BERNARDO BERTOLUCCI: MAESTRO TRA I MAESTRI DEL CINEMA
Bernardo Bertolucci è venuto a mancare il 26 novembre del 2018, per un tumore, all’età di 77 anni; è stato uno dei massimi registi italiani, vincitore nel 1988 dell’Oscar al Miglior Regista e alla Migliore Sceneggiatura Non Originale per “L’ultimo imperatore”, film che di Oscar ne ha vinti altri sette, ed autore di capolavori quali “Novecento”, “Ultimo Tango a Parigi”, “Il tè nel deserto”, “Il conformista”. Lo vogliamo omaggiare con questo articolo che ne ripercorre la carriera.
Bernardo Bertolucci può essere considerato uno dei registi italiani più celebrati al mondo ed è annoverato tra i più importanti, carismatici ed influenti Maestri di tutta la storia del cinema. Nel 2007 gli venne conferito il Leone d’Oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2011, al 64º Festival di Cannes, è stato insignito della Palma d’Oro onoraria. Nel consegnargli la Palma d’Oro alla carriera al Festival di Cannes, Robert De Niro, presidente della giuria manifestava tutta la sua gioia per l’opportunità che gli veniva offerta, memore del tempo in cui aveva lavorato con il regista per “Novecento”: «Sono proprio felice per lui, è la scelta migliore e mi fa piacere per l’occasione incontrarlo nuovamente». Questo riconoscimento alla carriera ha costituito un parziale risarcimento ad alcuni maestri del cinema che non hanno mai vinto la Palma d’Oro, negli anni precedenti al 2011 è stato attribuito a Woody Allen nel 2002, a Manoel de Oliveira nel 2008, a Clint Eastwood nel 2009 e successivamente al riconoscimento dato a Bertolucci sono arrivati quelli a Agnès Varda (2015) e a Jeffrey Katzenberg nel 2017. In relazione a Bertolucci la motivazione addotta dai patron Gilles Jacob e Thierry Frémaux è stata: «per la qualità della sua opera che si rivela ancora oggi in tutta la sua unicità e la cui profondità resta intatta, nonché per il suo impegno cinematografico, che lo legano al Festival in modo così forte da farne legittimo destinatario di questo premio. I suoi film, segnati da profondo lirismo, e regia elegante e accurata, meritano un posto unico nella storia del cinema». Da parte sua il regista di “Ultimo tango a Parigi” commentava il premio ricevuto, nel corso della cerimonia d’apertura della manifestazione quell’11 maggio del 2011 – un riconoscimento che ha inteso celebrare il mezzo secolo di cinema del regista: i suoi inizi risalgono al 1961, quando fece l’assistente alla regia di Pier Paolo Pasolini per “Accattone” senza aver mai frequentato un set cinematografico – dedicandolo a tutti «quegli italiani che hanno ancora la forza di indignarsi, che sanno ancora resistere, criticare lo stato di tremenda anestesia in cui versa il nostro paese, addormentato quotidianamente dalle tv». Bernardo Bertolucci – che nel 2007 aveva avuto un’altra importante onorificenza con il Leone d’Oro assegnatogli a Venezia -, emozionato e con il volto seminascosto da un cappellino con visiera, in quell’occasione era costretto su una sedia a rotelle da una malattia che però non depauperava l’energia e la voglia di fare cinema che ancora lo sostenevano. Con grande ironia aveva chiosato sulla sua infermità fisica dicendo: «Chissà se qualche cineteca vuole offrirsi di restaurare oltre che i miei film anche il mio corpo». Parlando del cinema italiano affermava a quel tempo: «Credo sia un momento positivo per il nostro cinema nel quale si coglie un nuovo neorealismo con una certa identificazione sociale, penso ai vari Garrone, Sorrentino, a visionari come Crialese. Registi che lavorano molto sulla struttura, sul linguaggio, su cose che non sono solo la storia che stanno raccontando ma cercano di comprendere la