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DR. NO-007 LICENZA DI UCCIDERE di Terence Young in Blu-Ray

 

 
 
 
 
 
 
 
Nel 1962, ben sessanta anni fa, usciva sugli schermi “007 Licenza di Uccidere”, interpretato da un Sean Connery quanto mai carismatico, uno dei film più iconici della storia del Cinema, capace di dare inizio ad un franchise di enorme successo popolare che ha inanellato la bellezza di 25 episodi (con 6 diversi interpreti nel ruolo dell’agente segreto) in tutti questi anni. È ora disponibile sul mercato dell’Home Video, distribuita da Warner Bros. Entertainment Italia, un’imperdibile ‘Special Edition’: Blu-Ray Steelbook da collezione impreziosito da alcuni interessanti gadget.
 

Il cofanetto riporta il titolo originale del primo indimenticabile film dell’agente segreto James Bond, “Dr. No”, che tutti conoscono, nella versione italiana, come “007 Licenza di Uccidere”: a raccontare le vicende e le peripezie di 007, alias James Bond, agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica con licenza di uccidere. Film ispirato al romanzo “Licenza di uccidere” di Ian Fleming pubblicato nel 1958, adattato da Richard Maibaum, Johanna Harwood e Berkeley Mather e prodotto da Harry Saltzman e Albert R. Broccoli. Sebbene sia stata realizzata a basso costo, la pellicola si rivelò da subito un grande successo commerciale e la prima di una longeva serie che perdura ancora oggi. Il film veniva presentato a Londra in anteprima mondiale il 5 ottobre 1962. Durante la 94esima edizione degli Academy Awards, tenutasi il 28 marzo scorso, è stato celebrato in modo speciale il 60° anniversario di James Bond. Da “Dr. No”, con Sean Connery, a “No Time to Die” (con Daniel Craig), è stato realizzato uno sguardo per immagini al loro viaggio. Ian Fleming, londinese ex ufficiale della Naval Intelligence Division britannica, pubblicò il suo primo romanzo dedicato a James Bond, “Casino Royale”, nel 1952, ottenendo un inatteso successo e, successivamente, attirando l’attenzione dei media interessati a farne un adattamento cinematografico. I primi film della serie che hanno dato il là al successo internazionale del personaggio uscito dalla penna dello scrittore sono stati “Licenza di Uccidere”, “Dalla Russia con Amore”, “Goldfinger”, “Operazione Tuono” hanno sancito pure il successo dell’interprete principale, l’inarrivabile Sean Connery, pressoché perfetto nel ruolo di colto ed elegante agente, abile nelle arti marziali, astuto nel fiutare trappole, munito di ‘sense of humor’, raffinato buongustaio e uomo dal fascino irresistibile. La saga che ha preso avvio dai romanzi di Fleming è stata una delle più fortunate ad essere portate sugli schermi ed ad oggi annovera 25 episodi, più un paio che potremmo definire ‘apocrifi’ perché non fanno parte della produzione ufficiale firmata e prodotta dalla ‘premiata ditta’ formata da Albert Broccoli e Harry Saltzman. Già da questo primo film sono presenti un paio di marchi di fabbrica distintivi dei film di 007 come la cosiddetta sequenza ‘gunbarrel’ (in inglese sta per ‘sequenza della canna d’arma’, ed è un tema ricorrente in ogni film di James Bond) e la raffinata elaborazione stilistica dei titoli di testa. L’apporto significativo dato al cinema è stato quello di rivoluzionare la figura dell’eroe dello schermo (Bond non esita ad uccidere quando la sua incolumità viene minacciata) e la concezione più generale del cinema thriller e action. «Il mio nome è Bond, James Bond» è la frase cult, immutata nella sua formulazione a partire da “Agente 007 Licenza di uccidere” per arrivare a “No Time To Die”, ed è ancora oggi tra le più amate e riconoscibili della storia del cinema. Negli anni è stata pronunciata da attori molto diversi tra loro, da Sean Connery ===Consulta la Filmografia===, passando per George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton, Pierce Brosnan fino a Daniel Craig ===Consulta la Filmografia===, ultima incarnazione della spia inglese più sexy di sempre, che lo scorso anno ha chiuso la sua esperienza con il personaggio lasciando tutti in attesa di conoscere