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IL SURREALISMO in Blu-Ray

 

 

 

 

 

Grazie a Koch Media trovano posto sul mercato dell’Home Video due film distribuiti da Nexo Digital e dedicati alla corrente artistica del Surrealismo. In un’unica, elegante confezione a due dischi ecco i documentari “Salvador Dalì – La ricerca dell’immortalità” e “Bosch – Il giardino dei sogni”.

 

 

 

Non si tratta più solo di un semplice esperimento perché la Grande Arte portata sul grande schermo ha ‘sfondato’ ben oltre le più rosee previsioni. Il progetto, denominato La Grande Arte al Cinema, è stato prodotto da Nexo Digital che dal 2014 si è fatto carico di portare al cinema, anche solo per pochi giorni, i capolavori della storia dell’arte raccontati in una serie di docufilm a tema. Inutile dire che è stato un successo assoluto; nei vari appuntamenti fissati, con la storia dell’arte dal Rinascimento ad oggi, il pubblico, composto da appassionati d’arte e curiosi che hanno deciso di trascorrere una serata all’insegna di un cinema diverso, ha mostrato di gradire oltremisura. E di conseguenza la realtà virtuale e l’elevarsi della qualità di riproduzione dei supporti video ha creato i presupposti perché una fetta del mercato dell’Home Entertainment venisse occupata dai documentari sull’arte. In questo contesto si è andato via via rafforzando un filone dedicato alle visite virtuali, ma assai ben curate, ai musei di tutto il mondo; si tratta di una sorta di globalizzazione al contrario che consente a tutti ma proprio tutti di ritrovarsi in luoghi importanti, dove si respira il profumo dell’arte, senza muoversi da casa. Tempo fa Koch Media, in collaborazione con Nexo, aveva inaugurato una preziosa collana che distribuiva in Home Video la ‘Grande Arte’ divulgata sotto l’etichetta “Exhibition On Screen” che spiegava bene come questi documentari avessero beneficiato di un passaggio in sala – dove hanno ottenuto un lusinghiero e ‘importante’ successo – (distribuiti nei cinema da Nexo Digital) prima di diventare l’oggetto di prodotti per l’intrattenimento culturale-alto casalingo. Dopo i film su Caravaggio, Cézanne, Van Gogh o Schiele, è la volta di un’altra ‘grande’ personalità che ha cambiato la prospettiva del vedere le cose: Salvador Dalí (Figueres, 1904-1989). Dopo il passaggio in sala del settembre 2018, lo scorso gennaio, per ricordare il grande pittore surrealista Salvador Dalí a 30 anni dalla sua scomparsa, Sky Arte ha riproposto sul suo canale tematico (in prima visione TV e in esclusiva) il film documentario “Salvador Dalí – La ricerca dell’immortalità”. Si tratta di un viaggio inedito e meraviglioso tra le fotografie e i filmati unici di famiglia che ritraggono il pittore durante la sua vita: da bambino a giovane irrequieto fino all’età adulta, rivivendo tutti i luoghi, gli affetti e le opere della sua vita. Ricordiamo come Salvador Dalí (all’anagrafe Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, 1º marchese di Dalí de Púbol) sia stato uno dei talenti più visionari, iconici, irruenti, affascinanti e imprevedibili del XX° secolo, e protagonista assoluto della rivoluzione surrealista, addirittura a partire dalla fine degli anni Venti, tra arte, cinema e letteratura, al fianco di Luis Bunuel e del gruppo di artisti conosciuti a Parigi. Secondo Alfred Hitchcock, per il quale Dalì ha realizzato la scena del sogno in “Io ti salverò”, era ‘Il miglior uomo in grado di rappresentare i sogni’. Nonostante il suo girovagare per il mondo, Dalì, personalità eclettica, trasgressiva e geniale, ha sempre fatto ritorno a Port Lligat, il villaggio di pescatori sulla costa catalana quasi al confine con la Francia dove la sua dimora circondata da uliveti, e costruita partendo da una piccola struttura, è stata oggi trasformata in casa-museo, in luogo di culto (e peregrinazione turistica) dove si danno appuntamento amici, artisti, giornalisti ed appassionati provenienti dai quattro angoli del mondo. Per il tramite del documentario “Salvador Dalí – La ricerca dell’immortalità”, il regista David Pujol (assieme a Montse Aguer Teixidor, Direttrice del Museo Dalí, e Jordi Artigas, Coordinatore delle Case Museo Dalí) ci guida in un percorso attraverso l’adolescenza dell’artista, a Figueres, la città natale in Catalogna, teatro dell’infanzia e della giovinezza del pittore, il rapporto duro e conflittuale col padre benestante e il mondo borghese, le prime sperimentazioni pittoriche, e poi Parigi con la scoperta del Surrealismo, la vita da bohémien e in particolare ci racconta di quell’estate del 1929, trascorsa insieme agli altri scapigliati colleghi, Paul Éluard e Luis Buñuel, con i quali renderà quanto mai saldo il legame culturale ed affettivo, e Gala, sua musa ispiratrice che diventerà sua moglie senza mai abbandonarlo, anzi facendogli da modella e da agente. E ancora la fuga dalla guerra civile spagnola prima e dal conflitto bellico mondiale successivamente, l’esilio negli Stati Uniti, il rientro nel Vecchio Continente, infine il testamento artistico, con gli ultimi straordinari anni di vita trascorsi nella ricerca di comprendere il senso del caos e di svelare il segreto dell’immortalità. Si tratta di un viaggio (in gran parte) inedito e meraviglioso tra le fotografie e antichi filmati di famiglia che ritraggono il pittore durante la sua vita: da bambino a giovane irrequieto fino all’età adulta, rivivendo tutti i luoghi, gli