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STORIA DELLA COMMEDIA SEXY ALL’ITALIANA VOL 1 di Gordiano Lupi

 

 

 

 

 

La Commedia Sexy all’Italiana, emanazione diretta della Commedia all’Italiana, ha goduto di grande popolarità tra gli anni Settanta e la prima metà degli Ottanta, calamitando su di sé perfino le simpatie di un regista ‘onnivoro’ come Quentin Tarantino, sempre in prima linea nello sdoganare B-Movie e film ‘trash’. Questo libro, primo di una nutrita serie di volumi curati dal giornalista ed appassionato Gordiano Lupi, ne traccia alcune linee esplicative attraverso i profili di cinque dei registi più popolari che hanno avuto a che fare con il genere.
 
 

 

 

 

 

In campo cinematografico l’Italia, uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, ha da subito sfornato il Neorealismo che ha fatto conoscere il nostro Cinema in tutto il mondo. Poi dalla metà dei Cinquanta, quando il nostro paese cominciava a mostrare i primi timidi segni di ripresa, sulle ceneri del Neorealismo ha avuto inizio la Commedia all’Italiana, esplosa a tutto tondo nei Sessanta, di pari passo con le opere dei nostri autori più autorevoli (da Luchino Visconti a Federico Fellini, da Michelangelo Antonioni a Pietro Germi). Un cinema conosciuto ed apprezzato dalla critica internazionale che ci ha visto premiati con numerosi Oscar e riconoscimenti vari tra Leoni d’Oro e Palme d’Oro nei vari festival. Grandi numeri per un’industria cinematografica che nei ’60 andava a gonfie vele. Ma i grandi numeri, i grossi investimenti produttivi, premiavano solamente una parte del nostro Cinema: la Commedia all’Italiana e il cinema d’autore. L’italica virtù del sapersi arrangiare, per far quadrare i conti, con quello che ‘passava il convento’, invece, ha permesso il proliferare di sottogeneri a basso costo, prima vituperati dalla critica poi acclamati in tutto il mondo e punto di riferimento ineludibile per molti cineasti delle nuove generazione. Dall’Horror ‘rubato’ alla Hammer Film inglese al Peplum, dagli Spaghetti Western ai Poliziotteschi, dal Giallo all’Italiana fino alla Commedia Sexy all’Italiana, un filone di successo al botteghino basata sulla commistione di Erotismo e Comicità. Va sottolineato comunque (e non dimenticato) che questi generi hanno alimentato la filiera economica del Cinema nostrano e di questo gliene va dato merito ma non solo, da questa sorta di laboratori sono pur sempre venuti fuori registi quali Sergio Leone, Dario Argento e Lucio Fulci o attori come Clint Eastwood e Tomas Milian. Questo breve excursus storico per giungere quindi all’argomento trattato dal libro dell’inesauribile Gordiano Lupi, dedicato alla “Storia della Commedia Sexy all’Italiana”. Il genere nasceva sulla scia della Commedia all’Italiana, che di commedia aveva molto, è vero, poiché era pure condita da un retrogusto amaro che la rendevano molto spesso una riflessione acuta sulla società italiana, che troppo in fretta aveva creduto di essere uscita dalla Guerra grazie ad un boom economico in verità alquanto effimero. La Commedia Sexy, detta anche Commedia Erotica o Commedia “scollacciata”, nasceva all’insegna del disimpegno più marcato (con un lieto fine sempre garantito), a sfiorare addirittura il ‘trash’, come declinazione pruriginosa della Commedia all’Italiana e sopraggiungeva nel nostro cinema all’indomani dei movimenti di liberalizzazione sociale, sdoganando il nudo in sala ma al contempo negando le più elementari istanze femministe sulla mercificazione del corpo femminile. L’Italia dei primi anni Settanta era ancora un paese bacchettone e moralista che si spaccò su divorzio e aborto. Scrive Gordiano le suo testo: “La Commedia Sexy è un genere italiano al cento per cento; forse è il solo genere a non risentire di alcuna suggestione esterofila […] Nella commedia erotica tutto deriva dalla nostra cultura: luoghi, circostanze, situazioni, erotismo morboso e malizioso. I registi che praticano il genere si limitano a trasporre sul grande schermo l’immaginario erotico dell’italiano medio e strizzano l’occhio alle fantasie degli adolescenti. Per questo vediamo sfilare sul grande schermo una serie di bellezze che prendono le sembianze di vigilesse, poliziotte, insegnanti, studentesse, dottoresse, infermiere, maestre di scuola e chi più ne ha più ne metta […] Le interpreti della commedia erotica sono attrici belle e maliziose, ma dotate di una sensualità naturale, lontana anni luce dalla bellezza artificiale di certe attrici contemporanee. Queste attrici vestono i panni delle donne che ogni giorno frequentano la vita dell’italiano medio ed è così che il sogno erotico sembra a portata di mano. I registi giocano su questo fatto e accanto alla bellezza di turno utilizzano attori comici bravi ma non belli, come Lino Banfi e Alvaro Vitali, e li mettono al centro di situazioni erotiche piccanti. I sogni del maschio italiano si fanno realtà, anche se sono sempre le donne a condurre il gioco e a far capitolare gli uomini”. Le trame dei film avevano di solito un impianto ben collaudato e ruotavano intorno ad una avvenente e disinibita protagonista che veniva collocata in contesti geografici (quasi sempre il sud del nostro paese) e sociali ben delineati, quali la scuola (in ruoli da insegnante o allieva), la caserma (soldatessa, dottoressa, moglie del comandante, e via discorrendo), la famiglia (cameriera, moglie avvenente, cognata, nipote), le forze dell’ordine (poliziotta, vigilessa), infermiere a domicilio, generando equivoci, gelosie e inevitabili tradimenti. Le attrici, diciamo, che hanno fatto la storia del genere sono state Edwige Fenech ===Consulta la Filmografia=== (una figura di culto assoluto), Gloria Guida, Barbara Bouchet, Nadia Cassini (il ‘lato B più bello del cinema anni Settanta’), Anna Maria Rizzoli, Carmen Villani, Lory Del Santo, Michela Miti, Carmen Russo, Femi Benussi, Ilona Staller, Lilli Carati e assai meno assiduamente anche Laura Antonelli, Ursula Andress e Ornella Muti, le più celebri e celebrate attrici entrate nell’immaginario collettivo (maschile), ma una miriade di altre prorompenti bellezze sempre disposte a spogliarsi sullo schermo hanno popolato i film della Commedia Sexy. Donne bellissime e irraggiungibili agli occhi degli spettatori, impossibili da conquistare. Qualcuno ha tentato di accreditare l’idea che la Commedia Sexy sia nata sulla scia di “Malizia” il fortunato film di Salvatore Samperi del 1973 con un’incantevole Laura Antonelli; ma in realtà non è così anche se molte Commedie hanno cavalcato l’onda con ambientazioni sicule, cameriere compiacenti, donne avvenenti (di solito giovani mogli acquisite) che hanno mandato in fibrillazione i maschi di casa, proprio come accadeva nel film di Samperi. Invece i protagonisti maschili, ‘galli’ indiscussi del filone ad assicurare il necessario tocco farsesco, sono stati Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Lino Banfi, Pippo Franco, Carlo Giuffré, Mario Carotenuto, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali, Enzo Cannavale, Bombolo, Gigi Ballista, Enzo Robutti ecc.; gli ultimi sette sempre in veste di spalla del ‘maschio’ di turno protagonista o di caratterista imprevedibile. Un sottogenere della Commedia Sexy, che per pochi anni ha spopolato nelle sale, è stato il Decamerotico (“Fratello homo sorella bona”, “La bella Antonia, prima monica poi dimonia”, “Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno”, “I giochi proibiti de l’Aretino Pietro”, “Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti”), pruriginosa rivisitazione delle novelle del Boccaccio nato sulla scia de “Il Decameron” (1971) di Pier Paolo Pasolini, il quale tutto pensava ma non certo di dare la stura ad un filone di questo tipo con il suo film. I titoli (a volte veri e propri ‘cult’ lessicali) dei film erano più che esplicativi: “Giovannona Coscialunga disonorata con onore”, “Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda”, “La liceale seduce i professori”, “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono”, “La signora gioca bene a scopa?”, “La ripetente fa l’occhietto al preside”, “La moglie in bianco… l’amante al pepe”, “L’infermiera nella corsia dei militari”, “L’onorevole con l’amante sotto il letto”, “W la foca”. Le sceneggiature erano quanto mai scarne e i cliché, sempre gli stessi, quasi dei tormentoni, si sprecavano: l’Alvaro Vitali di turno che spia dal buco della serratura la protagonista che fa la doccia o si sveste, tutta una pletora di ‘guardoni’ che alimentava lo stesso sentimento in coloro che erano seduti in sala, volgarità gratuite, le battutacce grevi e volgari al limite del ‘pecoreccio’, peti, rutti e scorregge in libertà, molte trovate da pochade. Ed il libro di Lupi aiuta non poco ad illuminare la scena ed i suoi protagonisti principali, dietro e dinanzi la macchina da presa. I protagonisti maschili che maggiormente si sono distinti sono stati Lino Banfi, Lando Buzzanca, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto e Renzo Montagnani. Banfi solitamente ad interpretare il ruolo di persona integerrima ma ‘allupato’ e sempre con qualche scheletro nell’armadio da tenere nascosto, Montagnani il marito, il medico o l’amante di turno insoddisfatto della propria vita sessuale, Buzzanca il maschio del Sud, virile e geloso, Vitali (scoperto da Fellini e utilizzato in “Fellini Satyricon”, “I Clowns”, “Amarcord” e “Roma”) in quello del ‘guardone’ per eccellenza e ‘petomane’ da esibire nelle sfide tra compagni di classe, Carotenuto la persona anziana intrallazzone. Bocciata inesorabilmente dalla critica che stravedeva (perlomeno era questo quello che dava a vedere) per il cinema d’autore che tanta gloria ci ha regalato, la Commedia Sexy è stata nel tempo rivalutata; qui – aggiungerei – in modo fin troppo eccessivo, perché può andar bene dare un giudizio meno severo ad un pezzo di Cinema creato da buoni artigiani (registi e maestranze tutte) e interpretato da fior di attori e soprattutto da grandi caratteristi, ma da qui a trasformare il ‘genere’ in ‘Grande Cinema’ (come qualche giovane e ‘spericolato’ critico ha cercato di fare), e molti film in ‘Cult’ (‘di ordine sociologico’ ha scritto qualcuno), ce ne passa. Chi ha esaltato il genere, a parte Gordiano Lupi che quell’epoca l’ha vissuta in prima persona ed i film li ha visti in sala, è una generazione di appassionati che si è ‘nutrito’ di questi film vedendoli nei palinsesti delle televisioni commerciali (berlusconiane) dalla fine degli Ottanta in poi e che successivamente ha alimentato la propria e l’altrui passione attraverso le interminabili partecipazioni ai forum di Internet specializzati sull’argomento. L’autore di “Storia della Commedia Sexy all’Italiana” è Gordiano Lupi, toscano di Piombino, infaticabile editore e scrittore, appassionato di Cuba (ha scritto o tradotto romanzi e saggi sull’Isola di Fidel) e di cinema di ‘Genere’ italiano (non solo la Commedia Sexy, ma anche il Gotico-Horror, il Giallo all’Italiana, il Mondo Movie, il Poliziottesco): sua una assai apprezzata Storia del Cinema Horror Italiano in cinque volumi. Quello in esame è il primo volume dedicato alla Commedia Sexy e, come detto in avvio, approfondisce la conoscenza di cinque registi protagonisti del genere, tra i più collaudati e prolifici: Sergio Martino, Nando Cicero, Mariano Laurenti, Michele Massimo Tarantini e Nello Rossati. Martino è tra le figure più significative del Cinema di genere, non solo della Commedia, avendo egli praticato anche i territori del Thriller (‘Giallo’) all’Italiana (“Lo strano vizio della signora Wardh”, 1971, “La coda dello scorpione”, 1971, “Tutti i colori del buio”, 1972, “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”, 1972, i suoi film principali) ed è stato artefice della “Giovannona Coscialunga disonorata con onore” (1973) già menzionata e di una serie di Commedie Sexy diventate di Culto: “Spogliamoci così, senza