RAY di Taylor Hackford: Film & Blu-Ray
RAY: BIOPIC di ‘THE GENIUS’
La vita drammatica ed i trionfi di una leggenda della musica americana, Ray Charles, portati sul grande schermo dal regista Taylor Hackford e dall’attore Jamie Foxx protagonista di una indimenticabile interpretazione.Il genere biopic è sempre difficile da portare sul grande schermo e le cose si complicano ancora di più quando si tratta di raccontare le vicende di musicisti e cantanti contemporanei: vuoi per la difficoltà di far aderire adeguatamente l’interprete ad una figura che solitamente è ben salda nell’immaginario collettivo, vuoi per lo stile narrativo che si adotta e che talvolta può risultare eccessivamente agiografico ed altre sconfinare troppo nel fantasioso. E’ questa la ragione per cui ad oggi ancora non si sono realizzati i film (da lungo tempo concepiti) su artisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin o Otis Redding. Eppure la storia recente del cinema è costellata di esempi più o meno riusciti (corredati da qualche inevitabile strascico di critiche) e ci piace ricordare tra gli altri “La Signora del Blues” (di Sidney J. Furie) dedicato a Billie Holiday, “The Doors” di Oliver Stone, lo splendido “Bird” di Clint Eastwood in omaggio a Charlie Parker, “La Bamba” (di Luis Valdez) sulla giovane vita spezzata di Richie Valens, “Great Ball Of Fire” (di Jim McBride) su Jerry Lee Lewis, “Tina What’s Love Got To Do With It” di Brian Gibson sulla Turner, e perché no, anche “Amadeus” di Milos Forman, sulla prima grande star della musica, Mozart. Ma quando le cose funzionano allora il genere piace molto al pubblico ed alla critica perché è didascalico quanto basta per suscitare l’interesse degli appassionati nella ricostruzione delle vicende musicali e degli ambienti, nell’esplicitazione di situazioni e/o personaggi che appartengono al bagaglio conoscitivo di molti. Quello che a mio avviso rende “Ray”, biopic sulla vita di Ray Charles, tra i più riusciti è anzitutto la perfetta identificazione che Jamie Foxx (premiato non a caso con l’Oscar per la Migliore Interpretazione Maschile; la voce nelle esibizioni è quella delle registrazioni originali di Ray) instaura con il personaggio – ricordiamo che lo stesso Charles è stato consulente del film sulla sua vita, affiancando l’attore in un utilissimo training, ed è morto qualche tempo prima (il 10 giugno 2004 a 74 anni) che questi uscisse sugli schermi americani -; la sua somiglianza con Ray è impressionante, vederlo muoversi con gli stessi gesti sincopati è qualcosa che difficilmente dimenticheremo.
Un altro elemento a favore è che la figura di “The Genius” (così soprannominato per lo spessore artistico) non ne esce beatificata, anzi vengono sottolineati, al di là dello straordinario talento artistico, alcuni aspetti non proprio edificanti della sua vita; come il ‘tradimento’ per denaro consumato ai danni della Atlantic, l’etichetta che lo aveva scoperto e lanciato alla fine dei ‘50, e quello reiterato (parliamo di ‘corna’) nei confronti della moglie (numerose amanti e dodici figli sparsi un pò dappertutto). Lo stesso Ray Charles aveva approvato il progetto: “Non voglio che mi raccontiate come un uomo rinsavito – diceva -, io non sono mai stato un santo. Restituitemi l’anima, ma raccontate pure tutte le cosacce che ho fatto e anche il mio sugar, l’eroina. Però raccontate anche che ho fatto costruire asili e scuole di musica per i ragazzi poveri che venivano respinti sugli autobus per il colore della pelle: c’è ancora tanto razzismo”. Una personalità, la sua, controversa, geniale ma piena di contraddizioni, il tradimento costante della moglie e la dipendenza dall’eroina, i guai con la giustizia ed il pesante senso di colpa per la morte del fratellino, annegato sotto i suoi occhi senza che potesse far nulla; e Ray ci viene raccontato come in un lungo viaggio, dalla cecità che lo colpisce all’età di sette anni (per un glaucoma) al momento in cui decide di recarsi (ha soli 17 anni, nero e povero) a Seattle a bordo di un Greyhound senza sapere di portare addosso i germi che daranno un’importante svolta alla black music con quel mix di soul, rhythm’n’blues, jazz, gospel e country. Le sua canzoni appartengono oramai alla storia della musica.
RAY – Il Film in Blu Ray
L’aspetto musicale riveste nel film un ruolo prioritario così che, di conseguenza, viene dato il giusto rilievo a questo contesto, la cui magnificenza è ancor più apprezzabile nel DTS-HD Master Audio 5.1 originale. Non meno vivido e incisivo (nel dettaglio e nella perfezione degli incarnati, nella ricchezza dei colori) è il trasferimento in High-Def, che consente di ‘disegnare’ gli ambienti e i volti e la musica (attraverso i musicisti e gli strumenti, e chi si muove ‘on stage’, fino al fumo dentro i locali) con quell’assoluta efficacia che merita la vostra attenzione. In alcuni frangenti sembra di essere proprio negli studi di registrazione (dove il personaggio dà forma alla sua musica) a diretto contatto con tecnici, artisti e musicisti. Tra gli extra – omaggio-tributo alla grandezza di Charles – troviamo 14 scene cancellate (mezz’ora in tutto) dalla versione cinematografica, live performance di Ray, un lungo speciale sulla preparazione di Foxx per entrare nel personaggio – con la consulenza dello stesso Ray Charles, ancora in vita – e un ‘Dietro le Quinte’ commentato dal regista.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA