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SORRY WE MISSED YOU di Ken Loach in Blu-Ray

 

 

 

 

A 84 anni Ken Loach porta avanti con integrità intellettuale e commovente dedizione aspetti di quella che potremmo chiamare con miserevole consapevolezza ‘commedia umana’. Il suo film più recente, “Sorry We Missed You” arriva in Home Video realizzato da Lucky Red, e distribuito da Koch Media, dopo essere stato presentato in concorso al Festival di Cannes nel maggio 2019.

 

 

 

 

Ken Loach ===Consulta la Filmografia===, due volte Palma d’oro a Cannes, con “Il vento che accarezza l’erba” nel 2006 e “Io, Daniel Blake” nel 2017, ci racconta ancora una volta la fragilità degli esseri umani dinanzi ai problemi quotidiani che affliggono la classe operaia, ci narra con ostinata perseveranza di quanto sia difficile sopravvivere ai tempi duri del precariato ai giorni nostri. Il suo interesse per le ingiustizie sociali, e per la classe operaia inglese in particolare, dopo la lunga militanza politica in un’ala del partito laburista inglese fin dagli anni Sessanta e successivamente nella sinistra radicale, è genuino. Con gli strumenti semplici ed essenziali a sua disposizione – la narrazione filmica, la macchina da presa, i suoi attori anonimi (perché non-professionisti; qui sono straordinari Kris Hitchen e Debbie Honeywood) in cui la massa riesce ad identificarsi, ad immedesimarsi – riesce sempre a coinvolgere lo spettatore. Loach, coadiuvato dal suo fidato sceneggiatore Paul Laverty, ci parla delle problematiche di sopravvivenza d’oggi delle classi meno abbienti, quelle prive di ‘garanzie’ sociali, di coloro che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che non riescono a pagare l’affitto, a dare dignità ai propri figli, di chi ha perso il lavoro e di chi non lo ha mai avuto, di chi viene costretto dalla società odierna a ‘reinventarsi’ un lavoro continuamente in quella che viene denominata ‘gig economy’; laddove la mancanza di lavoro rischia seriamente di disintegrare la famiglia. La grande abilità del regista inglese è quella di riuscire magistralmente a ritrarre i suoi personaggi (che popolano in modo anonimo questa società) con una scrittura che potrebbe apparire persino ‘minimalista’. Dopo il successo di “Io, Daniel Blake” Ken Loach torna dietro la macchina da presa per raccontare lo sfruttamento del lavoro nel Regno Unito. A Newcastle on Tyne Ricky, detto ‘il rosso’ per il colore dei suoi capelli, quarantenne robusto, ha perso la casa per l’impossibilità di pagare il mutuo; divide con la moglie Abbie la fatica del vivere. lei assiste a domicilio anziane signore trattandole tutte come se fossero sue madri, ed hanno due figli, l’11-enne Liza dai capelli rossi come il padre e l’adolescente Sebastian, che lo mette di continuo a dura prova con le sue provocazioni: è a capo di una gang di writers che ‘imbrattano’ i muri della città. Accade che il carpentiere Ricky, per tirarsi fuori da un lungo periodo di disoccupazione e ristretteze economiche, dopo aver perso la caparra per la casa per l’impossibilità di pagare il mutuo, decida di mettersi in proprio: accetta di comprare un furgone per consegnare pacchi a domicilio come lavoratore autonomo in franchising per una ditta senza essere effettivamente assunto («qui sei il capo di te stesso, fornisci servizi, non lavori per noi, lavori con noi. Non hai stipendio ma tariffe, non firmi il cartellino ma gestisci tu il tuo tempo. Sei libero», gli dicono in modo persuasivo); e con un furgone acquistato in proprio per darsi la prospettiva (sulla carta) di affrancarsi da qualsivoglia ‘padrone’ e guadagnare di più grazie al proprio fattivo impegno da gran lavoratore. Niente di tutto questo: il lavoro diventa snervante e sottopone Ricky a ritmi asfissianti, bisogna essere disponibili a qualsiasi ora, condizioni di consegna capestro con spese per compensare ritardi ed esigenze assicurative insostenibili, i diritti da lavoratore solo un pallido ricordo, controllati da una scatola nera installata sul furgone sempre accesa a registrare tutti i percorsi, pause (quasi) inesistenti. Li chiamano ‘zero hours contracts’, questi lavori da free lance; e sono una fregatura, ce ne siamo accorti tutti. Insomma una sintesi efficace del repertorio lavorativo in uso ai nostri tempi tratteggiata con sorprendente semplicità da Loach che pur si dimostra attento ai mille particolari, alle sfumature mostrate specialmente sul versante familiare; perfettamente capace di cogliere la psicologia dei personaggi. Il regista nato a Nuneaton, nella contea del Warwichshire, è da sempre mosso dall’idea che il cinema possa costruire storie verosimili che aiuti lo spettatore a provare l’effetto delle ingiustizie sui singoli individui. Egli denuncia il malaffare che subiscono i lavoratori precari dei giorni nostri con passione e indignazione, senza commiserazione né populismo. L’apparente semplicità del suo modo di trasferire la realtà nel cinema di finzione fa leva sulle sue doti di documentarista e richiede poi una particolare attenzione al lavoro con gli interpreti. “Sorry We Missed You” (il titolo si riferisce al messaggio che i corrieri lasciano in assenza dei clienti: «Spiacenti di non avervi trovato») è un film meraviglioso ed emozionante per quello che è capace di raccontare e al tempo stesso ‘terribile’ per le sue implicazioni: Loach, alla vetusta età cui è arrivato, ha sempre la forza e il coraggio di raccontare la vita faticosa di quelli che subiscono le imposizioni del potere. In questa occasione la gig-economy, quella economia digitale che si è fatta largo nel mondo del lavoro, è il bersaglio di Loach che la definisce il ‘nuovo orrore del capitalismo’ sul mercato dalla concorrenza selvaggia: ridurre i costi e ottimizzare i profitti. La costruzione drammaturgica intensa lascia spazio a momenti di sorprendente verità. Il cosceneggiatore abituale di Loach, Paul Laverty, si è documentato assiduamente per raccontare la classe dei nuovi precari legati all’e-commerce (sfruttati, non protetti, né tantomeno sindacalizzati e quindi senza potere di contrattazione) e a confermarlo verso la fine dei titoli di coda si leggono queste parole: “Grazie a tutti quei trasportatori che ci hanno fornito informazioni sul loro lavoro ma non hanno voluto che i loro nomi comparissero”; ovvero, queste persone, nel non voler comparire con i loro nomi, di fatto denunciano la condizione di precarietà in cui sono costretti a muoversi. Impeccabile e ‘crudo’ sotto il profilo tecnico (video e audio) “Sorry We Missed You” nei Contenuti Extra prevede il ‘Making Of’, lo speciale “Ken Loach incontra la Cineteca di Bologna” più il Trailer.

 

(Luigi Lozzi)                                               © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione della Lucky Red)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film 

Sorry We Missed You 
Gran Bretagna/Francia/Belgio, 2019, 100’
Regia: Ken Loach
Cast: Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster, Charlie Richmond.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p/AVC MPEG-4 24 fps

Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red/Koch Media