FEAR AND DESIRE di Stanley Kubrick in Blu-Ray
Per lungo tempo nell’immaginario cinefilo collettivo “Fear and Desire” ha rappresentato una sorta d’Araba Fenice, introvabile, irraggiungibile e bramata da tutti, anche forse al di là dei suoi effettivi meriti intrinseci.
Sta di fatto che già da diversi anno il lungometraggio d’esordio di Stanley Kubrick è tornato alla luce (in un primo momento ‘timidamente’ perché le copie in circolazione erano pessime) e non è più un mistero ‘inesplorato’ e per giunta, da pochi mesi, è perfino approdato prima nelle sale cinematografiche (grazie a Minerva Picture a fine luglio 2013, a sessant’anni dalla sua realizzazione), con una copia restaurata e doppiata in italiano – un vero e proprio evento, direi -, poi in Blu-Ray in virtù del prezioso lavoro divulgativo di Raro Video. Ed è un film di guerra, una materia cui Kubrick è sempre stato particolarmente sensibile e sempre pronto a stigmatizzarne gli aspetti più deleteri ed ossessivi – si pensi a “Il Dottor Stranamore”, “Orizzonti di Gloria” o a “Full Metal Jacket” – completamente autoprodotto (costato all’epoca 40mila dollari) dal fotografo che così si convertiva al cinema per esprimere tutta la sua arte. A provvedere al restauro dell’opera ha pensato la Library of Congress di Washington, deputata a preservare opere (siano esse musicali o cinematografiche) di importanza universale. «C’è una guerra in questa foresta, non una guerra che è stata combattuta o una che lo sarà, semplicemente una guerra, e i nemici da combattere qui non esistono, a meno che non li inventiamo noi. Questa foresta e tutto ciò che sta avvenendo sono fuori dalla storia, sono le forme monotone della paura, del dubbio e della morte ad essere del nostro mondo. Questi soldati che vedete parlano la nostra lingua e usano il nostro tempo, ma non hanno una patria, se non nella loro mente». Sono le parole fuori campo che introducono il film di Kubrick che narra con lungimiranza espressiva di una guerra immaginaria (che vede al centro della narrazione quattro soldati che si ritrovano nella giungla dopo che il loro aereo è stato abbattuto, precipitati in territorio nemico), metaforica, utile però a puntare il dito sulle assurdità di qualsiasi conflitto bellico, quando mette in evidenza le paure degli uomini chiamati a combatterle (quelle guerre). A beneficio di chi è meno avvezzo con il cinema di Stanley Kubrick va sottolineato il fatto che il regista stesso non ha mai particolarmente amato questo suo lavoro d’esordio (un medio metraggio più che un lungometraggio vista la durata di 62’), probabilmente perché, dall’alto del perfezionismo e della meticolosità che lo hanno sempre contraddistinto, egli stesso in seguito lo ha giudicato ‘imperfetto’ e poco più che l’esercitazione di un dilettante. Non è questa ovviamente l’opinione di chi ama il Cinema di Kubrick che comunque vi ha trovato elementi significativi, anticipatori dei tanti e importanti temi trattati nei suoi capolavori. Il film (trasferito dall’originario 16mm in 35mm) adesso ha una sua dimensione ‘finita’, una sua completezza, che a buon diritto lo collocano nella filmografia di Stanley Kubrick, mentre in precedenza era qualcosa di ‘incompiuto, indefinito, dalla realizzazione travagliata e ‘clandestino’. Tutto questo – badate bene – non significa che ci troviamo dinanzi ad un capolavoro – tutt’altro! -, ma solamente che si riveste d’un diritto di ‘appartenenza al Cinema’ che finora gli era stata negata. Utile a soddisfare gli appetiti cinefili dei cultori e degli studiosi di Kubrick, ma decisamente ‘inutile’ e noioso per tutti gli altri che non siano motivati dalla curiosità, e si comprende anche la ragione per cui lo stesso Kubrick non lo ha mai ‘riconosciuto’, e si sia adoperato per eliminarne i negativi originali. Che si trattasse di un Kubrick alle prime armi – come egli stesso ha più volte ribadito –, opera di un ‘dilettante’, lo si evince dalla mancanza di equilibrio tra le vari componenti del film; l’ex-fotografo Kubrick si è distinto eccome per la fotografia (ottimo il contrasto luce/ombre), la ‘sua’ materia, ma ha commesso errori fatali tutto il resto, dal montaggio alla sceneggiatura, dal ritmo narrativo da donare alla pellicola alla prova degli interpreti. Tra questi ultimi troviamo un giovane Paul Mazursky (che più avanti sarebbe diventato regista a sua volta). Il mix sonoro non mantiene una uniformità omogenea per tutta la durata del film; spesso i rumori d’ambienza entrano in conflitto con i dialoghi in maniera (per i puristi soprattutto) talvolta fastidiosa, e si registra un certo abbassamento repentino di alcune fonti sonore, ma nel complesso il restauro, considerando quanto finora era stato possibile recuperare del film, può ritenersi più che riuscito. L’edizione in Blu-Ray include poi come extra i cortometraggi “Day of the Fight” (16’) del 1951, incentrato su un incontro di boxe, una delle passioni del regista, e “The Seafarers” (30’) a colori del 1953, commissionatogli dai sindacati dei marittimi, inediti fino ad oggi e certamente utili a chiunque per comporre il mosaico definitivo della produzione cinematografica di Kubrick. Mancherebbe ancora il cortometraggio del 1951 “Flying Padre” che è comunque possibile rintracciare in qualche copia inglese di “Fear and Desire”. Un booklet di 16 pagine con diversi ed interessanti interventi di critici europei ed italiani completa l’edizione.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTE TECNICHE
Il Film
FEAR AND DESIRE – PAURA E DESIDERIO
(Fear and Desire)
Usa 1953 68’
Regia: Stanley Kubrick
Cast: Paul Mazursky, Kenneth Harp, Frank Silvera, Stephen Coit, Virginia Leith.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect Ratio: 1.36:1 MPEG-4 AVC
Audio: Italiano, Inglese, Tedesco PCM 2.0 (lineare)
Distributore: Raro Video/Minerva