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PIETA’ di Kim Ki-duk in Blu-Ray

 

 

 

Da qualche anno sugli scudi, e nel cuore cinefilo di tanti appassionati di cinema di qualità, Kim Ki-Duk, regista coreano che è la punta d’iceberg di una cinematografia in forte crescita e dalla grande visibilità nei festival internazionali, ma lui in primis è autore innovativo ed anticonvenzionale per eccellenza.

 

 

Non è casuale quindi che al Festival di Venezia dello scorso anno ad un suo film – questo “La Pietà” – è stato assegnato un meritatissimo Leone d’Oro dalla giuria capeggiata da Michael Mann. Definito il ‘Van Gogh coreano‘ per la forza espressionista delle sue riprese, per quelle sue immagini tanto accurate e così pregne, Kim Ki-duk è un artista originalissimo che un pubblico italiano di nicchia ha cominciato ad apprezzare da qualche anno, da quando sui nostri schermi sono approdati film come “Ferro 3 – La casa vuota” (con cui il regista vinceva il Leone d’Argento alla 61ª Mostra di Venezia nel 2004 e si metteva in luce alle nostre latitudini), “Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera”, “La samaritana” e “L’arco” (del 2005), e che un premio importante e di vasta eco come quello della Mostra veneziana servirà a far conoscere meglio ad una platea sempre più ampia. Il pregio maggiore riconosciuto al regista è quello di saper indagare a fondo e con inusitata efficacia nella psicologia dei suoi personaggi pur adagiando questi in storie (sovente) brutali ed estreme, condite di rabbia e di aggressività, ma anche catartiche. Così, con queste premesse, la vicenda che anima “Pietà” si dispiega su binari espressivi che immediatamente adottano il registro dell’impatto ‘forte’, pur sempre nell’ambito di un crudo realismo quotidiano, con sequenze al limite dell’insostenibile. Una storia di vendetta ‘sporca’ e lancinante che si consuma tra un uomo brutale, al soldo degli usurai, e una donna di mezza età che dice di essere sua madre. Il titolo – si faccia attenzione, nell’originale è solo “Pieta”, senza l’accento – fa riferimento alla Pietà di Michelangelo (cui rimanda inequivocabilmente pure l’immagine (del poster del film) di copertina. Il protagonista maschile, Kang-do, è un individuo solitario che si muove nei quartieri poveri di Seoul e che adopera metodi (diciamo, eufemisticamente) esagerati e poco urbani per convincere i debitori poco puntuali a saldare i loro debiti con lo strozzino che l’ha ingaggiato: un disgraziato che ‘punisce’ altri disgraziati come lui. Un giorno la sua vittima predestinata è una donna che afferma di essere sua madre e si dice pentita d’averlo abbandonato appena nato privo dell’affetto di cui aveva bisogno. Inizialmente riluttante a crederle il corpulento giovane che fatica ad adattarsi alla normalità dei sentimenti, poi accetta la presenza della donna, minuta nelle forme, nella sua esistenza desolata ma… Tutto è eccessivo nella messa in scena di Kim Ki-duk – la violenza con cui l’uomo porta a termine il proprio lavoro esattoriale così come le scene di sesso – se non fosse che il tutto è abilmente diluito con forti dosi di ironia. Nella conferenza stampa di presentazione alla Mostra di Venezia Kim Ki-duk, per raccontare l’anima del suo film, aveva intrecciato riferimenti alla maggiore delle ‘calamità’ del nostro tempo, il capitalismo, perché è il denaro la molla che muove ogni istinto nella società e rovina ogni relazione tra gli individui, alla tragedia greca e Edipo, e alla magnificenza della Pietà, l’opera di Michelangelo conservata nella Cappella Sistina: ecco quindi ribadito il rimando al capolavoro che raffigura la Madonna che abbraccia il proprio figlio morto sulla croce cui il regista ha dedicato l’immagine principale del film. Ed il ‘senso’ più profondo della sua opera: un abbraccio – ha voluto sottolineare – che l’intera umanità condivide in quanto a dolore e partecipazione emotiva. Una nota di merito va senz’altro alla bravissima Min-soo Cho nel ricopre il ruolo della protagonista.
L’edizione trasferita per l’Alta Definizione si presenta con qualità tecnica soddisfacente ma non del tutto esente da pecche. Il quadro video è pulito e privo di artefatti digitali, la palette cromatica è brillante ma il look stesso del film voluto dal regista e dal direttore della fotografia ha una morbidezza che non permette a dettaglio e profondità della scena di evidenziarsi come dovrebbero. Il comparto audio si propone con un DTS HD Master Audio sia per la traccia italiana che per quella originale, con il quale i dialoghi hanno la perfetta resa che ci si poteva attendere sul centrale e in più risaltano qua e là alcuni soddisfacenti effetti ambientali sull’asse posteriore e poco altro. Deludenti gli extra per un film che poteva essere certamente presentato in maniera più significativa: intervista di soli 2 minuti al regista, lo shooting per il manifesto (2′), una conferenza stampa (4’), un clip promozionale ed il trailer canonico.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

PIETA’

Pieta

Corea del Sud, 2012, 103’
Regia: Kim Ki-duk
Cast: Lee Jung-Jin, Jo Min-Su.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1.85:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Coreano DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Good Films/Koch Media
Prezzo: Euro 19,90