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YOUNG SHERLOCK HOLMES / PIRAMIDE DI PAURA di Barry Levinson in Blu-Ray

 

 
 
 
 
 
Per la prima volta approda sul mercato nostrano dei Blu-Ray “Piramide di Paura”, il film-cult prodotto da Steven Spielberg all’apice del suo successo (e re incontrastato del cinema per ragazzi) e diretto da Barry Levison, incentrato sulle gesta del giovane Sherlock Holmes. Da una produzione (in origine) Amblin/Paramount Plaion Pictures distribuisce una convincente edizione impreziosita dalla confezione Steelbook.
 

Young Sherlock Holmes” (questo il titolo originale con cui viene proposta la nuova edizione) è a tutti gli effetti un film targato Steven Spielberg ===Consulta la Filmografia=== , che ne è produttore esecutivo, immaginifico e ricco di notevoli effetti speciali, e fortemente voluto dal regista di “I Predatori dell’Arca Perduta” e “E.T.”, con un affetto assoluto manifestato nei confronti dell’immortale personaggio creato da Arthur Conan Doyle, e che è affidato per la regia al collaudato Barry Levinson (“Rain Man – L’uomo della pioggia”, “Bugsy”, “Rivelazioni”, “Sleepers”). La pregevole sceneggiatura invece è di Chris Columbus, artefice, tra gli altri, di “Mamma, ho perso l’aereo” e della saga su Harry Potter. La storia raccontata immagina (in maniera del tutto originale e lontana dai romanzi che conosciamo) di riportare Sherlock Holmes ai tempi della scuola, il plot è ambientato in un esclusivo college frequentato da un Holmes studente, laddove fa amicizia con il fido e inseparabile John Watson. Una serie di indecifrabili omicidi sconvolge Londra, e il giovane Sherlock si ritrova, assieme all’amico, coinvolto involontariamente in un fitto mistero che sfocerà con il caso più incredibile della sua straordinaria carriera: avvengono strani suicidi (il Prof. Bobster ed il reverendo Nesbitt muoiono in preda ad orride allucinazioni) dietro cui si nasconde il disegno diabolico di una spietata mente malata. Holmes viene a scoprire l’esistenza di un tempio egizio in una piramide ricostruita nei sotterranei di Londra… Possiamo inquadrarlo come un racconto di formazione del giovane Holmes. Un cartello all’inizio della pellicola chiarisce: “la storia a cui stiamo per assistere è originale e non basata sulle imprese di Holmes così come vengono descritte nelle opere di Conan Doyle”. Con ampio ricorso ad effetti visivi (tra i quali l’utilizzo tecnicamente ineccepibile della stop motion) “Piramide di Paura”, l’avvincente ‘cult movie’ del 1985, è ricco di immagini fantasiose (ed alcune addirittura di horror puro) che concorrono con decisione a svecchiare la figura cristallizzata di Sherlock Holmes nell’immaginario collettivo: un linguaggio differente, un rimaneggiamento della materia letteraria ad uso e consumo delle nuove generazioni di spettatori cinematografici. Infatti, laddove il detective maturo che conosciamo viene permeato di un romanticismo malinconico, il nuovo lascia ampio spazio all’avventura e alla meraviglia, frutto dell’immaginazione. Quella smisurata immaginazione di Spielberg che ha portato il regista a fondare all’epoca la sua casa di produzione, la Amblin Entertainment (fondata nell’81 insieme a Kathleen Kennedy e Frank Marshall), grazie alla quale il regista/produttore ha dato sfogo a tutta la sua creatività narrativa. In quegli anni vennero realizzati “E.T. l’extra-terrestre” (1982), con Steven in cabina di regia, “Gremlins” (1984), affidato a Joe Dante, e “I Goonies” (1985), diretto da Richard Donner; questi ultimi sceneggiati entrambi proprio da Chris Columbus, furono opere di grande successo al botteghino. Il film ha come protagonisti Nicholas Rowe (nei panni del giovane Holmes), Alan Cox (Watson), Sophie Ward e Anthony Higgins. Sherlock viene tratteggiato come una sorta di Indiana Jones per adolescenti, e gli effetti speciali sono (per l’epoca) assolutamente innovativi; ricordiamo che il film è stato realizzato nel 1985, quasi quarant’anni fa, e il pubblico non era ancora assuefatto all’utilizzo del CGI sul grande schermo. Qui è presente un personaggio interamente concepito in CGI, il cavaliere di vetro, protagonista di una delle sequenze iconiche del film. La sceneggiatura di Chris Columbus, pur spostando il racconto indietro nel tempo, rende omaggio alla figura di uno Sherlock Holmes perfettamente riconoscibile e calato nel suo universo immaginifico. Da subito appaiono evidenti le caratteristiche del personaggio: il tipico berretto, la mantella, la pipa e la proverbiale e conclamata (e riconoscibile) logica d’indagine basata sulla deduzione. Ma il piacere più grande per i cultori cinefili deriva dalle numerose citazioni, contaminazioni e riferimenti di grande suggestione disseminati lungo la visione di “Piramide di paura”; dall’Indiana Jones già citato, grazie al quale l’azione si sposa a meraviglia con l’humor, al senso di amicizia e al gioco di squadra adolescenziale che si percepiscono. E Watson, nel contesto più attinente alle indagini di Holmes, ovviamente funge da narratore-biografo delle gesta del suo illustre amico; in un passaggio delicato del racconto lo sentiamo dire fuori campo: “in tutta la mia vita ho visto Holmes piangere in sole due occasioni, questa era la prima”, facendo riferimento alla perdita del caro professor Waxflatter; strambo inventore di macchine volanti, ex insegnante del college e zio di Elizabeth, la ragazza amata da Holmes. Tecnicamente poi, “Piramide di paura” è uno dei primi esempi di utilizzo della computer grafica (realizzata tra l’altro dal team di John Lasseter) che andavano a sommarsi agli effetti speciali più tradizionali messi a punto dalla Industrial Light & Magic di George Lucas. Procedendo per accumulazione di duelli e trappole, gli effetti sono quanto mai efficaci con quegli oggetti inanimati che prendono le sembianze macabre di mostri o quel cavaliere che si stacca d’improvviso dalla vetrata e avanza minaccioso verso il reverendo. Sotto questo profilo il film prodotto da Spielberg è cartina tornasole d’una maniera di concepire il cinema negli anni Ottanta che farà (a buon bisogno) anche scendere una lacrimuccia ai nostalgici d’un tempo. Oltre la sceneggiatura di Chris Columbus ed il ‘tocco’ magico di Spielberg vogliamo segnalare gli atri artefici di questo piccolo gioiello cinematografico: la fotografia è di Stephen Goldblatt (“Cotton Club”), le scenografie di Norman Reynolds (Guerre Stellari) responsabile della magnifica ricostruzione della Londra in piena epoca vittoriana del 1870, gli strabilianti effetti speciali sono di Kit West.
TECNICA
Plaion Pictures in collaborazione con Amblin/Paramount, riporta in auge in Blu-Ray “Young Sherlock Holmes”, meglio noto nel nostro paese con il titolo “Piramide di paura”. Di fatto si tratta di un’edizione limitata in Steelbook che consente agli appassionati di cinema e dell’High-Definition di rivivere le avventure di uno Sherlock Holmes adolescente, ovviamente affiancato da un giovanissimo John Watson. “Piramide di paura” è stato girato originariamente in un morbido Technicolor ma, bisogna dirlo, il trasferimento in High-Definition non ha beneficiato di alcun lavoro rivitalizzante di pulizia e/o (tantomeno) di restauro. E questo si nota; sono evidenti diverse imperfezioni ed impurità dovute ad un vecchio master adottato per questa edizione. L’immagine è piuttosto fiacca ed opaca, ha un aspetto morbido, troppo morbido, con una grana che mostra più di qualche problema di compressione, e che è decisamente inferiore a quella naturale. L’immagine è priva di dettagli nitidi e ben definiti, invece è piuttosto piatta nonostante lo sfondo della Londra ottocentesca si presterebbe bene ad esaltare alcuni particolari. Come accennato, anche i livelli di nero sono problematici, apparendo torbidi ed eccessivamente densi e nemmeno la porosità della pelle nei primi piani mostra un qualche miglioramento. Il comparto audio si propone invece con un sound design più rispettabile pur nella considerazione dell’età del film. La traccia è spaziosa e nitida, anche se di sicuro non proprio ‘avvolgente’ o realistica. La codifica lossless ci restituisce una maggiore chiarezza e definizione con un’ampiezza e un coinvolgimento soddisfacenti sia negli elementi audio principali che nelle trame ambientali. Il dialogo è nitido e ben centrato, con una realistica riproduzione delle voci. La colonna sonora musicale ha un soddisfacente impatto spaziale. Peccato, davvero, per la mancanza di qualsiasi Contenuto Extra. Poteva essere un’ottima occasione per approfondire i tanti temi che il film porta in primo piano.

