Musica

ORQUESTRA BUENA VISTA SOCIAL CLUB & OMARA PORTUONDO & ELIADES OCHOA in Concerto

 

 

18 Luglio 2013 nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica – Roma

 

Il miracolo vero, in realtà, lo avevano compiuto nel 1998 Ry Cooder e Wim Wenders, nel gestire in modo mirabile il progetto Buena Vista Social Club, rispolverando, attraverso la musica e le immagini del documentario, un gruppo di musicisti cubani ottuagenari trascurati, dimenticati e scivolati nell’oblio a causa di un antico embargo commerciale decretato dagli Usa nei confronti dell’isola di Castro una quarantina d’anni prima.

Purtroppo gran parte di quei magnifici musicisti se n’è andato per – diciamo – raggiunti limiti di età, appena dopo aver assaporato il gusto del successo che hanno ottenuto in ogni angolo del mondo, creando un vero e proprio ‘fenomeno Buena Vista’. Penso a Compay Segundo (scomparso il  14 luglio 2003 all’età di quasi 94 anni), Rubén González (venuto meno il  8 dicembre 2003 all’età di 84 anni) e Ibrahim Ferrer (il  6 agosto 2005 all’età di 78 anni), tutti morti nell’amata L’Avana. Ma lo spirito, quello autentico di una sonorità unica che appartiene al DNA dei popoli caraibici e di quello cubano in particolare, quello no, non è venuto meno con la scomparsa di veterani quali Compay, Rubén e Ibrahim. Per cui nel tempo un gruppo di musicisti di egual valore, una nuova generazione di musicisti, li ha sostituiti portando il marchio dell’ensamble Orquestra Buena Vista Social Club a raccogliere applausi dagli appassionati e consensi (della critica) in giro per il mondo, suonando in posti celebrati come l’Olympia di Parigi, la Royal Albert Hall di Londra, il Luna Park di Buenos Aires, il Liceu di Barcellona. Due figure di spicco, tra i partecipanti più in vista del film di Wim Wenders e del disco prodotto da Ry Cooder e dal boss della World Circuit Records, Nick Gold, continuano a tenere alto il ricordo di quell’irripetibile momento musical, la cantante Omara Portuondo  (ormai 83enne) e il chitarrista Eliades Ochoa, che con la loro presenza come ‘special guest’ e la loro arte impreziosiscono il sound della formazione. Il nome di Buena Vista Social Blub deriva dal club dell’Avana riservato alle persone di colore durante gli anni della dittatura di Batista, che successivamente venne chiuso allo scoccare della rivoluzione del ’59. Così l’Orquestra Buena Vista Social Club & Omara Portuondo & Eliades Ochoa – con la miscela di stili di musica cubana, che va dal Son montunos al danzon, dal cha cha cha al bolero e al jazz cubano – sono approdati alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma lo scorso 18 luglio, nell’ambito della rassegna ‘Luglio suona bene 2013’, per un appuntamento che si è ripetuto spesso negli ultimi anni e che ha sempre suscitato un forte richiamo per il pubblico romano accorso numeroso ed entusiasta. Nel gruppo spiccano pure le presenze di musicisti di rilievo quali il trombettista Guarjiro Mirabal, soprannominato ‘La Tromba di Cuba’, il virtuoso del laud Barbarito Torres, apprezzatissimo, tant’è che ha lavorato con i più grandi nomi della scena musicale cubana, e il trombonista Jesus ‘Aguaje’ Ramos che, oltre a dare prova del suo talento di musicista, funge un po’ da ‘Maestro di cerimonie’ per introdurre gli artisti e i vari momenti dello spettacolo. Mentre i ‘nuovi’ sono il cantante Carlos Calunga, la sinuosa ballerina e vocalist Idania Valdes, 31enne figlia d’arte del timbalero cubano Amadito Valdez, il pianista Rolando Luna. I due artisti di maggior richiamo – Omara e Eliades – si sono divisi sapientemente la scena ad intervalli accanto all’Orquestra che ha avuto il suo momento di gloria assoluta nella parte iniziale del concerto, quando era necessario riscaldare gli animi in termini di partecipazione (non certo metereologicamente). Si è subito creata, fin dall’inizio, la giusta atmosfera di coinvolgimento con il pubblico, che ha accompagnato ed assecondato i ritmi da ballo e la dirompente musicalità latina della formazione. Eliades Ochoa, relativamente giovane (è del 1946) rispetto ai grandi protagonisti del Buena Vista, è considerato uno dei più importanti soneros oggi in circolazione. Omara Portuondo è avanti con gli anni ed il suo passo è incerto, ma il passare degli anni non ha per nulla intaccato la forza della voce e quando prende in mano le redini dello spettacolo vien fuori la magia emozionante e coinvolgente del suo canto, tale e quale ad ogni volta che l’abbiamo vista in concerto. Tutti i brani più conosciuti del Buena Vista fanno parte della scaletta (“Dos Gardenias“, “Chan Chan“, “No Me Llores Mas”, “Toma Chocolate“, “El Cuarto de Tula” e tanti altri) e le circa due ore di concerto scorrono via leggere e ‘ballabili’ nella coralità della performance e nel virtuosismo strumentale dei singoli partecipanti. Il lungo bis finale è una sorta di ‘happening cubano’ (condotto dalla Portuondo) con il quale anche gli spettatori entrano in comunione con i musicisti sul palco.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA