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LAWRENCE D’ARABIA di David Lean in Blu-Ray

 
 
“Lawrence d’Arabia” ha un posto di rilievo nella storia del cinema per i 7 premi Oscar vinti (Miglior Film, Migliore Regia, Fotografia, Colonna Sonora, Scenografia, Montaggio e Sonoro), ed ha un fascino tale da essere annoverato tra i più grandi film di ogni tempo ed è un ‘cult-movie’ per antonomasia.

 

 

 

Quest’anno si festeggiano i 50 anni dall’uscita (prima mondiale il 10 Dicembre 1962) di “Lawrence d’Arabia” e Sony ha provveduto a pubblicare questo capolavoro in Blu-Ray.
La storia dell’enigmatico agente britannico, personaggio tragico e romantico allo stesso tempo, inviato nel 1916 da Sua maestà britannica al Cairo per animare la rivolta araba contro i turchi, e che gli eventi trasformeranno in una leggenda, è entrato nel cuore di numerose generazioni di spettatori cinematografici. Il film, ben oltre la sua lettura avventurosa, si carica di magnifici momenti di finezza espressiva che vanno ascritti per intero alla maestria della regia di David Lean ed alla straordinaria prova d’attore dell’allora esordiente Peter O’Toole. Una meravigliosa ed emozionante esperienza cinematografica dalle mille sfaccettature che alcuni grandi registi come Steven Spielberg e Martin Scorsese non hanno esitato ad indicare come una delle loro principali fonti di ispirazione. Difficile delineare la vera personalità di Thomas Edward Lawrence, il biondo ufficiale inglese diventato un mito. Il film tende ad ammantare la sua figura di un’aura di immortalità, ben oltre i fatti storici narrati e benché il film inizi proprio dall’incidente di moto nel quale perse la vita. Fu davvero un idealista romantico, tormentato e sognatore, invaghitosi della cultura araba oppure fu lo strumento degli interessi e delle trame militari degli inglese in Medio Oriente? Certo è che la regia di Lean ha fatto crescere a dismisura il mistero ed il fascino della sua figura. Personaggio tragico e romantico, elegante e dai tratti efebici, con un’ombra di ambiguità sessuale pudicamente tenuta a distanza, dall’innata capacità di agire e di comunicare, ma, una volta a capo dei beduina alla conquista di Damasco, capace anche di trasfigurarsi in un sanguinario guerriero in preda ad un delirio ossessivo di onnipotenza, in una delle scene di battaglia più intense del film. Un personaggio deciso: l’eroico gesto di salvare il suo aiutante salvo poi ucciderlo a bruciapelo quando la drammaticità degli eventi richiedeva una simile scelta per non creare conflitto tra i popoli arabi al suo comando. O’Toole, un irlandese dallo sguardo trasparente, talentuoso ma dissipatore come si conviene ad ogni estroverso figlio d’Irlanda, con la sua interpretazione ha folgorato il pubblico di tutto il mondo. Il regista, l’inglese David Lean, munito di un linguaggio cinematografico che ha fatto scuola – ha raccontato storie, delineato i caratteri psicologici dei suoi personaggi ed adagiato il tutto su paesaggi da incanto -, ha caratterizzato l’epoca dei grandi kolossal avventurosi degli anni ’60. Tecnica, perfezionismo, cura dei particolari; sono stati gli elementi caratteristici delle sue regie  (“Il ponte sul fiume Kwai”, “Il Dottor Zivago”, “La figlia di Ryan”, “Passaggio in India”, i lavori più celebrati), che gli hanno permesso di collezionare una trentina di Oscar e godere di un incredibile popolarità presso le platee cinematografiche. Il film, diretto in maniera impeccabile, non offre alcun momento di staticità e di noia per tutta la sua durata, che supera abbondantemente le tre ore. La sequenza iniziale, nella quale Lawrence corre in motocicletta incontro al suo destino mortale, è molto bella e serve da prologo introduttivo alla narrazione in flashback delle sue gesta leggendarie che prendono avvio dai giudizi contrastanti delle personalità politiche e militari accorse ad onorarlo al suo funerale. Oppure è magnifica quella quando indossa per la prima volta i costumi arabi che gli sono stati donati. O la sua geniale intuizione di attaccare Akaba alle spalle (per evitare il fuoco di mira dei cannoni rivolti verso il mare) dopo aver attraversato il deserto, impresa difficile ma lungimirante che lo proietta come un essere infallibile agli occhi dei beduini che iniziano a venerarlo come una divinità. Ma non sono gli episodi singoli a fare grande “Lawrence D’Arabia”. La complessità del personaggio viene fuori soprattutto quando il suo sogno di concretizzare l’unità di intenti fra i vari popoli per scacciare i turchi, va ad infrangersi contro lo scetticismo dell’oggettività storica, per cui Lawrence, che non condivideva i progetti di colonialismo che guidavano le strategie dei suoi superiori nella politica militare di appoggio alla causa araba, diventa anche il parafulmine degli interessi arabi. Tutta la narrazione è pervasa da un tema che sembra riproporsi continuamente, quello della fuga del personaggio dai suoi tormenti e dalle sue inquietudini, egregiamente rappresentata in alcune scene cariche di simbolismi metaforici e che lo rendono l’antesignano di ogni ‘loner’ del cinema degli anni Settanta e oltre. Un altro grande protagonista del film è però il deserto, descritto nello splendore ‘grandangolare’ della pellicola a 70 mm; nella descrizione del quale (le atmosfere, i silenzi, i pericoli, la vastità, le suggestioni) Lean compie un vero miracolo, tale da far appassionare anche gli spettatori ai suoi misteri. Sicuramente Sergio Leone, soprattutto per “C’era una volta il West”, è rimasto influenzato dal film di David Lean.

