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007 NO TIME TO DIE di Cary Joji Fukunaga in 4K ULTRA-HD

 
 
 
 
Il 25° film della saga cinematografica più longeva della storia del cinema, quella di James Bond, alias 007, sancisce di fatto l’ultima partecipazione di Daniel Craig nei panni dell’agente segreto più famoso al mondo. Spettacolare come sempre, per la gioia dei cultori del personaggio e degli appassionati del cinema d’Azione più in generale, l’ottimo 4K Ultra-HD è stato confezionato da Universal Pictures e distribuito Warner Bros. Entertainment.

Una saga iniziata nel 1962 da “007 Licenza di uccidere” con il mitico e (forse) inimitabile Sean Connery ===Consulta la Filmografia=== che in quasi sessant’anni (il compleanno si celebrerà nell’imminente 2022) ha visto succedersi sullo schermo, ad impersonare l’Agente 007, oltre allo scozzese Connery (sei partecipazioni), l’allora semisconosciuto carneade australiano George Lazenby (con una sola presenza in “Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà”, tra l’altro ritenuto uno dei migliori film dell’intera saga; ed io sono d’accordo), l’inglesissimo Roger Moore (7 volte), il gallese Timothy Dalton (2 volte), l’irlandese Pierce Brosnan (4 volte) ed infine il britannico (ma di origine gallese) Daniel Craig con 5 partecipazioni. Ovviamente nel computo, che contempla i film prodotti dalla famiglia Broccoli non vengono inclusi i due lavori non ufficiali dedicati all’agente segreto, ovvero “James Bond 007 – Casino Royale” del 1967 (con David Niven) e “Mai dire mai” del 1983 con un già abbastanza appesantito Sean Connery in un rigurgito nostalgico del suo personaggio più famoso. L’esordio di Craig nella saga è avvenuto nel 2006 con “Casino Royale” (regia di Martin Campbell) ed è proseguita con “Quantum of Solace” (2008, regia Marc Forster),Skyfall (2012, diretto da Sam Mendes) che personalmente ritengo, fatti salvi i primi gioielli interpretati da Sean Connery, il più bel film della Serie di James Bond, “Spectre” (2015, ancora una volta Sam Mendes alla regia) e infine questo “No Time to Die” diretto e co-scritto da Cary Joji Fukunaga. Che però Craig si fosse ‘stufato’ (in senso artistico, ‘of course!’) di interpretare James Bond era cosa risaputa da tempo, fin da quando “Spectre” era in fase di pre-produzione ma la produttrice del franchise, Barbara Broccoli, figlia di Albert Broccoli (scomparso nel 1996), storico produttore dei film di James Bond ha avuto dalla sua argomenti più che convincenti ai quali l’attore alla fine, e dopo un’alternanza di passaggi intermedi che vi risparmio, non ha saputo sottrarsi: un compenso economico che, secondo alcuni giornali, si sarebbe aggirato attorno ai 150 milioni di dollari. Rigorosamente, però, per l’ultima volta in assoluto, senza se e senza ma. Si spiega così il lungo e travagliato iter produttivo di “007 No Time To Die”, l’alternanza quasi pirotecnica dei registi coinvolti nel progetto e di volta in volta costretti a declinare l’impegno (Christopher Nolan, addirittura Susanne Bier, e i vari Paul McGuigan, Yann Demange, David Mackenzie, Denis Villeneuve, Edgar Wright, Jean-Marc Vallée, Bart Layton e S.J. Clarkson, nonché Danny Boyle), di sceneggiatori e di possibili, probabili, interpreti per gli ambiti ruoli dei ‘villain’. Qualcuno ha rinunciato per sfinimento, qualche altro per impegni presi ed irrimandabili, qualcun’altro perché bocciato dalla Broccoli, fino a quando non c’è stato l’annuncio ufficiale che sarebbe stato lo statunitense (e quasi sconosciuto) Cary Fukunaga a dirigere il 25° film della storica ed inossidabile serie. L’uscita di scena di Daniel Craig doveva essere all’altezza di cotanta fama e così è stata. Per correttezza di cronista vi risparmi i dettagli narrativi invitando tutti coloro che mi leggono a vedersi il film (che io consiglio, fatte salve alcune mie perplessità). A me piace sottolineare soprattutto alcuni elementi, alcuni di natura cinefila, a beneficio di chi si godrà il film in una rassicurante (e tecnicamente impeccabile) fruizione domestica. Intanto il film è spettacolare come lo sono stati tutti gli altri film della Saga, intenso come alcuni degli ultimi, coinvolgente e stimolante nelle riflessioni che suscita. Intanto, per non uscire dall’alveo della stretta attualità e pur restando fedeli ad un racconto di fantasia libero e funzionale alla narrazione, si fa un cenno ad un virus (costruito in laboratorio, una bio-arma legata al DNA delle potenziali vittime) terribile e mortale. Poi c’è una parte iniziale assolutamente strepitosa girata tra i ‘sassi’ di Matera che non solo incornicia (turisticamente) questa località eletta Capitale Europea della Cultura 2019 ma dona lustro ad ambientazioni italiane (Venezia, Roma) che negli ultimi anni hanno trovato sovente spazio nei film di 007. Tra gli stretti ed angusti quartieri della cittadina lucana si svolge una travolgente ed entusiasmante scena di inseguimento automobilistico che rimarrà negli