Vinile

MY WAY di Willie Nelson in Vinile

 

 

ARTISTA: WILLIE NELSON
TITOLO: My Way
ETICHETTA: Legacy/Sony Music
ANNO: 2018

 

 

Proseguiamo sulla strada intrapresa sul nostro sito di rilanciare, e recuperare all’ascolto degli appassionati (vecchi e nuovi), gli album in vinile e trattiamo questa volta il nuovo lavoro di Willie Nelson, veterano del Country che ha dedicato un magnifico album di ‘cover’ a Frank Sinatra.

 

 

Sulla scena Country della tradizione musicale ‘a stelle e strisce’ Willie Nelson è molto di più di un veterano, è un’autentica leggenda; che con leggerezza, passione, determinazione e convinzione continua a sfornare album ad un ritmo impressionante per uno che ha oltrepassato gli ottantacinque anni. Forse consapevole che la sua ora sta per scoccare vuole ‘vivere’ fino in fondo la sua arte, probabilmente desidera affrontare l’inevitabile declino fisico dolcemente impegnato a suonare la sua chitarra (la fedele Trigger, una Martin N-20 acustica cui ha adattato un pickup elettrico e che possiede fin dal 1969) e cantare come sa fare da sempre; e ancor meglio da quando i segni del tempo si sono fatti evidenti sul suo corpo, più che sullo spirito. Nato in piena Grande Depressione, ad Abbott, Texas, il 29 aprile 1933, eroe outlaw della Country Music, Nelson rappresenta ancora – e lo si può affermare con fermezza – un punto di riferimento per le nuove generazioni di artisti, per la sapiente miscela di country, honky tonk, western swing, gospel con cui ha condito la sua musica in tanti anni di carriera, e per quel suo peculiare e distintivo fraseggio vocale. Il suo impegno non si limita solamente a ‘fatti’ di musica, Willie Nelson, oltre ad essere grande artista e icona della musica, è anche quello che ogni americano medio definirebbe senza esitazione un ‘buon patriota’, nel senso liberale del termine. È noto per essere sempre stato in prima fila nel sostenere battaglie di importanza civile e sociale, come l’impegno per l’ambiente e la tutela degli animali, si è schierato contro la guerra in Iraq e a favore dei diritti degli omosessuali, si è battuto per la legalizzazione delle droghe leggere. In questo momento della sua carriera, continua ad essere straordinariamente prolifico in fatto di incisioni. Solo per restare agli ultimi cinque anni, da quando ha compiuto ottant’anni, Willie ha pubblicato la bellezza di nove album ufficiali – “Let’s Face the Music and Dance” e “To All the Girls…” nel 2013, “Band of Brothers” e “December Day” nel 2014, “Django & Jimmie” (insieme all’amico di sempre Merle Haggard) nel 2015, “Willie Nelson Sings Gershwin: Summertime” e “For the Good Times: A Tribute to Ray Price” nel 2016, “God’s Problem Child” nel 2017 e questo nuovo “My Way”. Ed anche, sempre nel 2017, l’inedito “Willie And The Boys: Willie’s Stash Vol. 2” dai suoi archivi personali, con registrazioni risalenti al 2011 con i figli Lukas & Micah Nelson. Nell’album uscito il 14 settembre scorso, facendo leva su un chiaro approccio crossover, Nelson rilegge a modo suo pezzi (undici in tutto) del repertorio del suo vecchio amico Frank Sinatra e ce li restituisce con grazia magistrale ed arrangiamenti indovinati, a dimostrazione della trasversalità odierna che tutti oramai incondizionatamente gli riconoscono. In sostanza, uscendo fuori dal ‘seminato’ del Country, Willie Nelson, dopo aver reso omaggio un paio d’anni