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PASQUALINO SETTEBELLEZZE di Lina Wertmuller in Blu-Ray

 

 

 

 

Nella collana (che diventa sempre più prestigiosa di titolo in titolo) curata da Gianni Canova trova posto il Blu-Ray di “Pasqualino Settebellezze”, il capolavoro firmato da Lina Wermüller e interpretato da Giancarlo Giannini. Allegato alla confezione troverete il DVD “Dietro gli occhiali bianchi” diretto da Valerio Ruiz e dedicato alla regista.

 

 

 

 

 

 

Realizzato da Mustang Entertainment e CG Entertaiment, per la prima volta viene pubblicato il film che all’epoca della sua uscita, nel 1975, venne accolto calorosamente da pubblico e critica in Italia e all’estero tanto da ottenere quattro nomination ai premi Oscar. Per giunta Lina Wermüller ===Consulta la Filmografia=== fu allora la prima donna al mondo nella storia del cinema ad aver ricevuto una ‘Nomination’ al Premio Oscar come Miglior Regista proprio per “Pasqualino Settebellezze”. Il film è di certo il lavoro della Wermüller che ha riscosso maggior successo a livello internazionale, addirittura superiore a film di grande popolarità quali “Mimì metallurgico ferito nell’onore” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”. “Pasqualino Settebellezzecostituisce la quarta collaborazione tra Giancarlo Giannini ===Consulta la Filmografia=== e la regista, iniziata nel 1972 proprio con “Mimì metallurgico”. Pasqualino è un camorrista napoletano il cui obiettivo primario è quello di mantenere l’onore della sua famiglia, preservando le sue sette (brutte) sorelle e che, per garantirsi una certa rispettabilità tra la gente della malavita, si barcamena in una Napoli degli anni Trenta, dipinta nel suo folklore e nella sua irriverenza. È il Ritratto di una vittima che finisce per diventare un mostro; un disgraziato che passa di prigione in prigione in un’Odissea senza fine che si placa solamente quando può tirare i remi in barca del suo ‘tirare a campà’ e intima alla sua giovane compagna d’iniziare a sfornare figli, necessari per ‘difendersi’. Una ‘tragicommedia’, in cui emerge distintivo il gusto per il grottesco, assecondato dall’ispirata vena di Giannini. Scriveva il critico Giorgio Grazzini, sulle pagine del Corriere Della Sera il 23 dicembre del 1975: “[…] Un vero satanasso è il protagonista, nonostante quell’aria da innocuo ganimede. Napoletano impomatato, afflitto da sette sorelle in cerca di marito, Pasqualino si dà arie da guappo, e vuole difendere l’onore delle donne di casa, ma quando una di loro traligna, e si fa sorprendere in un bordello, esagera un poco nella vendetta: non contento d’ammazzare l’omaccio che l’ha corrotta, lo taglia a pezzi e ne spedisce i resti per l’Italia. Chiuso in un manicomio criminale – siamo alla vigilia della guerra – fa il pappino, ma violenta una matta e finisce in camicia di forza. Pur di uscirne va volontario al fronte, durante la campagna di Russia diserta, e insieme ad un milanese si ritrova in Germania. Spera di farla franca, ma i tedeschi lo agguantano e lo spediscono in un lager governato da una crudelissima aguzzina. «Guai a chi sgarra!» predicava Pasqualino alle sorelle. Ora invece, per non soccombere, fa gli occhi dolci alla strega, che dopo avergli spremuto le ultime forze lo nomina capo-baracca ma anche lo costringe a mandare a morte sei sventurati italiani presi a caso. Pur di salvarsi, Pasqualino è ormai disposto a ogni infamia, persino ad uccidere con le sue mani l’amico milanese. E quando, finita la guerra, torna a Napoli con la coscienza zozza, segue il consiglio della mamma, di non pensare al passato. Poco importa se anche una compaesana che fin da piccola spasimava per lui s’è data al