Musica

LUA YA di Yeahwon Shin

 

 

ARTISTA: YEAHWON SHIN
TITOLO: Lua Ya
ETICHETTA: ECM/Ducale
ANNO: 2013

Comincia a farsi sempre più interessante sulla scena ‘World & Etno Jazz’ la presenza di questa giovane cantante sud-coreana, Yeahwon Shin, di cui vengono apprezzate dalla critica le notevoli qualità vocali. C’è stato un primo album nel 2010 (intitolato semplicemente “Yeahwon”, per la ArtistShare) in cui la cantante – che ha scelto New York quale suo quartier generale – metteva le sue doti al servizio di un ambizioso progetto relativo alla perlustrazione del repertorio brasiliano, tra qualche brano noto e (soprattutto) altri meno conosciuti ma egualmente significativi. Ambizioso e non del tutto riuscito il tentativo (comunque ha ricevuto una ‘nomination’ ai Latin Grammy per il Miglior Album di Musica Popolare Brasiliana), nonostante l’indubbia qualità dell’interprete; infatti il registro timbrico della sua voce – che è sottile e poco ‘rotonda’ – non ha permesso a Yeahwon Shin di approcciare al meglio le colorite partiture brasiliane. Già al secondo appuntamento, questo “Lua Ya” di cui si è preso cura la ECM, le cose si fanno oltremodo serie: un pugno di brani e di ninne nanne affascinanti che la cantante ha voluto dedicare (e ci ha tenuto a sottolinearlo) alle madri e ai bambini di ogni dove, alla memoria stessa che ognuno di noi conserva della propria infanzia. Le tredici canzoni sono piccoli e delicati bozzetti colorati, e il minimalismo dell’accompagnamento strumentale lascia risaltare la limpida e luminosa purezza del canto. Canto che talvolta appare quasi sussurrato e in quei frangenti si fa più vivo il sostegno strumentale offerto dalla fisarmonica di Rob Curto e il piano di Aaron Parks che l’assecondano con grande efficacia. L’intesa con Parks, conosciuto un anno prima, è nata in maniera assolutamente spontanea, frutto di sintonia e simpatia che si sono istantaneamente stabilite tra i due all’epoca di una visita casuale della ragazza al Mechanics Hall, vicino Boston (dove poi è stato registrato questo album) mentre il pianista lavorava ad un altro progetto. Curto invece aveva già collaborato con la Shin in “Yeahwon”. In più la cantante vi aggiunge una eccellente componente d’improvvisazione che impreziosisce il tutto a beneficio dei puristi del jazz. La aspettiamo con curiosità ai prossimi appuntamenti discografici.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA