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ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS di Kenneth Branagh in Blu-Ray

 

 

 

 

Dopo aver a lungo omaggiato il teatro shakespeariano, di cui ha fatto parte e alla cui fonte egli si è abbeverato fin dalle sue origini d’interprete e di autore nell’intento di conquistare il trono che fu di Sir Laurence Olivier, Kenneth Branagh indirizza le sue attenzioni cinematografiche alla letteratura del suo paese, la Gran Bretagna, con la trasposizione sul grande schermo di uno dei romanzi più famosi della giallista di culto Agatha Christie,[…]

che vede protagonista l’immarcescibile ispettore Hercule Poirot. Di fatto provando a nobilitare quella che con troppa leggerezza è stata definita semplice letteratura popolare e al contempo inserire il suo film nel filone revivalistico postmoderno. In realtà Branagh aveva già tradotto per il Cinema un’altra opera fondamentale della letteratura inglese dell’Ottocento, il “Frankenstein” di Mary Shelley. Non proprio – direi – un’operazione di banale revival per il regista/attore che è riuscito a dare nuova linfa, e un impianto in linea con i tempi, ad una materia in qualche modo datata, visto che i Gialli al Cinema da tempo appaiono obsoleti e abbondantemente surclassati da thriller e action. C’è poi da dire che probabilmente al progetto complessivo, coerente ed artistico, è venuto a mancare un tassello importante come lo “Sherlock Holmes” di Arthur Conan Doyle che è stato sottratto alle sue mira in modo repentino da uno sfruttamento eccessivo (su schermo e TV). Questa indagine di Poirot, nel corpo della letteratura gialla della prolificissima Agatha Christie, spesso indicata come la ‘Regina del Mistero’, è tra le più celebri assieme a “Dieci piccoli indiani”, vero e proprio Cult, e “L’assassinio di Roger Akroyd”, quello dal finale a sorpresa. Il romanzo era stato pubblicato a puntate nell’estate del 1933 dal settimanale americano The Saturday Evening Post, e l’anno successivo venne raccolto in un libro in Inghilterra; in Italia arrivò nel 1935, edito da Mondadori. Nel 1975 Hercule Poirot fu al centro di un curioso accadimento; sebbene egli fosse un personaggio di fantasia il New York Times gli riservò un breve necrologio che iniziava così: «H.P., il detective belga di fama internazionale, è morto in Inghilterra, non si conosce la sua età…»; notizia che anticipava l’uscita di “Sipario”, ultimo romanzo della scrittrice che lo vedeva protagonista, e in assoluto l’ultimo, visto che la stessa Agatha sarebbe morta poco tempo dopo, nel 1976 all’età di ottantacinque anni. Trentatre in tutto i romanzi gialli scritti da Agatha Christie e dedicati all’ispettore belga dai baffi impomatati a partire da quel “Poirot a Styles Court” pubblicato nel 1920, cui si aggiungono altri 33 romanzi polizieschi (alcuni dei quali con l’arguta Miss Marple, detective ‘fai-da-te’ altro personaggio celebre) 14 racconti e la pièce teatrale “Trappola per topi”, spettacolo cult che esibisce il fiore all’occhiello d’essere quello in scena da più tempo nella storia del teatro. Romanzi che hanno venduto oltre due miliardi di copie (un miliardo in inglese, altrettanto nelle varie traduzioni), un numero superato solamente dalla Bibbia e dalle opere di William Shakespeare; dati che costituiscono la cartina tornasole del successo planetario della scrittrice. Nel 1974, due anni prima della scomparsa della Christie, “Assassinio sull’Orient Express” aveva già goduto di una trasposizione cinematografica grazie alla regia di Sidney Lumet (assai fedele al libro) e di un grande successo soprattutto in virtù del cast stellate chiamato a partecipare, composto da Albert Finney nei panni del detective, e poi da Sean Connery, Ingrid Bergman (Oscar come Miglior Interprete non Protagonista), Lauren Bacall, Jacqueline Bisset, Michael York, Jean-Pierre Cassel, Vanessa Redgrave, John Gielgud, Wendy Hiller, Anthony Perkins, Richard Widmark, Martin Balsam, Colin Blakely, Denis Quilley; di questi ben 11 gli attori nominati per un Oscar nel corso della loro carriera, e 6 di essi hanno ricevuto l’ambita statuetta). Kenneth Branagh, a quarantatre anni di distanza dal precedente film, con una buona dose di teatrale accentramento sulla sua persona (per cui gli altri interpreti fanno praticamente da spalla) e non immune da quelle pulsioni narcisistiche che sovente hanno caratterizzato la sua opera, ha deciso di rivitalizzare questo romanzo sul grande schermo con tocco raffinato e grande rispetto per l’autrice lasciandone identica l’ambientazione calata nel 1935. Per spiegare l’interesse verso la scrittrice, Branagh si è così espresso: «Ci si è finalmente accorti che la sua scrittura è molto più densa, complessa e profonda di quanto si potesse pensa ad un primo approccio; questo perché affronta l’omicidio, lavora su emozioni umane basilari ed ataviche. Mostra che c’è qualcosa di selvaggio e crudo sotto la patina della civilizzazione. Agatha Christie è una donna che ad onta dei tempi ha girato numerose volte il mondo, ha preso parte a scavi archeologici, c’è in lei una grande autenticità che la gente ha saputo apprezzare fin dall’inizio. Ha scritto lettere incredibili e ha occhio particolarmente acuto per catturare le personalità attraverso minuziosi dettagli sui personaggi; la sua capacità di osservare le persone nella loro complessità le deriva dalla sua esperienza di vita vissuta». Il vero nome per esteso della Christie – nata a Torquay il 15 settembre 1890 e morta a Wallingford il 12 gennaio 1976 – è Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan e in realtà aveva mantenuto il cognome del primo marito, Archibald Christie, dal quale divorzio alla metà degli anni ’20. Ad onor di cronaca va segnalato che tra il film di Lumet e questo di Branagh ci sono state altre due riduzioni (entrambe televisive) di “Assassinio sull’Orient Express”, un film TV del 2001 diretto da Carl Schenkel (con Alfred Molina, Leslie Caron e Meredith Baxter) ed un’altro del 2010, quale episodio della Serie TVPoirot” diretto da Philip Martin (con David Suchet e Hugh Bonneville). Dell’investigatore belga creato dalla penna di Agatha Christie, Kenneth Branagh ===Consulta la Filmografia=== – che pure è passato attraverso qualche esperienza di regia in blockbuster per il grande pubblico come “Thor” della Marvel (comunque grondante di riferimenti a Shakespeare), “Jack Ryan” e la “Cenerentola” della Disney riletta in chiave live action – ci ha reso una figura sempre elegante (i baffi sono grigi, arzigogolati e vistosi, e non neri impomatati, il look curato e l’accento come sempre marcato) ma ben più intrigante (come quando manifesta la sua ossessione per le cravatte allacciate irregolarmente) e simpatico, che legge Dickens e adattandolo allo spirito dei nostri tempi; comunque all’altezza delle caratterizzazioni offerte in passato da Peter Ustinov (“Assassinio sul Nilo”, 1978, “Assassinio sotto il sole”, 1982), e il già citato Albert Finney. Ricordare la trama – ma senza dare alcuna indicazione sull’appassionate epilogo – risulterà forse superfluo per i tanti che conoscono romanzo e film precedente; ne daremo giusto poche sommarie indicazioni: sull’Orient Express, il mitico ed elegante treno (partito da Istanbul e diretto a Calais) che attraversa l’Europa in pieno inverno, viaggia il celebre investigatore Hercule Poirot quando accade che un ricco uomo d’affari viene assassinato nella sua cabina in modo orrendo. È chiaro che quando c’è Poirot c’è anche un mistero da risolvere; il belga deve mettere in moto tutta la sua arguzia (che il personaggio definiva come il mettere in campo le sue straordinarie cellule grigie) per risolvere il caso e scoprire chi sia il colpevole tra i dodici sospettati, tutti i passeggeri del vagone letto nel treno fermo perché bloccato tra le nevi delle Alpi, in un crescendo di tensione psicologica e di perfetto meccanismo deduttivo… Pure il nuovo “Assassinio sull’Orient Express” (scritto da Michael Green e prodotto da Ridley Scott) vanta un grande cast che si compone tra gli altri, oltre che dal regista/protagonista, di Johnny Depp (il viscido e ambiguo commerciante d’arte Mr.Ratchett), Judi Dench ===Consulta la Filmografia=== (la principessa russa Dragomiroff), Penélope Cruz (la missionaria spagnola, personaggio che nel film di Lumet era svedese ed era interpretato da Ingrid Bergman), Michelle Pfeiffer (la logorroica vedova americana nell’altro film interpretato dalla Bacall), Willem Dafoe (l’indecifrabile professore austriaco), Daisy Ridley (l’istitutrice), il ballerino Sergei Polunin, Lucy Bointon, Josh Gad e Derek Jacobi (il segretario e maggiordomo dell’uomo d’affari), veterano del teatro e del cinema inglese. In un contesto di situazioni chiaramente definibile ‘teatrali’, Branagh ha però sviluppato una serie di virtuosismi ed artifici che hanno alzato di molto la gradevolezza estetica del film; come piani sequenza, movimenti di macchina ricercati, accattivanti trovate visive, immagini cariche di contrasto e colori accesi, l’art-decò delle scenografie. Manca forse il senso di accentuata claustrofobia presente soprattutto nel precedente film. L’imponente locomotiva da 220 quintali poi, composta da quattro vagoni, è stata ricostruita negli studi di Longcross, nel Surrey, e questa appare ancora più mastodontica e spettacolare grazie alle riprese in 65mm effettuate da Branagh con una macchina Panavision. Insomma, alla prova dei fatti, ci troviamo dinanzi ad un intrattenimento di alto profilo in un contesto diciamo ‘classico’. I risultati al Box-Office internazionale sono stati ottimi; il film ha incassato oltre 350 milioni di $ worldwide: quasi 103 negli Usa il resto in giro per il globo, a fronte di un budget investito di 55 milioni di dollari, cosicché la 20th Century Fox ha già deciso di adattare un altro classico della Christie dedicato a Poirot, “Assassinio sul Nilo”, ancora una volta con Kenneth Branagh regista e protagonista assoluto.

