L'angolo del Kult!

LET’S GET LOST di Bruce Weber in Blu-Ray

 

 

 
 
Venne definito ‘il James Dean del Jazz’, per quella sua bellezza inquieta e ‘maudit’, Chet Baker, il musicista che ha incarnato l’essenza di un’esistenza ‘ribelle’ e radicalmente controcorrente, ma anche di una fragilità esistenziale che l’abuso di droghe non ha fatto altro che accentuare oltremisura.

 

 

A lui è stato dedicato uno dei più bei documentari che siano mai stati realizzati su un artista e che è finalmente disponibile in Blu-Ray e DVD. “Let’s Get Lost” (“Perdiamoci”), vincitore del premio dei critici alla Mostra di Venezia del 1989 e candidato a un Oscar quale Miglior Documentario, è il titolo del film che Bruce Weber dedicava nell’88 a Chet Baker, non solo un amico, non solo un trombettista indicato tra i più rappresentativi del movimento ‘cool’, ma anche una delle figure più enigmatiche e complesse della storia del jazz. Era nato il 23 dicembre del 1929 a Yale, in Oklahoma, Chesney Henry ‘Chet’ Baker Jr., proprio nell’anno in cui con più virulenza si manifestava la Grande Depressione; si narra che abbia ricevuto la sua prima tromba all’età di undici anni e che poi abbia bruciato una dietro l’altra le tappe tanto che a 24 anni già si ritrovava a Los Angeles a suonare nientemeno che con Charlie Parker, il suo scopritore. Un musicista (che non disdegnava di cantare) diventato leggendario, dotato di uno stile espressivo unico che gli ha permesso di diventare uno degli gli esponenti più in vista del ‘cool-jazz’. La dipendenza dall’eroina ha procurato a Chet numerosi problemi (è finito in carcere ed è stato espulso dalla Germania e dall’Inghilterra), ma soprattutto lo ha segnato fisicamente; se si mettono a confronto le sue immagini in epoche diverse salta subito evidente quanto l’uso di droghe abbia trasfigurato, imbruttito e riempito di rughe il suo magnifico volto da eroe ‘maudit’, tanto da renderlo irriconoscibile. Nel momento di girare il film, a pochi mesi dalla sua morte a soli 59 anni, Baker dimostrava almeno una quindicina d’anni di più. Weber, fotografo famoso e all’occorrenza regista, è diventato il cantore della grandezza musicale e della sconfinata tristezza umana che hanno accompagnato l’artista in vita, con un docu-film, testimonianza di quel talento tormentato, che eccelle per qualità e per intensità. Ci viene restituito il ritratto struggente di un artista talentuoso e straordinario, dall’aspetto fragile, malinconico e dal destino tragico, e perciò amatissimo, che ha segnato la storia del jazz; si narra – tanto per capirci – che quando Charlie Parker sentì suonare per la prima volta Baker abbia chiamato Miles Davis e Dizzie Gillespie ed abbia esclamato: “C’è un jazzista bianco nei dintorni che vi darà filo da torcere”. Si tratta di un’opera in B&N singolare, lirica e romantica nei contenuti, in parte costruita su alcuni filmati in 8mm, corredato da una magnifica fotografia e girato con il gusto ed il taglio tipici di certo cinema sperimentale degli anni della Nouvelle Vague e del cinema indipendente americano dei ’50; Weber racconta Chet e le sue contraddizioni, le sue titubanze, i suoi silenzi ed i suoi eccessi. Weber ha costruito il film addosso a Chet, spendendo un sacco di soldi di tasca sua ed accettando senza batter ciglio tutte le difficoltà e i ritardi che un artista (‘umanamente’) così complicato poteva creargli, lo ha seguito tra gli Stati Uniti e l’Europa senza sapere che di lì a qualche mese sarebbe morto tragicamente cadendo accidentalmente – probabilmente sotto l’effetto delle droghe – dalla finestra di un albergo (il Prins Hendrik Hotel) ad Amsterdam il 13 maggio del 1988 ancora prima