Soundtracks

PROMETHEUS di Marc Streitenfeld

 

 

 

“Prometeus” è stato concepito da Ridley Scott come possibile prequel-rilancio del franchise di “Alien”, capolavoro della fantascienza aliena del ‘79. Poi il film, più volte rimaneggiato in fase di sceneggiatura, ha preso altre strade. Per la stesura della partitura era davvero difficile immaginare fin dal principio qualcuno diverso dal bavarese Marc Streitenfeld, come tanti uscito dalla fucina dell’onnipotente Hans Zimmer. Perché, scorrendo la sua filmografia, ci si rende conto che ha composto esclusivamente per il regista inglese, prendendo proprio il posto del suo demiurgo tedesco nelle grazie di Scott; prima come supervisore alle musiche (“Il genio della truffa”, “Black Hawk Down”, “Gladiator” e “Le Crociate”) poi dal 2006, da “Un’ottima annata”, firmando tutti gli score per i suoi film (“American Gangster”, “Nessuna verità”, “Robin Hood”), ed uscendo dal seminato per “Welcome to the Rileys” diretto da Jake Scott, figlio di Ridley e “The Grey”, di Joe Carnahan ma prodotto dai fratelli Scott. Indice di un rapporto simbiotico e fiduciario totalizzante. Se gli score dei film della saga di “Alien” avevano conservato una loro autonoma identità (nel rispetto e a causa – anche – delle diverse regie) bisogna dire che in questa occasione il giovane compositore sembra voler rendere omaggio, nei temi, a quelli che lo hanno preceduto (di più Goldsmith, Goldenthal e Frizzell, meno Horner). La qualità compositiva di Marc è variata sensibilmente da film a film raggiungendo la sua migliore espressione per “American Gangster”, nominato per il BAFTA. Qui i paradigmi sono quelli sinfonici e postwagneriane della tradizione europea, ben espressi, pur tuttavia privi di quel taglio epico-drammaturgico in possesso di autori più navigati del ‘nostro’. Ha collaborato anche Harry Gregson-Williams che ha composto 2 tracce (“Life”, sui titoli di testa, e “We Were Right”).

(Luigi Lozzi)                                   © RIPRODUZIONE RISERVATA