Soundtracks

UNDER THE SKIN di Mica Levi

 

 

 

ARTISTA: MICA LEVI
TITOLO: Under The Skin
ETICHETTA: Rough Trade/Milan/Warner
ANNO: 2014

Il noir-horror fantascientifico “Under The Skin”, diretto da Jonathan Glazer (ha firmato diversi videoclip di culto degli anni ‘90), è un lavoro controverso che si contraddistingue principalmente per la sua natura dark e per la decisione di Scarlett Johanssen (diva del momento e perfetto esempio di mutevole ed eclettica attrice che qui è un’aliena divoratrice di uomini) di prendervi parte, per il resto suscita reazioni contrastanti e non è questo il territorio sul quale vogliamo addentrarci. Ci attiene invece parlare della colonna sonora coinvolgente ed inquietante composta da Mica Levi, meglio nota come Micachu, titolare di album assieme al suo gruppo degli Shapes e talento nascente emerso prepotentemente sulla scena garage londinese degli ultimi anni. Si è messa in luce poco più che ventenne nel 2009 come artista radicale ed espressione (quanto mai sperimentale) di un tribalismo pop urbano di chiara matrice post-punk. E pensare che la nostra eroina proviene da studi classici di violoncello e violino. Da allora l’artista conduce una ricerca sulle avanguardie elettroniche. Ha sentito forte la responsabilità dell’impegno di dare corpo sonoro al film di Glazer e per diversi mesi si è immersa nello studio (e nell’applicazione organica ed organizzata) di quelli che potevano essere importanti referenti come John Cage o il György Ligeti prossimo alla desolazione cui Stanley Kubrick ha dato rilievo per film come “Shining” e “Eyes Wide Shut”; ma ha dichiarato pure d’essersi ispirata alla musica degli strip-club. Mica infetta questo film con un mixing torrenziale composto di temi sghembi ed ossessivi (“Lipstick to Void”) che in qualche frangente ci rimandano alla lezione del Badalamenti lynchiano (per “Twin Peaks”), ma ci regala musica che ha la forza di distinguersi anche senza l’ausilio delle immagini. Una colonna  sonora che sigla un punto di partenza importante.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Recensione pubblicata sulla rivista di alta fedeltà  Audio Review N° 358 – Dicembre 2014