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Adriano Celentano – Il ragazzo della via Gluck [1966]

In questi giorni, cinquanta anni fa, “Il ragazzo della via Gluck” veniva presentata al Festival di Sanremo (il sedicesimo Festival della Canzone Italiana si tenne dal 27 gennaio al 29 gennaio 1966); una canzone, una ballata folk-beat, che ha fatto epoca e che sanciva la trasformazione di Adriano Celentano da cantante di Rock’n’Roll degli inizi in un artista originale ed ecologista, che cavalcava l’onda del malessere sociale e politico delle giovani generazioni. Vero e proprio inno contro la cementificazione delle metropoli negli anni Sessanta, la canzone (dal testo autobiografico) è una delle più celebri del repertorio di Celentano e dell’intero canzoniere italiano; eppure in quel Sanremo venne eliminata dopo la prima esecuzione, ma si sarebbe presa una grossa rivincita risultando il 45 giri più venduti tra le canzoni di quell’edizione del Festival (assieme a “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli; canzone che avrebbe dovuto interpretare proprio il “Molleggiato“. Nello stesso anno Giorgio Gaber incise una cover de “Il ragazzo della via Gluck“, pubblicata su due 45 giri allegati alla rivista Pop, il primo dei quali accoppiato con una versione di Iva Zanicchi di “Dio come ti amo“, canzone vicitrice interpretata da Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti. In Francia la canzone venne incisa con successo da Françoise Hardy con il titolo di “La maison où j’ai grandi“. Nel 2004 Adriano Celentano ha inciso una rivisitazione del pezzo nell’album “C’è sempre un motivo” assieme a Cesaria Evora, in lingua portoghese e con il titolo “Quel Casinha“. Proponiamo anche una versione in duetto con Eros Ramazzotti, durante il programma televisivo Rockpolitik del 2005.


Adriano Celentano – Il ragazzo della via Gluck [1966] (video-clip)