marciapiede: al mito dell’onore essendosi sostituito quello del «tira a campare», Pasqualino chiuderà un occhio e la sposerà. Consapevole, o forse no, delle bassezze compiute per non essere travolto dalla storia”. Ecco in queste parole tutta la vicenda narrata nel film, che offre già di suo più di uno spunto per incuriosirsi al film della coppia Wermüller /Giannini, ben solita all’epoca delle riprese. E molte sono poi le riflessioni agrodolci – ma più amare che dilettevoli – che un film volutamente concepito dalla regista per dare lustro ad un certo tipo di commedia grottesca della ‘periferia’ e degli emarginati (sul tipo di “Brutti sporchi e cattivi”, diretto da Ettore Scola quasi contemporaneamente ed uscito sugli schermi nel 1976), induce nello spettatore. Tant’è che così Grazzini continuava nella sua disamina: “Considerata sinora la regista della vitalità, Lina Wertmuller precisa meglio le sue idee e aggiusta il tiro. Anziché celebrare un’indiscriminata passione del vivere, suona l’allarme nelle coscienze: soltanto un mostro, ci dice, può difendere con il delitto e la degradazione totale l’obbligo della conservazione della specie. Un uomo vero, se il mondo fosse in ordine, dovrebbe preferire il suicidio, od offrirsi in olocausto, pur di non farsi strumento di ignominia. E attenti a chi parla troppo di dignità: dietro l’orgoglio e il decoro può nascondersi il volto di un carnefice”. Giancarlo Giannini incarna perfettamente quella strafottenza tipica del malavitoso che si sente onnipotente, ma anche di un uomo tarato che non sa destreggiarsi tra le disavventure che gli si presentano davanti. Ecco dunque che la ‘maschera’ di Giancarlo Giannini, che abbiamo imparato ad amare negli ‘eccessi’ espressivi e caricaturali voluti in combinazione con le esigenze narrative della Wertmuller, sempre fedele al suo ideale di cinema popolare, ed è davvero magistrale in questa ultima prova attoriale, nell’andare sopra le righe, diventa ‘quasi’ tragica nel confronto delle precedenti esperienze: il buffonesco si mescola con la tragedia senza soluzione di continuità. L’attaccamento alla vita di Pasqualino, il suo imperativo categorico espresso dal ‘tiramme a campà’, ricorda molti personaggi di Eduardo. Si fa stridente ed emblematico il contrasto tra l’ambientazione ‘napoletana’ del film e quei documenti filmati di repertorio in cui assistiamo alla stretta di mano tra Mussolini ed Hitler; un playback divertente sulle note di una canzone di Enzo Jannacci. Un film altalenante fra commedia, farsa e tragedia dove il gusto del grottesco si fonde bene con la materia trattata. Si ride e si ci interroga amaramente alla visione della pellicola: Pasquale Frafuso (Pasqualino ‘Settebellezze’ perché piace alle donne), che compie nefandezze indicibili per la sua naturale vigliaccheria, tuttavia suscita simpatia “per quel disperato e infantile aggrapparsi alla vita”: il manicomio e l’infermità mentale per sfuggire alla condanna di omicidio, l’arruolamento in guerra per sfuggire al manicomio, soggiacere ai voleri della comandante nazista per poter mangiare, l’uccisione dell’amico per puro istinto di sopravvivenza. La sopravvivenza è un’arte che si impara nei vicoli della Napoli più nascosta allo sguardo. Alla resa dei conti a noi il film è piaciuto, con i numerosi momenti riusciti; Lina Wermüller, nel suo periodo migliore, ha mostrato d’avere un indubbio talento per la messinscena; con un linguaggio quanto mai riuscito corroborato dalla ricchezza d’inventiva. La grande regista italiana, all’epilogo d’una intensa e lunga carriera è stata ricompensata degnamente lo scorso ottobre quando a Hollywood le è stato assegnato un prestigioso Oscar alla Carriera.

