TUTTO PUO’ CAMBIARE di John Carney in Blu-Ray
Fin dal suo poster (e conseguente copertina del Blu-Ray) “Tutto può cambiare” rimanda inequivocabilmente al film “Once” di qualche anno fa prodotto e realizzato nella natia Irlanda dallo stesso regista di questo, John Carney.
Le leggi del monopolio americano (molte volte ‘prepotente’) sull’industria del cinema prevedono che i film ‘intelligenti’ realizzati in altri posti del mondo vadano rifatti non solo per il mercato ‘a stelle e strisce’ ma anche per quello globale, magari a buon bisogno coinvolgendo nel progetto anche l’autore originario. Una volta di più l’autentica protagonista del film, il suo cuore pulsante, è la musica, non solo come espressione artistica attraverso cui si esprimono emozioni e stati d’animo, ma anche intorno al suo potere di farsi mezzo di comunicazione e di affermazione nella società, e quindi vessillo su cui innalzare il proprio credo e le proprie passioni. Sovente accade però che quando si cerca di ricomporre un’opera che ha suscitato curiosità (in meglio – sarebbero le intenzione dei realizzatori -, con una struttura produttiva più solida e collaudata) si smarrisce invece la magia dell’originale, si perde per strada quel qualcosa che lo aveva reso interessante e singolare, e l’operazione si trasforma in qualcosa di fin troppo prevedibile. “Once” del 2006 – film a bassissimo costo, girato con telecamera a mano e taglio semi-documentaristico – era a dir poco amabile ed aveva incontrato i favori del pubblico, della critica e degli addetti ai lavori (tra gli estimatori c’è stato pure Steven Spielberg), e vinto in seguito un Oscar per la Migliore Canzone con “Falling Slowly”. In “Tutto può succedere” il regista sposta l’ambientazione da Dublino e l’Irlanda a New York, la città per antonomasia dei sogni infranti e delle rivincite, e lo trasforma in un film sul potere salvifico della musica. Tornano i temi prediletti di Carney (ex bassista dei Frames, band indie irlandese) quali gli amori e la ricerca personale dell’integrità, servendosi di interpreti più conosciuti come Keira Knightley, Mark Ruffalo e Katherine Keener. Nella storia narrata i due protagonisti si incontrano in un localino dell’East Village dove lei, Gretta, inglese e viaggiatrice – da poco abbandonata dal fidanzato, Dave (interpretato da Adam Levine, frontman dei Maroon 5), un cantante che d’improvviso ha trovato la celebrità e ha deciso di sdoganarla -, canta le sue delicate ballate esistenziali per cuori spezzati, accompagnandosi alla chitarra ed inseguendo il sogno di sfondare e avere successo. Lui, Dan Mulligan (un tempo valente talent-scout ed ora discografico depresso che si è smarrito dopo aver lanciato negli anni ’90 tanti musicisti), separato dalla moglie e con problemi d’alcool, rimane affascinato dalla genuinità delle esibizioni e dal talento della ragazza, unico tra i presenti nel locale a prestarle attenzioni. Così l’una diventa musa ispiratrice per l’altro… Il film nel complesso sprigionare ottimismo, dispensa sano sentimentalismo e nello sviluppo della narrazione vorrebbe raccogliere alla lontana l’eredità del messaggio del credere fermamente nella propria ‘missione’ e non demordere mai profuso in opere come potrebbero essere “Blues Brothers” (alla lontana) o “The Commitments”; assistiamo così al tentativo – perseguito con pervicacia – del produttore di far incidere un album alla sua nuova scoperta con qualsiasi mezzo e la ‘Grande Mela’ si trasforma in uno studio di registrazione all’aria aperta, visto che i nostri protagonisti non possono permetterne uno in cui incidere il loro disco. Tanta energia ma pure poca credibilità, oltre a qualche inevitabile cliché narrativo che affiora qua e là, facendo salvo però un finale che, con un guizzo d’inventiva, in qualche modo recupera il terreno perduto rialzando decisamente le sue quotazioni. “Il film è una dichiarazione d’amore a New York, scritta da un irlandese che vive a Dublino“, ha dichiarato il produttore Anthony Bregman. Piuttosto indovinato – direi – è poi lo stratagemma della presenza di uno splitter (ovvero di quel dispositivo che tutti conosciamo e che consente di collegare due paia di cuffie allo stesso lettore) sull’auto di Dan, e che diventa metafora della capacità che ha la musica di posizionare due