fa allo sterminato canzoniere (musica e parole) del duo di compositori formato da George e Ira Gershwin (“Willie Nelson Sings Gershwin: Summertime”), ha deciso di fare altrettanto con il suo personale e rispettoso tributo al songbook di Frank Sinatra, con un disco che prende quale titolo la canzone simbolo dell’artista nato a Hoboken, “My Way”. Ed è singolare davvero il fatto che prima di Willie, almeno in un contesto di Country-Folk e in epoca recente, sia stato addirittura Bob Dylan a prendere in prestito il repertorio del grande cantante italo-americano – del quale Bob si è dichiarato ammiratore da sempre – per un paio di album (“Shadows in the Night”, 2015, “Fallen Angels”, 2016). Nelson così aggiunge un altro tassello al suo invidiabile e impareggiabile percorso musicale e ad una discografia che conta oltre un’ottantina di dischi ufficiali (in Studio e Live), senza prendere in considerazione le raccolte. Classicità che rincorre altra classicità ad insegnarci che la musica è un patrimonio universale e che gli steccati di genere non esistono, sono solo categorie (presunte) per coloro che hanno bisogno di essere – diciamo – ‘rassicurati’ sulla musica che si accingono ad ascoltare. È però curioso notare come entrambi gli artisti, con alle spalle percorsi diversi e una radice culturale e ideologica differente, quasi contemporaneamente abbiano optato per un ritorno alle origini, al cuore della cultura americana della prima metà del secolo scorso. Riguardo a ‘The Voice’ poi, Willie si è così espresso: «Ascoltando Frank ho imparato molto sul modo di cantare. A Sinatra non importava di essere di fronte o dietro al ritmo, poteva cantare in entrambi i modi e questo è esattamente il feeling che bisogna avere». Un esercizio anche di stile, dunque, ma soprattutto un saggio su come contaminare in profondità generi e suoni dalle mille sfaccettature in un unico grande contenitore. La collezione di standard dell’American Songbook ricorda da vicino l’album d’enorme successo “Stardust” (si aggiudicò ben 5 dischi di Platino), che Nelson ha inciso quarant’anni fa, nel 1978, il primo ad essere assemblato di canzoni classiche dell’artista texano (e che apriva le porte alla riscoperta e al rilancio dell’epoca d’oro della canzone americana) che interpretava brani di Irving Berlin, George Gershwin, Kurt Weill (l’incantevole “September Song”), Hoagy Carmichael (una bellissima versione di “Georgia On My Mind”) e altri ancora, con arrangiamento che si stemperavano nel country, nel blues e nel jazz. Oggi Willie rilegge alla sua maniera undici brani portati al successo da ‘Ol`Blue Eyes’, con confidenza per quei brani, e con eleganza, interpretandoli con toni sommessi e caldi e voce dolce, in maniera antitetica alla forma corrente di cantare le canzoni con veemenza. Il disco del resto è arrangiato e suonato in maniera deliziosa, assoluta poi la padronanza che l’artista ha della chitarra e della voce, che non risente in alcun modo del peso degli anni. “My Way” è stato prodotto da Buddy Cannon e Matt Rollins, quest’ultimo session man nashvilliano, fiduciario e spalla di lungo corso di Willie, per l’accompagnamento, oltre al supporto della propria band di riferimento, sono stati utilizzati con grande enfasi – insoliti per gli standard del vetusto artista – lussureggianti arrangiamenti per archi e fiati, e tra le altre cose si registra la