annali. E un altro inseguimento si compie in scenario a Nord del mondo (la Norvegia). Di sicuro le scene di combattimento con le armi (a Cuba e nel finale nel bunker missilistico sull’isola tra Giappone e Russia) sono un po’ monotone e ripetitive, ed hanno una forte e fastidiosa ‘espressione’ da videogame. Bocciate tout-court! Invece, è quanto mai interessate il raccordo operato con “Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà” del 1969, l’unico interpretato da George Lazenby come James Bond, e come detto uno dei più belli (e sicuramente sottovalutato) film della serie. Lì l’agente segreto, imperituro donnaiolo, si innamorava e si sposava, e le scene più romantiche erano accompagnate da un evergreen quale “We Have All The Time In The World” di Louis Armstrong. Nella magnifica colonna sonora di “No Time To Die”, composta dal veterano Hans Zimmer e in molte scene del film si ‘percepisce’ in forma minimale il tema della canzone di Armstrong che (ri)esplode sui titoli di coda. Tutto ciò perché in questa occasione (e solo per la seconda volta nella sua carriera cinematografica) la narrazione filmica ci presenta un James Bond innamorato: è Madeleine Swann (interpretata da Léa Seydoux), già apparsa in “Spectre” (2015), a far palpitare in maniera totale e definitiva il cuore di 007 e a rivelargli pure un segreto tenuto celato per cinque anni… Nel film del ’69 era il nemico Ernst Stavro Blofeld (interpretato da Telly Savalas), il diabolico capo della SPECTRE, a tendere un agguato a Bond in cui rimaneva uccisa la fresca sposa dell’agente, Teresa Draco (interpretata da Diana Rigg); qui a vestire i panni di Blofeld è Christoph Waltz e in qualche modo ha un ruolo determinante pur in prigione dove sta scontando la pena per le sue malefatte. E non è affatto stridente il contrasto tra il titolo del film (Non c’è tempo per morire) ed il titolo della canzone di Armstrong (Abbiamo tutto il tempo del mondo): la visione del film vi farà comprendere il perché. Insomma, a conti fatti ce n’è di carne sul fuoco per salutare Daniel Craig e godersi questo 25° film dell’Agente Segreto James Bond uscito dalla penna di Ian Fleming. Il ‘villain’ di turno è Lyutsifer Safin, impersonato da Rami Malek (il Freddie Mercury di “Bohemian Rhapsody”), lo scienziato in possesso dell’arma biologica devastante.
TECNICA
La confezione per la fruizione domestica del film propone, come da prassi, accanto al 4K ULTRA HD un secondo dischetto per la versione in Blu-Ray; l’UHD firmato Universal Pictures è distribuito da Warner Bros. Entertainment. Il risultato tecnico complessivo è decisamente spettacolare; le immagini si distinguono per l’assoluto livello di dettaglio, buon senso di tridimensionalità, la fedeltà cromatica, la perfetta combinazione ed alternanza dei materiali filmici girati al sole del sud dell’Italia o tra le brume nordiche della Norvegia. Ottima la resa anche nelle scene più buie e problematiche. Notevole, per bontà, e per apertura sonica e risalto del dettaglio, anche il Comparto Audio, soprattutto (‘of course!’) nella versione 4K. Sul supporto Ultra HD la traccia italiano diventa Dolby Digital Plus 7.1, ma viene superata dall’eccellente traccia originale inglese che qui viene fornita in Dolby Atmos. I dialoghi sono ineccepibili e perfettamente collocati sul centrale, mentre i canali anteriori e posteriori sostengono la magnifica colonna sonora opera di Hans Zimmer. La visione più sofisticata del 4K ULTRA-HD durante il film consente di navigare tra i menù, permettendo la selezione capitoli, audio ed Extra. I Contenuti Speciali, da non perdere, della durata di oltre un’ora propongono Speciali e featurette che ci conducono per mano ‘Dietro le Quinte’ alla scoperta dell’azione, dello spettacolo e degli stunt: “Anatomia di una scena: Matera”, “Siamo realisti: l’azione in No Time To Die”, “Un viaggio globale”, “Costruire il mondo di Bond”, “Essere James Bond” (un focus speciale, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD).

(Luigi Lozzi)                                                      © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTE TECNICHE
Il Film

007 NO TIME TO DIE

(007 No Time To Die)
Inghilterra/Usa, 2021, 163’
Regia: Cary Joji Fukunaga
Cast: Daniel Craig (James Bond), Rami Malek (Lyutsifer Safin), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Lashana Lynch (Nomi), Christoph Waltz (Ernst Stavro Blofeld), Ralph Fiennes (Gareth Mallory/M), Ben Whishaw (Q), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Rory Kinnear (Bill Tanner), David Dencik (Valdo Obruchev), Jeffrey Wright (Felix Leiter), Ana de Armas (Paloma), Dali Benssalah (Primo), Billy Magnussen (Logan Ash), Mounir Echchaoui (membro mafia).

Informazioni tecniche del 4K ULTRA HD

Aspect ratio: 2.39:1 2160p HEVC

Audio 4K Ultra-HD: Italiano Dolby Digital Plus 7.1 / Inglese Dolby Atmos
Audio Blu-Ray: Italiano Dolby Digital Plus 7.1 / Inglese Dolby Atmos
Distributore: Universal Pictures/Warner Bros. Entertainment