realtà». Riguardo invece ad uno dei suoi capolavori (e ‘film scandalo’), “Ultimo tango a Parigi”: «È stato difficile convivere con il successo mondiale del film, che ha creato in me quasi un senso di pericolosa onnipotenza. Una volta a Hollywood un produttore mi disse ‘tu sei in cima al mondo’, ma in realtà devo molto all’interpretazione di Marlon Brando che credo abbia dato il meglio di sé come non mai». A proposito dei suoi film invece: «Sono come il vino, alcuni invecchiano bene mentre altri invece sentono il peso degli anni». In precedenza Bertolucci era stato a Cannes due volte; per “Prima della rivoluzione” nel 1964 e per “Novecento” del ’76: «Mi ricordo che “Prima della rivoluzione” era stato massacrato dalla critica italiana, i francesi invece lo hanno amato molto. Per quanto riguarda “Novecento” non volevo che il film fosse presentato in competizione, lo trovavo troppo lungo e hollywoodiano. Costa-Gravas, allora membro della giuria, mi disse invece che se fosse stato in competizione avrebbe preso la Palma d’Oro». All’epoca Bertolucci si stava accingendo a lavorare ad un film addirittura in 3D; “Io e te”, tratto da un romanzo di Niccolò Ammaniti, che racconta la storia di un ragazzo introverso che, a insaputa dei genitori, si nasconde per una settimana in uno scantinato dove incontra la sorellastra di venticinque anni eroinomane; grazie al suo aiuto il ragazzo riuscirà a superare la linea d’ombra, rinunciando alla maschera di adolescente inquieto, gettandosi nel difficile gioco della vita. Spiegando meglio le motivazioni che lo hanno portato a scegliere il 3D per la sua nuova avventura cinematografica, il regista diceva d’essere stato convinto dalla visione di “Avatar” di James Cameron: «Ho visto Avatar, l’ho amato, e sono rimasto affascinato dal 3D, ma anche – ha aggiunto – dai lavori tridimensionali di Wim Wenders su Pina Bausch e di Herzog». Ha poi proseguito decantando questa tecnologia e ribadendo il valore aggiunto che questa avrebbe potuto rappresentare per alcuni capolavori del cinema: «Perché ritenere il 3D buono solo per film horror o fantasy? Se “8½” di Fellini fosse stato girato in 3D non sarebbe stato grandioso? Un altro film che avrebbe potuto strabiliare in 3D è “Persona” di Bergman, film così affascinante nei primi piani dei due protagonisti». Una filmografia, quella di Bernardo Bertolucci, prestigiosa che gli ha dato fama internazionale e con la quale ha incamerato tanti premi nei principali festival, oltre a beneficiare del consenso incondizionato di critica e pubblico. Bertolucci detiene pure un record importante per un film europeo, quello d’essersi aggiudicato 9 Oscar con “L’ultimo imperatore” nell’88, che è stato anche il primo ed unico film italiano a riceverlo per la Miglior Regia. Bertolucci ha saputo coniugare, come pochi altri autori, lo sperimentalismo innervatosi negli anni ’60 con i meccanismi di produzione della grande industria cinematografica, e ha saputo mescolare il processo narrativo tipico del cinema con elementi indotti di poesia e psicanalisi del proprio vissuto, è stato bravissimo a filtrare la lezione dei grandi maestri che l’anno preceduto (Pasolini, Visconti, Godard e Rossellini) e che hanno contribuito in modo determinante alla sua formazione, creando, a capo di una personalissima ricerca espressiva, un proprio stile che successivamente ha fatto scuola. Per quanto riguarda infine la sessualità insita ed esplicita in “Ultimo tango a Parigi” e in altri suoi film affermava: «Certo che la sessualità è importante nel mio cinema – all’epoca leggevo molto George Bataille, romanzi stupendi come “Ma mere“ – e ci sono scene che io ho immaginato e che poi ho scoperto avrebbero voluto fare