(Luigi Lozzi)                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

YOUNG SHERLOCK HOLMES / PIRAMIDE DI PAURA
(Young Sherlock Holmes)
Usa, 1985, 109’
Regia: Barry Levinson
Cast: Nicholas Rowe (Sherlock Holmes), Alan Cox (John Watson), Sophie Ward (Elizabeth Hardy), Anthony Higgins (Professor Rathe), Susan Fleetwood (Signora Dribb), Freddie Jones (Cragwitch), Nigel Stock (Waxflatter), Roger Ashton-Griffiths (Lestrade), Earl Rhodes (Dudley), Brian Oulton (Maestro Snelgrove), Patrick Newell (Bentley Bobster), Donald Eccles (Reverendo Duncan Nesbitt), Matthew Ryan (Amico di Dudley), Matthew Blakstad (Amico di Dudley), Jonathan Lacey (Amico di Dudley), Walter Sparrow (Ethan Engel), Roger Brierley (Signor Holmes), Vivienne Chandler (Signora Holmes).

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.78:1 1920x1080p/AVC MPEG-4 24 fps
Audio: Inglese Dolby TrueHD / Italiano, Francese, Tedesco, Giapponese, Spagnolo 2.0 Dolby Digital
Distributore: Amblin/Paramount/Plaion Pictures