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ELLE di Paul Verhoeven in Blu-Ray

 

 

 

 

 

Da una parte c’è Paul Verhoeven che, pur non godendo più del successo degli anni Novanta, è regista mai banale, colpisce duro con situazioni complesse e tematiche scioccanti ma lascia sempre il segno d’un gusto visionario e irridente, sull’altro fronte, in questo caso in sintonia con l’opera del regista, troviamo una splendida e irraggiungibile Isabelle Huppert, protagonista dello straordinario “Elle”, allo stesso tempo noir erotico e morboso, black comedy e lucida riflessione sulla trasformazione del corpo.

Elle”, il provocatorio e folgorante film diretto dall’olandese Paul Verhoeven e sceneggiato dall’americano David Birke, è tratto dal romanzo “Oh..” di Philippe Djian, scrittore francese di origine armena, ed è stato presentato al Festival di Cannes dello scorso anno. L’incipit ad alta tensione mostra una scena di stupro in un’elegante abitazione sotto lo sguardo indifferente d’un gatto; si narra di uno sconosciuto con il volto coperto che, penetrato in casa della protagonista, una borghese parigina di successo, colpendola con calci e pugni per renderla inerme, la violenta brutalmente. Dopo che l’uomo si è allontanato la vittima, imperturbabile, ha una reazione di gran controllo emotivo, e invece di disperarsi e chiamare la polizia raccoglie i pezzi di un vaso andato in frantumi durante l’aggressione, si fa un bagno caldo ed ordina la cena al telefono. Michèle, proprietaria con l’amica Anna di una società che produce videogiochi, nella vita sociale e in quella privata è una donna imperscrutabile, dura e sarcastica, e dopo lo stupro si comporta come se nulla fosse accaduto. Successivamente lo stupratore torna a farsi vivo e la donna inizia con lui un gioco borderline… Ma non si tratta, fate attenzione, del racconto di un rapporto carnefice-vittima. Il personaggio poi ha alle spalle una tragedia familiare, quella di 40 anni prima quando il suo religiosissimo padre, e lei bambina, in un improvviso impeto di follia, aveva sterminato tanti bambini in un campo vacanze. Isabelle Huppert ===Consulta la Filmografia===, che conta un centinaio di film nel curriculum, è una delle attrici francesi più conosciute a livello internazionale; icona transalpina, oltre ad aver lavorato con i maggiori registi francesi contemporanei, ha all’attivo lavori diretti da Otto Preminger, Michael Cimino, Curtis Hanson, Andrzej Wajda, Joseph Losey, Werner Schroeter, Olivier Assayas ed in Italia Mauro Bolognini, Marco Bellocchio, Marco Ferreri, Paolo e Vittorio Taviani. Con quest’ultimo, premiato ai César francesi (Miglior Film e Miglior Attrice su 11 candidature), più o meno il suo centesimo film, è stata candidata quest’anno all’Oscar come Migliore Attrice, battuta dalla Emma Stone di “La La Land”. A Cannes, in passato, la Huppert era stata premiata due volte (per “Violette Nozière” nel 1978, quando aveva venticinque anni diretta da Claude Chabrol, e per “La pianista”, nel 2001 diretta da Michael Haneke). Paul Verhoeven ===Consulta la Filmografia=== è il settantanovenne regista olandese, attivo tra Europa e Hollywood, che si è ritagliato una importante fetta di credibilità (e popolarità internazionale) con “RoboCop” (1987), “Atto di forza” (1990), “Basic Instinct” (1992) e “Starship Troopers” (1997), da qualche anno ha smarrito il suo appeal – dopo “Black Book” del 2006, peraltro sottovalutato dalla critica, Paul sembrava perso definitivamente – che con ogni probabilità riconquista con questo film acclamato dalla critica; per la prima volta Verhoeven, autore dell’ambiguità, è attivo in Francia, grazie al combattivo produttore di origine tunisina Said Ben Said che ha già lavorato con Roman Polanski (“Carnage”), Brian De Palma (“Passion”) e David Cronenberg (“Maps to the Stars”) e ha prodotto il nuovo film di Walter Hill, “The Assignement”, e con “Elle” provocatoriamente prova a smontare il “film d’autore europeo” rifacendosi ad un cinema ‘alla Chabrol’ perché intorno alla protagonista il regista ha la premura di descrivere l’universo che la circonda, dall’ex marito alla madre, a figlio e nuora, ai dipendenti della sua azienda, con i toni della commedia nera. E senza privarsi di evocare il cinema del grande Hitchcock. La Huppert, con la sua eleganza e con grande mestiere, è magnifica nel restituirci ambiguità, masochismo e morbosità del personaggio, una donna colta e finanziariamente autonoma ma a tratti insopportabile, comunque circondata da maschi che sono un disastro, deboli, stupidi e noiosi, se non brutali; poiché lo spettatore alla visione del film si chiede se, durante la violenza subita, lei (“Elle”) urli per la paura, l’umiliazione, il dolore, oppure perché provi piacere? Quello tra la Huppert e Verhoeven è stato un incontro fortunato sia per il regista, spesso giudicato ambiguo e morboso ma che ha avuto modo di rilanciare alla grande le sue quotazioni, sia per l’attrice che, avendone i mezzi e il coraggio d’interprete, ha potuto calarsi con disinvoltura in un personaggio inquietante e profondamente erotico ad onta degli anni (vicini alla soglia dei sessantacinque) in cui ha potuto mostrare tutta la sottile e sfumata qualità del suo essere attrice di rango, attraente e senza tempo, godendo poi di una visibilità internazionale ancora più marcata. La critica si è mostrata entusiasta del suo lavoro. Ad ulteriore merito dell’attrice francese ci sono le parole del regista che ha dichiarato fosse indispensabile girare il film al di fuori degli Stati Uniti perché difficilmente un’attrice americana si sarebbe esposta ed avrebbe accettato un ruolo così ‘peccaminoso’. Nel corso del film ha un importante significato cromatico il rosso del sangue, non solo nella scena iniziale, ma anche nella rappresentazione che ne danno i videogame prodotti dalla protagonista, perfino, metaforicamente, nelle parole di Michèle che parla di “sangue del suo sangue” a proposito dei rapporti parentali più stretti. Lo score composto da Anne Dudley asseconda i voli sbilenchi e a tratti deliranti del regista, flirta con il thriller (abili i rimandi ad Hitchcock) quando ha ritmo più incalzante e rievoca le inquietanti e morbose atmosfere, e le pulsione stratificata, d’un capolavoro qual è stato il lavoro di Jerry Goldsmith per il “Basic Instinct” dello stesso Verhoeven; magari con maggiore discrezione, e meno invadenza. In sintesi estrema è un ritratto al femminile quanto mai complesso, cui solo una donna poteva (forse) dare forma musicale di spessore compiuto.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 


(immagini per cortese concessione della Lucky Red)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

ELLE
(Elle)
Francia/Germania/Belgio, 2016, 132’
Regia: Paul Verhoeven
Cast: Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Anne Consigny, Charles Berling, Virginie Efira, Christian Berkel, Judith Magre, Jonas Bloquet, Alice Isaaz, Vimala Pons, Lucas Prisor, Raphaël Lenglet.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p/ AVC-4
Audio: Italiano, Francese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red