L'angolo del Kult!

BLUES BROTHERS – 35° ANNIVERSARIO di John Landis in Blu-Ray

 

 

 

 

 

Blues Brothers” è uno dei cult cinematografici (e musicali) più solidi nell’immaginario collettivo per la cultura giovanilistica degli anni Ottanta, uno dei film più amati dal pubblico in ogni parte del globo.

Per festeggiare il 35° Anniversario è stata approntata una nuova Edizione che rispetto alle uscite (numerose) registrate negli ultimi anni, anche in Alta Definizione, non aggiunge assolutamente nulla (nemmeno in termini di Contenuti Extra) se non una veste grafica diversa della copertina; per cui si astenga dal prenderlo in considerazione chi del film si è già ‘approvvigionato’ in precedenza mentre invece non deve assolutamente lasciarselo sfuggire chi non conosce (o conosce poco, per sentito dire o perché è ancora giovane) le mirabolanti avventure musicali di Dan Aykroyd e John Belushi, in missione speciale per conto di Dio. Con l’occasione ricordiamo pure il film che ha preceduto “Blues Brothers”, “Animal House”, con Belushi protagonista, e il sequel “Blues Brothers: Il Mito continua”, tutti e tre firmati da John Landis, e le colonne sonore di entrambi i “Blues Brothers”. John, come sapete, non c’è più da trentatre anni, ed aveva trentatre anni quando in quel 5 marzo 1982 venne rinvenuto cadavere a Hollywood, dopo un’intossicazione dovuta a una miscela di cocaina ed eroina: un’overdose, stroncandolo prematuramente, ci ha privato della compagnia di un ‘animale’ cinematografico di rara efficacia eversiva. Lui e il fratello adottivo Dan Aykroyd (Jake ed Elwod nella finzione cinematografica) hanno costituto – ahi noi per breve tempo – una delle coppie più affiatate dell’intrattenimento; prima quello  televisivo americano di fine anni Settanta – sono stati scoperti nella grande fucina di talenti rappresentata dal “Saturday Night Live“, programma in cui si sono messi in luce sia come comici che come musicisti blues e artefici di un album che aveva ridato lustro ad un genere in declino – e poi quello cinematografico di tutto il mondo agli inizi degli Ottanta, con pochi (ma straordinari!) film come “Animal House“, “1941“, “I vicini di casa” e appunto “Blues Brothers“. “Animal House” è stata la più irriverente delle commedie demenziale, l’autentico capostipite di un genere che dagli anni Ottanta in poi ha tenuto banco nei gusti degli adolescenti ed ha prodotto una lunga sequela di cloni e dettato nuove regole del modo di far ridere. Il merito del successo del film non è solo del suo interprete-feticcio, l’indimenticabile Bluto/Belushi; molta parte hanno avuto la sceneggiatura caustica e l’indubbio gusto cinefilo del suo regista, John Landis, all’epoca da poco assurto agli onori delle cronache cinematografiche e solo 28-enne in quel 1978, abile nel cogliere la vena trasgressiva e la spensieratezza tipiche dell’adolescenza. E poi una colonna sonora aderente ai tempi (il rigore filologico ha condotto il regista a recuperare tutti brani in voga nel novembre 1962 in cui è ambientata la vicenda) a simboleggiare il cambio di un’epoca. Purtroppo di quelle scelte musicali non v’è traccia nelle odierne versioni messe in commercio in anni recenti per ragioni legate a diritti discografici decaduti. “Blues Brothers” rappresenta il film della grande consacrazione per Belushi-Aykroyd. Ma prima del film, mirabilmente ispirati dalle loro passioni musicali, avevano già costituito una band con il nome che poi sarebbe diventato marchio indelebile del loro passaggio, ed autentico trampolino di lancio per un’avventura nel mondo della celluloide. Nei panni dei fratelli Blues (abito nero da becchino, con corollario di occhiali e borsalino rigorosamente in tinta) hanno reso omaggio al genere musicale per il quale stravedevano, raccogliendo un consenso planetario di proporzioni così vaste da trasformare il film ed essi stessi in oggetti di culto. Un film epocale (per certi versi sotto forma di musical, visto il gran numero di brani Soul e Rhythm & Blues presenti) che ha tratto la propria vitalità dalla felice combinazione di musica Soul, situazioni al limite del grottesco e una trascinante coppia di interpreti come quella formata da Belushi & Aykroyd. Belushi poi limita la sua debordante fisicità mettendosi completamente al servizio della storia narrata e scatenarsi solo sul palco in occasione dei numeri musicali. Il regista John Landis, coadiuvato dalla coppia di comici-cantanti anche in fase di sceneggiatura, mise in piedi un progetto importante ingaggiando una serie di grandi artisti della musica soul un po’ in declino come Aretha Franklin, James Brown, Ray Charles, Cab Calloway, più il bluesman John Lee Hooker (in un piccolo cameo). I fratelli Jake ed Elwood Blues si mettono in azione per salvare l’orfanotrofio dove sono cresciuti e che sta per chiudere; c’è necessità di trovare al più presto 5000 dollari per pagare le tasse. Decidono così di rimettere in piedi la vecchia band di musicisti per cercare qualche ingaggio. Nella parte iniziale i fratelli Blues si impegnano a convincere gli antichi membri del gruppo, che ora anno cambiato vita e messo la testa a posto, a riprendere la vecchia vita ‘on the road’. Una volta riusciti nella loro impresa Jake ed Elwood devono fronteggiare gli ostacoli che si presentano sul loro cammino: la polizia dell’Illinois, un’amante delusa, i nazisti, band rivali… La colonna sonora include classici del Soul e del Rythm & Blues cantato dagli interpreti originari (Brown, Franklin, Charles) o coverizzati dalla band dei Blues Brothers; ogni brano ha una sua perfetta collocazione nel procedere del racconto e tutto funziona alla perfezione in un amalgama riuscitissimo di musica, regia memorabile, script in evidenza, comicità demenziale e grandi partecipazioni. Una curiosità: un giovane Steven Spielberg compare brevemente nei panni dell’l’impiegato del comune che si vede alla fine del film. A sostituire successivamente il compianto Belushi, nel sequel del 1998, c’è stato il suo alter-ego ideale, il corpulento John Goodman, la cui passione per la musica ha assicurato una buona continuità con il modello originale; non certo però nei termini della presenza scenica e dell’impatto con le platee avuti dall’originale. Con “Blues Brothers: Il mito continua” il gruppo raddoppiava; accanto ai protagonisti comparivano, per accreditare una versione ‘politically correct‘ del film, il nero Joe Morton e l’adolescente J. Evan Bonifatt, con in più il collaudato contorno di star della musica. Prerogativa essenziale richiesta ai partecipanti del sequel è stata quella di adorare il Blues sopra ogni cosa. E su questa base non è stato complicato arruolare esponenti della musica nera come Aretha Franklin, James Brown, Taj Mahal, Eddie Floyd, B.B. King, Eric Clapton, Jonny Lang, Erikah Badu, Wilson Pickett solo per citarne alcuni. Alla fin fine il film ha alquanto deluso sul fronte narrativo, ripetendo alcuni stereotipi del primo film, ma la folgorante esperienza musicale ha soddisfatto le aspettative dei fan incalliti. I tre cult movie, opere influenti e seminali (soprattutto i primi due) non solo per la loro epoca ma di ogni tempo, sono disponibili nel catalogo Universal sia in formato DVD che Blu-Ray. I trasferimenti sono puliti nelle immagini ed eccellenti nei dettagli nonostante un leggero, quasi impercettibile, velo di grana. “Blues Brothers” in blu-ray propone la versione standard del film e non la “Director’s Cut” con 15’ in più uscita (per il momento) solo in DVD. Soddisfacente la separazione dei canali, soprattutto durante i numeri musicali, ma nulla di veramente superlativo. Purtroppo non si è riusciti nel complesso a fare miracoli ma le edizioni ora disponibili, per la loro maggiore qualità, meritano di sostituire eventuali copie in DVD in vostro possesso. Extra per “Animal House”: “Making Of” (45’) e “Dove sono adesso gli ex allievi del Club Delta?” più un gioco interattivo; per “The Blues Brothers”: “Making Of” (56’), “La trasposizione della musica” (15’), “In ricordo di John” (10’); nessuno per “Blues Brothers: Il Mito continua”.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)