Restaurato anni fa con la collaborazione anche di Spielberg, l’originario SuperPanavision 70mm in Technicolor qui viene presentata una versione completamente rimasterizzata in digitale che riproduce perfettamente il formato originale 2.20:1, con il quale si esaltano i campi lunghi e lo splendore orizzontale del deserto. Una nuova scansione a 8K, trattata con assoluta finezza digitale (ed eliminando quelle piccolissime scorie rimaste vive dal precedente restauro dell’89), ha portato ad una nuova magnifica (e, davvero, forse ‘definitive’)  versione del film. La qualità del trasferimento in HD è semplicemente abbagliante per splendore visivo. Tale da far ravvedere anche coloro che strenuamente continuano a ritenere impossibile che un film del passato possa avere la stessa qualità dei prodotti di ultima generazione. Il dettaglio è folgorante, i particolari del viso e degli abiti di Lawrence straordinari, per non dire del contrasto e della luminosità della palette cromatica. L’architettura  sonoro è di prim’ordine, sembra talvolta di stare nel bel mezzo del deserto e sentirsi avvolgere dai suoi venti. Poi d’improvviso la musica indimenticabile composta da Maurice Jarre viene fuori con tutta la sua prorompente maestosità. Una release standard a 2 dischi ed un elegante cofanetto a tiratura limitata (e numerata), custodito in una copertina trasparente di plastica, contenente 3 Blu-Ray (quello in più con tantissimo materiale extra supplementare), il CD della colonna sonora di Maurice Jarre (con due brani inediti), un coffee table book illustrato a colori di 88 pagine che racconta  molto di più della genesi e della realizzazione del film, un frame originale in 70mm della pellicola. Credo di poter affermare che si tratta della migliore ‘Collector’s Edition’ finora realizzata in Blu-ray per un film.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE

Il Film

LAWRENCE D’ARABIA – 50° Anniversario – Edizione Limitata
Lawrence Of Arabia
Gran Bretagna 1962, 227’
Regia: David Lean
Cast: Peter O’Toole, Alec Guinness, Anthony Quinn, Jack Hawkins, Omar Sharif, Claude Rains, Anthony Quayle, Josè Ferrer, Arthur Kennedy, Donald Wolfit, I.S. Johar, Gamil Ratib, Michel Ray, John Dimech.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.20:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
             Italiano, Tedesco Dolby Digital 5.1
 Distributore: Columbia/Sony Studios Home Entertainment
Prezzo: Euro 19,99 / Euro 70,00 [Gift Edition]