persone (qui i protagonisti, ‘of course!’) sulla stessa (emotiva) lunghezza d’onda. Il titolo originale del film in un primo momento doveva essere “Can a Song Save Your Life?”, ovvero “Può una canzone salvarti la vita?”, poi diventato “Begin Again” (“un nuovo inizio, una ripartenza”). Keira Knightley mette in mostra anche qualche qualità canora puntualmente testimoniata nella colonna sonora del film, nel senso (ovvio) che è proprio lei ad interpretare le gradevoli ballate pop-rock (realizzate e prodotte da Gregg Alexander), e non qualcun altro; l’attrice inglese non è una professionista della canzone e la cosa si vede; ci si rende conto che, almeno a livello di impatto filmico, non riesce ad essere troppo convincente nei panni di una cantante in cerca di successo. Molto meglio di lei certamente Mark Ruffalo, attore da tempo sottovalutato e che non ha ancora trovato il modo di imporsi definitivamente alla generale attenzione; con quella sua aria sempre così trasandata e trasversale, scapigliato e… arRuffa(lo)to, e così poco acclimatato con una commedia sentimentale, conquista la scena meglio e più di Keira. Gli aspetti negativi tuttavia non impediscono al film di essere perlomeno piacevole alla visione, che non è così convenzionale come ad un primo esame potrebbe apparire, soprattutto quando si cerca di sottolineare come la musica possa rendere magnifici molti momenti dell’esistenza e tramutarsi in qualcosa di speciale. A fare da sottofondo musicale al film c’è una compilation di brani musicali variegati e d’appeal incalzante (sullo sfondo – tra gli altri – si ascoltano pure “Luck Be a Lady” di Frank Sinatra e “As Time Goes By”, il celebre tema di “Casablanca” nella versione di Arthur ‘Dooley’ Wilson, due brani, questi, non presenti nella colonna sonora. E il brano “Lost Stars”, cantato da Adam Levine, è entrato nella cinquina delle ‘Nomination’ per l’Oscar alla Miglior Canzone di quest’anno. Il trasferimento in Alta Definizione, un disco singolo strato, arriva in commercio in una edizione assolutamente impeccabile, pur senza toccare le vette di prodotti a più alto tasso di aspettative e di budget investiti. Di ottima resa è anzitutto il comparto audio (lossless) messo sotto esame dalle continue performance canore (e le canzoni) disseminate lungo il film. Nessun evidente problema o artefatto dovuto ad una cattiva compressione, immagini solide e ricche di dettaglio, quadro video compatto e palette cromatica naturale. Ottima la traccia audio (sia per l’italiano che per l’inglese; differenze davvero minime quelle che vorrebbero privilegiare l’originale) in un solido e corposo DTS HD Master Audio 5.1. Efficaci gli effetti d’ambienza e la distribuzione ben equilibrata del corpo sonoro sull’arco dei diffusori. I brani che si ascoltano durante il film sono ovviamente cantati in inglese ma hanno i sottotitoli nella nostra lingua. I contenuti extra si limitano ad offrire qualche featurette senza troppi approfondimenti né speciali: si tratta prevalentemente di interviste con John Carney, Mark Ruffalo, Keira Knightley, Adam Levine, Hailee Steinfeld e James Corden, per un totale di circa 22’, oltre al trailer.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Lucky Red/Warner Bros. Home Entertainment)
NOTE TECNICHE
Il Film
TUTTO PUO’ CAMBIARE
(Begin Again)
Usa, 2013, 103’
Regia: John Carney
Cast: Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine, Hailee Steinfeld, James Corden, Yasiin Bey, Cee-Lo Green, Catherine Keener, Mos Def, Rob Morrow, Aya Cash, Zivile Kaminskaite, Maddie Corman, Sheena Colette, Jimmy Palumbo, Nicole Neuman, Jen Jacob.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect Ratio: 1,85:1 / HD 1920x1080p/ AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red/Warner Bros. Home Entertainment
Track List della Colonna Sonora:
1. Lost Stars – Adam Levine
2. Tell Me If You Wanna Go Home – Keira Knightley
3. No One Else Like You – Adam Levine
4. Horny – CeeLo Green
5. Lost Stars – Keira Knightley
6. A Higher Place – Adam Levine
7. Like A Fool – Keira Knightley
8. Did It Ever Cross Your Mind (Demo Version) – Cessyl Orchestra
9. Women Of The World (Go On Strike!) – CeeLo Green
10. Coming Up Roses – Keira Knightley
11. Into The Trance – Cessyl Orchestra
12. A Step You Can’t Take Back – Keira Knightley