altri registi come Nagisa Oshima (“L’impero dei sensi”). Entrambi abbiamo pensato a una scena in cui una coppia si incontra in un luogo chiuso senza né porte né finestre dove si può immaginare solo l’odore. Ma è davvero difficile mostrare l’odore al cinema». “Novecento” è una delle numerose pietre miliari di una filmografia quanto mai ricca, variegata e spesso controversa: basterebbe pensare al polverone suscitato da “Ultimo tango a Parigi”, al tema dell’incesto affrontato in “La Luna”, al complesso triangolo sessantottino di “The Dreamers”. Ma Bertolucci ha dimostrato di essere un regista dalla bravura indiscussa anche quando ha affrontato opere più tradizionali; come il kolossal “L’ultimo imperatore” che ha vinto una pioggia di Oscar. E ha detto poi cose illuminanti sull’arte di fare Cinema nei nuovi tempi: «Oggi è più facile iniziare grazie a videocamere e computer. Ma questa comodità tecnica fa nascere cineasti nel presente, privi di memoria». Insisteva quindi sulla necessità di nutrirsi dei classici (Fritz Lang, Godard), molti dei quali sono sconosciuti ai più giovani. A proposito di Godard (che «scardinò le regole del montaggio») ricordava: «Ero a Parigi quando uscì “A bout de souffle”; fu un autentico colpo di fulmine». Il film francese è stato capace di ossessionarlo creativamente per tutta la vita.
FRASI:
«Bernardo, insieme a Elia Kazan e Gillo Pontecorvo, è stato il regista migliore con cui ho lavorato» (Marlon Brando)
«È un regista che mi rigenera, al livello del quale non saprò mai arrivare… » (Martin Scorsese)
Biografia
Si può guardare alla sua carriera come ad un viaggio alla ricerca di una propria identità e, nello stesso tempo, ad un percorso attraverso il quale Bernardo è riuscito ad elaborare, nel complesso della sua filmografia, una personale riflessione sul tempo e sulla Storia. Figlio del poeta e critico letterario e cinematografico Attilio, Bertolucci è nato a Parma il 16 marzo del’41. Grazie all’attività del padre fin dall’infanzia ha l’opportunità di vedere tanti film, di tanti generi diversi. In seguito al trasferimento di tutta la famiglia a Roma – per un certo periodo abita nello stesso stabile in cui vive Pasolini, «era amico di famiglia, abitavamo nello stesso palazzo, noi al quinto, lui al primo piano» – e dopo aver assistito alla proiezione de “La dolce vita” di Fellini matura a 18 anni l’idea (e la passione) di dedicarsi al Cinema. Nel 1959, dopo la maturità, parte con la sua Fiat 500 alla volta di Parigi dove ha modo di respirare l’aria della Cinémathèque française e della Nouvelle Vague, e fare la conoscenza di giovani registi quali Truffaut e Godard, esponenti di un nuovo modo di fare cinema. Così, tra il ’60 e il ’61 fa l’aiuto regista di Pasolini per il suo primo film, “Accattone” e nel ’62, a soli 21 anni esordisce dietro la macchina da presa con “La commare secca”, su soggetto e sceneggiatura del suo maestro, che avrebbe anche dovuto dirigerlo. Nel 1964 firma “Prima della rivoluzione“, una delle opere più apprezzate della nuova generazione di registi. Dopo di che si prende una lunga pausa per focalizzare meglio gli elementi sui quali sviluppare il suo cinema. Nel ’67 lo convoca Sergio Leone – «Ieri ti ho visto al primo spettacolo di “Il buono, il brutto e il cattivo”» – e alla risposta di Bernardo («Mi piace come inquadri il culo dei cavalli, alla John Ford») lo scrittura assieme a Dario Argento per la sceneggiatura di “C’era una volta il West”. Nel ’68 ‘caldo’ dirige “Partner“, ispirato a “Il sosia” di Dostoevskij e nel ’70 “Il conformista”, tratto da Moravia, uno dei lavori fondamentali della sua filmografia. Nel ’72 arriva “Ultimo tango a Parigi” (con protagonisti un immenso Marlon Brando e Maria Schneider), il film dello scandalo – ed una delle opere più acclamate nella storia del cinema – che lo consegna alla fama imperitura. Il film subisce l’umiliazione di essere mandato al rogo dalla censura, nemmeno fossimo nel Medioevo, per offesa al comune senso del pudore. Una sentenza della Corte di Cassazione infligge due mesi di carcere all’autore e lo priva dei diritti civili per cinque anni, ordinando la distruzione di tutte le copie della pellicola; se ne riescono a salvare solo alcune copie conservate presso la Cineteca Nazionale che permetteranno anni dopo (nel 1987) la completa riabilitazione del film e la sua consacrazione nella storia del cinema. Nel 1976 “Novecento” è il progetto più ambizioso; un atto d’amore nei confronti della storia del partito comunista disegnato attraverso l’epopea delle lotte contadine in Emilia e l’evoluzione dell’identità italiana nel passaggio dalla società rurale a quella moderna in un affresco grandioso che parte dall’inizio del secolo e va fino al ’45. Quasi un anno di riprese e oltre cinque ore di film (giunse nelle sale suddiviso in un “Novecento Atto I” e un “Novecento Atto II”) per una saga scandita dall’avvicendarsi delle stagioni, l’autunno è contadino, l’estate padana, l’inverno del fascismo e infine l’estate della Liberazione. «Voglio fare un film che si chiama Novecento – aveva anticipato in un’intervista del ‘72 -; in due parole è questo: lo stesso giorno, nello stesso anno 1900, nascono due bambini a pochi metri di distanza, cioè la distanza che separa la casa del padrone dalla casa del contadino, in Emilia. Il film segue la vita di queste due persone che sono nate insieme e quindi sono stati bambini insieme, e navigano attraverso il secolo, dal 1900 fino ad oggi, vivendo i momenti della storia italiana, essendo prima molto amici, poi nemici. Naturalmente il padrone è fascista e paga i fascisti, paga i primi scontri fascisti, e il contadino è comunista: poi c’è tutto il periodo del fascismo…». Nel ’79 gira il melò “La luna“, una vicenda di incesto e di droga, e nell’81 “La tragedia di un uomo ridicolo” con Tognazzi, un ritratto grottesco della contemporaneità. Nell’89 arriva la consacrazione hollywoodiana con i nove premi Oscar (tra cui quello per il Miglior Film e la Miglior Regia) assegnati a “L’ultimo imperatore“. La storia vera di Pu Yi, ultimo imperatore cinese, salito al trono all’età di tre anni e morto cittadino qualsiasi della Repubblica Popolare Cinese. Di quell’avventura Bernardo ricorda: «È forse stata l’esperienza più straordinaria della mia vita; non conoscevo la Cina e l’ho vista davvero cambiare sotto i miei occhi: per le strade di Pechino ho visto sorrisi comparire a poco a poco sulle facce della gente». La parabola del giovane imperatore è raccontata con straordinaria potenza visiva unita ad un’impareggiabile partecipazione umana che lo rendono un capolavoro. Il film – girato in gran parte nella Città Proibita, per la prima volta aperta ad una troupe occidentale – è anche il primo capitolo di una trilogia di superproduzioni dedicata all’Oriente e seguita da “Il tè nel deserto” (1990) e “Piccolo Buddha” (1993). Il 1996 con “Io ballo da sola“, una delicata vicenda sull’iniziazione sessuale di una giovane ragazza ambientata tra le colline del Chianti, Bertolucci torna a casa e a trattare temi più minimalisti. “L’assedio” (1998), addirittura, è girato con un budget limitato e racconta di un pianista innamorato della propria colf extracomunitaria, che conquista l’affetto della donna vendendo tutte le proprie cose per salvare il consorte di lei, prigioniero politico nel paese nativo. Del 2002 è “The Dreamers”, ambientato a Parigi a rievocare in modo personalissimo le tematiche legate alla ribellione studentesca del ‘68. Nel 2007 la 64^ Mostra del Cinema di Venezia ha assegnato al regista il Leone d’Oro alla Carriera. L’ultimo film diretto da Bertolucci è stato nel 2012 “Io e te”, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Ricordiamo poi che, grazie ad un accordo siglato con Grimaldi Film, CG Entertainment ha pubblicato da qualche mese e per la prima volta in High Definition Blu-Ray, “Ultimo tango a Parigi”, il controverso capolavoro di Bertolucci, in versione restaurata (nel 2018 dal Centro Sperimentale di Cinematografia–Cineteca Nazionale in collaborazione con Metro Goldwyn Mayer Studios ed Alberto Grimaldi Productions, a partire dai negativi originali 35mm e dal sonoro originale), con la supervisione di Vittorio Storaro e grazie al crowdfunding START UP! Avviato da CG Entertainment.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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i DVD & Blu Ray – per fare la conoscenza:
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LA COMMARE SECCA
Italia, 1962, 89‘
Cast: Francesco Ruiu, Giancarlo De Rosa, Vincenzo Ciccora, Marisa Solinas, Allen Midget, Carlotta Barilli
Video: 1,33:1
Audio: Dolby Digital 2.0 Dual Mono
Distributore: Medusa Home Entertainment
Contenuti Extra: Commenti critici, Documentario.
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PRIMA DELLA RIVOLUZIONE [2 dvd]
Italia, 1964, 115‘
Cast: Adriana Asti, Francesco Barilli, Gianni Amico, Cecrope Barilli, Allen Midget, Morando Morandini, Cristina Pariset
Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: Dolby Digital 5.1
Distributore: Ripley’s Home Video/Terminal Video
Contenuti Extra: Interviste, Foto, Sceneggiatura originale, Documentario, Trailers, Filmografie.
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PARTNER
Italia, 1968, 105‘
Cast: Pierre Clementi, Stefania Sandrelli, Tina Aumont, Sergio Tofano, Ninetto Davoli.
Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Dual Mono
Distributore: Medusa Home Entertainment
Contenuti Extra: Interviste, filmografie.
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IL CONFORMISTA
Italia/Francia/Germania, 1970, 112’
Cast: Jean Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Gastone Moschin, Enzo Tarascio, Pierre Clementi, Pasquale Fortunato, José Quaglio, Alessandro Haber, Fosco Giachetti
Video: HD 1080 24p 16/9 1.66:1
Lingua: : Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo
Audio: DTS-HD Master Audio 2.0 | Italiano
DTS-HD Master Audio 2.0 | Inglese
DTS-HD Master Audio 2.0 | Francese
DTS-HD Master Audio 2.0 | Spagnolo
Distributore: Raro Video/Minerva Pictures
***Blu-Ray***********************************
ULTIMO TANGO A PARIGI
Italia, 1972, 130’
Cast: Marlon Brando, Maria Schneider, Maria Michi, Giovanna Galletti, Gitt Magrini , Catherine Allégret, Luce Marquand, Catherine Breillat, Jean-Pierre Léaud, Massimo Girotti.
Video: HD 1080 24p 16/9 1.85:1
Audio: DTS-HD Master Audio 2.0 | Italiano
DTS-HD Master Audio 2.0 | Originale
Distributore: CG Home Entertainment
EXTRA: Un film al rogo: Un programma di Luigi Di Majo, a cura di Maria Pia Ammirati, con Luigi Di Majo, Nicoletta Picchio. Dalla serie Prometeo: la cultura alla sbarra. © 1996 Rai Radiotelevisione Italiana su licenza esclusiva Rai Com S.p.A. Tutti i diritti riservati. Un passato avventuroso, 45′ ca, Intervista a Felice Laudadio e Daniela Currò, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. Con inserti audio di conversazione tra Gideon Bachmann e Bernardo Bertolucci, Dicembre 1972. Vox Humana Archive Gideon Bachmann © Cinemazero, Pordenone. Booklet dal titolo La prima emozione non ha nome a cura di Lucia Pavan.