TECNICA 
Il film, che ora si rende disponibile in edizione restaurata in Blu-Ray Mustang e CG Entertainment, conferma una volta di più d’essere un classico del cinema italiano. Il restauro è stato realizzato nel 2019 dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale a partire dal negativo originale 35mm e dal negativo sonoro ottico messi a disposizione da RTI-Mediaset in collaborazione con Infinity. Le lavorazione sono state eseguite presso Cinema Communications Services, Roma: i grandi restauri della storia del cinema italiano; progetto realizzato con il contributo finanziario di Deisa Ebano S.p.A. ai sensi della legge n.106/2014 (Art Bonus), in collaborazione con Genoma Films S.r.l. e A&F Advisory & Finance, Milano. La nuova versione di “Pasqualino Settebellezze” è stata presentata in anteprima mondiale al Festival di Cannes dello scorso anno ed è ora disponibile in home video grazie a Mustang Entertainment e CG Entertainment. Sul Blu-Ray è presente l’Extra “Sopravvivere, a qualunque costo“, una introduzione al film di Gianni Canova, mentre il box contiene il DVD “Dietro gli occhiali bianchi” scritto e diretto da Valerio Ruiz, documentario che è il racconto di un viaggio nella vita e nella carriera di Lina Wermüller, prima donna al mondo nella storia del cinema ad aver ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior regista con il suo capolavoro “Pasqualino Settebellezze” appunto. Il documentario risale al 2015, ha una durata di 104 minuti; “Dietro gli occhiali bianchi” è un ritratto personale e poetico firmato da Valerio Ruiz, suo aiuto regista e stretto collaboratore. Si parte dalle immagini inedite girate a Cinecittà quando Lina era aiuto regista di Federico Fellini in “8 e ½”, poi si ripercorrono le ‘location’ dei suoi film più famosi ed acclamati, per scoprire l’universo artistico e umano di una donna che, sempre fedele alla sua vena ironica e grottesca, ha lasciato il segno in ogni ramo dello spettacolo in cui ha lavorato; sia stato esso cinema, teatro, televisione o musica. Ad integrare il viaggio, poi, tante interviste esclusive agli artisti testimoni di una carriera intensa. Ci sono i contributi di Sophia Loren, Harvey Keitel, Rutger Hauer, Nastassja Kinski, Giancarlo Giannini, Franco Zeffirelli, Isa Danieli, Rita Pavone, Piero Tosi, Roberto Herlitzka, Marina Cicogna, Massimo Wertmüller, Raffaele La Capria, Caterina D’Amico, Pierluigi Leonardi, Muzzi Loffredo, Masolino D’Amico, Laura Delli Colli, De Masi Domenico. Il film contiene una lunga serie d’inediti tra video, immagini e canzoni scritte dalla stessa Lina Wertmüller. È un vero atto d’amore quello che Ruiz dedica alla Wertmüller. Non un omaggio posticcio alla regista che pochi mesi fa ha ricevuto l’Oscar alla Carriera, ma un’analisi sincera e genuina di un’artista complessa, ricca, appassionata come poche, ironica, tirannica, intelligente e umana, a suo modo geniale.

 

(Luigi Lozzi)                                                       © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione di Mustang Entertainment/CG Entertainment)

 

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film 

PASQUALINO SETTEBELLEZZE

(Pasqualino Settebellezze)
Italia, 1975, 117’
Regia: Lina Wertmuller
Cast: Giancarlo Giannini, Fernando Rey, Elena Fiore, Piero Di Iorio, Shirley Stoler, Roberto Herlitzka, Enzo Vitale, Pietro Ceccarelli, Barbara Valmorin, Anna Recchimuzzi, Francesca Marciano, Ermelinda De Felice, Lucio Amelio, Roberto Erliska, Bianca Doriglia.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p (AVC MPEG-4)

Audio: Italiano LPCM 2.0 
Distributore: Mustang Entertainment/CG Entertainment [Blu-Ray + DVD]

 

 

 

Consulta la pagina ufficiale del distributore www.cgentertainment.it