Televisione

I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA TV (1^ Parte)

 

 

LA TELEVISIONE DI UNA VOLTA…!
Il 3 gennaio del 1954, una domenica, esattamente sessant’anni fa, la Rai dava inizio alle sue trasmissioni ufficiali sul territorio italiano.

 

Una data storica per il nostro paese e per la memoria di noi tutti, del nostro popolo. L’affermazione della televisione, con le sue immagini in bianco e nero che oggi appaiono così incerte e vintage, accompagnava il boom economico del nostro paese ed il suo sviluppo socio-culturale raggiungendo in breve tempo il suo massimo splendore. Della lunga, splendida storia della Rai, un ruolo importante nei primissimi decenni di programmazione l’hanno avuto gli sceneggiati tv che sono entrati in tutte le case. L’avvento del digitale, accanto ad una passione irrefrenabile per i serial tv, ha portato con sé anche il desiderio dello spettatore di riappropriarsi di ampie fette di un passato televisivo e stimolato il collezionismo del tempo che fu. Sono da molto tempo disponibili sul mercato (e forse qualcuno solo temporaneamente fuori catalogo), curati da RaiTrade/RaiTeche gli sceneggiati che negli anni ‘60 (e primi ‘70) hanno fatto la fortuna della televisione italiana ed oggi si sono trasformati in ‘cult’. Reperti d’archeologia televisiva (è proprio il caso di definirli così) non sempre impeccabili sotto il profilo tecnico – digitalizzati e rimasterizzati dalle registrazioni d’epoca, ma si sa che il tempo talvolta fa pesare la sua legge inesorabile – ma preziosissimi sotto l’aspetto filologico e nostalgico: un tempo scherniti e sottovalutati, oggi invece additati come esempi illuminanti di come si potrebbe fare della buona televisione senza scivolare nel trash.

Delle “INCHIESTE DEL COMMISSARIO MAIGRET” (1964-1972), sono disponibili le quattro stagioni in cofanetti da 5 dvd con i primi appassionanti casi di questo poliziotto di provincia creato dalla fantasia di Georges Simenon (che André Gide ha definito “il più grande romanziere francese dei nostri tempi”) ed interpretato sul piccolo schermo dall’indimenticabile Gino Cervi, con la regia di Mario Landi. Si tratta di uno dei nostri più bei ricordi della televisione in ‘Bianco e Nero’. Cervi aveva il ‘physique du role’ per interpretare il commissario dal fare burbero ma pieno di calore e umanità (lo stesso Simenon plaudì alla scelta) che cerca di capire la psicologia dei colpevoli, di afferrare il senso delle loro azioni, del come e perché hanno agito per commettere i loro crimini. I racconti non sono semplice letteratura di ‘genere’, ma offrono lo spunto per restituire, in modo quanto mai arguto, una realtà articolata in tutte le sue sfaccettature (dalla descrizione minuziosa e quasi proustiana dell’ambiente a quella del personaggio di Maigret, uomo comune con passioni comuni).

 

 

I PROMESSI SPOSI” (1967), regia di Sandro Bolchi, la prima fortunatissima trasposizione dell’epopea manzoniana attraverso le vicissitudini di due giovani popolani, il cui matrimonio è contrastato dal capriccio di un prepotente signorotto locale, con Nino Castelnuovo e Paola Pitagora nei ruoli principali di Renzo e Lucia, ed un corollario di importanti interpreti – molti, glorie del nostro teatro – come Tino Carraro (Don Abbondio), Massimo Girotti (frà Cristoforo), Salvo Randone (l’Innominato), Luigi Vannucchi (Don Rodrigo), Lea Massari (la monaca di Monza) ed ancora Mario Feliciani, Elsa Merlini, Sergio Tofano.

 

 

 

DAVID COPPERFIELD” (1965), regia di Anton Giulio Majano, dal romanzo di Charles Dickens divenuto un classico della letteratura mondiale, un altro grande successo televisivo con un giovanissimo Giancarlo Giannini nel ruolo del protagonista (e Laura Efrikian ed Annamaria Guarnirei al suo fianco).

 

IL CONTE DI MONTECRISTO” (1966), regia di Edmo Fenoglio, dal romanzo di Alexandre Dumas padre (che è stato oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche), lo sceneggiato, con Andrea Giordana nei panni di Edmond Dantes, trasmesso per la prima volta nel novembre del 1966 con enorme successo.

 

 

E in tema di ‘Giallo’ come si può dimenticare “NERO WOLFE” (1969-71), due cofanetti da 6 e 4 dvd, tratto dai romanzi del giallista Rex Stout ed interpretato dal corpulento ma delizioso Tino Buazzelli assecondato dal suo assistente Paolo Ferrari (Archie Goowin), oppure “LE PRIME INDAGINI DEL TENENTE SHERIDAN” (1959), con Ubaldo Lay nelle vesti del poliziotto tremendamente efficace nel portare a termine le sue indagini. Come pure non si possono trascurare altri sceneggiati di grande respiro e di indiscusso successo, ma più vicini nel tempo, come “L’AMARO CASO DELLA BARONESSA DI CARINI” (1975), regia di Daniele Danza, con Ugo Pagliai e Janet Agren, “SANDOKAN” (1976), dai romanzi di Emilio Salgari, regia di Sergio Sollima, con Kabir Bedi, Carole André e Philippe Leroy, “CUORE” (1984), dal romanzo di Edmondo De Amicis, regia di Luigi Comencini, con Johnny Dorelli, Giuliana De Sio e Eduardo De Filippo nella parte del maestro Crosetti.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA