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BROOD – LA COVATA MALEFICA di David Cronenberg in Blu-Ray

 

 

 

 

 

È stato grazie ad una Start-Up lanciata da CG Entertainment in collaborazione con Raro Video che uno dei film seminali di David Cronenberg,Brood – La covata malefica” del 1979, si è reso disponibile sul mercato dell’Home Video in una più che ‘confortevole’ edizione in Blu-Ray.

 

 

 

 

 

 

Nella filmografia di David Cronenberg ===Consulta la Filmografia===Brood – La covata malefica” è il sesto in ordine di realizzazione; nel 1979 il regista canadese cominciava a mettersi in luce nei festival internazionali (in precedenza c’erano stati gli interessanti “Il demone sotto la pelle” nel ’75 e “Rabid – Sete di sangue” nel ‘77) presso i cultori di certo cinema horror e, più in generale, non convenzionale, e solo qualche anno dopo, diciamo a partire da “La Zona Morta” del 1983, tratto da un romanzo di Stephen King, la sua popolarità ha iniziato ad espandersi presso un pubblico più ampio per trasformarsi in successo clamoroso con “La Mosca” del 1986. Il regista di origine canadese si è così imposto come uno dei registi horror più grandi degli ultimi decenni (e pioniere del sottogenere ‘Body Horror’), riconosciuto come artefice ed innovatore, capace di dare una sua originale visione al genere. Tema fondamentale della quasi totalità dei film di David Cronenberg, e più marcatamente agli inizi di carriera, è l’ossessione per la ‘mutazione del corpo’, il suo Cinema ha fin da subito iniziato ad esplorare la ‘bellezza interiore’ ed è stato portatore di un messaggio cinematografico assolutamente visionario. I suoi film più celebrati occupano lo spazio temporale di circa quarant’anni: da “Il demone sotto la pelle” del 1975 all’ultimo diretto “Maps to the Stars”, nel 2014, passando per opere quali “Scanners”, “Videodrome”, “La zona morta”, “La mosca”, “Inseparabili”, “Crash”, “A History of Violence” o “A Dangerous Method”, per citare solo i più significativi. La trasformazione sembra in effetti il denominatore comune di tutto il cinema cronenberghiano, e Cronenberg è stato il primo regista contemporaneo che abbia trattato il complesso rapporto tra l’esteriorità del corpo e l’interiorità dell’individuo. Ogni film del regista canadese è diventato un ‘cult’ per coloro che ne hanno seguito il percorso artistico fin dai primi lavori e per chi ha imparato ad apprezzarlo ‘strada facendo’. Tutto questo però impone allo spettatore di fare i conti con un linguaggio cinematografico complesso, non sempre facile o di immediata assimilazione; superato un primo livello di elevato e raffinato intrattenimento filmico, si richiede di immergersi (una lettura metalinguistica) fino in fondo nelle ossessioni che i suoi lavori mettono in scena. I temi della malattia, dell’infezione che contamina, della sessualità e della scienza si intrecciano nelle sue opere, Cronenberg scruta e indaga nelle mutazioni genetiche che abitano all’interno dell’essere umano, si interessa all’ossessione per i risvolti oscuri della psiche umana, guarda alla medicina messa a servizio della follia di un singolo individuo, le malformazioni fisiche diventano un fattore estraniante dalla società. Attraverso le scelte estetiche dell’autore, e la sua affascinante poetica, si approda ad una diversa percezione della realtà e differenti piani di realtà si fondono senza soluzione di continuità. Le visioni cronenberghiane richiedono apertura e disponibilità mentali, bisogna avere la capacità di ‘leggere’ tra le pieghe delle immagini i ‘luoghi’ della mente in bilico tra il comprensibile e l’incomprensibile, e bisogna anche essere duttili e disposti a mettere in discussione tutti gli archetipi del cinema, altrimenti l’approccio con il cinema di Cronenberg può trasformarsi in pratica imbarazzante. Così accade pure che, quel progressivo sconfinamento della realtà nell’incubo, molto spesso venga utilizzata la definizione ‘Horror’ in relazione alla maggior parte dei suoi film, ma l’etichetta in sé è davvero riduttiva del peso specifico del corpo filmico del regista. I personaggi dei suoi film affrontano difficoltà e dolori e, in funzione di questi, modificano progressivamente il loro comportamento e la loro morale. Cronenberg ci racconta dell’uomo come di colui che è sempre macchiato da un peccato originale, che prima o poi deve fuoriuscire, nella forma più materiale e di impatto possibile. «L’arte é sovversiva perché fa appello all’inconscio. Non sono un freudiano, ma credo nell’equazione ‘civiltà uguale repressione’. L’arte è a favore di tutto ciò che viene represso. Quindi è contro la civiltà, contro la società con le sue norme stabilite. Più un film è collegato con l’inconscio, più è sovversivo. Come lo sono i sogni», dichiarava anni addietro il regista in un’intervista, ed in un’altra occasione aggiungeva: «Credo alla mutazione del genere umano e alle continue trasformazioni e ricerche, soprattutto a quelle più ardite del cinema. Nel miei film il corpo è sempre al centro. Gli giro intorno come fa un pianeta col Sole. Non me ne allontano mai». Sinossi: Frank Carveth, padre di Candice, affida la figlioletta alle cure della nonna materna, Juliana, quando il lavoro lo tiene lontano da casa. Nola Carveth, infatti, sua moglie in seconde nozze, soffre di gravi problemi psichiatrici ed è in cura nella clinica, centro di ricerche Somafree, del dottor Hal Raglan, sostenitore di una originale ed eccentrica tecnica terapeutica dal nome ‘psicoplasmia’. Nola mantiene un rapporto ambivalente di amore/odio nei confronti delle sue figure affettive di riferimento: i genitori, il marito Frank e la figlioletta Candice. Iniziano ad accadere strani ed efferati omicidi, il primo dei quali sotto gli occhi della piccola Candice, che vede sua nonna massacrata a morte, senza riuscire a spiegare cosa sia accaduto. Frank, convinto che il dottor Raglan sia solo un ciarlatano, è determinato a bloccare le attività di Somafree, e con l’aiuto dell’ispettore Mrazek e di uno stravagante signore, Jan Hartong, cerca di fare chiarezza… “Brood – La covata malefica” (1979) ha toni da insolito e raccapricciante Horror (quando trasforma individui apparentemente fragili in orribili carnefici), è una delle prove più riconducibili al genere horror più classico per Cronenberg anche se rimane piuttosto sconosciuta nel corpo della sua filmografia. Già la stessa parola ‘Psicoplasmia’ contiene in sé l’intreccio/scontro di due dimensioni, entrambe attinenti all’essere umano: quella immateriale della psiche e l’altra, con questa in conflitto, della materialità del corpo. A guardarlo oggi – ed a paragonarlo con altri film del genere dell’epoca della sua uscita, il 1979 – si avverte perfettamente come il regista fosse avanti rispetto alla concezione classica di horror. Si tratta di un’opera nella quale ancora non emergono con veemenza gli elementi distintivi della poetica cinematografica del regista canadese. Sono ben chiari comunque le ossessioni per gli anfratti più profondi della mente, per la malformazione fisica che estranea l’individuo dalla società, certe atmosfere d’ambientazione ospedaliera. Al centro della vicenda narrata c’è ancora una volta un dottore senza scrupoli che porta una donna alla follia e pure ad una mutazione genetica. Come detto, piuttosto trascurato nella filmografia di Cronenberg va assolutamente recuperato e valorizzato. Come anticipato precedentemente, con “Brood” siamo ancora ben distanti dal Cronenberg che abbiamo imparato a conoscere nei decenni, da quello di “Videodrome” o de “La Mosca” (film che appunto lo ha fatto conoscere alla moltitudine degli spettatori cinematografici) in poi. Qui siamo dinanzi ad un regista giovane, ma già dotato di idee ben definite, e il film in questione ne è la dimostrazione. L’immaginario cinematografico di Cronenberg restituisce il perturbante in maniera personale ma quanto mai efficace e significativa; fra l’umano e il non umano quali palese manifestazione scenica della forza dell’inconscio. Come in altri film del regista l’orizzonte narrativo è quello di un contesto borghese in cui si aprono piccole crepe di irrazionale. David Cronenberg: «La maggior parte degli artisti sono attratti da ciò che è tabù. Un artista serio non può accettare i tabù, qualcosa che non puoi guardare, pensare, toccare». Dopo “Rabid sete di sangue” (1977), in cui delineava compiutamente la sua visione viscerale dell’Horror, Cronenberg approfondiva le tematiche a lui care con “Brood – La covata malefica”, storia di una complessa triade relazionale padre-madre-figlio, rimettendo mano a spunti quali la scienza portata all’estremo, gli errori degli esseri umani, il ‘Male’ che ha origine dall’interno, che cresce silenzioso, si evolve e matura nel tempo, per poi fuoriuscire all’esterno del ‘corpo’ per manifestarsi in tutta la sua orribile ‘bellezza’, come metafora del malessere interiore degli individui. Una situazione narrata pure in “Brood”, film che comincia in maniera quieta, con una famigliola di tre persone di cui la mamma è in cura, e finisce con una visione ‘orribile’ di un parto carico di rabbia, tenuto nascosto al marito che si preoccupa piuttosto dell’incolumità della figlia, ed un finale meta filmico che lascia molte cose in sospeso. I due protagonisti sono interpretati da due attori all’epoca ben affermati, Oliver Reed e Samantha Eggar, a significare un maggiore impegno economico garantito a Cronenberg dai produttori, mentre il commento musicale veniva affidato a Howard Shore con il quale il regista avrebbe proseguito una lunga e proficua collaborazione negli anni a seguire.

 

TECNICA
In occasione del 40° anniversario dall’uscita in sala del film, grazie alla collaborazione con Minerva Pictures – Raro Video, che hanno reso possibile l’acquisizione del master HD e soddisfare così le richieste dei fan italiani che da tempo chiedevano la versione in alta definizione del film di Cronenberg, CG Entertainment ha realizzato il Blu-Ray di “Brood – La covata malefica”, presente per la prima volta sul nostro mercato nel corretto formato 1.78:1 e con trasferimento 1080p. Ad impreziosire il progetto editoriale (quello in ‘Limited Edition’) CG entertainment ha realizzato una cover esclusiva per la slipcase esterna, mentre all’interno è riprodotto l’artwork originale. Il ‘look’ visivo è largamente fresco e ‘confortevole’ alla luce dell’età della pellicola, peraltro prodotta da indipendenti, con un consistente, limpido e fluido livello di dettaglio; eccellente il contrasto e naturali i colori. Buoni profondità e soprattutto bilanciamento dell’immagine. Il comparto sonoro poggia su doppie tracce per l’italiano e l’originale inglese (in DTS-HD Master Audio 2.0, remixato, e in Dolby Digital 2.0), con sottotitoli, piuttosto scontate; eppure ci sono alcuni frangenti in cui la colonna sonora di Howard Shore sale di intensità e viene valorizzata con maggiore efficacia. Attenzione poi: perché a volte subentrano dialoghi in inglese (sottotitolati) per sottolineare il recupero di alcune scene non presenti nelle precedenti edizioni del film per l’Home Video. Peccato che i Contenuti Speciali contengano il solo Trailer originale.

 

(Luigi Lozzi)                                    © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 


(immagini per cortese concessione della Raro Video/CG Entertainment)

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film

BROOD – LA COVATA MALEFICA 

(Brood)
Canada, 1979, 91’
Regia: David Cronenberg
Cast: Oliver Reed, Samantha Eggar, Henry Beckman, Art Hindle, Cindy Hinds, Nuala Fitzgerald, Susan Hogan, Michael Magee, Joseph Shaw, Gary McKeehan, Robert A. Silverman, Nicholas Campbell, Larry Solway, Christopher Britton, Elijah Siegler, Felix Silla, Jerry Kostur, John Ferguson, Mary Swinton, Reiner Schwartz.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.78:1 1080i MPEG-4 AVC

Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 2.0 / Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Raro Video/CG Entertainment

 

 

 

 

 

Consulta la pagina ufficiale del distributore www.cgentertainment.it