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ENNIO UN MAESTRO di Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone

 
 
 
 
 
 
 
Prima che ‘artistico’, il sodalizio tra Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore è stato ‘umano’, e ‘profondissimo’. Il libro “Ennio – Un Maestro”, edito nel 2018 da HarperCollins Italia, e che ha fatto da antefatto alla realizzazione dell’acclamato documentario “Ennio” dello stesso Tornatore, ci svela gli aspetti più privati e tecnici della loro amicizia nella forma riconoscibilissima della conversazione.

Con Morricone Tornatore, così come era accaduto alla metà degli anni Sessanta tra il Maestro e Sergio Leone per la ‘Trilogia del Dollaro’ e per i successivi film del regista romano, ha instaurato uno dei sodalizi artistici più significativi di tutta la storia del Cinema, come quelli fra Bernard Herrmann e Hitchcock, Nino Rota e Federico Fellini, John Williams e Steven Spielberg, Georges Delerue e François Truffaut, Danny Elfman e Tim Burton, Howard Shore e David Cronenberg, giusto per citarne solo alcune. Era da molti anni che il regista di “Nuovo Cinema Paradiso” stava preparando un progetto per immagini su Ennio Morricone e certamente la scomparsa del grande Maestro, avvenuta il 6 luglio 2020, deve aver accelerato i tempi della realizzazione del film-documentario “Ennio”. A fare da apripista al progetto c’è di sicuro il libro pubblicato da HarperCollins Italia nel 2018. Tra i due, fin dai tempi di “Nuovo Cinema Paradiso”, si era creato nel corso degli anni un forte e saldo sodalizio artistico, un rapporto fiduciario e privilegiato (secondo le parole dello stesso Morricone “fra i più entusiasmanti e soddisfacenti della sua vita”) trasformatosi presto in amicizia profonda e reciprocamente rispettosa. Quentin Tarantino, che è stato il regista di “The Hateful Eight” e per il quale Morricone ha vinto l’Oscar per la Migliore Colonna Sonora (dopo quello alla Carriera nel 2007), grande ammiratore di Morricone, in occasione dell’assegnazione del Golden Globe al compositore non ebbe alcuna esitazione nel dichiarare: «Per quel che mi riguarda Morricone è il mio compositore preferito e quando parlo di compositore non intendo musicista per il cinema ma sto parlando di Mozart, di Beethoven, di Schubert». «Morricone è il miglior sceneggiatore dei miei film», dichiarava Sergio, sottolineando in questo modo quanto le musiche di Ennio caratterizzassero significativamente il suo Cinema. È fuor di dubbio che i film di Sergio Leone non avrebbero avuto in tutto il mondo quella ‘forza’ debordante che li ha contraddistinti se non ci fossero state le musiche di Morricone a corredo. Il contraltare è spiegato dallo stesso compositore: «Leone è stato importante per me; ha realizzato quello che altri registi non sempre sono riusciti a fare. Sebbene per pura intuizione, e non per scienza, Sergio è riuscito a rispettare la temporalità della musica. Cinema e musica hanno questo elemento fondamentale in comune, la temporalità, il tempo. Se un regista forza la temporalità della musica, il matrimonio cinema-musica non avviene». Assieme a Sergio Leone (suo compagno di scuola alle elementari), e grazie ai Western Spaghetti dei Sessanta (“Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più”, “Il buono, il brutto, il cattivo”, “C’era una volta il West”, “Giù la testa”, e successivamente l’immortale “C’era una volta in America”), Morricone si è fatto conoscere in tutto il mondo divenendo in breve tempo uno dei più acclamati ed ammirati compositori di musiche per il Cinema. In una carriera di quasi sessant’anni sono state oltre 500 le colonne sonore composte da Ennio Morricone ===Consulta la Filmografia=== a partire da quel 1961 quando realizzò “Il federale” di Luciano Salce. Ma non si è trattato solo di Western; nella filmografia del compositore romano figurano soundtrack di assoluto valore come “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, “Sacco e Vanzetti” di Giulio Montalto, “Mission” di Roland Joffè, i film di Pasolini, Bernardo Bertolucci, “Gli intoccabili” di Brian De Palma, “Wolf” di Mike Nichols, “La cosa” di John Carpenter, “U turn” di Oliver Stone. Un’immagine forte è quella di Morricone che, nel ritirare l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora da lui composta per il film di Tarantino, “The Hateful Eight”, tra la commozione generale, volle dedicare il premio vinto alla moglie Maria. Il documentario, così come il libro, approntati da Tornatore rappresentano un omaggio entusiasta, affettuoso, intimo, coinvolgente, per niente edulcorato, ricco di sonorità e di musica indimenticabile che ha segnato l’identità culturale del nostro paese negli ultimi 60 anni, tra le altre cose evidenziando la straordinarietà del metodo di lavoro di Ennio. Giuseppe Tornatore ===Consulta la Filmografia=== ha collaborato col Maestro – definizione per una volta appropriata – in un arco temporale che va da “Nuovo Cinema Paradiso” (1988) a “La corrispondenza” (2016), frequentandolo per circa trent’anni. Bisogna anche dire che Tornatore, affettuosamente chiamato Peppuccio dal musicista, pur avendo gli strumenti necessari, con assoluta umiltà e rispettoso dei ruoli, ha preferito mettersi di lato rispetto alla figura di Morricone ed il suo omaggio al grande Maestro profuma di ammirazione assoluta e di devozione; in un rapporto profondamente personale, di natura apertamente padre-figlio e/o maestro-discepolo. Ha dichiarato il regista: «Abbiamo collaborato insieme per più di trent’anni e parecchie volte mi è capitato di fargli richieste davanti alle quali sarebbe stato perfettamente naturale mandarmi a quel paese, dirmi no, mi spiace, non si può fare e invece non smetteva di stupirmi. Elastico, duttile, creativo, trovava sempre la soluzione». Morricone si apre al suo interlocutore con una libertà ed una fiducia di sicuro mai concesse prima ad alcun altro. Nel libro, tra le altre cose, Tornatore afferma che il pubblico immagina Morricone sempre ispirato senza sapere che, comunque, pur alla veneranda età di 90 anni, il Maestro ancora aveva bisogno di studiare e lavorare per trovare l’ispirazione, con una dedizione ed un’applicazione straordinarie. Al punto da affermare: «Sulla melodia bisogna lavorare. Spesso ho scritto e poi ho cambiato una nota. La melodia si può inventare certo, non posso escludere che qualcuno abbia un’idea straordinaria, un’idea spontanea, ma lo ripeto: sulla melodia si lavora. Non è magia, ha delle logiche». La lettura della conversazione tra i due protagonisti del libro, che poi in realtà è un monologo di Ennio stimolato dalle domande di Peppuccio, attraversa la Storia degli ultimi 80/90 anni del nostro Paese partendo dai ricordi di Ennio legati all’arrivo degli americani nella seconda guerra mondiale, al padre Mario, trombettista, con il quale andava a suonare all’hotel Mediterraneo in via Cavour e all’hotel D’Azeglio, ricevendo in cambio come compenso generi alimentari e sigarette. E da questa esperienza, per alcuni versi traumatica, si dispiega tutto il racconto di Morricone, della carriera, del rigore stilistico, delle innumerevoli esperienze, dei tanti aneddoti sui tanti registi con cui ha lavorato, ricostruisce nei dettagli i propri inizi come arrangiatore e autore di musica leggera per la RCA, parla del sofferto ostracismo subito agli inizi quando il suo insegnante, Goffredo Petrassi (e con lui altri suoi colleghi), riteneva fosse un compromesso inaccettabile quello di darsi al cinema, ma racconta anche della propria famiglia, la moglie e i quattro figli, i suoi affetti più cari. Morricone, poi, illustra con chiarezza il proprio metodo di lavoro e svela quali siano state le figure musicali più amate: Bach, Monteverdi, Frescobaldi. Ossia i giganti della musica dal Rinascimento al Barocco. E ribadisce il suo desiderio d’essere riconosciuto principalmente per la Musica Assoluta (o altrimenti detta ‘Contemporanea’) di cui è orgoglioso seppur poco noto al grande pubblico. Tornatore si misura con Morricone in un’intervista indimenticabile per chi ama il cinema: due premi Oscar, due maestri nei rispettivi campi, due amici indissolubili.

Luigi Lozzi)                          © RIPRODUZIONE RISERVATA

Titolo: ENNIO – UN MAESTRO
Autore: Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone
Editore: HarperCollins Italia
Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 21 x 3 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8899699194
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-88-6905-391-7
Pagine: 338
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 19,50 €