YELLOW 33 di Jack Nicholson
Negli anni in cui andava costruendo le premesse di una carriera d’attore straordinaria – dopo essere cresciuto nella scuderia di Roger Corman ed essersi messo in luce con film come “Easy Rider” e “Cinque pezzi facili” – Jack Nicholson aveva anche l’opportunità di dirigere il suo primo film come regista in quel 1971.
In verità Nicholson già si era cimentato con la regia anni addietro, nel 1963, per “La vergine di cera” (“The Terror”), che ufficialmente risulta diretto da Roger Corman, ma che in effetti è stato un film/laboratorio realizzato a più mani cui hanno prestato il loro contributo Francis Ford Coppola, Monte Hellman, Jack Hill e appunto Nicholson (tutti e quattro non accreditati nei titoli). Per questo poi fondamentalmente “Yellow 33” (venne presentato in concorso al 25° Festival di Cannes nel ‘71) viene considerato il vero e proprio esordio registico dell’attore, cui nell’arco della carriera sarebbero seguite solo altre due prove dietro la macchina da presa: “Verso il sud” (“Goin’ South”) del 1978, in cui c’e pure John Belushi, e “Il grande inganno” (“The Two Jakes”) del 1990, sorta di sequel del fortunatissimo “Chinatown”, diretto da Roman Polanski, e nel quale l’attore torna a vestire i panni del detective J.J. ‘Jake’ Gittes. Della grandezza di Jack Nicholson, considerato uno dei migliori attori del secolo scorso, ci sono davvero pochi dubbi: 3 Oscar vinti (per “Qualcuno volò sul nido del cuculo” nel 1976, per “Qualcosa è cambiato” nel 1998, “Voglia di tenerezza” nel 1984, quest’ultimo come Attore Non Protagonista) su ben 12 Nomination al Premio Oscar (otto come Migliore Attore Protagonista e quattro come Non Protagonista). L’opera prima di Nicholson come regista (che del film è stato pure sceneggiatore e produttore) non vede l’attore interprete (cosa che invece avrebbe fatto successivamente per gli altri due) e si cala nel clima contro culturale dell’epoca. Vi si parla di pallacanestro (grande passione di Jack come tutti sanno: tifoso dei Los Angeles Lakers) e di contestazione studentesca negli anni ‘caldi’ della guerra nel Vietnam. “Yellow 33” è film che, per tutti coloro che hanno seguito da vicino l’evolversi della cosiddetta New Hollywood tra la fine dei Sessanta e ben oltre la metà dei Settanta, rappresenta un piccolo (quasi invisibile) ‘cult’, soprattutto per lo spessore di chi lo ha diretto. È un film assolutamente imperfetto, nel quale emergono evidenti tutte le incongruenze di una regia – direi – ‘forzata’ e inesperta, ma che si porta dietro da anni, proprio per essere stato così poco ‘visibile’, un’aura di culto. E testimonia bene, come altri film dell’epoca lo stato di disagio e i fermenti della contestazione vissuti in un’America negativamente marcata dalla guerra vietnamita. Il racconto ruota intorno a Hector Blomm, playmaker d’una squadra di pallacanestro di un college universitario (i Leopards), che, nonostante le sue qualità, rischia d’essere escluso dalla squadra per la discontinuità dei suoi comportamenti. Hector è anche l’amante della moglie del suo allenatore e sulla storia narrata si intreccia anche la chiamata alla leva per il Vietnam del suo compagno di camera…
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTE TECNICHE
Il Film
YELLOW 33
DRAMMATICO
Drive, He Said
Usa, 1971, 78’
Regia: Jack Nicholson
Cast: William Tepper, Karen Black, Michael Margotta, Bruce Dern, Robert Towne, Henry Jaglom, Michael Warren, June Fairchild, Charles Robinson, Bill Sweek, Kenneth Payne, Cathy Bradford, Eric Johnson.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 1.33:1
Audio: ItalianoDolby Digital 5.1
Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Pulp Video/CG Home Video
Prezzo: Euro 14,90