FILM TV – ANNUARIO 2021
Puntuale in edicola, come ogni anni da oltre 20 anni a questa parte, è uscito già da qualche settimana l’Annuario 2021 di Film TV, uno strumento che pure in un periodo di crisi come questo è utile a ripercorrere l’anno cinematografico appena concluso e a sintetizzarne gli aspetti più significativi.
Da spettatori cinematografici (e non solo) abbiamo trascorso un 2020 terribile e gli effetti della pandemia globale, che ha toccato tutti gli aspetti della vita sociale e lavorativa di ognuno di noi, perdurano tuttora e non ci è dato sapere con esattezza cosa ci verrà riservato nell’immediato futuro, nei prossimi mesi. In quanto a critica cinematografica il settimanale Film TV rimane un baluardo insostituibile e lo ha dimostrato in tutti questi mesi di crisi con la lucidità e la ‘partecipazione’ sentita (ed il coinvolgimento) con cui si è presentato ogni settimana in edicola per dare ‘conforto’ e interpretazione del momento difficile a tutti gli orfani della prolungata, pesantissima, chiusura delle sale cinematografiche, a sviscerare parole diventate emblematiche ed attualissime come ‘contagio’, ‘oscurantismo’, ‘rinascita’, ‘ripartenza’ e via discorrendo. Possiamo ragionevolmente aggiungere che nel panorama editoriale italiano dedicato al Cinema, l’Annuario di Film TV si è ritagliato un ruolo importante (da punto di riferimento) tra semplici fruitori, appassionati di cinema e addetti ai lavori, surclassando ormai da tempo e di gran lunga CIAK, il mensile di cinema deputato a ergersi sul mercato ma oramai trasformato in una sorta di entità ‘gossippara’ più che di credibile strumento di analisi e di approfondimento dell’universo cinematografico. È stato un anno difficile abbiamo detto, sale cinematografiche chiuse o aperte a singhiozzo a gettare un’ombra funerea sulla sopravvivenza stessa di molte di esse e sull’indotto che l’industria cinematografica si porta appresso, in Italia come nel resto del mondo. Nel nostro paese, a conti fatti, a causa di due lockdown si è potuti andare al cinema solo sei mesi su dodici, e quando è stato possibile questo è avvenuto a scartamento ridotto. Molti film, già pronti, obbligati ad essere ‘fruiti’ in streaming (‘on demand’, ovviamente a pagamento) snaturando la funzione primaria di una sala che è luogo di incontro e di comunione cinematografica. Film rimandati (esemplare l’esempio del film di Carlo Verdone , “Si vive una volta sola”, che doveva uscire a fine febbraio 2020 e che per il sopraggiungere della pandemia è stato più volte rimandato e ad oggi ancora non si sa con certezza quando lo si potrà vedere), produzioni americane dal budget impegnativo annullate e/o rinviate, l’italica virtù del sapersi arrangiare messa a dura prova in questo anno ‘orribile’; la luce in fondo al tunnel che non si vede e qualora si dovesse intravvedere un barlume speriamo (come affermava Woody Allen) che non sia un treno che ci viene addosso. Lo stesso Annuario, proprio alla luce del malinconico tramonto delle sale cinematografiche, nel presentare le schede delle recensioni di tutti i film del 2020, ha dovuto distinguere tra quelli usciti nelle sale, in un corposo capitolo denominato “Cinerama 2020”, e quelli rintracciabili in Streaming (“Piattaforma 2020”), quasi a presagire malinconicamente che il futuro della fruizione di un film sarà ‘a distanza’, e non più ‘in presenza’. Un tema questo che merita altri contesti per essere approfondito, e meglio sviluppato, e non questo in cui ci limitiamo a parlare dell’Annuario di Film TV, ma quanto detto costituisce la cartina tornasole di un disagio diffuso tra gli appassionati e gli stessi addetti ai lavori. L’editoriale firmato dal direttore della rivista Giulio Sangiorgio, nel suo titolo, recita proprio enigmaticamente “Ripensare i confini”, un presagio ma anche un monito ed una strada (nuova) programmatica da intraprendere se si vuole uscire dalle sabbie mobili in cui in Cinema tutto è impantanato. Abbiamo tutti avvertito un deprimente senso di ‘vuoto’. Scrive Sangiorgio nel suo intervento: «[…] Un anno incerto, con un futuro di fronte di cui è difficile definire i confini. Un anno di apocalissi annunciate e pochissimi sospiri di sollievo. Un anno in cui il Ministero della Cultura non è stato in grado di difenderla e prendersene cura. Un anno in cui non ci sono dati attendibili per studiare lo status quo dell’audiovisivo: quante persone han visto i film distribuiti direttamente sulle piattaforme? Quali sono i film che han veramente, quantitativamente, costruito l’immaginario del 2020? Non possiamo saperlo: i dati non esistono. Un anno in cui il cinema (e per noi il cinema è sempre in sala) ha sofferto, e non sappiamo se mai si riprenderà del tutto. Un anno in cui, comunque, i film ci sono stati. […]». E con questo siamo a 22 volumi, a partire da quella prima edizione datata 1999, realizzati da Film TV, il settimanale di Cinema & Televisione, in questo modo capace di coprire per intero gli ultimi due decenni e più o, forse sarebbe meglio dire, i primi due decenni del nuovo millennio. Un tempo, quando le pubblicazioni erano più floride e numerose, era quasi abitudine consolidata quella di far uscire nelle librerie alla fine dell’anno i volumi prestigiosi dei critici cinematografici più apprezzati (Grazzini, Kezich, Tornabuoni, Bignardi, Micciché) che raccoglievano le recensioni scritte per i loro quotidiani di riferimento dei film apparsi nelle sale cinematografiche, mentre oggi che questa pratica si è sostanzialmente inaridita, possiamo solo indicare nel numero speciale di Settembre/Ottobre della rivista bimestrale Segno Cinema l’unica capace in qualche maniera di contendere a Film TV lo scettro di più importante del settore. È vero che ci sono i dizionari di Mereghetti, Morandini e Farinotti, ma in realtà quelli sono un’altra cosa e alla prova dei fatti l’Annuario di Film TV è il migliore, il più autorevole e credibile, il più agile nella consultazione, il più indipendente ed il più rappresentativo di quanto è accaduto al cinema nell’arco di tempo preso in considerazione. Questo Annuario 2021, riporta le recensioni di tutti i film usciti in Italia tra il 5 novembre 2019 e il 26 ottobre 2020 ed apparse sul settimanale nel corso di questo arco di tempo; lo sfalsamento si rende ogni volta necessario per consentire al volume di essere in edicola (al prezzo sempre uguale negli anni di 10 euro) in concomitanza con l’approssimarsi delle festività natalizie in modo da proporsi come un ideale regalo da fare ad un appassionato di Cinema. 368 pagine fitte di informazioni sul cinema che ha occupato – sebbene a singhiozzo – la mente ed il cuore degli appassionati per un intero anno, divenendo pure cartina tornasole di sensazioni, evoluzioni, fenomeni, nostalgie che il Cinema tutto distilla nell’animo dei suoi affezionati cultori e di cui proprio Film TV, settimanalmente, si rende autentico trait d’union con i suoi lettori. Già lo scorso anno, nel recensire questo libro, sottolineavamo come l’Annuario, in capo ad una serie di ‘aggiustamenti’ operati negli anni precedenti, avesse trovato una sua configurazione grafica ottimale (priva di alcuni elementi che ne appesantivano l’impatto visivo) che ne rende oltremodo efficace la consultazione e ne facilita la ricerca dei film. Nelle prime pagine poi vengono riportate le immagini di tutte e 52 le copertine della rivista uscita in edicola in questo arco di tempo a cadenza settimanale; dopo l’editoriale introduttivo curato (come detto) da Giulio Sangiorgio, ecco la prima sostanziale suddivisione tra i film usciti in sala (“Cinerama 2020”) e quelli ‘visibili’ in streaming (“Piattaforma 2000”) preceduti dalle rispettive lista in ordine alfabetico (con relativo dettaglio del numero di pagina dove trovarle). Come da abitudine consolidata in apertura di ognuna delle due sezioni trovano posto le recensioni di quei film che hanno avuto pareri discordanti all’interno della redazione (“Lacci” di Daniele Luchetti, “Lockdown all’italiana” di Enrico Vanzina, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “I predatori” di Pietro Castellitto, “Siberia” di Abel Ferrara, per