affetti e le opere della sua vita. È consentito allo spettatore di avvicinarsi ad un genio unico nella storia dell’arte, che ha precorso i tempi, diventando un simbolo per le generazioni successive. Gala era un’espatriata russa (il cui vero nome era Elena Ivanovna Diakonova), aveva dieci anni in più di Dalí; si sposarono nel 1934 con rito civile e nel 1958 con rito cattolico. Particolarmente colta e dotata di grande intuito, Gala fu una delle poche donne accettata dal gruppo dei surrealisti e, fin dai suoi primi incontri, riconobbe subito le potenzialità e l’incredibile genio del giovane Dalí. La sua morte, nel 1982, segnò profondamente Dalí che sopravvisse altri sette anni. Le sembianze di Gala compaiono in moltissime opere del pittore come la Madonna di Port Lligat e in Galarina, dipinto a lei esplicitamente dedicato con il quale Dalí voleva lasciare intendere che Gala era per lui ciò che la Fornarina era stata per Raffaello. Il film va anche all’origine delle perenni inquietudine ed eccentricità dell’artista, conseguenze di un forte shock psicologico causato involontariamente dai suoi genitori; infatti fin da piccolissimo Salvador fu portato a identificare se stesso con un omonimo fratello maggiore morto poco prima della sua nascita. Un fatto che lo indusse a cercare nella stravaganza un modo per distinguersi ed affermare se stesso. Il documentario racconta la nascita e la creazione delle opere architettoniche più rappresentative di Dalí: la sua casa-atelier di Port Lligat in una baia a pochi minuti da Cadaqués; il teatro-museo Dalí, costruito nella città natale Figuéres e suo maggiore testamento artistico; e il castello di Púbol, restaurato e donato a Gala come rifugio, durante il periodo di massima notorietà dell’artista. “Considero la televisione, il cinema, la stampa e il giornalismo come dei grandi mezzi moderni di abbruttimento e cretinizzazione della massa. Li adoro questi mezzi”, ebbe a dichiarare una volta. L’immortalità che ha sempre inseguito in vita (“Io non credo nella mia morte”, così sintetizzava la sua assoluta avversione all’idea del proprio trapasso) gli è stata garantita dal corpo delle sue opere che lo collocano tra i grandi maestri della pittura e delle arti figurative. In Italia al Box Office, nei pochissimi giorni di programmazione in sala, “Salvador Dalì – La ricerca dell’immortalità” ha incassato 267 mila euro.
Il secondo Blu-Ray contenuto nel cofanetto dedicato al Surrealismo da Koch Media (in accordo con Nexo Digital) è “Bosch – Il giardino dei sogni”, documentario di produzione spagnola diretto da José Luis López-Linares e dedicato al pittore olandese – tra i più visionari della storia dell’Arte – che anticipò di quattro secoli il Surrealismo di Dalì. Poiché Hieronymus Bosch moriva nell’agosto del 1516. Così è quanto mai opportuno a completamento del discorso avviato con il primo Blu-Ray su Salvador Dalì questo, presentato dal Museo del Prado, a 500 anni dalla scomparsa di Bosch, è un’indagine sulle visioni surreali del genio del Quattrocento e sul suo capolavoro: “Il Giardino delle Delizie Terrene”, uno dei trittici più famosi della Storia dell’arte. Un’opera conosciutissima che ha fatto parlare di sé artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati contemporanei; tutti hanno disquisito sui significati storici, sui simbolismi, sui suoi misteri celati, sulla sua complessità, sulla fusione in essa insita tra commedia e tragedia, della sua adeguata collocazione nell’era moderna. “Il Giardino delle Delizie Terrene” è un quadro capace allo stesso di suscitare piacere e costernazione allo sguardo di chi lo ammira da vicino, grazie a simbolismi in grado di scavare nella coscienza degli esseri umani tra il mostruoso e il macabro, tra il fantastico e il demoniaco. Ed è proprio Bosch l’artista che più di ogni altro riesce a fondere la cultura figurativa fantastica ed esotica del Medioevo e le nuove istanze del rinascimento fiammingo. Nato a s-Hertogenbosch, nelle terre dei duchi di Borgogna, Bosch proveniva da una famiglia originaria di Aquisgrana, città che sette secoli prima era stata sede della corte di Carlo Magno. L’opera venne commissionata a Bosch dai duchi di Nassau in quel di Bruxelles. Il documentario si avvale degli interventi di artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati sui significati personali, storici e artistici dell’opera: da Salman Rushdie a Orhan Pamuk, da Cees Nooteboom a Miquel Barceló a Ludovico Einaudi, oltre a personalità del mondo della cultura quali Pilar Silva (curatore della mostra “Bosch, l’esposizione cinque centenaria” al Museo Nazionale del Prado) e Xavier Salomon. In Italia al Box Office il film-evento “Bosch – Il Giardino dei Sogni” su uno dei dipinti più iconici al mondo, diretto da José Luís López Linares, ha incassato 230 mila euro.

 

(Luigi Lozzi)                                            © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione della Nexo Digital/Koch Media)

 

 

 

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film

IL SURREALISMO 

(Salvador Dalì – La ricerca dell’immortalità)
(Bosch – Il giardino dei sogni / El Bosco. El jardín de los sueños)
Spagna, 2018, 105’ / Spagna,Francia, 2016, 90’
Regia: David Pujol/ José Luis López-Linares

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.78:1 1920x1080p/AVC MPEG-4

Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Nexo/Koch Media