 

 

 

Autore: Artisti Vari 

Titolo: BLUES BROTHERS 2000

Casa Discografica: Universal

Diciotto anni dopo il primo “Blues BrothersElwood Blues esce di galera e vuole riunire la band in onore del fratello che nel frattempo è morto. I Blues Brothers si fanno in quattro (oltre ad Dan Aykroyd ci sono il piccolo J. Evan Bonifant, John Goodman e Joe Morton) e i numeri musicali raddoppiano. Operazione nostalgica benché orfana del suo naturale elemento catalizzatore: John Belushi. Ma tant’é! Ora va detto che, se sotto il profilo meramente cinematografico non c’é da attendersi molto – Landis ha perso la mano felice di quegli anni -, dal punto di vista musicale le cose sono state fatte in maniera eccellente; per alcuni versi anche in modo migliore del primo episodio. E questo semplicemente ricalcando il modello originale ma con l’addizionale del maggiore spazio disponibile su CD (rispetto al supporto del Long Playing su cui venne per la prima volta pubblicata la colonna sonora del primo “Blues Brothers”), dei migliori risultati nella resa digitale, un più ampio coinvolgimento di artisti dalla pelle o dall’anima ‘black’ e, perché no, una meglio pianificata convinzione di centrare l’obbiettivo. Per capire il senso di quanto vado dicendo bisogna ricordare come fosse caduto in disgrazia il Rhythm & Blues negli anni Settanta surclassato dalla ‘Disco’ e quale enorme contributo abbia dato il primo film alla sua rinascita. I momenti dove la somiglianza a “Blues Brothers” sfiorano l’imbarazzo (ma senza deludere) sono l’Aretha Franklin che duetta con i Blues Brothers in “Respect” (là c’era “Think“) – a proposito, la sua voce, non ha perso il suo fascino a 30 anni di distanza dalla prima versione del brano di Otis Redding -, il tema da un telefilm di successo (“Perry Mason“), un tipico brano country (“Riders In The Sky“) che assolve le stesse funzioni di “Rawhide” nel precedente: riaffermare la idiosincratica incompatibilità tra i due generi. Sotto le mentite spoglia di Louisiana Gator Boys si cela un’infinità di musicisti tra i quali, indichiamo B.B. King, Eric Clapton, Dr. John, Jimmie Vaughan, Gary U.S. Bond, Clarence Clemons, Bo Diddley, Steve Winwood; ci sono pure Erykah Badu e ovviamente James Brown. Godeteveli alla visione del film.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

THE BLUES BROTHERS – EDIZIONE 35° ANNIVERSARIO
/The Blues Brothers)

Usa, 1980 133’
Regia: John Landis
Cast: Dan Aykroyd, John Belushi, Kathleen Freeman, James Brown, Henry Gibson, Carrie Fisher, Cab Calloway, Ray Charles, John Candy, Aretha Franklin.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1.85:1 1920x1080p (AVC MPEG-4)
Audio: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo DTS 5.1; Polacco DTS-HD 2.0; Russo Dolby Digital 5.1
Distributore: Universal Pictures Italia

 

 

SCHEDE dei Film:

ANIMAL HOUSE
(Nation Lampoon’s Animal House)