il Cinerama e“The Lighthouse” di Robert Eggers) per Piattaforma (introduzione di Ilaria Feole), e per essi viene proposta una recensione a favore ed una contro. A seguire, per ognuna delle due sezioni, troverete le recensioni di quei film che – perché più belli, perché più amati dai critici di Film TV o per l’attesa che hanno suscitato nel pubblico – nell’arco dell’annata hanno meritato una recensione più lunga (ad esempio “1917” di Sam Mendes, “Doctor Sleep” di Mike Flanagan, “Un giorno di pioggia a New York” di Woody Allen oer il primo gruppo, e “Da 5 Bloods – Come Fratelli” di Spike Lee, “Diamanti grezzi” di Benny e Josh Safdie, “Favolacce” di Fabio e Damiano D’Innocenzo per il secondo, sempre in rigoroso ordine alfabetico); queste recensioni occupano una pagina, ed è tra questi che più avanti nella consultazione del volume ritroverete poi i film preferiti dei redattori della rivista. Quindi spazio alle recensioni da mezza pagina e a quelle da un/terzo di pagina per i film meno importanti ma che nell’economia della consultazione di un Annuario che voglia essere ‘rigoroso’ non possono comunque mancare. Quanto mai efficace risulta la scelta operata negli ultimi anni con le recensioni che dividono la pagina dall’alto in basso (e non da sinistra a destra) risultando di gran lunga più leggibili. Come da consuetudine, per ogni film trattato è presente la rituale codifica con pollice ‘alto’, ‘medio’ o ‘verso’ ad indicarne il favore del critico di turno, oltre alle indicazioni del genere, della durata, dell’indice di Humour, Ritmo, Impegno, Tensione ed Erotismo, e dei credit più significativi (Titolo originale, anno di produzione, Regia, Interpreti, Sceneggiatura, Distributore). È la volta poi del “Serial Minds 2020”, il meglio della Serialità’ con le 100 migliori serie TV e un editoriale di Alice Cucchetti che racconta dello stato di salute della serialità. Spazio poi è dedicato ai migliori 10 film inediti in Italia (“Scanners 2020”) introdotti da Fiaba De Martino. Dulcis in fundo, prima del Palmares dei festival più importanti (Berlino, Venezia e Locarno solamente, visto che il Festival di Cannes non c’è stato causa covid) e dei premi Oscar, Donatello e Cesar, ci sono le “Playlist 2020”, ovvero le Top 10 delle firme di Film TV, che nel conteggio riepilogativo hanno sancito i ‘Migliori Film dell’anno Secondo Film TV’ che sono risultati per le prime sei posizioni “Favolacce”, di Fabio e Damiano D’Innocenzo, e “Parasite”, di Bong Joon-ho a pari merito (13 voti), “Roubaix – una luce” (11 voti) di Amaud Desplechin, “L’ufficiale e la spia” di Roman Polanski, “Diamanti grezzi” di Benny e Josh Safdie, “Ritratto della giovane in fiamme” di Céline Sciamma, tutti a pari merito con 10 voti ricevuti. Gli afficionados della rivista, coloro che non si perdono nemmeno un numero di quelli in edicola ogni settimana – non solo quelli della prim’ora, ma anche tanti altri che hanno fatto la conoscenza con Film TV strada facendo – sono i primi a ritenere indispensabile il compendio annuale cui li ‘obbliga’ (affettuosamente ed amichevolmente) la redazione al prezzo fissato e assai contenuto di 10 euro, perché in quelle pagine ritrovano il senso di quello che la rivista ha espresso lungo l’intero arco dell’anno. E collocati (custoditi) in libreria, preziosissimi uno al fianco all’altro, nello scorrere degli anni assumono una valenza (per la consultazione) ‘storica’ che va oltre il semplice ‘riepilogo’ annuale.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
“ANNUARIO 2021. FILM TV – Tutti i film del 2020” curato dalla redazione (Tiche Italia, pp. 368, euro 10,00 – in edicola), oppure si può richiedere (scontato) direttamente a Film TV (all’indirizzo: https://filmtv.press/annuario2021)
Indice:
Editoriale – pag. 4
Film usciti in Sala – pag. 7
Film distribuiti in Streaming – pag. 151
Le Migliori Serie TV dell’anno – pag. 257
I Migliori Inediti dell’anno – pag. 341
Le Playlist dei nostri Critici – pag. 353
La Top Ten dei Collaboratori – pag. 365
I Premi dei Festival – pag. 366
Gli Incassi del Box-Office – pag. 368