partecipazione di Norah Jones nel brano “What Is This Thing Called Love”. Come “Stardust”, “My Way” è gioia pura per le orecchie di chi l’ascolta; Willie è stato amico di Frank in passato e ha imparato da lui i ‘tempi’ dell’essere ‘confidenziale’. Le undici tracce sono facilmente associabili con il mood di Frank Sinatra, anche per quei brani che sono più riconducibili ad altri interpreti – come “Blue Moon” meglio conosciuta nella versione di Elvis Presley -, a tutte comunque Willie, icona indiscussa del Country, ha dato il marchio della propria distintiva voce e i pezzi si colorano di vivida luce anche grazie agli arrangiamenti ed al lavoro produttivo pensati da Buddy Cannon e dal pianista Matt Rollings. Le atmosfere evocate sono servite in un appropriato stile ‘alla Sinatra’, sebbene in qualche frangente si possano godere momenti sonori che rimandano idealmente ad un piccolo ensamble jazzy (ad esempio la già citata “Blue Moon” composta dal duo Rodgers & Hart, che fa leva sul suono semplice ed essenziale di un’armonica e di una chitarra pedal steel) o ad un’orchestra nella pienezza della sua espressività, come è la versione proposta di “It Was A Very Good Year” di Ervin Drake, una delle cose più pregevoli dell’album al pari la title-track. Sebbene si tratti di canzoni che non sono state scritte (‘of course!’) espressamente per Nelson, egli le interpreta con personalità, passione emozionante e voce da consumato crooner. Il primo brano pilota dell’album in cui Nelson rivisita il repertorio di Sinatra è “Summer Wind”, e tra le cosa che ci sono piaciute di più segnaliamo “One For My Baby (And One More For The Road)”, un brano che Nelson aveva già interpretato nel 1979 nell’album “One For The Road (inciso assieme a Leon Russell come Willie & Leon), e che in questa occasione ha decisamente migliorato, e “What Is This Thing Called Love” interpretata come detto in coppia con Norah Jones, affermata cantautrice e polistrumentista 39-enne figlia di Ravi Shankar, che è ormai figura importante sulla scena americana, e con la quale Nelson sembra in procinto di incidere un album di duetti. Alcune canzoni, come l’iniziale “Fly Me To The Moon”, vedono Willie accompagnato da una corposa sezione di fiati in cui brilla l’armonica country di Mickey Raphael, in “I’ll Be Around” le strumentazioni sono più scarne e si fa largo la steel guitar che sostiene la voce di Willie. Gli archi – come tradizione vuole – sono pure essi presenti ma non prendono mai il sopravvento nell’economia generale dell’album; si ascolti per esempio la già citata e bluesy “One For My Baby (And One More For The Road)”. “Night And Day” vive di un vivace ritmo swingato da nightclub jazzy. Il cantante mostra di trovarsi a suo agio nell’interpretare le brillanti “Summer Wind” e “Young At Heart”, eseguite con arrangiamenti spogli ed essenziali, con la seconda impreziosita da un elegante e dolce assolo alla chitarra acustica, la fedele Trigger. Sia chiaro che Willie non vuole competere con Sinatra perché al confronto perderebbe nettamente, però nel complesso l’album, che ha una magnifica ‘veste’ in vinile, non traccia percorsi significativi ed importanti su cui soffermarsi criticamente, ma si propone come un prodotto di grande eleganza e di assoluta classe interpretativa, un piccolo gioiello di intrattenimento ‘alto’, sincero, emozionante e ricco di pregevoli sfumature.

 

(Luigi Lozzi)                                                         © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 


(immagini per cortese concessione della Legacy/Sony Music)

 

 

My Way [35:25]Tracklist 
Side 1
1. Fly Me to the Moon – 2:44 (Bart Howard)
2. Summer Wind – 3:23 (Heinz Meier, Johnny Mercer)
3. One for My Baby (And One More for the Road) – 3:59 (Arlen, Mercer)
4. A Foggy Day – 2:57 (George Gershwin, Ira Gershwin)
5. It Was a Very Good Year – 3:56 (Ervin Drake)
Side 2
1. Blue Moon – 2:37 (Richard Rodgers, Lorenz Hart)
2. I’ll Be Around – 2:59 (Alec Wilder)
3. Night and Day – 2:48 (Cole Porter)
4. What Is This Thing Called Love? (featuring Norah Jones) – 2:27 (Porter)
5. Young at Heart – 2:46 (Johnny Richards, Carolyn Leigh)
6. My Way – 4:49 (Paul Anka, Claude François, Jacques Revaux)

 

DISCOGRAFIA incompleta

Album in studio
And Then I Wrote (1962)
Here’s Willie Nelson (1963)
Country Willie – His Own Songs (1965)
Country Favorites – Willie Nelson Style (1966)
Make Way for Willie Nelson (1967)
“The Party’s Over” and Other Great Willie Nelson Songs (1967)
Texas in My Soul (1968)
Good Times (1968)
My Own Peculiar Way (1969)
Both Sides Now (1970)
Laying My Burdens Down (1970)
Willie Nelson and Family (1971)
Yesterday’s Wine (1971)
The Words Don’t Fit the Picture (1972)
The Willie Way (1972) 
Shotgun Willie (1973)
Phases and Stages (1974)
Red Headed Stranger (1975)
The Sound in Your Mind (1976)
The Troublemaker (1976)
To Lefty from Willie (1977)
There’ll Be No Teardrops Tonight (1978)
Stardust (1978)
Sings Kristoffersen (1979)
Pretty Paper (1979)
The Electric Horseman (1979)
Honeysuckle Rose (1980)
Family Bible (1980)
Somewhere Over the Rainbow (1981)
Alwayw on My Mind (1982)
Tougher Than Leather (1983)
Without a Song (1983)
Angel Eyes (1984)
Me & Paul (1985)
Partners (1986)
The Promiseland (1986)
Island in the Sea (1987)
What a Wonderful World (1988)
A Horse Called Music (1989)
Born for Trouble (1990)
Any Old Arms Won’t Do (1992)
The IRS Tapes: Who’ll Buy My Memories? (1992)
Across the Borderline (1993)
Moonlight Becomes You (1994)
Healing Hands of Time (1994)
Six Hours at Pedernales (1994)
Just One Love (1995)
Spirit (1996) 
How Great Thou Art (1996)
Teatro (1998)
Night and Day (1999)
Tales Out of Luck (Me and the Drummer) (2000)
Milk Cow Blues (2000)
Rainbow Connection (2001)
The Great Divide (2002)
Nacogdoches (2004)
It Always Will Be (2004)
Countryman (2005)
You Don’t Know Me: The Songs of Cindy Walker (2006)
Songbird (2006)
Moment of Forever (2008)
American Classic (2009)
Country Music (2010)
Remember Me, Vol. 1 (2011)
Heroes (2012)
Let’s Face the Music and Dance (2013)
To All the Girls… (2013)
Band of Brothers (2014)
December Day (2014)
Willie Nelson sings Gershwin: Summertime (2016)
For the Good Times: A Tribute to Ray Price (2016)
Willie And The Boys: Willie’s Stash Vol. 2 (2017)
God’s Problem Child (2017)
My Way (2018)

 

Album Live  
Country Music Concert (1966)
Willie Nelson Live (1976)
Willie and Family Live (1978)
All of Me – Live in Concert (2002)
Willie Nelson & Friends – Stars & Guitars (2002)
Live and Kickin’ (2003)
Live at Billy Bob’s Texas (2004)
Outlaws and Angels (2004)
Songs for Tsunami Relief: Austin to South Asia (2005)
Here We Go Again: Celebrating the Genius of Ray Charles (con Wynton Marsalis e Norah Jones) (2011)

 

Raccolte (Lista parziale)
What Can You Do to Me Now (1975)
Willie – Before His Time (1977)
Always (1980)
His Very Best (1980)
Greatest Hits (& Some That Will Be) (1981)
Half Nelson (1985)
Super Hits (1994)
16 Biggest Hits (1998)
All the Songs I’ve Loved Before: 40 Unforgettable Songs (2001)
The Essential Willie Nelson (2003)
Legend: The Best of Willie Nelson (2008)
Naked Willie (2009)
Lost Highway (2009)

 

Collaborazioni (Lista parziale)
Wanted! The Outlaws (con Waylon Jennings, Jessi Colter e Tompail Glaser) (1976)
Waylon & Willie (con Waylon Jennings) (1978)
One For The Road (con Leon Russell) (1979)
San Antonio Rose (con Ray Price) (1980)
WWII (con Waylon Jennings) (1982)
Pancho & Lefty (con Merle Haggard) (1983)
Take It to the Limit (con Waylon Jenning) (1983)
Music from Songwriter (con Kris Kristofferson) (1984)
Clean Shirt (con Waylon Jennings) (1991)
VH1 Storytellers: Johnny Cash & Willie Nelson (con Johnny Cash) (1998)
Last of the Breed (con Merle Haggard e Ray Price) (2007)
Two Men with the Blues (con Wynton Marsalis) (2008)
Willie and the Wheel (con Asleep at the Wheel) (2009)
Django & Jimmie (con Merle Haggard) (2015)

 

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