chi vestirà i panni di James Bond nel prossimo film della saga. Potrebbe essere addirittura una donna. Dalla letteratura allo schermo, passando per i videogiochi, l’enogastronomia, le riviste di gossip e la semiotica, la fenomenologia di James Bond ha intrecciato i suoi destini con la cultura Pop contemporanea attraverso svariate connessioni. Relativamente al libro di Ian Fleming da cui è stato tratto il film, nonostante sia stato il primo a essere portato sullo schermo, “Licenza di uccidere” non è il primo romanzo di Fleming dedicato al personaggio: la comparsa di James Bond era avvenuta infatti in “Casino Royale”, pubblicato nel 1953. Dopo undici romanzi, e due volumi di racconti, alla sua morte (nell’agosto del 1964) Fleming lasciava ad alcuni suoi collaboratori, e soprattutto a John Gardner e Raymond Benson, l’onere di portare avanti la ‘scrittura’ relativa alla sua creatura e nell’arco di trent’anni sono stati dedicati a James Bond altrettanti romanzi, prima che il testimone passasse a Sebastian Faulks e a Jeffrey Deaver. Già prima di morire, però, Fleming aveva visto il personaggio uscito dalla sua fantasia riprodursi in altri media, e diventare progressivamente un fenomeno di massa e un’icona contemporanea. Nel 1958, 007 diventava l’oggetto di un fumetto, in una striscia che comparve sulle pagine del Daily Express, con disegni di John McLusky. Il volto che Bond si vide disegnare nel fumetto avrebbe poi determinato la scelta, nel 1961, di Sean Connery come interprete del primo film tratto dai romanzi di Fleming. “Dr. No”, come sappiamo, in Italia diventò “007 Licenza d’uccidere”, (uscito sugli schermi nostrani il 17 gennaio 1963), e, fin da subito, sanciva l’assunzione di Bond come vero e proprio fenomeno di costume, con i tratti distintivi e spettacolari che sarebbero andati poi a popolare i sogni di uomini e donne di tutto il mondo, pronti ad immaginare di essere come lui o di averlo al proprio fianco, raffinato ma energico, trasgressivo e comunque rassicurante. Nasceva quindi, con il sesto romanzo, il mito di Bond, non con “Casino Royale” che è stato il primo romanzo di Fleming dedicato al personaggio, e con il film successivo “007 Missione Goldfinger” si certificava inequivocabilmente la trasformazione di un personaggio letterario in una vera e propria industria dell’intrattenimento. È nell’autunno del 1964 che in effetti scoppiava la cosiddetta ‘Bond-mania’, fenomeno d’entertainment globale, grazie a cui l’agente 007 si allineava a Beatles e Rolling Stones quale strumento attraverso cui la Gran Bretagna riconquistava (ironicamente) quel mondo che, con la fine dell’Impero, aveva perduto. James Bond, l’agente 007, diventava non solo un testimonial d’eccezione per una immagine glamour della Gran Bretagna, paese in cui si delineava un’ ideologia di sicuro maschilista, omofoba e razzista, ma anche uno strumento utile a pubblicizzare prodotti come lo champagne d’annata, il bourbon, il Vodka-Martini “agitato, non mescolato” (come piaceva a Bond), le auto, gli orologi, i rasoi, e via discorrendo. E d’improvviso lo spionaggio diventava un modello d’identità, un gioco collettivo per grandi e piccini al punto che nascevano innumerevoli epigoni dell’agente 007 ed i film di spionaggio diventavano un genere assai in voga. “007 Licenza di uccidere” ha un’ambientazione esotica, siamo sull’isola di Crab Key in Giamaica, dominata dal Dr No, un meticcio cino-tedesco con pinze d’acciaio al posto delle mani, che minaccia il mondo intero. Qui Bond, inviato sull’isola per indagare sulla scomparsa del responsabile della sua agenzia di riferimento, la mitica MI6, incrocia il proprio destino con Honey Rider, l’ingenua, sensuale donna interpretata dalla svizzera Ursula Andress. L’uscita di Ursula dalle acque del mar dei Caraibi (armata di conchiglie e coltello e con un bikini bianco mozzafiato che ha fatto epoca) resta una delle sequenze più memorabili del film ed è stata consegnata per sempre alla nostra memoria cinefila collettiva. il film si apre già con la celebre ‘gunbarrel sequence’, con la spia che cammina inquadrata all’interno