CinemaIn evidenza

CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA di Stanley Donen e Gene Kelly in 4K ULTRA-HD

 

 

 

Il miglior Musical di tutti i tempi, come viene universalmente indicato da critici ed appassionati, un irresistibile inno alla gioia di vivere, “Cantando sotto la pioggia”, a 70 anni dalla sua uscita sugli schermi viene reso disponibile in un intrigante e appagante edizione in 4K ULTRA-HD da Warner Bros. Entertainment Italia.

 

“I’m singing in the rain
Just singing in the rain What a glorious feelin’
I’m happy again”

Il film diretto a quattro mani da Stanley Donen (“Sette spose per sette fratelli”, “Cenerentola a Parigi”, “L’erba del vicino è sempre più verde”) e Gene Kelly è un simbolo assoluto dell’intera storia del Cinema, ed è un fulgido esempio della maestria del produttore Arthur Freed che negli anni Cinquanta produsse una serie impressionate di opere musicali mirabili ed originali (“Incontriamoci a Saint Louis”, 1944, e “Gigi”, 1958, di Vincente Minnelli, giusto per citarne un paio) per la Metro Goldwyn Mayer. Efficaci momenti musicali, l’impeccabile e sapiente regia di Stanley Donen (al quale ha dato una grossa mano Gene Kelly), un racconto dalla sceneggiatura perfetta e per ultimo (‘last but not least’) i numeri di danza del protagonista Gene Kelly in uno straordinario stato di grazia, sono gli ingredienti principe di questo indimenticabile Musical. Ma anche l’ironia, la fantasia, la gioia di vivere che trasuda da ogni scena, oltre alla qualità musicale, furono determinanti. Molte scene sono entrate nell’Olimpo dei Cinema: dallo sfavillante numero in cui O’Connor si arrampica sui muri a quello centrale (“The Broadway Melodies Ballet”) di una fin troppo sexy (per l’epoca) Cyd Charisse, dalla tenda che svela il trucco del doppiaggio a centinaia di persone al folgorante assolo di Gene Kelly sotto la pioggia che canta e balla “Singin’ in the Rain”. “Cantando sotto la pioggia”, ambientato alla fine degli anni venti, raro esempio di musical non derivato da un successo di Broadway, racconta con splendido garbo, la fase delicata del passaggio del Cinema dal ‘Muto’ al ‘Sonoro’, quando molti divi dell’epoca si trovarono spiazzati dalle nuove conquiste e dalla rivoluzione tecnica che ne seguì. Certo è che molti furono costretti ad abbandonare le loro carriere dinanzi all’avanzare della nuova tecnologia che consentiva agli attori di esprimersi anche attraverso la ‘parola’. Si parla, insomma, pure dell’invenzione del doppiaggio. Ma “Cantando sotto la pioggia” non è solo il trionfo della felicità, è un film perfetto, nei tempi, nel ritmo, nei contenuti. Protagonisti sono (nella finzione filmica) due attori di successo, Don Lockwood (Gene Kelly) e Lina Lamont (Jean Hagen), le cui carriere sono stravolte dall’arrivo del sonoro con esiti diversi l’uno dall’altra; l’uomo, anche grazie all’amore di Kathy (Debbie Reynolds) saprà trovare nuovo slancio e vitalità per confermare la propria popolarità mentre la donna, per via di una voce ‘fastidiosa’ e gracchiante, sarà penalizzata irrimediabilmente. Nella scena clou, sotto la pioggia che continua a scendere, il protagonista Don, che ha trovato l’amore, sente “il sole che splende nel suo cuore”, chiude l’ombrello e inizia a cantare e danzare. Il film ottenne immediatamente, fin dalla sua anteprima al Radio City Music Hall, un incredibile successo che non è stato mai scalfito dal trascorrere del tempo, anzi si è accresciuto al punto dal diventare un film ‘Cult’. Venne ideato sulla base di una serie di numeri musicali elaborati anni prima dallo stesso produttore Arthur Freed assieme al compositore Nacio Herb Brown. Di fondo il film era stato concepito da Freed come un ‘contenitore’ di alcune delle canzoni che aveva scritto insieme a Nacio per i primi film musicali della MGM fra il 1929 e il 1940. Tra queste canzoni, ovviamente, figurava anche l’immortale “Singin’ in the Rain”. Al cospetto di un Gene Kelly esigente e perfezionista grande risalto si conquistò con la sua prova la giovanissima Debbie Reynolds fortemente voluta in questo film da Arthur Freed che l’aveva imposta alla MGM appena quindicenne, cinque anni prima, dopo aver vinto il titolo di Miss Burbank. La Reynolds diede prova delle sue ottime doti di ballerina e cantante, ma non fu facile perché l’attrice, per adattarsi allo stile imposto da Gene, e non essendo una ballerina professionista, si sottopose a durissimi allenamenti e prese lezioni perfino da Fred Astaire. Si narra infatti che Gene Kelly, noto perfezionista, fosse particolarmente duro con l’attrice per via della sua scarsa esperienza nel ballare, e in qualche occasione, a fine giornata, i piedi della Reynolds dovevano essere medicati; a punto che lei stessa, un paio d’anni più tardi dichiarava: «”Cantando sotto la pioggia” e il parto sono state le cose più dure che ho fatto nella mia vita». Ricordiamo che Debbie Reynolds è la madre di Carrie Fisher, la principessa Leila di “Guerre Stellari” (ed anche co-protagonista di “Blues Brothers” accanto a John Belushi e Dan Aykroyd), morta alla fine del 2016, a sessant’anni, a seguito di un infarto che l’aveva colta durante un volo transatlantico da Londra a Los Angeles, e Debbie, durante i preparativi del funerale fu colpita da un ictus che ne provocò la morte poche ore dopo in ospedale. Le sue ultime parole furono: “Voglio solo stare con Carrie”. Donald O’Connor, nella parte di co-protagonista, risulta fondamentale per la riuscita del film sul fronte dell’ironia e del divertimento puro; in particolare con il suo numero “Make ‘Em Laugh” (“Falli ridere”) costituisce un vero e proprio virtuosismo di ballo, canto ed espressività, testimonianza del talento naturale del ballerino che sfidò i limiti umani come solo i cartoon sanno fare: «Presi il manichino – ha dichiarato una volta – e cominciai a giocarci. Quello che feci la prima volta è quello che vedete nel film. Quel numero aumentava con un tale crescendo che alla fine pensavo di dovermi suicidare sullo schermo!». La scena finale, con il rutilante numero “Broadway Melody”, rappresenta una celebrazione della danza e del teatro musicale. Gli oltre settanta ballerini che si esibiscono incarnano l’idea, cara a Gene Kelly, del ballo come prorompente vitalità. Insieme a “Un americano a Parigi” (vincitore di ben 9 Oscar) dell’anno prima, “Cantando sotto la pioggia” è di sicuro la massima espressione artistica di Gene Kelly, personaggio poliedrico (attore, regista, cantante, coreografo e ballerino) dalle mille attitudini. A settant’anni dalla sua uscita sugli schermi non ha perso un briciolo della sua freschezza, impreziosendosi invece sul fronte della pura nostalgia: è uno di quei film che (purtroppo!) oggi non si fanno più. Si tratta di un’autentica opera d’arte. Ma, non vinse nemmeno un Oscar. Una curiosità legata al film ci racconta che la celeberrima sequenza in cui Kelly canta sotto la pioggia venne girata in realtà di giorno e l’effetto notte che si coglie alla visione fu ottenuto utilizzando dei grossi teloni neri che ricoprirono l’area della scena. Per la ripresa della pioggia venne utilizzata una illuminazione in controluce in maniera da farla risaltare meglio. Ci vollero quasi tre giorni per realizzarla. Un’altra curiosità riguarda la ‘stonata’ Lina Lamont, il personaggio che nel film non riesce a superare il ‘critico’ passaggio dal ‘Muto’ al ‘Sonoro’, perché la sua interprete sullo schermo, Jean Hagen, in alcune scene doppiò la Reynolds così da addivenire al completo ribaltamento tra finzione (filmica) e realtà. Inoltre sottolineiamo come il numero “Moses Supposes”, eseguito da Kelly e il coprotagonista Donald O’Connor è una delle migliori performance nella storia del Musical, anche per la difficoltà implicita di danzare in spazi molto ristretti. C’è poi da ricordare quell’ambientazione ispirata alle opere di Salvator Dalì nel duetto famosissimo che vede Gene Kelly e la splendida Cyd Charisse in costume bianco munito di un lungo velo agitato dal vento. Nel 1971 la canzone “Singin’ in the Rain” venne rilanciata perché venne citata da Stanley Kubrick nel suo capolavoro “Arancia Meccanica”.
TECNICA
In occasione del 70° anniversario dell’uscita del film, Warner Bros. Entertainment riedita il leggendario “Cantando sotto la pioggia” in una ghiotta ed imperdibile edizione in versione 4K Ultra HD e in confezione steelbook da collezione. Edizione, peraltro, come da consuetudine acquisita, che contiene pure la versione in Blu-Ray. Il video impressiona per la pulizia cristallina, le immagini hanno beneficiato di un restauro notevole grazie ad un nuovo master a risoluzione 4K che permette al technicolor di risplendere in tutto il suo vigore e il suo fascino: i colori godono di brillantezza straordinaria, puntuali, vividi e privi di sbavatura, a 70 anni di distanza della sua realizzazione, e servono ad accentuare ed esaltare le immagini di un film tanto colorato. La bontà del trasferimento si apprezza meglio nella equilibrata presenza della grana, che risulta leggera e per nulla fastidiosa, capace di mantenere integro il dettaglio, che pure si impone in primo piano negli incarnati porosi così come in tutti i particolari in background del quadro video. I neri sono solidi e profondi, il contrasto perfettamente calibrato, la compressione è bilanciata al meglio e non crea criticità appariscenti. Sul fronte sonoro, trattandosi di un film prevalentemente musicale, si consiglia la visione del film nella traccia originale dotata di un DTS HD 5.1 davvero performante, che permette al fruitore casalingo momenti di coinvolgimento più che soddisfacente, con ottima dinamica, ampia spazialità, pulizia del suono ed eccellente sfruttamento di tutti i diffusori. Decisamente inferiore la traccia italiana in Dolby Digital 1.0 che perde nettamente il confronto col DTS-HD Master Audio 5.1 originale. I dialoghi, in ogni caso, sono nitidi e comprensibili, tali da garantire un ascolto piacevole. I Contenuti Extra prevedono anzitutto il commento audio di Stanley Donen, Debbie Reynolds, Donald O’Connor, Cyd Charisse, Kathleen Freeman assieme agli sceneggiatori Betty Comden e Adolph Green, al cineasta Baz Luhrmann e allo storico del cinema Ruby Behlmer. Inoltre troviamo il contenuto Juke Box, che dà accesso a diciassette sequenze musicali di “Cantando sotto la pioggia”, il documentario “Singin’ in the Rain: Raining in a New Generation” (cinquanta minuti di durata) e, ovviamente, il Trailer.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTE TECNICHE
Il Film

SINGIN’ IN THE RAIN – CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA
(Singin’ in the Rain)
Usa, 1952, 102’
Regia: Stanley Donen e Gene Kelly
Cast: Gene Kelly, Donald O’Connor, Debbie Reynolds, Jean Hagen, Millard Mitchell, Douglas Fowley, Rita Moreno e Cyd Charisse.

Informazioni tecniche del 4K ULTRA-HD / Blu-Ray

Aspect ratio: 1,37:1 Anamorfico 1080p
Audio 4K Ultra-HD: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1 / Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco Dolby Digital 1.0
Audio Blu-Ray: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1 / Italiano, Francese, Spagnolo, Portoghese, Tedesco, Polacco, Ceco Dolby Digital 1.0
Distributore: Warner Bros. Entertainment Italia