Cinema

NOW YOU SEE ME – I MAGHI DEL CRIMINE di Louis Leterrier

 

 

IL CINEMA DELL’ILLUSIONE O L’ILLUSIONE DEL REALE?
 
Voglia di sorprendere, di meravigliare, lo spettatore; con quegli stessi ingredienti che sono da sempre alla base della ‘magia’ del Cinema, fin dagli anni (ormai) lontanissimi della sua invenzione.

 

Un ‘gioco’ che, proprio in un’epoca in cui la spettacolarizzazione sul grande schermo è il frutto del massimo degli strumenti oggi disponibili nelle mani dei cineasti, ovvero gli effetti speciali digitali, (già) da qualche anno ripropone, con assoluta commistione dei contenuti, gli elementi principi dell’illusione. “Now You See Me” si colloca su quel confine (che poi è, cinematograficamente, metalinguistico) che esiste tra la percezione che ognuno di noi ha del reale e l’illusorietà dell’inganno ben riuscito. È inutile guardare più da vicino – suggerisce la voce fuori campo di uno dei protagonisti – perché è proprio là che si perderà la percezione del reale e l’inganno ideato sarà facilitato nel suo compiersi. Non accade forse che in entrambi i casi – il cinema e lo show di un Mago – lo spettatore non riesce a cogliere il trucco dietro al ‘prestigio’? Non vi sembra così di essere nel bel mezzo di un film nel film? Ricordate “The Prestige” di Christopher Nolan, “The Illusionist” di Neil Burger e perfino il film d’animazione “L’illusionista” di Sylvain Chomet? L’abilità – più volte manifesta, ed al tempo stesso così affascinante – di riuscire ad indirizzare l’attenzione dello spettatore da tutt’altra parte prima di mettere a segno un riuscito gioco di prestigio, spiazzante e sorprendente, e al quale è difficile poi riuscire a dare una spiegazione plausibile: lontano dal trucco e dai movimenti che lo determinano. Quattro illusionisti, ognuno abile in un campo della prestidigitazione, ricevono ciascuno una carta dei Tarocchi (che gli identifica) e vengono tutti contemporaneamente ‘convocati’ in un appartamento da un misterioso sconosciuto per essere avviati ad un ambizioso progetto. Daniel Atlas è un mago di strada, grande seduttore e strabiliante mago delle carte, Merritt McKinney, uno-pseudo sensitivo, conosce la psicologia di spettatori facilmente suggestionabili che ipnotizza, Henley Reeves si fa chiudere come Houdini, con tanto di lucchetto, in una vasca infestata di piranha mentre Jack Wilder sfila con facilità il portafoglio di tasca ai soggetti che sottopone alle sue magie e – diciamo – non sempre lo restituisce. Ora, dopo un anno, si chiamano i Quattro Cavalieri e si esibiscono, patrocinati dal ricco magnate Tessler, su un palcoscenico di Las Vegas dal quale danno prova delle loro capacità rapinando in ‘diretta’ una banca di Parigi e facendo poi piovere sugli spettatori increduli le banconote del bottino. Il palcoscenico delle loro ‘magia’ diventa il mondo esterno (tra Las Vegas, New Orleans e New York) e non più solo il chiuso ambito di un palcoscenico. Nel tentativo di svelare cosa si celi dietro la loro apparente e destabilizzante ‘invenzione’, e smascherare il quartetto, si pone alle loro calcagna un agente dell’FBI, Dylan Rhodes, coadiuvato da una collega francese dell’Interpol, Alma Dray, e da un tizio, Thaddeus Bradley, che si dice capace di smascherare i loro trucchi; infatti l’uomo da anni conduce una trasmissione televisiva che svela i trucchi di maghi e illusionisti d’ogni specie. Tra le righe non è peregrino cogliere segnali sulla crisi contemporanea, sul collasso finanziario cui si sta spingendo l’Occidente intero e in cui i problemi economici per molti (creativi della finanza) sembrano proprio potersi risolvere con un tocco di bacchetta. Magica, ovviamente. In questa ottica come non gioire in qualità di spettatori quando i Quattro Cavalieri riescono a mettere a segno il colpo ai danni d’una banca (che in tanti oramai assimilano a causa dei mali del mondo: un sistema che ha ‘illuso’ – è proprio il caso di dirlo – tantissime persona nella realtà e fatto sparire i loro risparmi) o un altro ai danni di un magnate miliardario? Questo, una variazione sul tema della trilogia di “Ocean’s”, è il terzo film diretto negli Usa dal francese Louis Leterrier dopo “L’incredibile Hulk” e “Scontro tra titani”, e dopo essersi messo in luce, con buon mestiere e qualche buona idea alla corte di Luc Besson con “The Transporter” (2002) prima, il suo sequel “Transporter: Extreme” (2005) e “Danny the Dog” (2005) poi; Hollywood ha voluto concedergli una nuova possibilità dopo i lusinghieri risultati ottenuti al box-office con i titoli prima citati, buoni film d’intrattenimento ma non proprio eccelsi e tali da rimanere impressi nell’immaginario collettivo. Un conto è avere le idee chiare su quel che si vuole dirigere, un altro conto è fare in modo che quanto realizzato vada davvero nella direzione di appassionare e convincere gli spettatori. Diciamo che in questo caso non ci si riesce. La sceneggiatura, in verità, lascia molto a desiderare, il ‘non detto’ è di gran lunga superiore a quel che vien ‘detto’, per cui da un certo momento in poi lo spettatore più astuto lascia da parte qualsiasi riflessione sulla veridicità degli intrecci e si lascia cullare docilmente da un film di buona godibilità che troppo presto imbocca la strada del solo, semplice, divertimento. La realtà mostra che registi e artefici vari del prodotto muovono bene le pedine dell’intrattenimento (il montaggio ha un ritmo serrato e il regista si fa apprezzare per i veloci movimenti di macchina veloci ed i rapidi cambi d’inquadratura) ma non sanno gestire altrettanto bene una storia (frutto della scrittura degli sceneggiatori Ed Solomon, Boaz Yakin e Edward Ricourt) che dovrebbe convincere, e che invece non lo fa. Morgan Freeman e Michael Caine fungono da comprimari di lusso intorno ad un cast niente male composto dai giovani Jesse Eisenberg, Isla Fisher e Dave Franco, ed i più navigati Woody Harrelson e Mark Ruffalo, più l’affascinante Melanie Laurent, che si era messa in luce come protagonista di “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione di Universal Pictures Italia)

 

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Now You See Me – I Maghi del Crimine
(Now You See Me, Usa/Francia, 2013)Regia: Louis Leterrier
Genere: Thriller
Durata: 116’
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher, Dave Franco, Common, Michael Caine, Morgan Freeman, Michael Kelly, Laura Cayouette, Han Soto, David Warshofsky, Caitriona Balfe, J. LaRose, Griff Furst, Lauren Thomas, Justine Wachsberger, James Rawlings, Grant Case, Adam Shapiro, Pennie-Marie Hawkins, Zac Waggener, Rhonda Floyd Aguillard
Soggetto: Boaz Yakin & Edward Ricout
Sceneggiatura: Ed Solomon, Boaz Yakin e Edward Ricourt
Produttori: Alex Kurtzman, Roberto Orci, Bobby Cohen
Produttori esecutivi: Boaz Yakin, Michael Schaefer e Stan Wlodkowski
Fotografia: Larry Fong e Mitchell Amundsen
Montaggio: Robert Leighton e Vincent Tabaillon
Musiche: Brian Tyler
Scenografia: Peter Wenham
Costumi: Jenny Eagan
Effetti Speciali: Giovanni Bommarito
Supervisore Effetti Speciali: Nicholas Brooks
Casa di produzione: K/O Paper Products
Distribuzione Italia: Universal Pictures

Uscita USA: 31 Maggio 2013
Data di uscita: 11 Luglio 2013