di una canna di pistola, si volta e spara; il protagonista è lo stuntman Bob Simmons. Qualcosa di curioso possiamo aggiungere circa la scelta del regista e dell’interprete principale. Dopo che diversi registi avevano rifiutato l’incarico, venne assunto l’inglese Terence Young, che in precedenza aveva lavorato con il produttore Broccoli nel 1956 su un film intitolato “Non c’è tempo per morire” (in originale “No Time To Die”, curiosamente lo stesso titolo dell’ultimo film dedicato a Bond ed interpretato da Daniel Craig). Per il ruolo da protagonista dopo il rifiuto di Cary Grant, che si riteneva troppo vecchio per sostenere nel tempo le 4/5 pellicole previste dalla produzione, dopo le ipotesi di ingaggiare David Niven e Roger Moore (ritenuto troppo giovane), venne scelto il poco più che trentenne scozzese Sean Connery, contro lo scetticismo di molti, in primis lo stesso Fleming che riteneva la sua recitazione inesperta e basata principalmente sulla presenza fisica. La storia del Cinema ci ha invece raccontato che l’interpretazione di Connery è diventato un paradigma di confronto e di riferimento per tutti gli altri attori che si sarebbero in seguito succeduti nei panni dell’agente segreto. Altri attori che sono stati accostati al ruolo sono stati: Patrick McGoohan, Christopher Lee (che finì per interpretare l’iconico cattivo di “Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro” nel 1974), Clint Eastwood, Burt Reynolds, Adam West, Tom Jones, Liam Neeson, Mel Gibson, Sam Neill, Hugh Grant, Gerard Butler e persino Will Smith. La scelta del semisconosciuto Sean Connery non poteva essere più azzeccata. Sean, scozzese di Edinburgo (figlio di un camionista e di una cameriera), ha incarnato più di ogni altro interprete lo spirito e la personalità dell’Agente 007. Icona di fascino, eleganza e sex-appeal, Connery, una volta smessi i panni di James Bond è stato capace di scrollarsi di dosso il personaggio che lo ha reso famoso e costruirsi una carriera cinematografica di primo piano assoluto. Un ruolo importante, nell’economia del successo della serie, rivestì fin da subito anche il celeberrimo “James Bond Theme” scritto da Monty Norman e arrangiato da John Barry. Nei titoli di testa, a differenza di quanto sarebbe poi accaduto per ogni altro film, non c’è un vero e proprio ‘Theme Song’ (ci basterà ricordare solamente Shirley Bassey interprete del tema di “007 Goldfinger” e Tom Jones di quello di “007 Thunderball”), c’è solo una canzone ricorrente in alcuni momenti del film, “Under the Mango Tree”, scritta da Monty Norman e cantata da sua moglie Diana Coupland.
TECNICA
Così, per festeggiare il 60° anniversario dell’uscita nelle sale del primo capitolo dell’iconica serie cinematografica dedicata all’amato agente segreto James Bond, “Agente 007 Licenza di uccidere” (o meglio “Dr. No”), arriva un’imperdibile edizione da collezione Steelbook Ultimate Collectors Edition. Il suo nome è Bond, James Bond. E qui, nell’esplosivo debutto sullo schermo, 007 si scatena in una delle sue avventure più iconiche e spettacolari. Sean Connery incarna la freddezza soave ma letale dell’Agente 007 mentre combatte il misterioso Dr. Jules No, un genio tecnologico del Male deciso a distruggere il programma spaziale statunitense. Bond viene inviato in Giamaica per indagare sull’omicidio di uno dei suoi colleghi. Si scopre che l’isola viene utilizzata come base per l’organizzazione segreta terroristica SPECTRE che, sotto la guida del dispotico Dr. No (Joseph Wiseman), ha sviluppato una tecnologia per deviare i missili lunari lanciati da Cape Canaveral. “Dr. No/Licenza di uccidere” ha una resa tecnica straordinaria, impensabile per un film così datato. Questa nuova edizione proviene da una scansione 4K e da un ripristino digitale fotogramma per fotogramma, il trasferimento MPEG-4 a 1080p/AVC è vivido, luminoso e carico di colorazione, con livelli di dettaglio assolutamente sorprendenti. Perfino le texture degli abiti sono talmente sorprendenti che non erano mai state prima visibili in home video. Il livello dei neri e l’eccellente gamma di contrasto