” racconta l’incredibile vicenda di un bambino abbandonato da una madre debole e rinchiuso in una gabbia dal padre assieme ad un gruppo di cani di razze diverse, addestrati per i combattimenti. Nell’incipit vediamo il protagonista, Douglas, vestito da drag queen alla guida di un camion pieno di cani silenziosi, che viene fermato dalla polizia dopo un violento incidente nel cuore della notte e poi affidato ad una psichiatra cui comincia a raccontare, in un continuo flashback, la tormentata storia che l’ha portato fino a lì. Mano, mano prende forma lo scenario sul quale si è consumata la vicenda narrata: il giovane Douglas, cresciuto nel New Jersey, in un ambiente deteriorato, tra le violente angherie del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella gabbia dei cani da combattimento, arriva all’età adulta da disadattato, con ferite non solo psicologiche ma anche fisiche, ritrovandosi ad essere inchiodato ad una sedia a rotelle con l’uso precario delle gambe: il suo corpo segnato dalle violenze subite e dai drammi giovanili, la psiche devastata da un’esperienza incredibile. Solo i suoi adorati e fedelissimi cani (un branco di 50 cani di razze diverse, per i quali sono stati utilizzati 25 addestratori), con i quali instaura un legame dai tratti perfino paranormali, gli danno un qualche sollievo perché sono stati addestrati a rispondere a ogni suo comando e all’occorrenza si mettono a disposizione del padrone-amico per vendicare i torti subiti e aiutarlo ad esprimersi come un benefattore: “non vi faranno del male”, dice Douglas ai poliziotti che lo interrogano, “basta che non mi tocchiate”. Sarà un caso o forse no, ma di solito i cani ci offrono le uniche due cose che davvero contano nella vita: l’amore e la protezione. Sui titoli di testa campeggia la frase quanto mai emblematica di Alphonse de Lamartine: “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”; e con un piccolo scarto di fantasia, nemmeno troppo ardito, leggendo la parola ‘Dog’ al contrario viene fuori la parola God (Dio). “Dogman” è un film singolare, certamente disturbante, ma anche carico di fascinazioni visive e musicali. Per Luc Besson ===Consulta la Filmografia=== è il ritorno alla regia dopo quattro anni; l’ultimo suo film, il thriller d’azione “Anna”, risale al 2019 e prima di questo il più americano dei registi francesi si era distinto principalmente per “Cose nostre – Malavita” (2013, con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer) e “ Lucy” (2014, con Scarlett Johansson). Besson, autore assai controverso, per i tanti ottimi film ma per gli altrettanti flop, elegge a protagonista l’ennesimo dei suoi antieroi, muovendosi tra martirio, redenzione e riscatto, inteso come forma di sacrificio estremo, e girando un film sofferto e traumatico, calato in un ambiente neo-noir di emarginazione e vendetta. Regista geniale e produttore coraggioso Luc ha perso molte posizioni negli ultimi 15/20 anni ma in un colpo solo sembra aver riconquistato tutta la sua credibilità perché “Dogman” è si opera bizzarra e potentissima, ma ha le stimmate del Besson migliore, quello di “Nikita”, di “Leon”, de “Il quinto elemento”, di “Angel-A”, di “Lucy”. Solitudine, emarginazione, rabbia, bisogno d’amore, assieme ad action e melò; sono questi i fili che legano la cinematografia del regista francese. Qui, muovendosi tra horror, thriller, e trasversalmente in tanti altri generi, riesce a conquistare l’empatia degli spettatori con alcuni semplici accorgimenti: innanzitutto mostra come gli animali siano decisamente migliori degli uomini. Poi, ad una lettura in filigrana, scaglia il suo ‘angelo sterminatore’ sul bigottismo militarista (ed anche maschilista) americano riuscendo a creare un personaggio e una storia che sono uno straordinario inno all’amore. Intorno allo stereotipo del miglior amico dell’uomo Besson tenta di costruire una fiaba trasversale su questa conclamata amicizia; un viaggio nel corpo e nel cuore di chi ha cercato l’amore con tenacia e desiderio, trovandolo solo quando diventa il capo di un branco di disperati, emarginati come lui. Se vogliamo trovare riferimenti nel cinema del passato certamente non possiamo ignorare “Freaks” di Tod Browning del 1932, “L’enigma di Kaspar Hauser” di Werner Herzog del 1974, “Rottweiler” (2004) di Brian Yuzna, ma anche “Joker” (2019) di Todd Phillips con Joaquin Phoenix, e anche “The Whale” (2022) di Darren Aronofsky con Brendan Fraser. «L’ispirazione per questo film, in parte, mi è derivata da un fatto di cronaca che ho letto riguardo una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva cinque anni. Questa storia mi ha fatto interrogare sull’impatto che un’esperienza del genere può avere su una persona a livello psicologico. Come riesce una persona a sopravvivere e a gestire la propria sofferenza? ». Besson compone un’opera che, per il suo stile adrenalinico e sovradimensionato, sa essere kitsch, ma allo stesso tempo sa essere toccante e commovente, senza mai perdere di vista la tenerezza e la partecipazione emotiva nei confronti per suo personaggio. Grande prova di Caleb Landry Jones, elegantissimo e struggente emulo di Edith Piaf e Marilyn Monroe, a rivestire i panni del bello e dannato dall’animo complesso, straordinario nel trasmettere il dolore e la tristezza che Besson carica sul personaggio, tragico e sublime, di quelli che il suo cinema ha saputo esaltare in oltre quarant’anni di carriera (vedi “Léon” o “Subway”). In una intervista rilasciata a The Hollywood Reperter – Roma, Luc Besson ha definito meglio alcuni significati del suo film: «nessuno nasce violento, la violenza non è uno strumento o un fine, ma una conseguenza, sempre. E nessuno è delinquente per natura, ma per necessità. Ripeto, la violenza è una conseguenza, deriva dalla miseria. Se non c’è miseria, allora non c’è violenza. In natura, fondamentalmente, gli animali, quando sono violenti, è perché vogliono mangiare, tutto qui. È una conseguenza orribile, sono d’accordo, ma non puoi ignorarla nel raccontare la condizione umana […] Ma l’arte, quella sì, può diventare salvezza. “È così, senza la bellezza, la cultura, la creatività saremmo perduti: prima della politica, dell’economia, del potere milioni di anni fa c’era un uomo che dipingeva in una grotta. Tutto inizia con l’immaginazione e l’arte, è la prima forma di scambio e di altruismo. I soldi non salvano nessuno. L’arte sì. […] L’aspetto interessante è che la nostra società finge sempre di essere aperta. Siamo una democrazia. Accettiamo tutti. E in realtà, ogni volta che qualcuno è diverso, viene messo da parte. E ciò che è interessante è che tutte le persone che sono diverse, qualunque sia la differenza, si riconoscono, si alleano. E questo è chiaro nel film. Le uniche persone che accettano Douglas sono le persone che sono diverse. Salma è un’insegnante di teatro e ama il teatro. È diversa. Ed è interessata a questo ragazzo perché legge molti libri. Quando va al cabaret, le ragazze sono diverse. E per questo lo vedono per chi è, non per la sua sedia a rotelle. I cani sono diversi. Lo accettano. Le persone diverse hanno una maggiore capacità di accettare la differenza».
TECNICA
“Dogman”, che a suo tempo ha colpito il pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, è ora disponibile in DVD e pure in una ‘Limited Edition’ 4K UltraHD + Blu-ray + Booklet firmata da Lucky Red e Plaion Pictures (che lo distribuisce). La versione video 4K UHD, sotto il profilo estetico, è davvero una magnifica edizione: combo a due dischi (comprendente anche il Blu-Ray) si presenta con un’elegante slipcase con custodia in cartoncino e copertina alternativa agli altri formati in commercio, e all’interno una custodia amaray (che riporta quale cover la locandina del film) con booklet illustrato di approfondimento di 12 pagine inserito e una card da collezione double face con il protagonista ritratto in due diverse versioni di se stesso. “Dogman” ha un look visivo forte e intenso che trasmette una svariata gamma di emozioni. La qualità dell’immagine codificata AVC (aspect ratio 2,39:1) è assai aderente alle scelte espressive volute dalla regista Luc Besson e dal direttore della fotografia Colin Wandersman. I dettagli emergono con chiarezza, soprattutto quando esplorano la ricchezza delle superfici dei volti e dei corpi dei personaggi, così come gli anfratti più angusti della scena in background, entro i cui confini si muovono i personaggi, sia quelli principali che quelli di contorno. Risaltano i primi piani di Caleb Landry Jones, i suoi trucchi curatissimi, la bellezza dei cani delle varie razze. I colori sono quanto mai incisivi ed esplosivi, adeguati all’illuminazione ‘sporca’ ed estrema del film, e sulle sfumature ambientali. La definizione è soddisfacente. Anche il croma è brillante si adatta perfettamente a qualsiasi situazione, alternando tonalità fredde e calde a seconda delle necessità narrative con colori intensi e calibrazione suggestiva del contrasto. Sul fronte sonoro meglio ovviamente il mix 5.1 DTS-HD MA (che il Dolby Digital 5.1) che garantisce una forte solidità alla colonna sonora, con l’ausilio cospicuo dei bassi quando in primo piano emergono, potenti, la musica che accompagna la narrazione. Elementi sonori preponderanti diventano le magnifiche canzoni che si ascoltano nel film, le performance del protagonista quando canta, addirittura le sue urla disperate quando viene chiuso nella gabbia dal padre despota, ma pure le mossa dei cani e il loro abbaiare. I dialoghi sono acuti, in parte sovrastati dai suoni circostanti. I Contenuti Extra prevedono una Intervista a Luc Besson, una featurette sulla presentazione del film al Festival di Venezia, un’altra dedicata all’attore protagonista Caleb Landry Jones, e un’altra ancora incentrata sull’addestramento dei cani oltre, ovviamente al Trailer originale della pellicola.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Lucky Red)
NOTE TECNICHE
Il Film
DOGMAN
(Dogman)
Francia/Grecia/Canada/Gran Bretagna, 2023, 110’
Regia: Luc Besson
Cast: Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Grace Palma, Clemens Schick, John Charles Aguilar, Iris Bry, Marisa Berenson, Lincoln Powell, Alexander Settineri.
Informazioni Tecniche del DVD
Video: 2.39:1
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 5.1
Distributore: Lucky Red/Plaion Pictures