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PULP FICTION di Quentin Tarantino in 4K ULTRA-HD

 

 

 

 

Pulp Fiction”, il film ‘culto’ diretto da Quentin Tarantino, dopo le molte pregevoli, svariate edizioni pubblicate per l’Home Video negli anni, approda finalmente nel formato in Alta Definizione del 4K-UltraHD grazie a Plaion Pictures. Edizione impeccabile e certamente migliorativa delle precedenti.

Palma d’Oro a Cannes nel 1994 ed Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale (con un incasso di 250 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di soli otto milioni) “Pulp Fiction” è il film-simbolo degli anni ’90, e fin dal suo comparire sugli schermi ha di fatto profondamente modificato la struttura narrativa del cinema di Hollywood: non è tanto un film quanto piuttosto un fenomeno culturale e di costume. Quentin Tarantino ===Consulta la Filmografia===, regista, sceneggiatore, attore, produttore video, insomma, poliedrico autore che ci ha regalato pellicole geniali, capaci di trasformare la nostra concezione di cinema. Ha fatto epoca tanto che a quasi 30 anni dall’uscita continua a essere indicato come uno tra i più grandi capolavori della storia del Cinema: nella IMDb Top 250, è costantemente tra i primi dieci posti della classifica. Tutto questo perché il Cinema si è di certo evoluto nell’ultimo trentennio diventando anche Arte di se stesso ed accentuando le prerogative del ‘Cinema sul Cinema’ che non è più solo un esercizio stilistico fine a se stesso, ma una precisa forma espressiva. Quentin non ha mai frequentato corsi di cinematografia ed è stato capace in pochi anni di dare vita a uno stile talmente unico, da generare un nuovo aggettivo, ovvero “tarantiniano”. Il suo è un cinema dell’eccesso, pieno di situazioni grottesche, che si nutre a sua volta di altro cinema, in un continuo rimando a tutti i b-movies, agli spaghetti-western e ai poliziotteschi italiani divorati da Tarantino ai tempi del suo primo impiego come commesso, nel negozio di noleggio Video Archives. Come sanno bene gli appassionati di cinema e del cinema di Tarantino nello specifico, i suoi film sono sempre e comunque molto più di quello che possono sembrare ad un primo sguardo. Il regista di Knoxville, Tennessee (dove è nato il 27 marzo 1963), assurto al rango di Maestro del Cinema Postmoderno, ha sempre manifestato la sua ammirazione per Fernando Di Leo, regista italiano di ‘poliziotteschi’ e thriller, tanto da averlo definito più d’una volta il ‘Don Siegel italiano’, l’outsider per eccellenza dei B-Movies. Per quelli più attenti i killer John Travolta e Samuel L.Jackson rimandano ai personaggi di un ‘poliziottesco’ firmato da Di Leo, e precisamente all’Henry Silva e al Woody Stroode de “La mala ordina”. Ma anche Sergio Leone lo ha influenzato profondamente: «Sergio Leone è il mio regista favorito, quello che m’ispira al meglio; ho visto i suoi film fin da bambini. Per me rappresentano la presa di coscienza del cinema. Credo di avere talento e spero anzi di non tradirlo con il passare del tempo. Tuttavia so che non raggiungerò mai il livello della sequenza finale de “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, che è perfetta: ci proverò, ma non credo che ci riuscirò mai. Però sognare è legittimo». Sulla ‘violenza’ dominante nei suoi lavori Tarantino a suo tempo rispondeva: «Adoro la violenza nel cinema! A parte che la vita è molto più violenta, nel cinema si tratta solo di un genere, come il Musical o lo Spaghetti-Western, come i film d’azione orientali, quelli cinesi sulle arti marziali o quelli sui samurai, ma conservando sempre l’ironia di fondo. I miei film non incutono paura, fanno sorridere, come certi libri gialli o gotici», ed ancora «da ragazzino vedevo più film io di chiunque altro, eppure non sono mai andato a rapinare una banca come accadeva per esempio sullo schermo. I miei detrattori spesso dimenticano il modo in cui io uso la violenza. La mia convinzione è che le sequenze d’azione sono la cosa più vicina al cinema puro». La decostruzione della narrazione è un elemento basilare in “Pulp Fiction” che produce lo smarrimento totale dello spettatore. se Pulp Fiction è considerato da molti il capolavoro del regista, “Kill Bill” è senz’altro la sua opera più rappresentativa, non fosse per la ‘capacità’ del formato in due volumi. In tutti questi anni il film ha mantenuto un grande appeal sia sul pubblico popolare che su quello più colto, mescolando alla perfezione arte e consumo, ma soprattutto per la capacità mostrata di mescolare cinema ‘alto’ e cinema ‘basso’. “Pulp Fiction”, nella spiegazione (e nelle parole) che ne ha dato Tarantino, ha preso origine «dal mio amore per il filone criminale, per i polizieschi, per il noir. Volevo mostrare però la banalità quotidiana della violenza, che quel filone in origine ignorava. In genere in quei film vedi uno che spara, un altro che muore, e subito taglio sulla scena successiva. In “Pulp Fiction” invece restiamo a vedere come i personaggi reagiscono di fronte alle conseguenze dei loro atti. C’è un crescendo di tensione, ma poi non te ne vai via, rimani lì a guardare». la sua idea di violenza cinematografica è puro spettacolo, pura arte, senza traccia di commento sociale o di approfondimento. E se “Pulp Fiction” è considerato da molti il capolavoro del regista, “Kill Bill”, arrivato nel 2003/2004 nel formato composto da 2 film, è senz’altro la sua opera più rappresentativa in assoluto. L’uso della musica nel film funge da accompagnamento sonoro; le canzoni (“Misirlou” di Dick Dale, che rimanda alle sonorità degli Spaghetti-Western, “Jungle Boogie” dei Kool and the Gang, che invece ha il suo riferimento sonoro nel Black-Exploitation Movie, “You Never Can Tell” di Chuck Berry, “Let’s Stay Together” di Al Green e le altre) utilizzate, scelte con gusto e competenza dal regista, servono da collante alle scene in cui sono inserite. Alcune curiosità cinefile riguardo questo film ‘cult’: inizialmente Uma Thurman aveva rifiutato il ruolo di Mia Wallace e per convincerla Quentin Tarantino le ha letto tutta la sceneggiatura al telefono. Sempre Uma Thurman; inizialmente, la già citata “You Never Can Tell” di Chuck Berry, la canzone della scena culto del ballo con John Travolta al ‘Twist Contest’ nel locale Jack Rabbit Slim, non piaceva, pensava ‘non suonasse bene’, ma Tarantino la rassicurò dicendole semplicemente “fidati di me, è perfetta”. Una vera chicca è sapere che una parte del ballo di Travolta e della Thurman è stato copiato, movimento per movimento, dal ballo eseguito da Gloria Morin (Barbara Steele) e Mario Mezzabotta (Mario Pisu) all’inizio di “” (1963), il capolavoro di Federico Fellini. Film imperdibile.
TECNICA
Il ‘Cult Movie’ di Quentin Tarantino arriva per la prima volta in assoluto in edizione 4K Ultra-HD sul mercato dell’Home Video grazie a Miramax, Paramount Home Entertainment e Plaion Pictures che lo distribuisce. L’innovativo capolavoro tarantiniano interpretato da John Travolta, Samuel L. Jackson e Uma Thurman, Bruce Willis e Harvey Keitel è quindi disponibile in una pregevole edizione in slipcover a due dischi, dove il disco in Super Alta Definizione è abbinato alla versione in Blu-Ray. Un’edizione impeccabile sotto tutti i profili (Video e Audio), nonostante i quasi 30 anni dall’uscita del film, e di gran lunga migliorativa delle precedenti versioni precedentemente pubblicate sul mercato, fatte salve qualche piccola e comprensibilissima criticità. Sono numerose le edizioni del film per l’Home Video uscite in passato, però bisogna