pudor...” (1976), “40 gradi all’ombra del lenzuolo” (1976), “Zucchero, miele e peperoncino” (1980), “La moglie in vacanza… l’amante in città” (1980), “Spaghetti a mezzanotte” (1981), “Cornetti alla crema” (1981). Nando Cicero, ritiratosi presto dalla scena nell’83, a soli 52 anni, e poi scomparso nel 1995, ci ha regalato alcune delle pagine più belle del genere quali “Ultimo tango a Zagarol” (1973), “Bella, ricca, lieve difetto fisico, cerca anima gemella” (1973), “L’insegnante” (1975), “Il gatto mammone” (1975), “La dottoressa del distretto militare” (1976), “La soldatessa alla visita militare” (1977), “La soldatessa alle grandi manovre” (1978), “La liceale, il diavolo e l’acquasanta” (1979), “L’assistente sociale tutto pepe” (1981), “W la foca” (1982), “Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento” (1983), eleggendo quasi sempre Edwige Fenech a sua musa preferita. Mariano Laurenti aveva esordito negli anni cinquanta come aiuto regista di gente del calibro Bolognini, Mattoli, Mastrocinque, Risi e Steno, in seguito ha iniziato la carriera di regista di alcuni ‘musicarelli’ e pellicole della coppia Franchi & Ingrassia, approdando poi alla Commedia Sexy con una sfilza impressionante di pellicole (una trentina di film in un decennio) di cui ci piace ricordare: “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” (1972), “La bella Antonia, prima monica e poi dimonia” (1972), “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono” (1974), “Il vizio di famiglia” (1975), “La compagna di banco” (1977), “L’insegnante va in collegio” (1978), “La liceale nella classe dei ripetenti” (1978), “L’infermiera di notte” (1979), “La liceale seduce i professori” (1979), “La ripetente fa l’occhietto al preside” (1980), “La settimana al mare” (1980), “L’onorevole con l’amante sotto il letto” (1981) e “Una vacanza del cactus” (1981). Michele Massimo Tarantini ha diretto soprattutto Lino Banfi e Alvaro Vitale, dando sovente una connotazione ‘sudista’ (per ambientazioni e caratterizzazioni) ai suoi film, tra i quali ricordiamo: “La professoressa di scienze naturali” (1976), “La poliziotta fa carriera” (1976), “La liceale” (1976), “L’insegnante viene a casa” (1978), “La dottoressa ci sta col colonnello” (1980), “L’insegnante al mare con tutta la classe” (1980), “La moglie in bianco… l’amante al pepe” (1981), “La dottoressa preferisce i marinai” (1981). Nello Rossati, pugliese di nascita, morto nel 2009 a 67 anni, non ha diretto molti film ed ha all’attivo, tra gli altri, “La nipote” (1974), “L’infermiera” (1975), “Io zombo, tu zombi, lei zomba” (1979). La passione nell’affrontare la materia da parte dell’autore è palpabile e anche la soddisfazione di ‘esibire’ la prefazione al suo volume scritta da una delle attrici più amate dell’epoca, sebbene non (sv)vestisse mai i panni della protagonista, Orchidea De Santis, dalle forme generose. Ma ricordiamo anche i vari Michele Massimo Tarantini, Pasquale Festa Campanile, Marino Girolami, Silvio Amadio, Mauro Ivaldi e Giuliano Carnimeo. Il contributo di Lupi alla conoscenza del genere è impeccabile, e soprattutto genuino e affidabile; credibile perché al giorno d’oggi facendo un giro su Internet (dove pullulano i siti dedicati alla Commedia Sexy) alla ricerca di approfondimenti di un certo livello ci si imbatte quasi sempre in gente (i giovani cresciuti a ‘pane e Mediaset’ nei Novanta di cui si parlava in precedenza), ‘critici’ (!!??) inventati alla buona, che la Commedia Sexy l’hanno metabolizzata di riflesso e che mostrano pure di avere grande difficoltà ad articolare un discorso grammaticalmente accettabile.

 

(Luigi Lozzi)                          © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Titolo: Storia della Commedia Sexy all’Italiana. Volume 1: Da Sergio Martino a Nello Rossati.

Autore: Gordiano Lupi
Editore: Edizioni SensoInverso (www.edizionisensoinverso.it)
ISBN: 9788867933006
Pagine: 228
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 15,00 €