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DISCO BOY di Giacomo Abbruzzese in Blu-Ray

 
 
 
 
 
 
 

Disco Boy”, diretto da Giacomo Abbruzzese e presentato in concorso alla Berlinale 73, dove si è aggiudicato il premio per il Miglior Contributo Artistico assegnato alla Fotografia di Hélène Louvart, approda sul mercato dei Blu-Ray in una appagante edizione curata da Lucky Red (che il film l’ha portato nelle sale) e Plaion Pictures responsabile della distribuzione in Home Video.

Si tratta di un’opera collettiva alla luce dei cineasti e delle maestranze coinvolti nel progetto oltre che per le diverse nazionalità del corpo produttivo intervenute, e per Giacomo Abbruzzese, con precedenti da sceneggiatori, si tratta del debutto dietro la macchina da presa. “Disco Boy”, unico film italiano (coprodotto con Francia, Belgio e Polonia) presentato e premiato alla 73 Berlinale, con un Orso d’argento 2023 per il Miglior Contributo Artistico grazie all’impeccabile fotografia di Hélène Louvart, appartiene alla categoria di quei film capaci di restare impressi a lungo nella memoria dello spettatore ed ha un respiro autoriale, artistico e produttivo decisamente internazionale, in un calderone di esoterismo, luci al neon, sonorità elettroniche e rimandi alla Nuova Hollywood. Nel raccontare la storia di due guerrieri dal cuore puro che sognano una vita diversa il film affronta (tematicamente) il disastro ambientale che affligge le aree del delta del Niger in prossimità dei giacimenti di petrolio; fin dagli anni 70 le infrastrutture petrolifere presso quella zona del mondo sono afflitte da perdite di petrolio. Nonostante questo, la Shell, la multinazionale che ha il monopolio sull’estrazione nell’area, si è sempre rifiutata di risolvere il problema in via definitiva e contribuire significativamente a forme di risarcimento per i danni causati all’ambiente; una tragedia, quella, che ha avuto rilevanti ripercussioni sulle possibilità di vita degli abitanti. La Shell ha sempre sostenuto che le perdite di petrolio sarebbero state causate da sabotaggi alla rete di distribuzione perpetrati durante la guerra civile in Nigeria (tra il 1967 e il 1970) dalla guerriglia. La vicenda, complessa e dolorosa, si è trascinata fino al 2010, e definitivamente fino al 2021, per vedere riconosciuti in sede processuale il diritto a un risarcimento per le popolazioni locali. Tra l’altro Giacomo Abbruzzese è originario di Taranto, ovvero un luogo anch’esso afflitto da problemi legati all’inquinamento ambientale, e quindi quanto mai consapevole delle tematiche affrontate nel suo film. Il tema del disastro ambientale viene combinato con quello della guerra. Aleksei, bielorusso in fuga dal proprio passato, deciso a rifarsi una vita, si arruola nella Legione Straniera a Parigi, ed è disposto a combattere guerre non sue pur di ottenere un passaporto francese (viene rilasciato ai legionari dopo cinque anni di servizio), e quindi una nuova identità per ricostruirsi una vita. La guerra viene presentata allo spettatore dal punto di vista di Aleksei, uomo dal ‘cuore di tenebra’ sulla falsariga del Kurtz di “Apocalypse Now”, per il quale la risalita del Delta del Niger rappresenta pure un viaggio interiore alla ricerca di una rivalsa e di definire meglio il suo futuro. La forma scelta per la narrazione filmica di un argomento così delicato, vivo e reale, è alquanto insolita poiché il regista ha optato per un linguaggio onirico con accenti industrial e tocchi addirittura psichedelici. “Disco Boy” è il racconto psichedelico e sciamanico di un incontro con l’altro, diverso da sé. Ad interpretare Aleksei è Franz Rogowski, artefice di una performance estremamente fisica; attore che abbiamo già apprezzato nei panni del gerarca nazista di “Freaks Out!” di Gabriele Mainetti, del 2021, ed è un piacere ritrovarlo sul grande schermo. Di fatto il lavoro fisico/attoriale di Rogowski costituisce il fulcro del film. L’altro guerriero che condivide la vicenda narrata è Jomo, un ribelle che ha gli occhi di due colori differenti (come David Bowie, per intenderci) ed è disposto a difendere la sua terra contro l’abuso di potere delle aziende petrolifere fino al sacrificio estremo. Jomo è interpretato dall’esordiente Morr Ndiaye che sulla propria pelle ha un vissuto da migrante clandestino. Il giovane è stato fortemente caldeggiato da Abbruzzese per