dire che questa può essere presa in considerazione per un definitivo upgrade del titolo nella vostra collezione personale. Il disco in 4K UHD infatti rappresenta un deciso miglioramento qualitativo rispetto al blu-ray sotto vari aspetti. Il video, ovviamente, non è certo tra i migliori 4K in circolazione, ma la resa è brillante, il quadro visivo è pulito e cristallino, e molto più nitido che in HD, con primi piani incisivi che mettono in mostra una (prima) sconosciuta porosità dei volti oltre a dettagli della texture degli abiti mai visti prima. Migliorata anche la definizione degli sfondi (più compatti e solidi) e degli oggetti in background; il contrasto perfettamente calibrato. Inevitabile la presenza di grana che però non va ad inficiare la gradevolezza della visione calata in una sorta di look vintage più che apprezzabile. I colori sono di sicuro più vibranti, naturali e intensi, in un ambito complessivamente di maggiore luminosità. I neri sono profondi ed i bianchi non palesano sbavature di sorta. Il comparto audio, mentre fa leva su una traccia originale inglese eccellente purtroppo perde punti per quella in italiano. Non tanto perché proprio sul disco 4K la traccia italiana è in un semplice Dolby Digital 5.1, quanto perché in edizioni precedenti l’avevamo trovata in DTS HD 5.1, come del resto è sul blu-ray. E i più navigati tra i lettori non si sarebbero aspettati nessun miracolo visto il pregresso storico delle edizioni Home Video presenti sul nostri mercato. Il sonoro è di buon livello e l’ascolto conserva comunque qualche buona peculiarità, ma non basta per elevarne lo spessore qualitativo che ci si potrebbe attendere. Diverso è invece l’impatto della traccia originale in DTS HD Master Audio 5.1, che sfrutta al meglio l’esuberanza di alcune scene, con efficace direzionalità ed effetti di robusta concretezza sonora, che chiamano spesso in causa i diffusori laterali. Il comparto dei Contenuti Extra prevede oltre un’ora di filmati sul disco 4K UHD e niente sul disco in Blu-Ray. Tre in tutto i contributi sul disco 4K; il documentario “Non la solita frasetta lanciata là per fare due chiacchiere” (43’ di durata) è più che interessante, splendido per i cultori del film, e mostra alcuni membri del cast del film mentre discutono tra loro dell’incontro con Tarantino e di altre questioni relative alla realizzazione di “Pulp Fiction”. C’è poi “Alcune nozioni sulla storia” (21’) che ci mette al corrente delle riflessioni di alcuni critici (Elvis Mitchell, Scott Foundas, Stephanie Zacharek, Tim Lucas e Andy Klein) in una tavola rotonda, sull’impatto avuto dal film. In chiusura “Trivia Track avanzato” (in lingua inglese), che offre la possibilità di accedere a informazioni e curiosità varie durante la riproduzione del film.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

PULP FICTION
Pulp Fiction
Usa, 1994, 154’
Regia: Quentin Tarantino
Cast: John Travolta, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Amanda Plummer, Eric Stoltz, Bruce Willis, Ving Rhames, Uma Thurman, Rosanna Arquette, Harvey Keitel, Phil LaMarr, Maria de Medeiros, Peter Greene, Frank Whaley, Alexis Arquette, Paul Calderon, Christopher Walken, Quentin Tarantino, Duane Whitaker, Burr Steers, Bronagh Gallagher, Susan Griffiths, Steve Buscemi, Angela Jones, Brenda Hillhouse.

Informazioni tecniche del 4K ULTRA-HD / Blu-Ray

Aspect ratio 4K Ultra-HD: HDR-Dolby Vision 2.39:1 Letterbox
Aspect ratio Blu-Ray: Blu-ray: 1080p @23.98fps 2.35:1 Letterbox
Audio 4K Ultra-HD: Inglese, Tedesco DTS-HD Master Audio / Italiano 5.1 Dolby Digital / Francese, Giapponese 2.0 Dolby Digital
Audio Blu-Ray: Inglese, Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Francese, Spagnolo 2.0 DTS-HD Master Audio
Distributore: Miramax/Paramount/Plaion Pictures