che il film fosse presentato in qualche festival. Weber ha raccontato di aver ‘incontrato’ per la prima volta Baker quando a 14 anni aveva acquistato l’album “Let’s Get Lost & Other Songs” (da qui deriva pure la scelta del titolo per il suo film) ed era rimasto colpito prima che dalla musica dal quella favolosa copertina che aveva una foto di Chet scattata da William Claxton; e che da allora non aveva mai smesso di seguire l’attività dell’amato trombettista e di essere stato intrigato ed oltremodo emozionato all’idea di poter girare un film sul suo eroe. “Let’s Get Lost” è una vera opera d’arte e, a guardarlo costituisce un’emozione unica. Provate ad ascoltare verso la fine del film come interpreta “Almost Blue” di Elvis Costello e vi renderete conto della sua grandezza, della sua unicità. Le riprese effettuate da Weber nell’arco di tempo di oltre un anno (e tra mille difficoltà create proprio dal carattere ‘incontrollabile’ e imprevedibile di Baker) si mescolano con immagini di repertorio e con alcune comparsate di Chet in film italiani dell’epoca (perché forse sapete che Chet ha soggiornato a lungo nel nostro paese tra i ’50 e i ’60 ed ha preso parte a pellicole quali “Urlatori alla sbarra” del ’59, con Mina e Celentano giovanissimi), filmati rari di concerti dal vivo, sequenze musicali e immagini varie. Lo stesso Chet, nel corso di una sua apparizione alla trasmissione “D.O.C.” sulla Rai introdotto da Gegè Telesforo, ebbe a dichiarare che erano state accumulate oltre settecento ore di filmato che sarebbero state poi sintetizzate nelle due ore finali. Ora arriva per la prima volta (e contemporaneamente)  sia in dvd che in blu ray questo magnifico ed imperdibile documentario che Weber ha riportato in versione restaurata alla 70° Mostra del cinema di Venezia, lo scorso settembre, per una formale celebrazione del suo 25-ennale. Ed è bene subito sottolineare che per molti appassionati di jazz questo film-omaggio è un autentico ‘cult’ ed ha tutte le carte in regola per piacere ad ogni convinto amante del buon Cinema: per la profondità e l’intimità raggiunti nel racconto cinematografico, per l’emozione che riesce a suscitare nello spettatore. Ancora più singolare è il racconto dello stesso Baker dell’episodio quando alcuni spacciatori per vendicarsi lo aggredirono e gli ruppero tutti gli incisivi, fondamentali per lui per suonare la tromba: «Nel ‘68 a Sausalito, nei pressi di San Francisco, mentre rientravo di notte in albergo, nella penombra ho visto un individuo che mi aspettava nell’ombra. Ho avuto la sensazione che fosse lì per rapinarmi, così misi la mano in tasca facendo finta di prendere una pistola e l’uomo si allontanò; ma il giorno dopo si ripresentarono in cinque, mi aggredirono e mi picchiarono: Mi ci vollero degli anni prima di riuscire a suonare nuovamente la tromba davanti ad una platea con un solo dente frontale». Restaurato magnificamente dalla Lucky Red in occasione dei 25 anni dalla sua uscita sugli schermi, il Blu-Ray è per giunta accompagnato da un booklet ricco di informazioni e di immagini utilissime, inoltre vi troviamo un interessante documentario sulla lavorazione del film: “In cerca di Chet – ‘Making Of’ di Bruce Weber”.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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NOTE TECNICHE
Il Film

LET’S GET LOST – Edizione Restaurata – 25th Anniversary

DOCUMENTARIO

Let’s Get Lost
Usa, 1988, 120’
Regia: Bruce Weber
Cast: Chet Baker.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1.33:1 / HD 1920x1080p/AVC
Audio: Inglese DTS-HD 2.0 (sottotitoli in Italiano)
             Inglese PCM
Distributore: Lucky Red/CG Home Video