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BLACKKKLANSMAN di Spike Lee in Blu-Ray

 

 

 
 
BlacKkKlansman” racconta la storia autentica di Ron Stallworth, il poliziotto afro-americano che si infiltrò tra le fila del Ku Klux Klan agli inizi degli anni Settanta, e costituisce il ritorno in grande spolvero per Spike Lee. Quasi in contemporanea alla sua uscita sul mercato dell’Home Entertainment (il 16 gennaio), da parte di Universal Pictures HE, il film, che è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2018, il giorno 22 ha ottenuto ben 6 ‘Nomination’ ai Premi Oscar che verranno assegnati la notte tra il 24 e il 25 febbraio prossimi.
 

 

 

 

 

E mentre al Festival di CannesBlacKkKlansman” si era aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria, le candidature per l’Oscar sono andate al Film (il premio più prestigioso), al Regista (Spike Lee), alla Sceneggiatura Non Originale (Spike Lee, David Rabinowitz, Charlie Wachtel, Kevin Willmott), all’Attore Non Protagonista (Adam Driver), al Montaggio (Barry Alexander Brown), alla Colonna Sonora (Terence Blanchard). Niente male per un regista come Spike Lee ===Consulta la Filmografia=== che mai aveva ottenuto così tanta considerazione nella corsa agli Oscar salvo ottenerne uno alla Carriera nel 2015, che suona quasi come risarcimento in capo ad una carriera lunga (finora) trentadue anni, avviata nel 1986 con “Lola Darling” e proseguita con film importanti come “Fà la cosa giusta”, “Mo’ Better Blues”, “Malcolm X”, “Clockers”, “Inside Man”, “Oldboy”. La pellicola è l’adattamento cinematografico del libro “Black Klansman” scritto dallo stesso protagonista, l’ex-poliziotto statunitense Ron Stallworth, è una storia intrigante, un thriller dai toni drammatici inframmezzati da altri da commedia action, perfino comici, condotti ad un ritmo scoppiettante, realizzato con un budget da 15 milioni di dollari, ha incassato a livello mondiale 89,1 milioni di $, cifra che potrebbe incrementarsi se dovesse aggiudicarsi qualche premio la prossima ‘Notte degli Oscar’. Sinossi: Stati Uniti, inizio degli anni Settanta, periodo in cui gli sconvolgimenti sociali e le lotte per i diritti civili occupano le cronache quotidiane. Ron Stallworth, il primo detective afroamericano del Dipartimento di polizia di Colorado Springs, viene accolto con malcelata ostilità dai suoi colleghi. L’uomo è determinato ed ambizioso e non si lascia sopraffare dal razzismo strisciante che si è instaurato tanto da decidere proditoriamente di infiltrarsi sotto copertura, assieme ad un suo collega, nel Ku Klux Klan, fingendo di essere un estremista razzista. Stabilisce un contatto telefonico con il Ku Klux Klan locale, spacciandosi per un difensore della purezza ariana e… In buona sostanza Stallworth, colpito da un discorso di un leader afroamericano cui assiste e dall’incontro con Patrice, una sorta di Angela Davis, convinta sostenitrice del movimento di autoaffermazione black, l’uomo si ‘risveglia’ dal suo torpore civico, si fa carico della propria appartenenza razziale e del proprio background etnico e decide che il suo progetto politico diventi non la rivoluzione sotto la luce del sole, ma una marcia ‘silenziosa’ e graduale all’interno delle istituzioni. Il racconto tutto, perfettamente calato in atmosfere da cinema ‘Blaxploitation’ dell’epoca e sebbene sia giocato (provocatoriamente) su toni fortemente ridicolizzanti e caratterizzazioni perfino macchiettistiche, attraverso la messa in scena di situazioni paradossali, esilaranti, può essere visto come cartina tornasole di una realtà socio-politica odierna in cui slogan inquietanti (‘Make America Great Again’, ‘America First’, ‘Tea Party’ ed altri) nell’era Trump, tra xenofobia e razzismo, vengono costantemente pronunciati. Tant’è che Spike Lee chiude il suo film con immagini delle dimostrazioni avvenute a Charlottesville nell’agosto del 2017, durante un raduno di neonazisti e suprematisti della razza bianca, quando un’automobile travolse la folla lasciando a terra morti e feriti, assieme alle incredibili affermazioni pronunciate in quell’occasione dal presidente americano Donald Trump, con l’invito a “far tornare grande l’America”. Paura di perdita di egemonia dei bianchi, paura degli immigrati, il sentirsi uno straniero nel proprio Paese travolto dai bisogni e dai valori delle ‘minoranze’, sono diventati il vessillo da sbandierare al giorno d’oggi, pure dalle nostre parti. “BlacKkKlansman”, il ventiduesimo film filmato dal sessantunenne regista, è emozionante, fa ridere e fa riflettere, e centra il suo obbiettivo, quello di gettare il sasso in uno stagno ‘immobile’ della grande America che rischia il sovranismo più becero e insensato poiché la realtà a volte è ancora più incredibile della fantasia, e va addirittura oltre quando in effetti critica una certa Hollywood che per molto tempo – fin da “Nascita di una nazione” di David W. Griffith e da “Via col vento” di Victor Fleming che vengono citati nel film – ha alimentato un’immagine troppo edulcorata della gente di colore. È il ritorno alla grande (ed in una produzione importante) per il regista afro-americano dopo alcuni anni in cui era rimasto un po’ ai margini dell’industria cinematografica, ed il suo più recente film, “Chi-Raq” del 2015, era passato inosservato e nemmeno era stato distribuito nel nostro paese. Quando è stato chiesto a Spike come si cala il suo film, ambientato negli anni Settanta, nella realtà odierna, egli ha risposto: «La storia è dalla nostra parte: viviamo tempi preoccupanti, non solo in America, ma nel resto del mondo. Razzismo, violenza, xenofobia. Nel mezzo, le persone. Gli esseri umani. Il loro destino. Le loro vite. Ecco, penso che oggi la gente sia aperta e pronta ad ascoltare, a capire, a riflettere. Non volevo fare nulla di datato, volevo una storia che raccontasse in qualche modo i giorni e i problemi che viviamo», e poi quando gli è stato domandato quale concezione abbia del Cinema ha detto: «Il cinema per me è un mezzo per far partire un dibattito. Se la gente si alza dalla sala e parla di quello che ha visto, e pensa, e discute, beh allora io come regista sento di aver raggiunto il mio obiettivo». Bravissima la coppia di attori protagonisti formata da John David Washington (figlio maggiore di Denzel) nei panni di Ron Stallworth, il poliziotto infiltrato, e Adam Driver in quelli del suo collega Flip Zimmerman, agente bianco ed ebreo della narcotici. Costellano il film alcune trovate e momenti originali, come il finto filmato in avvio con Alec Baldwin che lancia proclami razzisti e disturbanti contro lo strapotere di neri ed ebrei, oppure il monologo in cui Adam Driver spiega al collega come ‘fare il nero’, o anche il discorso in cui l’ex leader delle Black Panther, Stokely Carmichael, spiega il senso del ‘potere nero’, e perfino un Harry Belafonte novantaduenne che, nei panni di Jerome Turner, rievoca un drammatico linciaggio avvenuto nel 1917, in parallelo con il discorso del capo del Ku Klux Klan, David Duke, oggi sostenitore del presidente Trump.
TECNICA 
Il trasferimento del film in High-Def, curato da Universal Pictures Home Entertainment, propone un quadro video solido ed impeccabile, dotato di neri profondi e caratterizzato da colori perfettamente bilanciati; la grana che si coglie è in linea (ed è funzionale) con l’ambientazione della storia negli anni Settanta e non inficia la gradevolezza della visione. Va sottolineato il fatto che Spike Lee ha girato il film in 35 mm, certamente per donare alla pellicola un pronunciato tocco anni Settanta. Peraltro, per calare ancor meglio il film nell’epoca del racconto, Lee ha volutamente scelto di presentare le prime immagini in stile vecchio filmimo, e nel proseguo ci sono alcuni momenti girati in 16 mm mentre nel finale ci sono veri e propri spezzoni reali. La palette cromatica è assai vivida, gli abiti hanno colori vistosi, abbondano le tonalità calde con dominanti di colore giallo/marrone e di rosso. Il comparto audio vanta un eccellente traccia italiana codificata in Dolby Digital Plus 7.1, di certo appagante, con l’asse posteriore chiamato in causa con misura ed efficacia. La traccia inglese invece, in Dolby Atmos True HD, regala maggiore spazialità e profondità nei bassi nei tratti in cui predomina la colonna sonora musicale. I Contenuti Extra sono decisamente deludenti (si poteva certamente fare meglio) e prevedono solamente due featurette, peraltro piuttosto brevi: il “Making Of – Un film di Spike Lee” (5 min.), nel quale sono presenti i contributi del vero Ron Stallworth, del produttore Jordan Peele e di altri componenti del cast, ed il Trailer estero di “BlacKkKlansman” con il brano “Mary Don’t You Weep” di Prince (4 min.).

 

 

(Luigi Lozzi)                                           © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)

 

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film 

BLACKKKLANSMAN

(BlacKkKlansman)
Usa, 2018, 135’
Regia: Spike Lee
Cast: John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Laura Harrier, Ryan Eggold, Jasper Pääkkönen, Corey Hawkins, Paul Walter Hauser, Ashlie Atkinson, Alec Baldwin, Harry Belafonte, Robert John Burke, Craig muMs Grant.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 2.40:1 1920x1080p/AVC MPEG-4

Audio: Inglese Dolby Digital 5.1/Dolby Atmos
Italiano, Spagnolo Dolby Digital Plus 7.1
Distributore: Universal Pictures Home Entertainment Italia