Dal punto di vista tecnico “Assassinio sull’Orient Express”, già per il solo fatto d’essere stato girato in 65mm (finalizzato in 4K DI), è davvero impeccabile e foriero di una visione affascinante, oltremodo confortevole se non addirittura sbalorditiva; ed il trasferimento in Alta Definizione del tutto ottimale. Il formato video in alta risoluzione ha aspect ratio 2.39:1, le immagini offrono un magnifico colpo d’occhio, dispongono di una definizione e di un livello di dettaglio di valore assoluto, pure nelle scene con scarsa illuminazione. La palette cromatica è assai variegata con tonalità tendenti (a seconda delle situazioni) al giallo ocra, al blu notte e al marrone caldo degli interni ‘vintage’; grazie anche all’eccellente lavoro del direttore della fotografia Haris Zambarloukos in gran sintonia con le richieste del regista. La traccia audio nell’originale inglese viene proposta in un magnifico e spettacolare DTS-HD Master Audio 7.1 assai curato ed efficace, mentre quella nella nostra lingua poggia su uno scontato DTS 5.1, in grado comunque di garantire un impatto sonoro sufficientemente coinvolgente seppur non all’altezza di quello travolgente d’origine. L’edizione in Blu-ray di “Assassinio sull’Orient Express” propone quasi due ore di Contenuti Speciali che comprendono innanzitutto il commento audio di Kenneth Branagh e dello sceneggiatore Michael Green, poi sei interessanti featurette: “Agatha Christie: intimo ritratto” (19 minuti), dedicata alla scrittrice, “A proposito di Hercule Poirot” (10 minuti), che si incentra sulle scelte operate dal regista nel tentativo di offrire una versione del romanzo il più possibile distante dalle precedenti versioni, “All’apparenza insospettabili”,diviso in tre parti (18 minuti complessivi) dedicate ai personaggi e al cast del film, “L’arte del film” (16’30”), un ‘Dietro le Quinte’ del set; “In vettura: girare Assassinio sull’Orient Express” (16’30”), dedicata alle magistrali riprese in 65mm, infine “La musica” (7’30”), che si occupa del lavoro del fidato compositore di tanti opere di Branagh, Patrick Doyle. Troviamo pure circa 20 minuti di scene eliminate (tra cui una sequenza d’apertura alternativa), con commento opzionale del regista e dello sceneggiatore, il trailer ufficiale e una galleria fotografica.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 


(immagini per cortese concessione della 20th Century Fox Home Entertainment)

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film

ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS
(Murder On the Orient Express)
Usa, 2017, 113’
Regia: Kenneth Branagh
Cast: Kenneth Branagh, Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Josh Gad, Leslie Odom Jr., Michelle Pfeiffer, Daisy Ridley, Michael Peña, Lucy Boynton, Derek Jacobi, Tom Bateman, Marwan Kenzari.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 2.39:1 1920x1080p/ MVC MPEG-4
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 7.1
          Italiano DTS Dolby Digital 5.1
Distributore: 20th Century Fox Home Entertainment