Usa, 1978 108’
Regia: John Landis
Cast: John Belushi, Tim Matheson, John Vernon, Verna Bloom, Thomas Hulce, Karen Allen, Peter Reiter, Kevin Bacon, Cesare Danova e Donald Sutherland.
Aspect Ratio: 1.85:1 1920x1080p (AVC MPEG-4)
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
             Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo DTS Surround 5.1
Distribuzione: Universal Pictures

 

BLUES BROTHERS: IL MITO CONTINUA
(The Blues Brothers 2000)
Usa, 1998 123’
Regia: John Landis
Cast: Dan Aykroyd, John Goodman, J. Evan Bonifant, Nia Peeples, Joe Morton, Frank Oz.
Aspect Ratio: 1.85:1 1920x1080p (AVC MPEG-4)
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
             Italiano, Francese, Tedesco DTS Surround 5.1
Distribuzione: Universal Pictures

 

TRACKLIST:

BLUES BROTHERS – Artisti Vari 

1. She Caught The Katy – Jake
2. Peter Gunn Theme – strumentale (di Henry Mancini)
3. Gimme Some Lovin’ – Jake
4. Shake a Tail Feather – Ray Charles/Jake & Elwood
5. Everybody Needs Somebody to Love – Jake & Elwood
6. The Old Landmark – James Brown e Chaka Khan
7. Think – Aretha Franklin
8. Theme From Rawhide – Jake & Elwood
9. Minnie the Moocher – Cab Calloway
10. Sweet Home Chicago – Jake & Elwood
11. Jailhouse Rock – Jake

 

Le altre canzoni che si ascoltano nel film ma non sono presenti sul disco della colonna sonora:
– Let the Good Times Roll – Louis Jordan
– Soothe Me – Sam and Dave
– Hold on, I’m Comin’ – Sam and Dave
– Can’t Turn You Loose – Otis Redding
– Boogie Chillen – John Lee Hooker
– Boom Boom – John Lee Hooker
– Quando quando quando – Tony Renis
– Stand by Your Man – Jake & Elwood
– Anema e core – Ezio Pinza
– Hit the Road Jack – Ray Charles
– I’m Walkin’ – Fats Domino
– Garota de Ipanema – Antonio Carlos Jobim, Vinicius de Moraes

 

BLUES BROTHERS 2000 – Artisti Vari
1. Born In Chicago – The Paul Butterfield Blues Band
2. The Blues Don’t Bother Me – Matt Murphy
3. Harmonica Musings – John Popper
4. Cheaper To Keep Her – Dan Aykroyd/Lonnie Brooks/Junior Wells/The Blues Brothers Band
5. Perry Mason Theme – The Blues Brothers Band
6. Looking For A Fox – John Goodman/Dan Aykroyd/The Blues Brothers Band
7. Can’t Turn You Lose – The Blues Brothers Band
8. R-E-S-P-E-C-T – Aretha Frankin/The Blues Brothers Band
9. 634-5789 – Eddie Floyd/Wilson Pickett/Jonny Lang/The Blues Brothers Band
10. Maybe I’m Wrong – Blues Traveler
11. Riders In The Sky (A Cowboy Legend) – Dan Aykroyd/John Goodmand/The Blues Brothers Band
12. John The Revelator – Taj Mahal/Sam Moore/Joe/ Morton/Sharon Riley/The Faith Chorale
13. Let There Be Drums – The Carl LaFong Trio
14. Season Of The Witch – Dr. John/The Brothers Band
15. Funk Nassau – Joe Morton/Dan Aykroyd/John Goodman/Paul Shaffer/Erykah Badu/The Blues Brothers Band
16. How Blue Can You Get – The Lousiiana Gator Boys
17. Turn On Your Love Light – Joe Morton/Dan Aykroyd/John Goodman/J. Evan Bonifant/The Blues Brothers Band
18. New Orleans – The Louisiana Gator Boys/The Blues Brothers Band