Musica

DESPERATE dei Barb Wire Dolls

 

 

 

 

ARTISTA: BARB WIRE DOLLS
TITOLO: Desperate
ETICHETTA: Motorhead Music/UDR/Audioglobe
ANNO: 2016

 

I Barb Wire Dolls sono entrati a far parte del progetto Motörhead Music, voluto qualche anno fa dal gruppo di Lemmy (e loro primo fan) in collaborazione con l’etichetta metal UDR e di uno staff qualificato, volto a sostenere le band emergenti di Rock & Heavy in fatto di studi di registrazione da condividere, di supporto produttivo alla realizzazione, marketing e distribuzione dei prodotti realizzati; insomma una vera e propria fucina di talenti dell’Hard Rock. E alla prova dei fatti la band formatasi a Creta nel 2010 e capitanata dalla carismatica front-leader Isis Queen è diventata in breve uno dei fiori all’occhiello della nascente etichetta. Il gruppo ha subito beneficiato di una serie di vantaggi che sarebbe stato difficilissimo ottenere senza la sponsorizzazione e la ‘protezione’ dei Motörhead; a Los Angeles hanno suonato immediatamente nel celebre Roxy Theatre di Hollywood e subito dopo hanno avuto la possibilità di avventurarsi in una lunga tournée che li ha portati tra Stati Uniti ed Europa in ben 22 paesi diversi. “DespeRate” è il loro attesissimo terzo album, dopo l’esordio avvenuto prima con un EP ed un disco con lo stesso titolo (“Fuck the Fussies!”) poi con “Slit”, ed è il primo inciso per la label dei Motörhead; è un lavoro distintivo e pieno di appeal per gli appassionati, si compone di dieci brani all’insegna di un punk della prim’ora, con influenze grunge & metal, e di una marcata e ‘pulita’ predominante di Guitar & Drivin’ Rock, ed è stato registrato negli studi Sonic Ranch e NRG con la supervisione produttiva di Jay Baumgardner, una garanzia di riuscita, e masterizzato da Howie Weinberg. E tutto questo ha concorso a decretare il loro grande successo del momento. Il gruppo è stato definito dal fratello di Joey Ramone, Mickey Leigh, come: “la band punk più esplosiva ed interessante che ho ascoltato negli ultimi decenni; sono certo che i Barb Wire Dolls lasceranno un segno importante sulla scena musicale dei giorni nostri e daranno nuova linfa vitale al rock & roll ‘that-never-dies’”. Oltre alla bionda Isis Queen, il cui vocalismo marca con decisione i destini dei Barb Wire Dolls con tono da contralto, e ricorda molto le performance di Debbie Harry e Joan Jett (si ascolti per esempio “Take Me Home”), il quintetto dei Barb Wire Dolls si compone di Pyn Doll (chitarra solista e principale compositrice dei brani), Krash Doll (batteria), Iriel Blaque (basso), Remmington (chitarra ritmica); con le loro strumentazioni i quattro aderiscono in modo perfetto alla feroce, incontenibile, adrenalitica forza nichilista della leader, che tiene la scena in maniera trasgressiva e provocatoria, ben consapevole di tenere in pugno il suo popolo di fan. A sostegno del canto sono soprattutto le trame della doppia chitarra ad indirizzare il sound del gruppo verso melodie accettabili (prendete la già citata “Take Me Home” o l’iniziale “Drown”). Tra le cose migliori c’è da annoverare certamente “Darby Crash” (è il nome del cantante dei Germs, morto nel 1980, a 22 anni, per overdose), condotta ad un convincente ritmo uptempo di punk-rock. L’album lascia spazio anche a ballate dalle eccellenti armonie, più lente e meditative, come “I Will Sail”, in cui si esprimono al meglio le enormi potenzialità vocali di Isis quando il suo canto diventa meno selvaggio e istintivo. “Surreal”, “Heart Attack” e la title-track ricordano i Nirvana. I testi – di per sé trascurabili – sembrano ispirarsi al punk rock americano della prim’ora, quello rivoluzionario della seconda metà dei Settanta. Da parte nostra crediamo che per una crescita artistica più consistente sarà decisivo il prossimo disco; per confermare quanto di buono si va dicendo dei Barb Wire Dolls oppure per rispedirli nel limbo artistico del ridimensionamento.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA