L'angolo del Kult!

DJANGO di Sergio Corbucci in Blu-Ray

 

 

Il nuovo film di Quentin Tarantino, prossimo ad uscire sugli schermi (il 17 gennaio 2013), “Django Unchained”, si ispira agli ‘Spaghetti Western’ e, in modo particolare, al film “Django”, di Sergio Corbucci del 1966, con protagonista Franco Nero, attore che compare in un cameo nel nuovo film.
 

 

 

 

Django, il glaciale vendicatore interpretato da Franco Nero, assieme al ‘gringo’ di Sergio Leone e al Ringo di Duccio Tessari, appartiene di diritto all’immaginario cinematografico del Western Spaghetti. L’operazione condotta da Tarantino e la puntuale pubblicazione in Blu-Ray del primo “Django” rientrano in un generale (rinnovato) interesse nei confronti di questo genere popolare del nostro Cinema dei Sessanta e Settanta. Addirittura Bruce Goldstein, direttore del Film Forum a New York, ha approntato l’estate scorsa una rassegna durata tre settimane, con la proiezione nella Grande Mela di 26 pellicole che hanno reso celebre il filone; e ci piace ricordare pure la retrospettiva dedicata al Western all’Italiana dalla Mostra del Cinema di Venezia nel 2007, ad indicare quanto sia forte da qualche tempo il piacere della riscoperta di un genere che è stato tanto influente per numerosi autori in diverse parti del globo, dagli Stati Uniti all’Oriente. Nel saggio “10.000 Ways to Die” il regista Alex Cox ha spiegato che i western italiani di quel periodo erano una metafora di una più vasta lotta di classe: «I registi italiani hanno in comune un’aura di radicalismo, di anarchia, l’idea di un mondo fantastico agonizzante rivoltato come un guanto per mostrare verità terribili, sociali e politiche». Il regista romano Sergio Corbucci (che ha ideato il film assieme al fratello Bruno e lo ha scritto con la collaborazione di Franco Rossetti) con questo suo lavoro d’esordio è stato tra i più fedeli continuatori del genere avviato da Sergio Leone ed ha creato un personaggio indimenticabile, cupo ed estremo eroe tutto vestito di nero che si trascina dietro una bara (un’invenzione formidabile questa: non ricordate di aver visto qualcosa di analogo in “Terminator 3” con Arnold Schwarzenegger?), dalla quale estrae alla fine una mitragliatrice che servirà alla sua vendetta, in uno scenario immerso nel fango ed oscurato da una pioggia battente incessante. Django, l’uomo solitario che combatte per la sopravvivenza cercando di conservare l’integrità della sua morale e dei suoi ideali, con le dita spappolate dagli zoccoli dei cavalli e il volto tumefatto dai pugni, e che si trascina dietro una bara, è certamente figura dal forte impatto visivo. Il personaggio si muove tra due nemici: da una parte gli uomini senza scrupoli dell’ex-maggiore sudista Jackson, dall’altra la banda di messicani capeggiati dal generalissimo Rodriguez. Django è un evidente rimando al pistolero silenzioso incarnato da Clint Eastwood nella ‘Trilogia del Dollaro’ di Leone ma a differenza dei lavori di Leone, che hanno più di un momento in cui la tensione si scioglie o raggiunge lo zenit, questo fa lievitare progressivamente la suspense fino al finale topico quando Django, inginocchiato vicino alla tomba dell’amata moglie, attende l’arrivo di Jackson e dei suoi uomini incappucciati per la resa dei conti finale tra le croci del cimitero. Oggi il film è diventato un ‘cult’ in tutto il mondo (Quentin Tarantino ‘docet’) ma all’epoca, nel 1966, fu comunque un grande successo al botteghino aprendo la strada a tutta una progenie di personaggi (de)generi che hanno popolato il western all’italiano negli anni successivi. Ha prodotto una sfilza infinita di sequel apocrifi (“Django spara per primo” di Alberto De Martino, “Django il bastardo” di Sergio Garrone, “Django sfida Sartana” di Pasquale Squitieri e “Arrivano Django e Sartana… è la fine” di Demofilo Fidiani e Diego Spataro), ma l’unico che ha visto di nuovo Franco Nero protagonista, sarebbe giunto solamente nel 1987, “Django 2 – Il grande ritorno” di Nello Rossati, ma senza riuscire a ricreare le atmosfere dell’originale. Addirittura sono in molti a considerare questo film il migliore di tutti i Western Spaghetti, addirittura superiore a quelli consacrati di Sergio Leone e lo stesso Tarantino ha indicato Sergio Corbucci come il più grande regista del western all’Italiana. Il suo “Django Unchained” – lo sottolineiamo – può contare su un cast d’eccezione composto da Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Samuel Jackson e Christoph Waltz. Ma vale la pena di ricordare anche un altro paio di film ispirati al personaggio interpretato da nostro attore: “Sukiyaki Western Django” del regista giapponese Takashi Miike e “Searchers 2.0” dell’inglese Alex Cox. E Franco Nero ne ha beneficiato all’epoca in maniera decisa divenendo in breve una star internazionale, chiamato poi ad Hollywood per interpretare diverse pellicole. Bella la colonna sonora composta da Luis Enriquez Bacalov contraddistinta da un inconsueto malinconico abbrivio, mentre Franco Migliacci si è occupato del testo del brano suggestivo e solenne cantato (da Rocky Roberts nella versione inglese, da Roberto Fia in quella italiana).
Il più che soddisfacente trasferimento in Alta Definizione dona luminosità e compattezza come non ne avevamo mai visto (nella precedente versione disponibile in DVD per Surf Video; N.D.R.) e come non era lecito sperare per un lavoro così datato e spoglio (e a basso budget, ‘of course!’), ed è dettato anche dal ritrovato interesse per la pellicola suscitato dal nuovo film di Tarantino. I toni delle immagini sono cupi, mancano spiragli di luce nel contesto narrativo per precise scelte di regia, l’impatto filmico molto diretto e privo di fronzoli, pur’anche per una serie di elementi stilistici poco curati (una fotografia sporca opera di Enzo Barboni, il futuro E.B. Clucher dei “Trinità”, il montaggio raffazzonato) ma che alla fine, nell’imperfezione tangibile a qualsiasi livello, sono quelli che l’hanno reso ‘cult’. Come extra “L’uomo con la bara”, contenente interviste a Quentin Tarantino, Franco Nero, Luis Bacalov, Piero Vivarelli, Gilberto Galimberti, un paio di trailer e una galleria fotografica.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

DJANGO    

(Django)

Italia/Spagna, 1966, 88’
Regia: Sergio Corbucci
Cast: Franco Nero, Rafael Albaicin, Angel Alvarez, Simon Arriaga, Eduardo Faiardo, Loredana Nusciak, Luciano Rossi.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1,66:1 / 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese DTS Surround 2.0
Distributore: CineKult/CG Home Video
Prezzo: Euro 19,90