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NOVECENTO
Italia, 1976, 317’
Cast: Robert De Niro, Gerard Depardieu, Dominique Sanda, Stefania Sandrelli, Burt Lancaster, Sterling Hayden, Alida Valli, Laura Betti, Donald Sutherland, Romolo Valli. Stefania Casini.
Video: 1.85:1 / HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 2.0
Distributore: CG Home Entertainment
EXTRA: Bertolucci secondo il cinema di Gianni Amelio, 1976, Collezioni Museo Nazionale del Cinema; Novecento con le parole di Bertolucci, 1974, Vox Humana Archive Gideon Bachmann, Cinemazero, Pordenone; Centoventi contro Novecento, 2019, di Alessandro Scillitani e Alessandro di Nuzzo; Outakes, scene tagliate (mute); Edizione a cura di Lucia Pavan
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LA LUNA
Italia, 1979, 140‘
Cast: Jill Clayburgh, Matthew Barry, Fred Gwynne, Laura Betti, Veronica Lazar, Renato Salvatori, Tomas Milian, Alida Valli, Carlo Verdone, Roberto Benigni, Franco Citti.
Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Dolmen/ CG Home Entertainment
Contenuti Extra: Interviste.
***Blu-Ray***********************************
L’ULTIMO IMPERATORE
(The Last Emperor) Italia/Gran Bretagna, 1987, 163’
Cast: John Lone, Joan Chen, Peter O’Toole, Ryuichi Sakamoto, Victor Wong, Vivian Wu.
Video: 1.85:1 / HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese DTS 5.1 HD
Distributore: Videa-CDE
Extra: Speciale “Postcard From China”, trailer.
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IL TE’ NEL DESERTO [2 dvd](The Sheltering Sky) Gran Bretagna/Italia, 1990, 135‘
Cast: John Malkovich, Debra Winger, Jill Bennett, Campbell Scott, Timothy Spall, Nicoletta Braschi, Veronica Lazar.
Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Medusa Home Entertainment
Contenuti Extra: Interviste, Speciale, Filmografie.
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PICCOLO BUDDHA
(The Little Buddha) Italia/Gran Bretagna/Francia, 1993, 132‘
Cast: Keanu Reeves, Chris Isaak, Bridget Fonda, Ales Wiesendanger, Jo Champa, Ying Ruocheng, Jigme Kunsang, Raju Lal, Kanika Panday.
Video: 2,35:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: CG Home Entertainment
Contenuti Extra: Documentario, Biografie, Trailer.
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IO BALLO DA SOLA
(Stealing Beauty) Italia/Gran Bretagna/Francia, 1995, 118‘
Cast: Jeremy Irons, Liv Tyler, Stefania Sandrelli, Donald McCann, Jean Marais, Adriana Asti.
Video: 2,35:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 5.1
Distributore: CG Home Entertainment
Contenuti Extra: Dietro le Quinte (‘Making Of’), Filmografie, Biografie, Trailer.
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L’ASSEDIO
Italia/Usa, 1998, 93‘
Cast: David Thewlis, Thandie Newton, Claudio Santamaria.
Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: CG Home Entertainment
Contenuti Extra: nessuno.
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THE DREAMERS – I SOGNATORI [2 dvd](The Dreamers) Italia/ Gran Bretagna/Francia, 2003, 130‘
Cast: Louis Garrel, Eva Green, Michael Pitt, Robin Renucci, Anna Chancellor, Florian Cadou.
Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Medusa Home Entertainment
Contenuti Extra: Dietro le Quinte (‘Making Of’), Trailer, Interviste.
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