interpretare questo ruolo. Ed alla prova dei fatti Ndiaye ha dimostrato di essere perfetto per il ruolo, per via della prestanza fisica e del magnetismo necessario per restare impresso negli occhi degli spettatori. I due guerrieri protagonisti esprimono culture, lingue, provenienza e passato diversi tra loro, entrambi sono reciprocamente ‘stranieri’, eppure da conoscere, da assimilare, da metabolizzare. Lo scontro tra i due è inevitabile, il regista ha il merito di filmarlo come se si trattasse di una danza, utilizzando la camera termica al posto della macchina da presa per offrire immagini inedite, colorate, psichedeliche, mirate a mescolare vittima e carnefice senza alcuna soluzione di continuità. “Disco Boy”, girato con assoluta cura formale (e ben diverso da tanti film nostrani in circolazione), si fa immediatamente apprezzare per l’ottima fotografia, opera di Hélène Louvart, un nome già noto nel circuito del cinema d’autore; infatti ha all’attivo film quali “Les plages d’Agnès” di Agnès Varda, “Pina” di Wim Wenders, “Le meraviglie” e “Lazzaro felice”, gli ultimi due diretti da Alice Rohrwacher. Il suo linguaggio visivo si integra alla perfezione con la forma sperimentale voluta da Abbruzzese a consolidare l’aspetto onirico, e – come detto – a tratti industrial, che costituiscono la cifra stilistica del film. Ad accentuare le scelte registiche contribuisce pure la colonna sonora composta da Pascal Arbez, meglio noto come Vitalic, abile nel creare un tappeto sonoro che si integra alla perfezione con la fotografia di Hélène Louvart. Una segnalazione importante va riservata alla coreografia concepita dall’artista nigeriano Qudus Onikeku, autore di movimenti di danza che, nella loro enigmaticità, intrigano lo spettatore rivelando misteriosi rituali religiosi. È un film italiano figlio del miglior cinema contemporaneo da non perdere perché di film così, con questo respiro universale, da noi, se ne fanno davvero pochi. Lo sguardo del regista è interessante, mai retorico né giudicante, umano, empatico, e non prescinde mai dalla centralità dei corpi che combattono, danzano, soffrono, sognano, amano, dalle soluzioni criptiche, dallo stile derivativo e singolare. Peter Bradshaw, il critico cinematografico di The Guardian, ha apprezzato le capacità del regista, al suo primo film, scrivendo: «Giacomo Abbruzzese debutta in maniera davvero elegante con “Disco Boy”, un’avventura elettrizzante, ambiziosa e decisamente singolare»; ha poi anche lodato la fotografia di Hélène Louvart, definendola “meravigliosa”, e la colonna sonora del film “capace di farti entrare in trance”.
TECNICA
Disco Boy”, che ha colpito favorevolmente il pubblico della Berlinale 73, dove si è aggiudicato il premio per il Miglior Contributo Artistico assegnato alla Fotografia di Hélène Louvart, è ora disponibile in una edizione Blu-Ray standard firmata da Plaion Pictures. La qualità dell’immagine codificata AVC (aspect ratio 1,85:1) è assai aderente alle scelte espressive volute dal regista e dal direttore della fotografia. I dettagli emergono con chiarezza, soprattutto quando esplorano le superfici dei volti e dei corpi dei personaggi; i particolari del viso sono nitidi così come mantengono la profondità i vari interni. I colori sono quanto mai incisivi ed esplosivi, adeguati all’illuminazione estrema del film e ai toni psichedelici voluti dai realizzatori. La definizione è soddisfacente. Il mix 5.1 DTS-HD MA garantisce una forte solidità alla colonna sonora, con l’ausilio cospicuo dei bassi quando in primo piano emergono, potenti, la musica (soprattutto nella scena ambientata nella discoteca). I dialoghi nitidi anche quando sono sovrastati dai suoni circostanti, in un film in cui predominano principalmente atmosfere ed effetti sonori. I Contenuti Extra prevedono l’interessante commento del regista ad alcune scene e il Trailer immancabile.

(Luigi Lozzi)                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

DISCO BOY
(Disco Boy)
Francia/Italia/Polonia/Belgio, 2023, 92’
Regia: Giacomo Abbruzzese
Cast: Franz Rogowski, Morr N’Diaye, Laetitia Ky, Leon Lucev, Matteo Olivetti, Robert Wieckiewicz, Michal Balicki, Mutamba Kalonji.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p/AVC MPEG-4 24 fps
Audio: originale DTS-HD Master Audio 5.1 / Italiano auto descrizione Dolby Digital 2.0
Distributore: Lucky Red/Plaion Pictures