conferiscono all’immagine un deciso senso di profondità. L’immagine è presentata con un aspect-ratio di 1,66:1 con piccole, quasi insignificanti barre pillarbox ai lati del telaio. Si avverte una leggera presenza di grana della pellicola che, assieme a qualche altro piccolo difetto (qualche piccolo artefatto), comunque non va assolutamente ad inficiare la gradevolezza della visione. La colonna sonora del film è offerta in due formati: un remix 5.1 in DTS-HD Master Audio 5.1 senza perdita di dati per la traccia in Inglese ed il DTS 5.1 per l’Italiano e purtroppo non si possono dire le stesse cose strabilianti verificate per le immagini. Il sonoro mette a nudo l’età del film e non può assolutamente competere con prodotti di più recente fattura. Il dialogo è piuttosto debole e la fascia alta del segnale è stata troppo attenuata, il che si traduce in un tono generale opaco. Lo speciale cofanetto Blu-Ray, oltre al film in una elegante confezione steel book ed una serie di contenuti Extra, include al suo interno un pregevole booklet di 32 pagine, un poster da collezione, 4 magnifiche cartoline con la riproduzione di alcune locandine iconiche e perfino un modello di Dragon Tank interattivo da costruire; il tutto inserito in un esclusivo packaging personalizzato. Contenuti digitali su disco: Commento Audio del Regista Terence Young e dei membri del cast, le featurette “007: Licenza di Ripristino”, “Le Pistole di James Bond”, “Premiere Bond: Serata di apertura”, “Terence Young: Bond Vivant” e “Dr. No 1963”, poi lo speciale “007 Mission Control: Guida interattiva al mondo di Dr. No”, il documentario “Dentro Dr. No”; inoltre un Database di Immagini, i Trailer Cinematografici più Spot TV e Radio. Contenuti Bonus – Extra Premium: Slipcase Rigida, Steelbook del Film su Blu-ray, Poster Cinematografico, Booklet da 32 pagine, Figure da Tavolo costruibile Dragon Tank, 4 Riproduzioni delle Lobby Card e busta. Entrando più nel dettaglio “Dentro Dr. No” (42’ in HD) costituisce il momento clou dei Contenuti Extra; si tratta di un avvincente documentario narrato da Patrick Macnee che si muove a un ritmo rapido ed è ricco di informazioni sulla genesi del franchise di Bond e su come il film è nato. “007: Licenza di Ripristino” (12’ in SD) ci racconta come sia stato effettuato il restauro da parte di Lowry Digital partendo dalla scansione dei negativi originali con una risoluzione di 4K e della pulizia digitale di ogni fotogramma dallo sporco e dai danni legati all’età della pellicola. “Le Pistole di James Bond” (5’ in SD) è un promo vintage condotto da Sean Connery che mostra le armi del personaggio. In “Premiere Bond: Serata di apertura” (13’ in SD) il produttore Michael G. Wilson racconta le anteprime sul red-carpet per ogni film di James Bond da “Dr. No” a “La morte può attendere” del 2002. Poiché la maggior parte delle anteprime si sono svolte nello stesso teatro (il Leicester Square Cinema a Londra) e molte delle stesse celebrità tendevano a presentarsi ogni volta (Charles e Diana hanno fatto diverse apparizioni), il pezzo diventa un pò ripetitivo. “Terence Young: Bond Vivant” (HD/SD, 18’)è una biografia del primo regista di 007, a cui è largamente attribuito il merito di aver impostato lo stile del franchise e di aver dettato il gusto di Bond per le cose belle della vita. “Dr. No 1963” (9’ in SD) riporta un annuncio promozionale in bianco e nero progettato per sponsorizzare lo sconosciuto Sean Connery. “007 Mission Control: Guida interattiva al mondo di Dr. No” è un semplice menu di selezione delle scene ai capitoli organizzati per tema (armi, donne , località, ecc.).

(Luigi Lozzi)                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTE TECNICHE
Il Film

DR. NO – 007 LICENZA DI UCCIDERE
(Dr. No)
Usa, 1962, 105’
Regia: Terence Young
Cast: Sean Connery, Ursula Andress, Bernard Lee, Joseph Wiseman, Jack Lord, Anthony Dawson.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 16×9 Pillarbox 1.66:1
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1 / Italiano DTS 5.1
Distributore: Warner Bros. Entertainment Italia